12.07.2015 Views

numero 2 - Liceo classico Giovanni Berchet

numero 2 - Liceo classico Giovanni Berchet

numero 2 - Liceo classico Giovanni Berchet

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MILANO: QUALE FUTURO PER LA SCUOLA CIVICA?Un tempo presìdi e occupazioni servivano perimporre un nuovo ordine di cose, un nuovoassetto scolastico che rivoluzionasse il metododi istruzione e contribuisse alla quotidianavivibilità in classe; insomma si combatteva perun miglioramento, per fare dei passi in avanti,per rendere più efficace e coinvolgente queldiritto umano fondamentale che è il dirittoa regolari studi e al formarsi di una culturaindividuale.Oggi, in seguito ai fortissimi tagli impostidall’amministrazione Moioli all’istruzionecivica, gli studenti scendono in piazza perun bisogno che sembra distare anni luce daitempi passati, e che, a mio parere, non rappresentasolo un semplice passo indietro, maun’inesorabile caduta nell’abisso per quantoconcerne l’educazione: la banale necessitàdi avere risorse (a partire dallo stesso edificioscolastico) per studiare.Parlando della realtà a me più vicina, ovverole scuole superiori, assisto sbalordita allarabbia di amici che si vedono mancare da unmese all’altro finanziamenti, professori, certezze,da quelle quotidiane di riuscire a seguireregolarmente i corsi, a quelle fondamentalidi arrivare a conseguire la maturità.Passiamo ai fatti: il liceo linguisticoManzoni è da sempre uno dei fioriall’occhiello dell’istruzione civicamilanese e versa in condizioni chesoltanto un anno fa erano a stentoconcepibili.Dunque anche le scuole civichediurne, già da quest’anno danneggiatema non ancora in serio pericolodi sopravvivenza, guardanocon terrore ad eventi emblematicicome la chiusura ed il successivosgombero ad opera delle forzedell’ordine della scuola serale Gandhi:ed infatti gli istituti serali, unicarisorsa per quegli studenti che digiorno lavorano, e che si impegnano con tuttele loro energie in termini di tempo e fatica perriuscire a prendere un diploma, sono quelli piùcolpiti da questa sistematica operazione di smantellamento.Forse l’amministrazione comunale non si rendeconto del danno che sta infliggendo a quellache sarà la futura classe lavorativa, e, nel casone avesse piena coscienza, meriterebbe ben piùdi qualche presidio davanti a Palazzo Marino.Penalizzando l’istruzione liceale e tecnica professionale,infatti, non ci si limita alla svalutazione diquei pochi anni di scuola, ma il danno si ripercuoteinesorabilmente sulle carriere dei singoli,sui risultati sul campo, sulla qualità del lavoro,sulla dignità umana e culturale che tutti hanno ildiritto, secondo costituzione, di avere.Milano è l’unica città in Italia ad offrire il serviziodi scuole serali pubbliche, a partire dall’immediatodopoguerra: una volta chiuse, verrà tolto aglistudenti meno abbienti il fondamentale dirittoall’istruzione, e ai molti insegnanti precari il postodi lavoro. Come si può privare di questa rara opportunitàdi riscatto ragazzi talmente desiderosidi studiare, di realizzarsi, di farsi una cultura, tantoda superare gli svantaggi economici e sociali,oltre al peso di un lavoro giornaliero? Questescuole sono sempre state uno dei vanti di Milano,ed erano efficienti, funzionali, sentite come realtàcittadine;Attualità-RiflessioniNovembre 2007 • 7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!