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Nuove aree di rilevante interesse naturalistico nella Sicilia ... - sssn.it

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Naturalista sicil., S. IV, XXXV (2), 2011, pp. 257-293ANGELO TROÌA, GIUSEPPE BAZAN & ROSARIO SCHICCHINUOVE AREE DI RILEVANTE INTERESSE NATURALISTICONELLA SICILIA CENTRO-OCCIDENTALE:PROPOSTA DI TUTELASUMMARYNew areas of outstan<strong>di</strong>ng natural importance in central-western Sicily: a proposal for their conservation.W<strong>it</strong>h a view to the expected updating of the S<strong>it</strong>es of Commun<strong>it</strong>y Importance (SCI) and thefollowing designation of the Special Areas of Conservation (SAC) by the Italian Ministry accor<strong>di</strong>ngto the Council Directive 92/43/EEC, some areas of outstan<strong>di</strong>ng natural importance in central-westernSicily, currently not protected, are identified and described. Fifteen areas of various sizes arelocated in five <strong>di</strong>fferent provinces (Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta and Enna); here severalhab<strong>it</strong>ats of Commun<strong>it</strong>y interest, inclu<strong>di</strong>ng some prior<strong>it</strong>ary ones, and numerous endemic and/orrare species of wild flora and fauna, often threatened by <strong>di</strong>fferent factors, are present. For these areasthe proposal of inclusion in a SCI has been subm<strong>it</strong>ted to the competent author<strong>it</strong>ies.RIASSUNTOIn vista <strong>di</strong> un previsto aggiornamento dei S<strong>it</strong>i <strong>di</strong> Importanza Comun<strong>it</strong>aria (SIC) e della successivadesignazione da parte del Ministero delle Zone Speciali <strong>di</strong> Conservazione (ZSC), ai sensi dellaDirettiva Comun<strong>it</strong>aria 92/43/CEE, vengono identificate e descr<strong>it</strong>te alcune <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong><strong>naturalistico</strong> presenti <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale e attualmente prive <strong>di</strong> specifica tutela. Si tratta<strong>di</strong> 15 <strong>aree</strong>, <strong>di</strong> varia estensione, localizzate nelle provincie <strong>di</strong> Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissettaed Enna; in esse si trovano numerosi hab<strong>it</strong>at <strong>di</strong> <strong>interesse</strong> comun<strong>it</strong>ario, alcuni prior<strong>it</strong>ari,nonché specie selvatiche <strong>di</strong> flora e <strong>di</strong> fauna endemiche e/o rare, spesso minacciate. Per queste <strong>aree</strong>è stata proposta agli enti competenti la designazione come SICINTRODUZIONE“Natura 2000” è il principale strumento della pol<strong>it</strong>ica dell’Unione Europeaper la conservazione della bio<strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à. Si tratta <strong>di</strong> una rete ecologica <strong>di</strong>f-


258 A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIfusa su tutto il terr<strong>it</strong>orio dell’Unione, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a ai sensi della Direttiva “Hab<strong>it</strong>at”92/43/CEE per garantire il mantenimento a lungo termine degli hab<strong>it</strong>atnaturali e delle specie selvatiche <strong>di</strong> flora e fauna minacciati o rari a livellocomun<strong>it</strong>ario.La rete Natura 2000 è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dai S<strong>it</strong>i <strong>di</strong> Importanza Comun<strong>it</strong>aria(SIC) – ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i dagli Stati Membri secondo quanto stabil<strong>it</strong>o dalla DirettivaHab<strong>it</strong>at e che al termine <strong>di</strong> una specifica procedura ist<strong>it</strong>utiva <strong>di</strong>venterannoZone Speciali <strong>di</strong> Conservazione (ZSC) – e dalle Zone <strong>di</strong> ProtezioneSpeciale (ZPS) in<strong>di</strong>viduate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE“Uccelli”.Sulla base delle liste nazionali proposte dagli Stati Membri, la CommissioneEuropea ha adottato, con specifiche Decisioni per regioni biogeografiche,una lista <strong>di</strong> SIC. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Terr<strong>it</strong>orioe del Mare ha pubblicato successivamente con propri decreti le liste dei SIC<strong>it</strong>aliani.Poiché la costruzione della Rete Natura 2000 è un processo <strong>di</strong>namico, leliste dei SIC sono perio<strong>di</strong>camente aggiornate dalla Commissione sulla basedelle banche dati inviate dagli Stati Membri una volta l’anno.Per l’Italia i SIC <strong>di</strong>ventano ufficiali al momento della trasmissione allaCommissione Europea della banca dati nazionale.Per quanto riguarda la regione biogeografica me<strong>di</strong>terranea, in cui ricadela <strong>Sicilia</strong>, l’ultima Decisione della Commissione (2011/85/UE) risale al 10gennaio 2011 (G.U. dell’U.E. del 12/2/2011) ed è stata recep<strong>it</strong>a a livellonazionale dal decreto del Ministro dell’Ambiente del 14 marzo 2011 (G.U.della Repubblica <strong>it</strong>aliana n. 77 del 4 aprile 2011, S.O. n. 90).Come previsto dall’art. 3 comma 2 del Decreto del Presidente dellaRepubblica 8/9/1997 n. 357, che ha recep<strong>it</strong>o la Direttiva comun<strong>it</strong>aria <strong>di</strong> cuisopra, “il Ministro dell’ambiente, [...] designa con proprio decreto i s<strong>it</strong>i <strong>di</strong>cui al comma 1 quali ‘Zone speciali <strong>di</strong> conservazione’ entro il termine massimo<strong>di</strong> sei anni dalla definizione da parte della Commissione Europea dell’elencodei s<strong>it</strong>i”.In vista <strong>di</strong> tale scadenza, l’Assessorato Terr<strong>it</strong>orio e Ambiente dellaRegione <strong>Sicilia</strong>na, cui compete l’in<strong>di</strong>viduazione dei SIC, con nota n. 14298del 7 marzo 2011 in<strong>di</strong>rizzata ai Comuni della <strong>Sicilia</strong> e ai Soggetti redattoridei Piani <strong>di</strong> Gestione della Rete Natura 2000 dell’Isola, inv<strong>it</strong>ava ad inoltr<strong>aree</strong>ventuali proposte <strong>di</strong> aggiornamento dei perimetri dei S<strong>it</strong>i ricadenti ne<strong>it</strong>err<strong>it</strong>ori <strong>di</strong> rispettiva competenza, ovvero a formulare segnalazioni per ladesignazione <strong>di</strong> s<strong>it</strong>i che per specifiche caratteristiche ecologiche (hab<strong>it</strong>at especie da tutelare) potevano essere inser<strong>it</strong>i nell’amb<strong>it</strong>o della Rete Natura2000 della <strong>Sicilia</strong>.Sulla base <strong>di</strong> questo quadro, lo scrivente gruppo <strong>di</strong> lavoro si è quin<strong>di</strong> atti-


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale259vato per segnalare una serie <strong>di</strong> <strong>aree</strong> mer<strong>it</strong>evoli <strong>di</strong> tutela, che per vari motivierano rimaste fuori dai perimetri dei SIC finora designati. Le proposte, cheriguardano l’ist<strong>it</strong>uzione <strong>di</strong> nuovi SIC o l’espansione <strong>di</strong> SIC già esistenti, sonostate sottoposte al vaglio dell’Assessorato regionale competente. Di segu<strong>it</strong>ovengono evidenziate, s<strong>it</strong>o per s<strong>it</strong>o, le peculiar<strong>it</strong>à naturalistiche e scientifiche ela minacce, reali e potenziali, per le quali è necessario attivare adeguate misure<strong>di</strong> tutela.MATERIALI E METODISulla base dell’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> ricerca condotta nell’amb<strong>it</strong>o del Laboratorio<strong>di</strong> Ecologia del Paesaggio e Conservazione della Bio<strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à delDipartimento <strong>di</strong> Biologia ambientale e Bio<strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Palermo, nel corsodegli ultimi anni sono state evidenziate una serie <strong>di</strong> <strong>aree</strong>, osp<strong>it</strong>anti importantispecie o hab<strong>it</strong>at, e localizzate al <strong>di</strong> fuori dell’attuale sistema <strong>di</strong> <strong>aree</strong>protette.Per ogni singola area sono stati acquis<strong>it</strong>i dati <strong>di</strong> carattere generaleinerenti l’ubicazione (coor<strong>di</strong>nate geografiche e terr<strong>it</strong>orio comunale <strong>di</strong>competenza), l’estensione superficiale, i caratteri ambientali, nonchéinformazioni <strong>di</strong> carattere <strong>naturalistico</strong> relative alle tipologie <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>atpresenti (in riferimento a quelli elencati nell’allegato I della DirettivaHab<strong>it</strong>at) e alle specie rilevanti della flora vascolare e della fauna. Particolareattenzione è stata riservata alle minacce reali e potenziali a carico dellespecie e degli hab<strong>it</strong>at.In molti casi si tratta <strong>di</strong> s<strong>it</strong>i ben conosciuti, con dati acquis<strong>it</strong>i e pubblicati;in qualche caso, pur in presenza <strong>di</strong> singole specie o hab<strong>it</strong>at <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong>conservazionistico, mancano dati <strong>di</strong> dettaglio.Per la nomenclatura botanica si è fatto riferimento a GIARDINA et al.(2007), tranne che per il genere Isoëtes per cui ci si è rifer<strong>it</strong>i a TROÌA (2005).La delim<strong>it</strong>azione e la rappresentazione cartografica delle nuove <strong>aree</strong> èstata effettuata in ambiente GIS utilizzando come supporto cartografico laCTR in scala 1:10.000. Per la localizzazione geografica il sistema <strong>di</strong> riferimentoadottato è il WGS84 e le coor<strong>di</strong>nate si riferiscono al centroide del poligono.Nei casi <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> SIC esistenti vengono opportunamente rappresentatele <strong>aree</strong> <strong>di</strong> contatto.I dati acquis<strong>it</strong>i sono stati riassunti in appos<strong>it</strong>e schede corredate da allegaticartografici.


260A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIRISULTATILe proposte qui presentate riguardano 15 s<strong>it</strong>i, per un totale <strong>di</strong> circa 3.067 ettari,<strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>i nelle provincie <strong>di</strong> Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta edEnna (Tab.1, Fig.1).Tab. 1 – Quadro sinottico delle <strong>aree</strong> per cui si chiede il riconoscimento <strong>di</strong> S<strong>it</strong>o <strong>di</strong> Interesse Comun<strong>it</strong>arion Denominazione ProvinciaAmpliamento oo nuova ist<strong>it</strong>uzioneSICa<strong>di</strong>acente1 Margi <strong>di</strong> Cr<strong>it</strong>azzo TP Ampliamento ITA 0100142 Costa tra Mazara e Torretta Gran<strong>it</strong>ola TP Ampliamento ITA 0100113 Laghetti retrodunali <strong>di</strong> Triscina TP Ampliamento ITA 0100114 Pantani <strong>di</strong> Anguillara TP Nuova ist<strong>it</strong>uzione5 Costa <strong>di</strong> San Giuliano e San Cusumano TP Ampliamento ITA 0100106 Maccalube e calanchi <strong>di</strong> Bissana AG Nuova ist<strong>it</strong>uzione7 Calanchi <strong>di</strong> San Biagio AG Nuova ist<strong>it</strong>uzione8 Boscaglie <strong>di</strong> roverella del Monte AG Ampliamento ITA 040009San Calogero (Sciacca)9 Maccalube e calanchi <strong>di</strong> Terrapilata CL Ampliamento ITA 06001110 Monte Grande <strong>di</strong> Pietraperzia EN Ampliamento ITA 05000411 Bosco e margi <strong>di</strong> Tumminia PA Nuova ist<strong>it</strong>uzione12 Monte Petroso PA Ampliamento ITA 02002313 Bosco <strong>di</strong> Sàgana PA Ampliamento ITA 02002314 Bosco Mirto PA Ampliamento ITA 02003015 Gorgo <strong>di</strong> Rebuttone PA Ampliamento ITA 020026Per ogni singola area viene presentata, <strong>di</strong> segu<strong>it</strong>o, una scheda descr<strong>it</strong>tiva sinteticae relativo inquadramento cartografico.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 261Fig. 1 — Localizzazione, all’interno del terr<strong>it</strong>orio regionale, delle 15 <strong>aree</strong>per cui si chiede il riconoscimento <strong>di</strong> S<strong>it</strong>o <strong>di</strong> Interesse Comun<strong>it</strong>ario.


262A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 1 - Margi <strong>di</strong> Cr<strong>it</strong>azzoProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Specie importanti <strong>di</strong> fauna:Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:ampliamento SIC esistente: ITA 010014 Sciare <strong>di</strong> MarsalaMazara del Vallo (TP)39,99 ettari37° 68’ 44’’ N; 12° 61’ 58’’ E3170* (Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei);5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici)Discoglossus pictus, Hyla interme<strong>di</strong>a, Lepidurus apus lubbockiDamasonium alisma subsp. bourgaei (Coss.) Maire, Isoëtes todaroanaTroia & Raimondo, Ophrys bombyliflora Link, Serapiascor<strong>di</strong>gera L.Il s<strong>it</strong>o comprende una zona che si allaga durante la stagioneinvernale, per prosciugarsi del tutto durante l’estate. Essa cost<strong>it</strong>uisceil residuo <strong>di</strong> una più ampia zona umida che è stata “bonificata”e trasformata in terreni agricoli che circondano e asse<strong>di</strong>anola superficie ancora occupata da cenosi naturali.La zona umida insiste su un peculiare substrato geologico <strong>di</strong>aren<strong>it</strong>i calc<strong>aree</strong> ricoperte da un sottile strato <strong>di</strong> argille (da cui ilnome locale della contrada, “Cr<strong>it</strong>azzo”). Si è verificato che ilpH del suolo è basico, con valori <strong>di</strong> 8.5-8.9 (TROIA, RAIMONDO,2010).La vegetazione naturale, sebbene alterata, è tuttavia ben rappresentatacon un mosaico <strong>di</strong> comun<strong>it</strong>à, con specie quali Bolboschoenusmar<strong>it</strong>imus (L.) Palla, Eleocharis palustris (L.) Roem.& Schult., Scirpus cernuus Vahl etc.L’area osp<strong>it</strong>a l’unica popolazione oggi nota dell’endemica Isoëtestodaroana, recentemente descr<strong>it</strong>ta.La zona osp<strong>it</strong>a altresì gli ultimi residui <strong>di</strong> una peculiare faunainvertebrata <strong>di</strong> acqua dolce (F. Marrone in TROIA, RAIMONDO,2010).L’area è minacciata dalle attiv<strong>it</strong>à agricole delle <strong>aree</strong> contigue(<strong>di</strong>serbanti, pestici<strong>di</strong>, etc.); dai tentativi <strong>di</strong> mettere a coltura le<strong>aree</strong> con vegetazione naturale, con arature, incen<strong>di</strong>, interramenti;dal sovrappascolo e da altre attiv<strong>it</strong>à umane (ad es.<strong>di</strong>scariche, etc.).


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 263Fig. 2 — Margi <strong>di</strong> Cr<strong>it</strong>azzo.


264A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 2 - Costa tra Mazara e Torretta Gran<strong>it</strong>olaProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento SIC esistente: ITA 010011 Sistema dunale CapoGran<strong>it</strong>ola, Porto Palo e Foce del BeliceMazara del Vallo (TP)37,52 ettari37° 59’ 8’’ N; 12° 63’ 38’’ E1240 (Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee conLimonium spp. endemici);5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici);6220* (Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue deiThero-Brachypo<strong>di</strong>etea)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Crucia<strong>nella</strong> rupestris Guss., Helichrysum barrelieri (Ten.) Greuter(= Helichrysum siculum), Limonium furnarii Brullo, Limoniummazarae Pignatti.Il s<strong>it</strong>o comprende una zona costiera rocciosa, più o meno strettatra una strada costiera e il mare, compresa fra Mazara del-Vallo (ad Ovest) e Torretta Gran<strong>it</strong>ola (ad Est).Il Piano <strong>di</strong> Gestione del SIC ITA 010011 (Sistema dunale CapoGran<strong>it</strong>ola, Porto Palo e Foce del Belice) evidenzia l’area quiproposta come area <strong>di</strong> pregio da includere nel SIC: “Preme infineevidenziare che sul confine occidentale, la fascia costiera (trala strada asfaltata e il mare) compresa fra Torretta Gran<strong>it</strong>ola eMazara presenta rilevanti popolazioni <strong>di</strong> Limonium endemici(L. mazarae, L. furnarii, etc.) (hab<strong>it</strong>at 1240). Si noti che ai finidella tutela <strong>di</strong> queste specie è strategico includere questa fascia,dal momento che attualmente all’interno del SIC ricadonopopolazioni marginali”.Si noti infine che l’area in oggetto era stata già inclusa all’internodel SIC in una precedente perimetrazione.Nell’area si trovano due specie endemiche puntiformi (Limoniummazarae e L. furnarii), e altre specie rare, quali Helichrysumbarrelieri e Crucia<strong>nella</strong> rupestris.L’area è minacciata da vari fattori: espansione e<strong>di</strong>lizia, inse<strong>di</strong>amentibalneari, trans<strong>it</strong>o incontrollato <strong>di</strong> mezzi, <strong>di</strong>scariche abusive,etc.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 265Fig. 3 — Costa tra Mazara e Torretta Gran<strong>it</strong>ola.


266A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 3 - Laghetti retrodunali <strong>di</strong> TriscinaProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento SIC esistente: ITA 010011 Sistema dunale CapoGran<strong>it</strong>ola, Porto Palo e Foce del BeliceCastelvetrano (TP), Campobello <strong>di</strong> Mazara (TP)48,44 ettari37° 58’ 47’’ N; 12° 75’ 92’’ E1150* (Lagune costiere)2240 (Dune con prati dei Brachypo<strong>di</strong>etalia e vegetazione annua)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Launaea rese<strong>di</strong>folia (L.) Kuntze, Scabiosa rutifolia VahlIl s<strong>it</strong>o comprende una zona dunale e retrodunale, includentedue piccoli corpi d’acqua permanenti, in una zona che nellevecchie carte viene in<strong>di</strong>cata come “La Mirazza”. Il Piano <strong>di</strong>Gestione del SIC ITA 010011 (Sistema dunale Capo Gran<strong>it</strong>ola,Porto Palo e Foce del Belice) evidenzia l’area qui propostacome area <strong>di</strong> pregio da includere nel SIC: “nell’auspicabile ipotesiche tale inse<strong>di</strong>amento turistico non venga realizzato, si prevede<strong>di</strong> includere tutta questa zona, in<strong>di</strong>viduata <strong>nella</strong> cartografiaallegata al PdG come hab<strong>it</strong>at 2240 e 1150, all’interno dellanuova perimetrazione del SIC, al fine della conservazione”.Importante da un punto <strong>di</strong> vista floristico e biogeografico per lapresenza <strong>di</strong> numerose specie a <strong>di</strong>stribuzione più o meno ampia,ma strettamente legate all’ecologia <strong>di</strong> questi ambienti, non piùcomuni a livello regionale. Il potenziale <strong>di</strong> queste <strong>aree</strong> non èsempre espresso, essendo <strong>aree</strong> soggette ad una forte pressioneantropica. L’hab<strong>it</strong>at 1150 è <strong>di</strong> particolare <strong>interesse</strong>, sulla basedelle attuali conoscenze, per l’orn<strong>it</strong>ofauna (ve<strong>di</strong> quanto riportatonel Piano).L’area è minacciata da vari fattori: espansione e<strong>di</strong>lizia, pascoloincontrollato, trans<strong>it</strong>o incontrollato <strong>di</strong> mezzi, prelievo <strong>di</strong> sabbia,<strong>di</strong>scariche abusive, etc.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 267Fig. 4 — Laghetti retrodunali <strong>di</strong> Triscina


268A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 4 - Pantani <strong>di</strong> AnguillaraProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Specie importanti <strong>di</strong> fauna:Nuovo SICCalatafimi-Segesta (TP)142,93 ettari37° 85’ 84’’ N; 12° 91’ 44’’ E3170* (Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei)Hyla interme<strong>di</strong>a, Discoglossus pictus, Pelophylax bergeri / kl.hispanica, Bufo bufo, Lepidurus apus lubbocki, Hemi<strong>di</strong>aptomusingens, Natrix natrix, Chalcides ocellatusSpecie importanti <strong>di</strong> flora: Isoëtes velata A. Braun, Serapias lingua L.Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Note:Il s<strong>it</strong>o comprende una zona soggetta ad allagamenti durante lastagione invernale, che si prosciuga del tutto durante l’estate.La vegetazione naturale è ben rappresentata con un mosaico <strong>di</strong>f<strong>it</strong>ocenosi igrofile ed idrofile, tipiche degli stagni temporaneime<strong>di</strong>terranei, con varie specie <strong>di</strong> giunchi ed altre piante acquatichetra cui la rara Isoëtes velata (TROÌA et al., 2010). Certamenteil s<strong>it</strong>o ha un’importanza notevole anche dal punto <strong>di</strong> vistafaunistico.Considerando che non sarà facile localizzare o ricost<strong>it</strong>uire s<strong>it</strong>ianaloghi, si dovrà peraltro puntare ad includere anche le zonecontermini non del tutto degradate, da un lato per tentarne unrecupero, aumentando in tal modo la superficie idonea ad unaespansione delle cenosi esistenti, dall’altro per cost<strong>it</strong>uire unazona-filtro rispetto alle <strong>aree</strong> agricole circostanti.L’area è minacciata dalle attiv<strong>it</strong>à agricole delle <strong>aree</strong> contigue(<strong>di</strong>serbanti, pestici<strong>di</strong>, etc.); dai tentativi <strong>di</strong> mettere a coltura le<strong>aree</strong> con vegetazione naturale, con arature, incen<strong>di</strong>, interramenti;dal sovrappascolo e da altre attiv<strong>it</strong>à umane (ad es. <strong>di</strong>scariche,etc.).Per gli aspetti faunistici, i dati sono stati forn<strong>it</strong>i da FedericoMarrone.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 269Fig. 5 — Pantani <strong>di</strong> Anguillara.


270A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 5 - Costa <strong>di</strong> San Giuliano e San CusumanoProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento del SIC esistente: ITA010010 Monte San GiulianoTrapani (TP), Erice (TP)11,30 ettari38° 03’ 46’’ N; 12° 53’ 27’’ E1210 (Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> depos<strong>it</strong>o marine);1240 (Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee conLimonium spp. endemici).Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora: Calendula mar<strong>it</strong>ima Guss., Pallenis mar<strong>it</strong>ima (L.) Greuter [=Asteriscus mar<strong>it</strong>imus (L.) Less.]Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Le due <strong>aree</strong> che si propone <strong>di</strong> includere nel SIC Monte SanGiuliano racchiudono gli ultimi residui frammenti con vegetazionenaturale lungo la costa mista (sabbiosa e rocciosa) che siestende fra Trapani e Monte Cofano. Si noti che il SIC racchiudegià un breve tratto <strong>di</strong> costa, fra Pizzolungo e Bonagia.Le due <strong>aree</strong> sono strategiche sia per la conservazione della vegetazionecostiera (sia <strong>di</strong> substrati sabbiosi-mobili che rocciosi, iviincluse le banquettes <strong>di</strong> Posidonia oceanica), sia per la tuteladella rara specie endemica Calendula mar<strong>it</strong>ima, pianta inser<strong>it</strong>adalla IUCN in un progetto scientifico-<strong>di</strong>vulgativo denominato“TOP-50” tra le specie più minacciate tra quelle presenti nelleisole del Me<strong>di</strong>terraneo (TROIA & PASTA, 2005).Fra i principali fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sono da menzionare quelliconnessi alle attiv<strong>it</strong>à turistico-balneari, al trans<strong>it</strong>o incontrollato<strong>di</strong> mezzi, e alle <strong>di</strong>scariche (TROIA, 2011).


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 271Fig. 6 — Costa <strong>di</strong> San Giuliano e San Cusumano.


272A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 6 - Maccalube e calanchi <strong>di</strong> BissanaProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Nuovo SICCianciana (AG), Bivona (AG)911,02 ettari37° 49’ 88’’ N; 13° 38’ 74’’ E1430 (Praterie e fruticeti alon<strong>it</strong>rofili (Pegano-Salsoletea);1510* (Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia);5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici);6220* (Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue deiThero-Brachypo<strong>di</strong>etea).Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Astragalus caprinus subsp. huetii (Bunge) Podlech, Limoniumcatanzaroi Brullo, Malva agrigentina (Tineo) Soldano, Banfi &Galasso (= Lavatera agrigentina Tineo) (TROIA & ILARDI, 2002).Il paesaggio è caratterizzato da colline argillose, con calanchi efenomeni <strong>di</strong> vulcanesimo se<strong>di</strong>mentario (i cosiddetti “vulcanelli<strong>di</strong> fango fred<strong>di</strong>”, o “maccalube”), <strong>di</strong> notevole <strong>interesse</strong> geomorfologico(cfr. TROIA et al., 2001). Il s<strong>it</strong>o comprende ancheaffioramenti marnosi e <strong>di</strong> altri substrati connessi alla serie gessoso-solfifera.Il vulcanesimo se<strong>di</strong>mentario per cui l’area è notasi esprime attraverso polle d’acqua con emissioni <strong>di</strong> gas (principalmentemetano, con una piccola percentuale <strong>di</strong> anidride carbonica;cfr. MARTINELLI & JUDD, 2004) e pozze salmastre.Le peculiar<strong>it</strong>à geologiche, oltre alle caratteristiche climatiche ealla presenza <strong>di</strong> substrati ad elevata salin<strong>it</strong>à, determinano la presenza<strong>di</strong> particolari f<strong>it</strong>ocenosi a cui partecipano taxa <strong>di</strong> <strong>interesse</strong>f<strong>it</strong>ogeografico, oltre che una elevata <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à faunistica.L’area è stata anche oggetto sia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipo geologico (cfr. ades. Etiope et al., 2002) che <strong>di</strong> tipo botanico (TROIA & ILARDI,2002).Fra i principali fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sono da menzionare gliincen<strong>di</strong>, le lavorazioni agricole con mezzi meccanici, il sovrappascolo.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 273Fig. 7 — Maccalube e calanchi <strong>di</strong> Bissana.


274A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 7 - Calanchi <strong>di</strong> San BiagioProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Nuovo SICSan Biagio Platani (AG), e marginalmente S. Angelo Muxaro(AG)101,70 ettari37° 49’ 76’’ N; 13° 56’ 24’’ E1510* (Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia);5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici);6220* (Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue deiThero-Brachypo<strong>di</strong>etea).Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Limonium calcarae (Tod. ex Janka) Pignatti, Malva agrigentina(Tineo) Soldano, Banfi & Galasso (= Lavatera agrigentinaTineo), Scabiosa parviflora Desf. (TROIA & ILARDI, 2002).Il paesaggio è caratterizzato dai substrati della serie gessoso-solfifera,e in particolare da colline argillose, lungo il fiume Platani,con presenza <strong>di</strong> formazioni calanchive (cfr. TROIA et al.,2001).Le peculiar<strong>it</strong>à geologiche, oltre alle caratteristiche climatiche ealla presenza <strong>di</strong> substrati ad elevata salin<strong>it</strong>à, determinano la presenza<strong>di</strong> particolari f<strong>it</strong>ocenosi a cui partecipano taxa <strong>di</strong> <strong>interesse</strong>f<strong>it</strong>ogeografico, oltre che una elevata <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à faunistica. Rilevantela presenza dell’endemico e raro Limonium calcarae.Fra i principali fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sono da menzionare gliincen<strong>di</strong>, le lavorazioni agricole con mezzi meccanici, ilsovrappascolo.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 275Fig. 8 — Calanchi <strong>di</strong> San Biagio.


276A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 8 - Boscaglie <strong>di</strong> roverella del Monte San Calogero (Sciacca)Proposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento SIC esistente: ITA 040009 Monte San Calogero(Sciacca)Sciacca (AG)14,33 ettari37° 52’ 3’’ N; 13° 12’ 76’’ E91AA* (Boschi orientali <strong>di</strong> quercia bianca)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Ophrys sp. pl., Orchis sp. pl.L’area ricade nel complesso calcareo <strong>di</strong> monte San Calogero(Kronio).Sotto l’aspetto geologico nell’area sono rappresentati principalmentesubstrati carbonatici delle Un<strong>it</strong>à Saccensi (Miocene Inferiore- Trias). Il bioclima è definibile come Termome<strong>di</strong>terraneoinferiore secco superiore, con precip<strong>it</strong>azioni me<strong>di</strong>e annue <strong>di</strong>564 mm, e temperatura me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 18°C.L’area include una boscaglia <strong>di</strong> roverella che si trova isolatadecine <strong>di</strong> chilometri da quelle più prossime dei monti Sicani. Inrealtà questo piccolo frammento <strong>di</strong> bosco, unico esempio <strong>di</strong>vegetazione forestale in tutto il terr<strong>it</strong>orio comunale <strong>di</strong> Sciacca,è la f<strong>it</strong>ocenosi più interessante della zona. Nonostante ciò èstata esclusa dalla riserva prima e dal SIC successivamente.L’ambiente boschivo autoctono, ormai ridotto a pochi lembi,cost<strong>it</strong>uisce altresì hab<strong>it</strong>at per numerose specie <strong>di</strong> fauna (invertebrati,uccelli, etc.).Per l’attribuzione dell’hab<strong>it</strong>at rispetto alle tipologie della Direttiva92/43/CEE, si veda BIONDI & BLASI (2009).Le principali minacce sono gli incen<strong>di</strong>, il sovrappascolo e l’usonon compatibile.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 277Fig. 9 — Boscaglie <strong>di</strong> roverelle del Monte San Calogero (Sciacca).


278A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 9 - Maccalube e calanchi <strong>di</strong> TerrapilataProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento <strong>di</strong> SIC esistente: ITA060011 Monte Capodarso eValle del fiume Imera meri<strong>di</strong>onale.Caltanissetta (CL)415,37 ettari37° 48’ 27’’ N; 14° 10’ 98’’ E1510* (Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia);5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici);6220* (Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue deiThero-Brachypo<strong>di</strong>etea)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Himantoglossum robertianum (Loisel.) P. Delforge (= Barliarobertiana (Loisel.) Greuter), Limonium calcarae (Tod. exJanka) Pignatti, Malva agrigentina (Tineo) Soldano, Banfi &Galasso (= Lavatera agrigentina Tineo), Sphenopus <strong>di</strong>varicatus(Gouan) Rchb.Il paesaggio è caratterizzato da versanti argillosi, con calanchi efenomeni <strong>di</strong> vulcanesimo se<strong>di</strong>mentario (i cosiddetti “vulcanelli<strong>di</strong> fango fred<strong>di</strong>”, o “maccalube”), <strong>di</strong> notevole <strong>interesse</strong> geomorfologico.Il vulcanesimo se<strong>di</strong>mentario per cui l’area è nota si esprimeattraverso polle d’acqua con emissioni <strong>di</strong> gas (principalmentemetano, con una piccola percentuale <strong>di</strong> anidride carbonica)(cfr. Martinelli & Judd, 2004).Le peculiar<strong>it</strong>à geologiche, oltre alle caratteristiche climatiche ealla presenza <strong>di</strong> substrati ad elevata salin<strong>it</strong>à, determinano la presenza<strong>di</strong> particolari f<strong>it</strong>ocenosi a cui partecipano taxa <strong>di</strong> <strong>interesse</strong>f<strong>it</strong>ogeografico, oltre che una elevata <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à faunistica.L’area è stata anche oggetto sia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipo geologico (cfr. ades. Etiope et al., 2002) che <strong>di</strong> tipo botanico, sparsi però in contributi<strong>di</strong>versi. Il s<strong>it</strong>o è uno dei “classici” s<strong>it</strong>i in cui osservare le“maccalube”, nonché locus classicus <strong>di</strong> specie quali Limoniumcalcarae.Fra i principali fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sono da menzionare gliincen<strong>di</strong>, le lavorazioni agricole con mezzi meccanici, ilsovrappascolo.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 279Fig. 10 — Maccalube e calanchi <strong>di</strong> Terrapilata.


280A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 10 - Monte Grande <strong>di</strong> PietraperziaProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Specie importanti <strong>di</strong> fauna:Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:ampliamento SIC esistente: ITA 050004 Contrada Caprara.Pietraperzia (EN)193,90 ettari37° 39’ 47’’ N; 14° 07’ 69’’ E5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici);8210 (Pareti rocciose calc<strong>aree</strong> con vegetazione casmof<strong>it</strong>ica);9340 (Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex e Quercus rotun<strong>di</strong>folia)Hystrix cristataHimantoglossum robertianum (Loisel.) P. Delforge (= Barliarobertiana (Loisel.) Greuter), Brassica villosa subsp. tinei(Lojac.) Raimondo & Mazzola, Euphorbia ceratocarpa Ten.,Ophrys bombyliflora LinkPer l’inquadramento del terr<strong>it</strong>orio si rimanda al formulario delSIC ITA 050004 Contrada Caprara. Il s<strong>it</strong>o include il rilievo <strong>di</strong>M. Grande (483 m s.l.m.), in continu<strong>it</strong>à geografica e geomorfologicacon l’area già inclusa nel SIC, comprendente rocce se<strong>di</strong>mentariedella serie gessoso-solfifera (in particolare calcari egessi).L’area che qui si propone <strong>di</strong> includere nel SIC è strategica davari punti <strong>di</strong> vista, prior<strong>it</strong>ariamente in termini <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> lembirel<strong>it</strong>ti <strong>di</strong> vegetazione climax, rappresentata da una boscaglia adominanza <strong>di</strong> Quercus ilex, e della vegetazione delle rupi gessose.Queste rupi, peraltro <strong>di</strong> grande pregio paesaggistico, offronoinoltre rifugio alla orn<strong>it</strong>ofauna.La principale minaccia appare quella degli incen<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui sivedono gli effetti sulla vegetazione. La parziale messa a coltura<strong>di</strong> <strong>aree</strong> un tempo coltivate, e adesso ricolonizzate da vegetazionenaturale (garighe e macchia), ha un impatto negativo,che tuttavia può <strong>di</strong>ventare anche pos<strong>it</strong>ivo se regolamentata elim<strong>it</strong>ata, <strong>nella</strong> misura in cui cost<strong>it</strong>uisce un deterrente per gliincen<strong>di</strong>. Vista la sua posizione, l’area potrebbe anche esseresoggetta ad installazione <strong>di</strong> impianti per energia eolica e pertelecomunicazioni.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 281Fig. 11 — Monte Grande <strong>di</strong> Pietraperzia.


282A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 11 - Bosco e margi <strong>di</strong> TumminiaProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Specie importanti <strong>di</strong> fauna:Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Note:Nuovo SICBolognetta, Villafrati, Ventimiglia <strong>di</strong> <strong>Sicilia</strong> (PA).748,07 ettari37° 98’ 05’’ N; 13° 49’ 15’’ E3170* (Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei);9330 (Foreste <strong>di</strong> Quercus suber)Discoglossus pictus, Estatheroporus gauthieri, Diaptomus serbicusIsoëtes velata A. Braun, Isoëtes duriei Bory, Isoëtes sicula Tod.(TROÌA, 2005; TROÌA et al., 2010)Il s<strong>it</strong>o comprende quel che resta del famoso Bosco <strong>di</strong> Tumminia,oltre che alcune interessanti zone umide stagionali. Si tratta<strong>di</strong> una querceta mista, con prevalenza <strong>di</strong> Quercus suber, insiemeai vari aspetti arbustivi (con Erica arborea, Cistus sp. pl.,etc.) <strong>di</strong> sottobosco, <strong>di</strong> degradazione e <strong>di</strong> mantello.La vegetazione naturale è ben rappresentata con un mosaico <strong>di</strong>f<strong>it</strong>ocenosi <strong>di</strong> tipo forestale (con dominanza nello strato arboreo<strong>di</strong> Quercus suber) e <strong>di</strong> tipo igrofilo ed idrofilo, tipiche degli stagn<strong>it</strong>emporanei me<strong>di</strong>terranei, con varie specie <strong>di</strong> giunchi edaltre piante acquatiche tra cui la rara Isoëtes velata (TROÌA et al.,2010). Certamente il s<strong>it</strong>o ha un’importanza notevole anche dalpunto <strong>di</strong> vista faunistico.L’area è minacciata dalle attiv<strong>it</strong>à agricole delle <strong>aree</strong> contigue(<strong>di</strong>serbanti, pestici<strong>di</strong>, etc.); dai tentativi <strong>di</strong> mettere a coltura le<strong>aree</strong> con vegetazione naturale, con arature, incen<strong>di</strong>, interramenti;dal sovrappascolo e da altre attiv<strong>it</strong>à umane (ad es. aperturanuove strade, trans<strong>it</strong>o incontrollato, etc.).Per gli aspetti faunistici, i dati sono stati forn<strong>it</strong>i da FedericoMarrone.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 283Fig. 12 — Bosco e margi <strong>di</strong> Tumminia.


284A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 12 - Monte PetrosoProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento SIC esistente: ITA 020023 Raffo Rosso, M. Cuccioe vallone Sagana.Monreale (PA)54,25 ettari38° 09’ 88’’ N; 13° 26’ 27’’ E5330 (Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici);9340 (Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex e Quercus rotun<strong>di</strong>folia)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Ophrys sp. pl., Orchis sp. pl., Serapias sp. pl., Drymochloa drymeia(Mertens & W. D. J. Koch) Holub, Lathyrus venetus(Mill.)Wohlf., Polygala preslii Spreng., Vicia ochroleuca Ten.,Eryngium tricuspidatum var. bocconii (Lam.) Fiori, Hippocrepisglauca Ten., Rhaponticum coniferum (L.) Greuter (TROÌA &ROMEO, 1993).Il s<strong>it</strong>o comprende l’interessante lembo residuo <strong>di</strong> quercetamista <strong>di</strong> Monte Petroso, a prevalenza <strong>di</strong> Quercus ilex, integratoda interessanti interventi <strong>di</strong> riforestazione effettuate intornoall’inizio del Novecento utilizzando specie <strong>di</strong> Quercus (TROÌA,1994). Sono altresì presenti interessanti esempi <strong>di</strong> vegetazionecollegati <strong>di</strong>namicamente alla querceta, quali praterie steppichead Ampelodesma, garighe e macchie.Il s<strong>it</strong>o è locus classicus <strong>di</strong> alcune specie descr<strong>it</strong>te tra il Settecentoe l’Ottocento (ad es. Colchicum bivonae Guss.). L’ambienteboschivo autoctono, che nel comprensorio è ormai ridotto apochi lembi, cost<strong>it</strong>uisce altresì hab<strong>it</strong>at per numerose specie <strong>di</strong>fauna (invertebrati, uccelli, etc.).Le principali minacce sono gli incen<strong>di</strong>, il sovrappascolo e l’accessomotorizzato incontrollato.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 285Fig. 13 — Monte Petroso.


286A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 13 - Bosco <strong>di</strong> SàganaProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento SIC esistente: ITA 020023 Raffo Rosso, M. Cuccioe vallone Sagana.Montelepre, Giar<strong>di</strong>nello (PA)139,88 ettari38° 07’ 31’’ N; 13° 19’ 43’’ E91AA* (Boschi orientali <strong>di</strong> quercia bianca);9340 (Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex e Quercus rotun<strong>di</strong>folia)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Ophrys sp. pl., Orchis sp. pl., Serapias sp. pl.Il s<strong>it</strong>o comprende l’interessante ed esteso lembo residuo <strong>di</strong>querceta mista <strong>di</strong> Sàgana, a prevalenza <strong>di</strong> Quercus cfr. virgiliana.Nei contesti più mesofili, quale la parte più incassata dei valloni,subentra il leccio (Quercus ilex).Il bosco <strong>di</strong> Sàgana, residuo <strong>di</strong> una più estesa formazione forestale,osp<strong>it</strong>a numerose specie vegetali tipiche <strong>di</strong> questo ambientee cost<strong>it</strong>uisce altresì hab<strong>it</strong>at per numerose specie <strong>di</strong> fauna(invertebrati, uccelli, etc.).Per l’attribuzione dell’hab<strong>it</strong>at rispetto alle tipologie della Direttiva92/43/CEE, si veda BIONDI & BLASI (2009).Le principali minacce sono gli incen<strong>di</strong>, il sovrappascolo e l’accessomotorizzato incontrollato.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 287Fig. 14 — Bosco <strong>di</strong> Sàgana.


288A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 14 - Bosco MirtoProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:ampliamento SIC esistente: ITA 020030 Monte Matassaro,Monte Gradara e Monte Signora.Borgetto (PA)206,42 ettari38° 02’ 53’’ N; 13° 15’ 14’’ E3170* (Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei);9330 (Foreste <strong>di</strong> Quercus suber)Specie importanti <strong>di</strong> fauna: -Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Isoëtes sicula Tod., Ophrys sp. pl., Orchis sp. pl., Serapias sp. pl.Il s<strong>it</strong>o comprende un interessante bosco naturale, oltre chealcune interessanti piccole zone umide stagionali. Si tratta <strong>di</strong>una querceta mista, con prevalenza <strong>di</strong> Quercus suber, insieme aivari aspetti arbustivi (con Erica arborea, Cistus sp. pl., etc.) <strong>di</strong>sottobosco, <strong>di</strong> degradazione e <strong>di</strong> mantello.La querceta mista, a prevalenza <strong>di</strong> Quercus suber, cost<strong>it</strong>uisceuno degli esempi forestali autoctoni meglio conservati del comprensorio,importante anche come hab<strong>it</strong>at per numerose specie<strong>di</strong> fauna (invertebrati, uccelli, etc.). La presenza degli ambientiumi<strong>di</strong> stagionali, legati al substrato argilloso-quarzarin<strong>it</strong>ico,arricchisce ulteriormente il s<strong>it</strong>o.Le principali minacce sono gli incen<strong>di</strong>, il sovrappascolo e l’accessomotorizzato incontrollato.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 289Fig. 15 — Bosco Mirto.


290A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIScheda n. 15 - Gorgo <strong>di</strong> RebuttoneProposta:Terr<strong>it</strong>orio comunale:Area del s<strong>it</strong>o:Coor<strong>di</strong>nate del s<strong>it</strong>o:Tipi <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at presenti:Specie importanti <strong>di</strong> fauna:Specie importanti <strong>di</strong> flora:Descrizione del s<strong>it</strong>o:Qual<strong>it</strong>à e importanza:Vulnerabil<strong>it</strong>à:Note:ampliamento SIC esistente: ITA 020026 Monte Pizzuta, Costadel Carpineto, Moarda.Altofonte (PA)2,54 ettari38° 02’ 81’’ N; 13° 32’ 65’’ E3170* (Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei)Hyla interme<strong>di</strong>a, Discoglossus pictus, Pelophylax spp, Bufo bufo,Natrix natrixElatine alsinastrum L., Potamogeton pusillus L., Potamogetontrichoides Cham. & Schltdl., Trifolium spumosum L. (GIARDINAet al., 2007).Il s<strong>it</strong>o comprende il “gorgo” <strong>di</strong> Rebuttone, un interessante stagnoa regime stagionale, localizzato in ambiente carsico a quotacollinare.Pur soggetto a vari <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> origine antropica, il gorgo continuaa rappresentare un importante ambiente per numerose specie<strong>di</strong> flora e <strong>di</strong> fauna legate alla presenza <strong>di</strong> acqua dolce.L’area è minacciata da usi non compatibili, da uno sfruttamentoeccessivo, dal trans<strong>it</strong>o con mezzi.Per gli aspetti faunistici, i dati sono stati forn<strong>it</strong>i da FedericoMarrone.


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 291Fig. 16 — Gorgo <strong>di</strong> Rebuttone.


292A. TROÌA, G. BAZAN & R. SCHICCHIDISCUSSIONE E CONCLUSIONINell’amb<strong>it</strong>o dei s<strong>it</strong>i proposti figurano hab<strong>it</strong>at <strong>di</strong> notevole <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong>,tra cui alcuni prior<strong>it</strong>ari ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (in<strong>di</strong>caticon un asterisco nelle singole schede) come i “percorsi substeppici <strong>di</strong> graminaceee piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea” (6220), i “boschi orientali <strong>di</strong>quercia bianca” (91AA), e i rarissimi “stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei”(3170). All’interno <strong>di</strong> tali hab<strong>it</strong>at figurano numerose specie vegetali endemiche,rare e/o <strong>di</strong> particolare <strong>interesse</strong> f<strong>it</strong>ogeografico tra cui Limonium calcarae,Limonium catanzaroi, Calendula mar<strong>it</strong>ima, Isoëtes todaroana. Nessuno <strong>di</strong> quest<strong>it</strong>axa è incluso nell’allegato II della c<strong>it</strong>ata Direttiva Hab<strong>it</strong>at.Anche in mancanza <strong>di</strong> un quadro aggiornato e puntuale sulla consistenzae <strong>di</strong>stribuzione del patrimonio biologico presente attualmente all’internodella rete Natura 2000 in <strong>Sicilia</strong> (BAZAN et al., 2010), r<strong>it</strong>eniamo che is<strong>it</strong>i qui segnalati e proposti come SIC siano mer<strong>it</strong>evoli <strong>di</strong> attenzione e contribuiscanoin maniera mirata e significativa al mantenimento della bio<strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à,sia a livello regionale che comun<strong>it</strong>ario (vista la presenza <strong>di</strong> numerosespecie endemiche).Essi peraltro sod<strong>di</strong>sfano anche i cr<strong>it</strong>eri per la loro inclusione tra le“Important Plant Areas” (cfr. BLASI et al., 2010): in particolare, vengono sod<strong>di</strong>sfatti(a volte contemporaneamente) il cr<strong>it</strong>erio “A” (che prevede che il s<strong>it</strong>ocontenga popolazioni significative <strong>di</strong> una o più specie <strong>di</strong> <strong>interesse</strong> conservazionisticoglobale, europeo o nazionale) e il cr<strong>it</strong>erio “C” (che prevede che ils<strong>it</strong>o sia un esempio eccezionale <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> hab<strong>it</strong>at vegetazionale <strong>di</strong> <strong>interesse</strong>conservazionistico globale o europeo).Nonostante un’elevata percentuale <strong>di</strong> terr<strong>it</strong>orio regionale sia già compresonell’amb<strong>it</strong>o del sistema delle <strong>aree</strong> protette (parchi e riserve naturali, SICe ZPS), le indagini condotte hanno permesso <strong>di</strong> accertare ulteriori biotopi <strong>di</strong><strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> localizzati soprattutto <strong>nella</strong> fascia costiera ocollinare, in contesti <strong>di</strong> tipo agricolo o periurbano. Si tratta <strong>di</strong> ambienti <strong>di</strong>modeste <strong>di</strong>mensioni, frammentati e soggetti ad un’elevata pressione antropica,al cui interno tuttavia si conservano espressioni vegetazionali a carattererel<strong>it</strong>tuale e popolazioni <strong>di</strong> specie endemiche o rare.BIBLIOGRAFIABAZAN G., CIBELLA R., GENDUSA F., RAIMONDO F.M., SCALZO G. & TROÌA A., 2010 — Biosfera. In:ARPA <strong>Sicilia</strong>, “Annuario regionale dei dati ambientali 2009”, pp. 4.1-4.86.BIONDI E., BLASI C. (EDS.), 2009 — Manuale Italiano <strong>di</strong> interpretazione degli hab<strong>it</strong>at della Direttiva92/43/CEE. — Società Botanica Italiana. Ministero dell’Ambiente e della tutela del terr<strong>it</strong>orioe del mare, D.P.N. (http://vnr.unipg.<strong>it</strong>/hab<strong>it</strong>at).


<strong>Nuove</strong> <strong>aree</strong> <strong>di</strong> <strong>rilevante</strong> <strong>interesse</strong> <strong>naturalistico</strong> <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> centro-occidentale 293BLASI C., MARIGNAMI M., COPIZ R., FIPALDINI M. & DEL VICO E. (eds.), 2010 — Le Aree Importantiper le Piante nelle Regioni d’Italia: il presente e il futuro della conservazione delnostro patrimonio botanico. — Sapienza Univers<strong>it</strong>à <strong>di</strong> Roma, Progetto Artiser, Roma.224 pp.ETIOPE G., CARACAUSI A., FAVARA R., ITALIANO F. & BACIU C., 2002 — Methane emission from themud volcanoes of Sicily (Italy). — Geophysical Research Letters, 8/29.GIARDINA G., RAIMONDO F.M. & SPADARO V., 2007 — A catalogue of plants growing in Sicily. —Bocconea, 20: 3-582.MARTINELLI G. & JUDD A., 2004 — Mud volcanoes of Italy. — Geol. Journ., 39: 49-61.PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI, 2009 — Piano <strong>di</strong> Gestione del SIC ITA010011 (Sistema dunaleCapo Gran<strong>it</strong>ola, Porto Palo e Foce del Belice). Approvato con D.D.G. n. 660 del 30-06-2009 dell’Assessorato Terr<strong>it</strong>orio e Ambiente della Regione <strong>Sicilia</strong>na.TROÌA A., 1994 — La querceta <strong>di</strong> Monte Petroso (Palermo): proposte <strong>di</strong> interventi su base naturalistica.— Sviluppo Agricolo, 28 (10-11): 75-79.TROÌA A., 2005 — Note corologiche e tassonomiche sul genere Isoëtes L. (Isoëtaceae, Lycophyta) in<strong>Sicilia</strong>. — Inform. Bot. Ital., 37 (1): 382-383.TROÌA A., 2011 — Strategie <strong>di</strong> gestione delle popolazioni <strong>di</strong> Calendula mar<strong>it</strong>ima Guss. (Asteraceae).— Naturalista sicil., 35 (1): 51-63.TROÌA A. & ILARDI V., 2002 — Segnalazioni floristiche per la Provincia <strong>di</strong> Agrigento. — Naturalistasicil., 26 (3-4): 147-153.TROIA A., MANCUSO V. & ILARDI V., 2001 — Natura e Storia del terr<strong>it</strong>orio del G.A.L. “Quisquina”.— Programma Comun<strong>it</strong>ario “Leader II”, G.A.L. “Quisquina”. Tip. Alba, Alessandriadella Rocca (AG), pp. 185.TROÌA A., MARRONE F. & RAIMONDO F.M., 2010 — Conferma della presenza <strong>di</strong> Isoëtes velata A.Braun (Isoëtaceae, Lycopo<strong>di</strong>ophyta) <strong>nella</strong> <strong>Sicilia</strong> occidentale. — Riassunti dellecomunicazioni e dei poster, 105° Congresso della Società Botanica Italiana, Milano,25-28 agosto 2010, p. 141.TROÌA A. & PASTA S., 2005 — Calendula mar<strong>it</strong>ima. Pp. 92-93 in: Montmollin B. de & Strahm W.(eds.), The Top 50 Me<strong>di</strong>terranean Island Plants, Wild plants at the brink of extinction,and what is needed to save them. — IUCN/SSC Me<strong>di</strong>terranean Islands Plant SpecialistGroup, IUCN, Gland, Sw<strong>it</strong>zerland and Cambridge.TROIA A. & RAIMONDO F.M., 2010 — Isoëtes todaroana (Isoëtaceae, Lycopo<strong>di</strong>ophyta), a new speciesfrom Sicily (Italy). — Am. Fern J., 99(4): 238-243 (2009).TROÌA A. & ROMEO D., 1993 — Stu<strong>di</strong>o comparato <strong>di</strong> due microclimi (querceta e gariga) sui Monti<strong>di</strong> Palermo: primo contributo. — Naturalista sicil., 17 (1-2): 65-82.In<strong>di</strong>rizzo degli autori — A.TROÌA, G.BAZAN, R.SCHICCHI, Dipartimento <strong>di</strong> Biologia Ambientalee Bio<strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à dell’Univers<strong>it</strong>à, via Archirafi, 38 - 90123 Palermo (I).

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