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IMPERMEABILIZZAZIONI IN CANTIERE

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Impresa & cantiere<strong>IMPERMEABILIZZAZIONI</strong> <strong>IN</strong> <strong>CANTIERE</strong>FOGLIONOTIZIE TECNICHEN° 6 - Aprile 2011Ha inizio con questo numerouna serie di articoli che hannolo scopo di evidenziare,mediante fotografie, disegnie descrizioni, gli errori piùricorrenti commessi durantela realizzazione delle opered’impermeabilizzazione. Cuipurtroppo non è raro assisterein cantiere. Ma che possonoessere evitati con un po’ diattenzione, e naturalmenteseguendo le regole dell’arte.Antonio BroccolinoLue cause più comuni degli errori compiuti nella realizzazionedelle opere di impermeabilizzazionepossono derivare da non corretta progettazione oesecuzione delle opere murarie e accessorie (interessantile impermeabilizzazioni), della posa in opera dellestratigrafie impermeabili o dei particolari esecutivi. Inauguriamocon questo primo articolo una serie di interventi dedicatiall’individuazione di tali errori, accompagnati quandopossibile da soluzioni tecniche corrette e disegni (realizzatidallo stesso autore con il programma di progettazione interattivoDataquad 2000 di Imper Italia) che, a titolo d’esempio,avrebbero potuto essere adottate per un’esecuzione a“regola d’arte”. Un po’ provocatoriamente il titolo di questaserie d’articoli è “errori ed orrori d’impermeabilizzazione”,perché spesso si tratta di veri e propri “orrori”, nel senso piùletterario del suo significato, anche se talvolta presentano unaspetto quasi “divertente” nella loro assurdità.Davanti a certe soluzioni tecniche o particolari esecutivi, siresta infatti, talvolta sconcertati, nel cercare di capire qualemotivazione o ragionamento contorto ha attraversato lamente del tecnico che ha ideato o realizzato quel manufatto,così chiaramente privo di qualsiasifunzionalità o logicità costruttiva. Dopo quasi trentacinqueanni di attività nel campo delle impermeabilizzazioni (progettazioneed esecuzione) ho avuto la fortuna (o la sfortuna,secondo i punti di vista) di sbagliare molto io stesso, o di vederegli errori altrui e di raccogliere, specialmente nell’ultimodecennio, migliaia di fotografie di “orrori esecutivi”. La mag-1


gior parte delle foto che verranno pubblicate fa riferimentoa soluzioni di copertura realizzate in membrane in bitumepolimero, non perché la casistica degli errori è maggiorecon questa tipologia di membrane rispetto a quelle di tipopolimerico (PVC-P e TPO), ma solo perché le foto più interessantio divertenti che possiedo si riferiscono, alla tipologiad’impermeabilizzazione più in uso in Italia.In questa serie d’articoli, mostrando le immagini dei vari“orrori d’impermeabilizzazione”, non verrà ovviamente maiindicato a cosa si riferisce, dove è stato realizzato e chi ha“peccato”, per evidenti motivi di opportunità.La realtà: come dovrebbe essere…Le qualità che deve avere un sistema impermeabile sonotre: funzionalità, durabilità e facilità di manutenzione. Lafunzionalità è soprattutto legata alla corretta progettazionedel sistema impermeabile (stratigrafie, particolari esecutivied elementi accessori). La durabilità è soprattutto legataalla qualità dei prodotti impiegati (membrane impermeabili epannelli termoisolanti, ecc.) e alle protezioni, meccaniche efisiche, del sistema impermeabile.La facilità di manutenzione è soprattutto legata all’accessibilitàagli elementi (scarichi, sigillature, ecc.) che necessitanodi verifiche programmate (manutenzione ordinaria) ed allapossibilità di accedere agli stati impermeabili senza eccessiveopere di demolizione e/o rimozione di sovrastrutture, perpoter effettuare interventi di riparazione o totale ripristino delsistema di copertura (manutenzione straordinaria), possibilmentesenza interruzione delle attività che si svolgono negliambienti sottostanti. Se ne deduce che un sistema impermeabileprogettato correttamente e non posato a regola d’arteNei prossimi numeriü Risvolti verticaliü Scarichiü Grigliatiü Giunti di dilatazioneü Impermeabilizzazione sotto-sogliaü Passaggio tubi e fissaggi attraversolo strato impermeabileü Impermeabilizzazione su rampe inclinateü Pitturazioni riflettenti di membranein bitume polimero(o viceversa), non potrà essere funzionale e quindi la suadurabilità sarà praticamente nulla, indipendentemente dallaqualità dei prodotti impiegati. Al contrario un sistema impermeabileprogettato e posato correttamente sarà funzionale,spesso indipendentemente dai prodotti utilizzati, ma saràdurabile, nel tempo, solo se questi ultimi saranno di buonaqualità. Per finire, un sistema impermeabile, realizzato conprodotti di buona qualità, progettato e posato correttamentenon potrà avere la durabilità prevista se non verrà eseguitala normale manutenzione ordinaria (a causa di mancanza diattenzione dell’utilizzatore, manutentore o proprietario o perIn apertura: un esempio di scarsadurabilità dei prodotti utilizzati. Lemembrane impermeabili in PVC-Putilizzate, come risvolto protettivodi un sottostante risvolto impermeabile,sono di pessima qualitàe non stabili ai raggi UV, pertantol’irrigidimento delle stesse, perperdita di plastificante, ha causatoil loro completo deterioramento.Errore di progettazione/esecuzioneUna falda della copertura, realizzata in doppio strato impermeabile in membrane in bitumepolimero, con 2° strato in finitura ardesiata, si è ribaltata sull’altra falda, a causa dell’azionedel vento. Si nota che la superficie (crosta di boiacca) d’incollaggio a fiamma del 1° strato dimembrana è rimasta attaccata alla parte di impermeabilizzazione ribaltatasi. La causa è lamancanza di consistenza del piano di posa dove il getto di cls era troppo ricco di sabbia e anchela mancanza di fissaggi meccanici sul 1° strato dell’elemento di tenuta.Errore di progettazione/esecuzioneLa stratigrafia impermeabile, in membrana in bitume polimero rivestita con lamina di rame, posizionatasulla cupola, è scivolata nella zona di massima pendenza, a causa del calore estivo. La causaè nella scelta del prodotto, con mescola troppo morbida (temperatura di scorrimento a caldo) enella mancanza assoluta di fissaggi meccanici, da posizionare sotto sormonta, indispensabili nellarealizzazione di coperture con questa geometria.2


Errore di progettazione/esecuzionePassaggio di un tubo di PVC attraverso un giunto di dilatazione rilevato, con inserimento di uncavo elettrico. Il giunto si trova nascosto nello spessore del terreno, che non risulta drenato sulfondo, pertanto l’acqua può tracimare nei fori eseguiti (con carotatura !) nei risvolti verticali, dipassaggio del tubo e da qui colare nel taglio di giunto.Mancanza di durabilità dei prodotti utilizzatiLe membrane impermeabili in bitume polimero utilizzate, sono di pessima qualità ed esposte all’irraggiamentosolare, senza protezione alcuna, si sono “coccodrillate” superficialmente, esponendo anche l’armatura,fessurazioni passanti e quindi infiltrazioni diffuse.difficoltà di accesso agli elementi da verificare ciclicamente).In pratica un sistema impermeabile corretto dovrà esseresempre verificato per tutte le tre qualità essenziali.…e come èCome ho già scritto nei precedenti articoli progettare le opered’impermeabilizzazione non è facile, perché comportauna visione e un coordinamento totale di tutte le componentiche entrano in gioco (ambienti sottostanti, isolamento termico,strati impermeabili ed accessori, protezioni, sistemidi scarico, opera accessorie, particolari esecutivi, ecc.) espesso gli errori, come è stato più volte dimostrato, anchenel corso di innumerevoli ATP (accertamenti tecnici preventivi),che hanno interessato specificatamente le opere d’impermeabilizzazione,nascono proprio da una progettazioneincompleta o improvvisata, eseguita da tecnici privi dellanecessaria esperienza. In effetti, durante la mia attività lavorativa,i progettisti più rispettosi dell’esperienza altrui e piùattenti a raccogliere ed adottare suggerimenti di caratteretecnico, provenienti da specialisti di settore, sono proprio igrandi architetti, ingegneri o studi di progettazione che hannoforse capito, meglio di altri, che si può fare eccellentearchitettura anche mostrando, nel disegno di un particolareesecutivo, il significato reale della sua funzione, senza necessitàdi camuffamenti pseudo estetici e poco funzionali. Aquesto proposito Il grande Architetto Louis Sullivan, membroe cofondatore della “ First Chicago School di Architettura”,considerato come il primo progettista ad aver realizzato unastruttura portante in acciaio, soleva affermare che in architettura“la forma deve seguire la funzione”. A volte purtroppoci si imbatte invece in progettisti che ritengono invecedi fare grande architettura solo sacrificando la funzionalitàdi particolari esecutivi essenziali (ad esempio eliminandoi risvolti verticali degli strati impermeabili, fuori dalla quotadella pavimentazione o riducendo od eliminando totalmentela presenza degli scarichi o altre invenzioni di questo tipo),mettendo così a rischio la tenuta idraulica delle coperture.Ricordo ancora un Architetto (anche abbastanza famoso)che davanti ad una copertura a terrazzo, di un paio di centinaiadi metri quadri, con un parapetto di contenimento di1,10 metri, dove non era stato previsto progettualmente alcunsistema di scarico (!?), alla domanda logica dell’impermeabilizzatore“come pensava di risolvere il problema dellaraccolta dell’acqua piovana” rispondeva, in modo piuttostoscocciato e arrogante: “…ma lei non sa che l’acqua evapora…?!”(lascio ogni commento ai lettori).In qualche modo, almeno in Italia, vi è quasi una specie di“impunità artistica” per il Progettista, che talvolta pretendeche le Imprese di costruzione o specializzate in impermeabilizzazione,si inventino soluzioni assurde, spesso solopalliative, non funzionali e non conformi alle indicazioni deiCodici di Pratica, alle Normative vigenti e alle DocumentazioniTecniche dei Produttori, per risolvere problematiche dicarattere puramente estetico, che potrebbero essere risolte,facilmente, con minimi adattamenti progettuali.In pratica, il progettista talvolta richiede che sia la Normao la regola dell’arte ad adattarsi alle esigenze del progettoarchitettonico anziché esattamente il contrario. A titolo informativosi precisa che è stata da pochi mesi pubblicata, daparte dell’UNI, una norma (UNI 11345 - Attività di controlloper le fasi di progetto, esecuzione e gestione di coperturecontinue) riguardante appunto la progettazione delle opered’impermeabilizzazione, norma che i Progettisti, le Impresegenerali di costruzione e le Imprese specializzate nel settore3


impermeabilizzazione, a qualsiasi livello partecipino alla definizionedel sistema di copertura, dovrebbero conoscere percomprendere meglio le loro reali responsabilità.Un mestiere che cambiaAnalizzando la posa in opera delle opere d’impermeabilizzazionebisogna anche riconoscere che le capacità esecutivee le metodologie di posa degli operatori nel settore impermeabilizzazionisono molto cambiate degli ultimi 35 anni, e purtropponon sempre in meglio, anche se il mestiere è rimastouno dei più difficili e massacranti delsettore edilizio. Quandoho cominciato a lavorare in questo settore specialistico, i sistemiimpermeabili spesso venivano ancora realizzati con i“multistrati” in bitume e cartoni o veli vetro e qualche voltacon asfalto colato impermeabile, e queste metodologie d’applicazionecomportavano attrezzature importanti (bonze,caldaie di fusione del bitume con sistema di pompaggio inquota, mezzi di trasporto e sollevamento, ecc.) e di conseguenzale Imprese d’impermeabilizzazione avevano dimensionee organizzazione adeguate a suddette necessità.Vi erano imprese come la Vicenzi Asfalti di Milano (dove hoiniziato la mia carriera d’impermeabilizzatore, nella secondametà degli anni ‘70) che aveva un organico di oltre 500 dipendenti,di cui circa 80 impiegati con funzione di controlloe gestione, o la Soave di Vicenza che aveva un organico dioltre 300 dipendenti; e poi ricordiamo ancora Alajmo di Milano,Strazza di Rho, De Giacomo e Coppola di Napoli, Bartolidi Roma e tante altre imprese storiche del settore che perla maggior parte ora non ci sono più. Alcune possedevanolaboratori interni di analisi che oggi potrebbe fare invidia aimaggiori produttori di membrane, producevano, in proprio,alcuni prodotti essenziali, come le emulsioni bituminose,erano insomma a tutti gli effetti vere imprese specializzate alivello nazionale a cui i committenti e studi professionali chiedevanoconsulenza nella preparazione di capitolati e progetti.Anche il personale era davvero speciale: vi era una verae propria gerarchia, quasi di stampo militare, nelle squadredi posa, nella quale si procedeva, nella carriera, nel corso dimolti anni, a seconda dell’esperienza e della capacità dell’operaio;si partiva da manovale per poi diventare qualificato,specializzato e infine caposquadra. Era un mestiere che sitramandava spesso di padre in figlio e solo i migliori, a finecarriera, raggiungevano finalmente la qualifica di assistentidi cantiere, e con tutta la capacità ed esperienza accumulatain decine di anni potevano davvero insegnare alle nuovegenerazioni di operai il mestiere del catramista.È ovvio che con questa organizzazione tecnica di tipo piramidale,con più livelli di controllo, i risultati riguardantila posa in opera dei sistemi impermeabili erano ottimali el’esperienza e la capacità, da tutti riconosciuta, procuravanoagli assistenti (che erano il contatto diretto tra impresaspecializzata e committente, impresa generale e direzionelavori) quel carisma che era essenziale per farsi ascoltare,in cantiere, riguardo le esecuzione delle opere di preparazionea regola d’arte. Purtroppo o per fortuna, specialmentealla fine degli anni ’70 presero definitivamente piede i sistemiimpermeabili con membrane prefabbricate (bitume polimeroe sintetiche) che, non necessitando di grandi attrezzature,permisero la nascita di imprese specializzate di dimensionee organizzazione molto più modeste rispetto alle grandirealtà. Moltissimi impiegati tecnici, assistenti e capo squadrapiù intraprendenti si licenziarono dalle maggiori impresespecializzate e si misero in proprio, creando nuove impreseartigiane e no, anche di grande valore; e contemporaneamente,purtroppo, qualcuna anche di minor valore, magaricreata dagli operai manovali o qualificati, ancora alle primearmi. Ci fu quindi un enorme frazionamento del mercato deiMancanza di manutenzioneLa presenza di lapillo vulcanico sulla copertura e l’assoluta mancanza di pulizia periodica dellastessa, ha causato accumulo del materiale in adiacenza ai risvolti verticali perimetrali e di conseguenzagermogliazione di piante anche di notevole dimensione. Le radici sono penetrare nellastratigrafia impermeabile in membrane in bitume polimero, causando fenomeni infiltrativi.Impossibilità di manutenzioneLa presenza di impiantistica, così fitta, in copertura, montata in più riprese, impedisce qualsiasi intervento dimanutenzione ordinaria e straordinaria. Purtroppo non si vede nulla, ma la copertura è stata impermeabilizzatacon membrane in bitume polimero, molto maltrattate durante la posa e la manutenzione degli impianti,causando fenomeni infiltrativi diffusi e praticamente irreparabili.4

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