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Monza Club

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MONZACLUBPROTAGONISTIwww.monzaclub.itOPEN NIGHTSAPERITIVI SOTTO LE STELLEtutti i giovedìDALLE ORE 19.00Saint Georges PremierVia Vedano 7 – 20052 - <strong>Monza</strong> ParcoTel . 039-320.600 Fax 039-380610www.saintgeorges.it info@saintgeorges.itMonzese doc, da pocodirige il Commissariatocittadino che attendedi diventare prestoQuestura. Serio edeterminato, hascelto la carriera inPolizia per passione40FRANCESCO SCALISEe oggi è Cavalieredel Lavoro. Per luioperare bene significaessere vicini alla gentee comprendere che lamancanza di sicurezzaè spesso una percezionee non una realtàPERIODICO REALIZZATO DA<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srlPiazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong>Tel. 039/5961872redazione@monzaclub.itPrezzo di copertina: 5 euroDIRETTOREEDITORIALEPietro FortunatoDIRETTORERESPONSABILEToni LiguoriSEGRETERIADI REDAZIONEChiara BramatiREDAZIONESara Re (caporedattore)Francesca BarzaghiChiara BramatiSara FranchiniGreta La RoccaLaura MarinaroFrancesco PozziMartina PrimavesiElisa TosiBenedetta TrabattoniGRAFICAAndrea GiarolaIlaria NigroFOTOGRAFIEMarco BrioschiMauro CottonePUBBLICITÀHubnet CommunicationPaolo MarchettiniTel. 039/2315288e-mail p.marchettini@hubnet.itSTAMPAVamaprint - MelzoPeriodico registrato presso ilTribunale di Milano al n.242 -Registro stampa periodicaIngresso Porta Vedano/Autodromo – Chiuso il MartedìN.45CM3


TEMPO LIBEROTEMPO LIBERO1274 101A luglio, con“La Tempesta”di Shakespeareriprende la magicastagione del TeatroLicinium di Erba,voluto da GabrieleD’AnnunzioGiovanni Ugo,di mestiere fal’arboricoltore,come hobbypratica il TreeClimbing, di cui ècampione italianoArte, musica e natura: il mese della Rosa al Roseto di Niso Fumagallidella Villa Reale ha regalato emozioni uniche come il concorso dellaRosa più bella che ha avuto Federica Guidi come madrina36Passione e tecnologia per illavoro dello Studio DentisticoPoggi che a Seregno è una veratradizione di famiglia62Sono giovanissimi,colti e determinati i cinquebrianzoli che si candidano a“progettare” l’Expo 2015SOMMARIOWHAT’S ON8 - Flash12 - Il mese della Rosa16 - La nuova Piazza Trento19 - Un mosaico di collezioni20 - <strong>Monza</strong> chiama Praga23 - LetterArte, il pieno di cultura26 - Una corsa per la vitaIL CLUB DEI PROTAGONISTI30 - Guido Gogna, sport e impresa36 - Poggi, dentisti di famiglia40 - Francesco Scalise, un poliziottotutto monzese44 - Stati generali della mobilità48 - Mandelli, la vita è un quiz51 - Il Maestro in Duomo52 - La Brianza vince perl’Expo54 - Il Santo dei monzesi57 - La Meridiana, vivere comemissioneMONZA YOUNG62 - Giovani per l’Expo65 - Un letto da sceicco66 - A Pechino in bicicletta70 - Antichi romani in centro72 - Designer per un giornoAntonio De Nova, scultore, lavorae vive a Seregno ma ha scolpitoanche per Papa Ratzinger98BRIANZA CLUB74 - Teatro sotto le stelle78 - Lissone, capitale del libro80 - Andrea Vitali, dal lago allo Strega82 - Sulle tracce di Sant’Agostino86 - La storia nei mulini ad acquaPASSIONI90 - Una corsa nel deserto93 - I bolidi della Scuderia delPortello96 - Un cronista tra due secoli98 - Lo scultore di Dio101 - Il ragno degli alberiFASHION106 - Short e chemisier per l’estate110 - LoveCharity di Cartier, ilbracciale che fa beneIL CONSULENTE112 - Lavoro113 - Assicurazioni114 - Dentista115 - Finanza116 - LegaleTEMPO LIBERO6 - Chi sale118 - Dove&Come119 - Mostre&Eventi120 - Oroscopo106Tra nuove tendenze (più vedo chenon vedo) e beneficenza, ecco lamoda per l’estate 2009CM4 N.45 N.45 5CM


TEMPO LIBEROChi saleChe si tratti di sport o di economia, sono sempre più numerose le personalitàdi rilievo che portano il capoluogo brianzolo agli onori della cronacaSaint ClaireResiden ceSt.Claire ResidenceUn gioiello di vostra proprietà.di Elisa TosiCESARE BONESCHII prossimi Giochi Nazionali Estivi Special Olympicssi terranno a <strong>Monza</strong>. La città di Teodolinda èstata designata ad ospitare la 26esima edizione nazionaledei giochi dedicati agli atleti disabili mentali. Il merito vaattribuito a Cesare Boneschi, coordinatore provinciale diSpecial Olympics e assessore all’Edilizia privata del Comunedi <strong>Monza</strong>, che è riuscito a coinvolgere l’Amministrazionecittadina. Sarà un evento unico al quale parteciperanno nonsolo i 1500 atleti e gli accompagnatori, ma tutta la città esoprattutto le società sportive che sono invitate ad aprire leporte agli atleti. Commosso per il successo ottenuto lo stessoBoneschi, che è stato supportato nel progetto dal sindacoMarco Mariani, ex atleta di basket e dal vicesindaco DarioAllevi. Tennis, atletica, bocce e basket saranno le disciplineche si terranno in città, con la possibilità di aprire le porte aequitazione e ginnastica. Saranno 180 le rappresentanze esteree intorno ai 300 mila euro il costo dell’intera operazione.pwbgrafica.itCircondato completamente dal verdel’esclusivo RESIDENCE ST.CLAIREè a pochi minuti dal mare cristallino dell’Elbae dal centro storico dell’affascinante borgodi MARCIANA MARINA.CARLO EDOARDO VALLIA meno di due anni dalla sua costituzione, non sipuò dire che la Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> eBrianza non si sia prodigata per farsi conoscere e sentire,e ben al di là dei confini della nuova provincia. Numerosee importanti sono infatti le iniziative, le ricerche e glieventi organizzati e promossi dallo staff guidato dalpresidente Carlo Edoardo Valli, tra cui, nelle ultimesettimane, “Brianza on the move” – una intensissimadue giorni di incontri dedicati alla mobilità, che ha vistola partecipazione di autorevoli relatori – e il confrontodibattitotra i dieci candidati alla poltrona di presidentedell’amministrazione provinciale. Non è tutto: concorsiper giovani designer, attenzione alle microimprese,approfondimenti sulle abitudini delle famiglie… Unvalido aiuto per l’economia del territorio.Isola d’ElbaMarciana Marina✈Marina di CampoCapoliveriPortoferraioPorto AzzurroCavoRio MarinaDiverse metrature, mono, bilocali e trilocaliper un investimento due volte prezioso:• più protezione al Vostro capitalecon possibilità di reddito.• più serenità per le Vostre vacanze.Un gioiello al centro del Mediterraneo.Cos’altro di più?Key Value srlMilano: Galleria del Corso, 2 - 20122<strong>Monza</strong>: Via Moncenisio, 4 - 20052Tel. (+39) 039.383963 - Fax (+39) 039.3825546 N.45CMinfo@keyv.it • www.keyv.it


Buone nuove dalla BrianzaInfrastrutture, salute e lavoro sono le parole chiave dei numerosi progetti avviati nelle ultimesettimane. Soluzioni e inziative per migliorare la sostenibilità e il benessere comuneCon una marcia in più"Con una marcia in più"(Paoline Editoriale Libri, 216pag., 14,00€), questo il titolo del libro di AlessioTavecchio. Un lavoro che il monzese, costrettosu una sedia a rotelle a causa di un incidente, hascritto sul valore della consapevolezza che staalla base di qualsiasi educazione alla prevenzionestradale e alla convivenza civile. Con un coinvolgenteracconto, Alessio racconta la storia del suo incidentemotociclistico che nel 1993 l'ha colpito e di come gliha aperto la mente. Una perla di saggezza per tutti.WHAT’S ON8 M CN.45a cura della redazioneL'impresaBrianza viveÈ prima in Italia nel distretto legno arredo con 9,5imprese per kmq specializzate, 7,4 imprese attiveper kmq nell'industria del legno e fabbricazione dimobili e 2,2 imprese attive per kmq nel commerciodi mobili. Ma non è l'unico primato della futuraprovincia: primo posto in regione anche per il totaledi rifiuti urbani differenziati (67%), per la presenza diinfrastrutture sportive in relazione alla superficie edinfine per l'indice di apertura commerciale (138%). Enei primi tre mesi del 2009 a <strong>Monza</strong> e Brianza si sonoiscritte 1.434 nuove imprese, +22% rispetto all’ultimotrimestre del 2008, in pratica 16 nuove imprese algiorno. Una crescita che nasce anche dalle ceneridella crisi. Dall’analisi congiunturale dell’industriamanifatturiera in Brianza, la produzione industrialeregistra nel primo trimestre 2009 una contrazionedel 7,11 rispetto allo scorso anno, così come ilfatturato (-11,97%), gli ordini interni (-12,93%) e quelliesteri (– 10,93%), anche se alcuni segnali positiviprovengono dalle aspettative degli imprenditori chemigliorano. Ecco alcuni dati emersi il 26 maggioscorso in occasione della presentazione di Impresee territorio – Rapporto Brianza 2009, la piùcompleta analisi economica e sociale dell’area dellaBrianza curata dall’Ufficio Studi della Camera diCommercio e Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza.ExpoScuolambientePiù di 200 scuole e oltre 10 mila studenti: tutti insieme per lasostenibilità. Al via la 17esima edizione di ExpoScuolambiente, lamanifestazione promossa da Regione Lombardia in collaborazionecon il Comune di <strong>Monza</strong> e l'Ufficio Scolastico per la Lombardia eche si è svolta dal 15 al 20 maggio nel Serrone della Villa Reale.«Non è solo un concorso di progetti, né semplicemente una festa,ma l'occasione principe perché tutti comprendano che l'ambienteè vita», ha dichiarato Massimo Ponzoni, assessore regionaleall'ambiente. Laboratori per i ragazzi, escursioni nel parco, visiteguidate, sperimentazioni, attività manuali ed anche momenti diriflessione con le numerose conferenze e dibattiti di alto valoreeducativo e scientifico: questi gli ingredienti di una settimanaentusiasmante per igiovani. I partecipantihanno seguito ancheincontri tenuti dastudiosi dell'AgenziaSpaziale Italiana (Asi)e dell'Agenzia SpazialeEuropea (Esa), presenticon una mostra nelSerrone dove eranoesposti i migliori progettididattici da presentare alconcorso, selezionati dai15 Centri Regionali perl'Educazione Ambientale.Magia sotto le stelleGrande successo, lo scorso 14 maggio, per il concerto delCorpo Bandistico di Villasanta sotto l'Arengario. La soireèorganizzata dal presidente della Circoscrizione Uno,Massimiliano Longo, dal tema "Marce, danze e dintorni",è stata applaudita da centinaia di monzesi e seguita ancheda Naotaka Sakaguchi, Console giapponese. Durantel'esibizione sono stati raccolti 400 euro per l'Abruzzo.WHAT’S ONUn nuovoreparto diOncologiaUn nuovo reparto di degenzaoncologica e ginecologiaoncologica al San Gerardo.Lo scorso 6 aprile sono statiinaugurati 14 posti letto delladivisione guidata dal ProfessorPaolo Bidoli, che conta 6 milavisite ambulatoriali all'annoe 13 mila accessi in dayhospital. Il progetto è nato dallacollaborazione tra l'aziendaospedaliera e la onlus CancroPrimo Aiuto. «Da quando sonoin questo ospedale abbiamopotenziato le attività del repartoanche in collaborazione coni colleghi di altre specialità- ha detto il professor Bidoli -l'obiettivo è quello di andareavanti potenziando l'ufficiooperativo, migliorandol'accoglienza e l'umanizzazione,anche grazie all'aiuto di CancroPrimo Aiuto, e degli infermieri».«Grazie al nuovo reparto tantoatteso, i brianzoli non andrannopiù per forza a Milano», haaggiunto Tiziano Mariani,presidente di Cancro Primo Aiuto.N.45 M C9


Finalmente il metròLa metropolitana arriverà davvero a <strong>Monza</strong> con un treno che si fermerà prima a Bettola, perpoi arrivare al Rondò dei Pini. Un'opera che sarà compiuta almeno in cinque anni e costerà206 milioni di euro. Insieme Stato, Regione, Provincia di Milano e Comuni di Milano, <strong>Monza</strong>,Sesto e Cinisello hanno raggiunto l’accordo per la divisione dei costi. La fetta principale di126 milioni di euro è a carico dello Stato. Seguono Milano con 24 milioni, la Regione con 19, laProvincia con 11 e 24 milioni divisi tra gli altri tre Comuni interessati. <strong>Monza</strong> pagherà quasi 9milioni di euro, malgrado il sindaco Marco Mariani si sia rifiutato di firmare per l’opera. «Hoaccettato di partecipare al progetto perché il treno arriverà fino al Rondò dei Pini, quindi lacittà verrà interessata pienamente non solo di passaggio dal capolinea». Il documento è siglatoma per essere operativo mancano i passaggi nelle Giunte e nei Consigli degli enti coinvolti.La previsione è di concludere i 2 chilometri fino a Bettola in un totale di 56 mesi tra attivitàprogettuale, fasi burocratiche, gara d’appalto e lavori. Incerti, invece, sono i tempi per arrivaredentro <strong>Monza</strong>, fino all’area del Polo istituzionale della Provincia e il centro commercialeAuchan di via Lario. I tempi ora non si possono stimare, ma si sono già attivati i contatti per ilprolungamento al Rondò, che con tutta probabilità passerà per San Fruttuoso.Sentirsi belle per guarire primaWHAT’S ON10 M CN.45La forza del sorriso. Così si chiama il nuovoservizio inaugurato nel reparto di Oncologia medicadell'ospedale di Desio, grazie all'associazione chesi chiama appunto Forza del sorriso. I laboratorimake-up sono totalmente gratuiti e ognuno ospita seidonne per una durata di due ore e mezza. Accantoa competenti e sensibili consulenti di bellezza,disponibili a insegnare ad ogni partecipante comevalorizzare, in pochi e mirati gesti, il proprioaspetto, anche il supporto di una psicoterapeuta.Sentirsi belle, infatti, può aiutare a guarire. Daquesto assunto di molti oncologi e non ultimodel grande Umberto Veronesi, parte il concettodell'umanizzazione dei reparti ospedalieri, grazieallo spirito e alla preparazione di medici e infermieri.Il tunnel diventa realtàIl progetto del tunnel di viale Lombardia va avanti. È prevista ametà giugno, dopo la chiusura delle scuole, la demolizione delcavalcavia di San Fruttoso. Un lavoro che, dopo la Bretella diMuggiò, aperta a marzo, e lo spostamento del collettore fognario,prepara alla grande opera che libererà nel 2011 <strong>Monza</strong> e l'interaLombardia dall'incubo dell'intoppo monzese sulla SS36, notacome "la Valassina". Anas, Comune di <strong>Monza</strong> e gli altri comunidella zona interessata al cantiere (Cinisello Balsamo, Muggiò eNova Milanese) hanno lavorato alacremente per organizzare deipercorsi alternativi e sistemare la viabilità che di fatto resterà invigore per due anni fino alla fine dei lavori. Già in questi giorni sistanno predisponendo l’area e il "villaggio" di cantiere. Il primopasso sarà la chiusura al traffico del ponte. Il nuovo percorso diviale Lombardia sarà dal lato di viale Romagna e viale Campania,bypassando l’area di cantiere e riallacciandosi oltre la discesa delcavalcavia in direzione Milano. Il punto fondamentale è che Anasha deciso di non differire i lavori ad agosto, oppure in autunnocome sarebbe da cronoprogramma. Soddisfatto MassimilianoRomeo, assessore alla viabilità del comune di <strong>Monza</strong>. «Abbiamolavorato con Anas e i comuni per fare in modo di impattareil meno possibile sul traffico cittadino e intorno alla città - hadetto - spendendo anche di più per la viabilità alternativa e lacomunicazione delle vie da seguire, ma non potevamo farealtrimenti e purtroppo i disagi non possono essere evitati alcento per cento quando si fa un'opera così importante». Unascelta apprezzata anche dai residenti e dai Comitati per ilTunnel. Da oggi sono in distribuzione 70 mila volantini (nellafoto) per comunicare la novità e sono stati predisposti numerosisegnali per la città per dare indicazioni agli automobilisti suipercorsi da seguire nei due anni del cantiere che nel 2011porteranno all'inaugurazione del tunnel.WHAT’S ONProfessionefuturoUna fiera dove domanda e offertadi lavoro si sono incontrate consuccesso. Questa è stata "ProfessioneFuturo", la manifestazioneorganizzata dall'assessorato allePolitiche Giovanili del Comune di<strong>Monza</strong> e da Formaper all'internodella Fiera, dal 17 al 18 maggio.Entrare in contatto con realtà a cuisegnalare la propria disponibilitàsul mercato del lavoro, ma anchepartecipare a seminari e conferenzeapprendendo suggerimenti perscrivere un curriculum vitaeo qualche accorgimento peril colloquio di selezione, permigliorare il proprio modo dicomunicare, conoscere il mercatodel lavoro e la situazione attuale.Queste le esigenze a cui è andataincontro l'organizzazione.La manifestazione è stata unsuccesso per l'assessorato diMartina Sassoli e per Formaper,azienda speciale della Camera diCommercio, e Toro Assicurazioni, eStudio Europrogettare di <strong>Monza</strong>.N.45 M C11


WHAT’S ONLucia ArizziGli assessori Paolo Gargantini e Giovanni Antonicelli12 M CN.45Federica Guidi e Silvano Fumagalli Pierfranco Maffè Silvano Fumagalli, Federica Guidi e Carlo Edoardo ValliLa CittàIl Concorso per “La Rosa più profumata - Corona della ReginaTeodolinda”, promosso da Candy, è uno degli eventi mondani dell’anno.In una caldissima giornata di maggio, a vincerePeppino Fumagallidelle RoseUn momento della premiazione al Roseto della Villa RealeDario Allevil’edizione 2009 è stata una rosa francese, presentata dall’ibridatoreGeorges Delbard; a premiarla una madrina d’eccezione, FedericaGuidi, presidente dei Giovani imprenditori di ConfindustriaWHAT’S ONÈ lei la rosa vincitrice, scelta tra 64 varietà in concorso provenienti da 9 PaesiN.45 M C13


Durante il mese di maggio il Roseto è stato teatro di numerosi concerti a cui hanno partecipato cittadini, istituzioni e rappresentanti del mondo culturaleWHAT’S ON14 M CN.45I concertial RosetoLa bellezza delle rose sposa la magia delle stelle: la Villa è stata animata fino a tarda notte dalle molteplici iniziative organizzate dall’Associazione della RosaI notturnial RosetoWHAT’S ONN.45 M C15


Piazza Trentoe TriesteTorna a vivereil PratumMagnumWHAT’S ON16 M CN.45Inaugurazione in pompa magnadella nuova agorà cittadina, tratante feste e qualche polemicadi Martina PrimavesiUna grande spianata (grande quanto uncampo di calcio) tappezzata di granitoSilvestre Duero (grigio chiaro), per iricorsi di delimitazione e partitura geometrica,la pietra di Luserna (grigio verde azzurro convenature verdi), per le pavimentazioni interne, ei cubetti in porfido viola per le restanti parti; conaiuole e non molto verde per garantire ombra; conrogge, ma nessuna fontana, con il Monumento aiCaduti enorme al centro ,che custodisce una sortadi museo, e con un parcheggio interrato tre pianisotto. L’antico Pratum Magnum della città,quello dove nel Medioevo e nel Rinascimentosi ritrovavano i mercanti di tessuti di tutta laBrianza, è tornato a vivere. <strong>Monza</strong> ha riavutodopo cinque anni di lavori, ricorsi e polemiche,la sua piazza principale che per alcuni è bella,per altri “non male” e poco fruibile, soprattuttonei giorni di calura estiva. Una piazza che èstata inaugurata dalla Giunta guidata da MarcoMariani, ma che era stata progettata e voluta,anni fa, dalla Giunta di centrosinistra guidata daMichele Faglia. Il taglio del nastro in pompamagna lo scorso 5 maggio in mattinata, con tuttele autorità (l’intera Giunta Mariani e gran parte diquella dell’ex sindaco Michele Faglia, MassimoPonzoni, Johann Breiteneder, amministratoredelegato di Parcheggi Italia, Norberto Moser,amministratore delegato di Codelfa, la societàcostruttrice, Domenico Delfini architettoprogettista), e in serata con una splendidafesta fatta di fuochi d’artificio e luci a led checircondano la nuova agorà cittadina. «Una piazzache abbiamo atteso e della quale abbiamo seguitoi lavori come un parto - ha commentato Mariani -e della quale siamo fieri». Massima soddisfazioneè stata espressa dall’assessore ai Lavori pubblici,Osvaldo Mangone: «Questo è un importantepiano di riqualificazione che riporta a vivere inmaniera moderna l’antico Pratum Magnum, comeveniva chiamato in epoca medioevale».Con questo spirito sono stati collocati in diverseparti della piazza segni che rimandano allastoria medioevale di <strong>Monza</strong>: si vede lo scorreredella roggia Pelucca, dove un tempo i monzesilavavano i panni, le piastrelle che rappresentanocon i loro disegni le antiche arti e mestieri dellefamiglie locali e poi l’antico simbolo medioevaledella luna che decora una delle entrate pedonalidell’autosilo. «Questo è un traguardo raggiuntodall’intera città - ha affermato l’ex sindacoMichele Faglia - Con le auto posteggiate nelsottosuolo la piazza potrà ritornare a rivivere edessere patrimonio dei cittadini». Il parcheggiosotterraneo realizzato da Codelfa e gestitoda Parcheggi Italia conta 499 posti auto edè stato concluso (al costo di circa 8 milionidi euro) senza costi per il Comune grazie ad >WHAT’S ONAlcuni momentidell’inaugurazionedella nuova piazza:dall’esibizione dellabanda all’intervento delleautorità cittadineN.45 M C17


un’operazione di project financing, una formulafinanziaria che permette al concessionario dicostruire a sue spese il parcheggio e di gestirloper trent’anni a tariffe concordate: 254 postisono a disposizione 24 ore su 24, per la sostaa rotazione alla tariffa diurna (dalle 8,00 alle21,00) di 2,20 euro l’ora e con tariffa notturna(dalle 21,00 alle 8,00) di 1,80 euro l’ora. Secondomolti un po’ costoso, secondo il Comune,assolutamente coerente con il servizio proposto.Circa 70 i posti riservati all’Amministrazionenei giorni feriali. Ci sono poi gli altri parcheggidi proprietà venduti in concessione per 90 annia circa 41 mila euro (più circa 600 euro di speseall’anno), dei quali alcuni rimasti invendutiproprio a causa del costo troppo alto. «La societàha pagato l’opera con i nostri soldi - ha contestatouna residente - e alla fine noi paghiamo spesetroppo alte per manterere i posti a rotazione». Mala questione più dibattuta e quella che poi graziead un ricorso presentato da alcuni ambulanti,aveva bloccato di fatto i lavori, è quella cheriguarda il mercato. Tornerà in Piazza Trento? EWHAT’S ON18 M CN.45quando? Ma soprattutto come?Sul punto ci mette una pietra sopra il sindacoMariani: «Stiamo dialogando con gli ambulanti;noi vogliamo il mercato quanto loro, ma lovogliamo bello e ordinato, quindi probabilmentecon meno bancarelle, ma che siano più omogeneearchitettonicamente e interessanti: lo riavremo soloa patto che gli ambulanti accettino». Per ora nessunarisposta ufficiale alla proposta del primo cittadino,ma si vedrà. Intanto già nel weekend successivoall’inaugurazione la piazza ha ospitato Artigianarte,un mercatino di prodotti artigianali della Brianzae altri eventi. Se e come la piazza verrà vissuta sivedrà solo con il tempo. «Ci aspettiamo che anche icommercianti che l’hanno abbandonata negli anni delcantiere tornino - ha detto Dario Allevi, vicesindaco,riferendosi alla chiusura di molte attività, che hannoceduto il posto al 90 per cento a banche - e che anchebar e locali all’aperto diano quell’aria di socialità edi festa che le piazze delle grandi città, capoluogodi provincia, hanno». A questo punto non restache aspettare e vivere la piazza. Magari con uncappello per ripararsi dal sole.Nelle foto, il risultato delrestauro del Monumentodei Caduti, grandemotivo di orgoglio perla città di <strong>Monza</strong>Regione LombardiaUn mosaico di collezioniOgni raccolta rappresenta uno dei tasselli che compongonol’identità artistica, culturale e storica del nostro territoriodi Francesco PozziIl collezionismo fa parte della natura dell’uomo, èun modo per coltivare e approfondire le propriepassioni, vederle concretizzarsi in qualcosache rappresenta molto più di una semplice serie dioggetti. Ne sa qualcosa Massimo Zanello, assessorealle Culture, Identità e Autonomie della RegioneLombardia, profondo conoscitore del patrimonioartistico e culturale lombardo.In quale misura e come è presente il collezionismonel panorama lombardo?«Il collezionismo è una pratica fortemente radicatasul nostro territorio: una tradizione millenaria che ciriporta indietro nel tempo, quando era particolarmentediffusa l’usanza di commissionare opere agli artisti chevenivano convocati a corte. L’esempio più fulgido ciporta a Mantova, dove i Gonzaga, storici signori dellacittà, hanno con il passare del tempo dato vita a unimmenso patrimonio artistico».Cosa spinge le persone ad intraprendere il viaggiodi una collezione?«È la stessa dedizione, l’amore per l’arte chespinge numerosi appassionati a valorizzare sempre piùla propria collezione. L’unica differenza con il passatoè che oggi esistono appositi mercati dove acquistare leopere desiderate; resta invece sempre uguale il rapportoche il collezionista ha con i suoi oggetti: un legameinscindibile che lo accompagnerà per tutta la vita. Ognicollezione, infatti, rispecchia fedelmente la personalitàe le caratteristiche di chi la possiede: finché l’uomocontinuerà ad esistere, avvertirà sempre il bisogno diraccogliere gli elementi necessari per concretizzare ilproprio progetto artistico, che in questo caso si realizzanell’acquisizione di opere altrui».In quali aspetti il collezionismo rispecchia la culturalombarda?«La meticolosità e l’attenzione che un appassionatopone nei confronti del suo “tesoro” sono elementi cheda sempre caratterizzano la cultura brianzola; si trattadi un’ottima premessa per la conservazione di questopatrimonio anche se, troppo spesso, gli eredi di unacollezione non sono in grado di valorizzare la lorofortuna e lasciano che il tempo cancelli le tracce diqueste importanti testimonianze».Cosa fa la Regione Lombardia per valorizzarequesto patrimonio?«La Regione Lombardia svolge un ruolo centrale eattivo nell’individuazione e nella valorizzazione dellenumerose collezioni presenti sul territorio. Un lungolavoro di riqualificazione e di sostegno nei confrontidi chi, per varie ragioni, non è in grado di sfruttare almassimo le potenzialità della collezione di cui si trovain possesso. È un’enorme responsabilità ma anche unagrande soddisfazione che nasce da ogni singola operad’arte che siamo stati in grado di recuperare e riportareall’antico splendore».WHAT’S ONA sinistra, il CammeoGonzaga, pezzo di puntadella collezione dellafamiglia Gonzaga diMantova, realizzato nel IIIsecolo a.C..Sotto, l’assessoreMassimo ZanelloN.45 M C19


Gemellaggio<strong>Monza</strong>sceglie PragaWHAT’S ON20 M CN.45Dopo un’attenta analisi,un lungo lavoro di ricercae prove di compatibilità, lacittà di Teodolinda ha strettoil gemellaggio con il Distrettoamministrativo di Praga 1di Francesco PozziAlcuni momenti della manifestazioneorganizzata per celebrare la firma ufficialedegli accordi tra il sindaco di <strong>Monza</strong> MarcoMariani e il sindaco di Praga Petre HejemaÈufficiale. <strong>Monza</strong> è gemellata con Praga.Il sigillo conclusivo alle trattative èstato posto il 9 maggio scorso quando,in occasione della Festa d’Europa, celebrata intutto il Continente, l’Amministrazione comunaledi <strong>Monza</strong> ha accolto con grande soddisfazionela delegazione ceca, formata da politici, giovaniimprenditori e un gruppo di studenti, venuti inItalia per assistere in prima persona alla firmadegli accordi per il gemellaggio.L’iniziativa ha coinvolto direttamente ilComune capoluogo di provincia, in particolarel’assessorato alle Politiche Giovanilirappresentato dall’assessore Martina Sassoli,e ha visto la collaborazione dello studioEuroprogettare, della Camera di CommercioConfindustria e dell’Università MilanoBicocca. «Il progetto nasce dalla necessità dicreare sempre nuove opportunità – ha dichiaratoMichela Romano, responsabile dello StudioEuroprogettare – Lo scambio culturale e dellerispettive competenze formative permetteràa <strong>Monza</strong> di assumere una veste semprepiù “europea”, aperta a nuove iniziative ecollaborazioni con l’estero».Il primo traguardo, dunque, è stato raggiunto;ora, però, comincia il lavoro vero e proprio, perpromuovere il libero scambio di informazionie di opportunità, in modo che entrambe le cittàpossano godere delle eccellenze altrui. Adesempio, l’una può prendere spunto dall’altra, perquanto riguarda le politiche di genere. «La cittàdi Praga – spiega Martina Sassoli – ricopre unruolo primario nello scenario europeo, per quantoriguarda le normative e le agevolazioni a favoredelle giovani imprenditrici. Un perfetto modellodi integrazione che vogliamo assolutamenteimportare e adottare al più presto».L’iniziativa parteciperà inoltre al Golden StarsAwards 2009, il prestigioso concorso cheeleggerà, nel mese di giugno, il miglior progettoeuropeo del 2009.WHAT’S ONN.45 M C21


WHAT’S ONTutto da gustare, da bere, dove vuoi, con chi vuoi...senza dimenticare che lo staff dell’Emporio del Gustoè sempre attivo con presentazioni e degustazioni a tema!LetterArteAppuntamentocon la culturaAnche quest’anno ritorna larassegna di mostre ed incontridedicati all’arte, organizzati perpromuovere e diffondere gli artistidel territorio e le associazionidi Francesco PozziIl Gruppo Associazioni Artistiche Monzesipropone, dal 16 maggio al 6 luglio, la quartaedizione di LetterArte 2009, l’iniziativaculturale che organizza, nella Galleria Civica di<strong>Monza</strong>, una serie di incontri e mostre dedicate atutti gli amanti dell’arte. La manifestazione vedela partecipazione attiva di un nutrito gruppo direaltà culturali monzesi: Associazione PaoloBorsa, il Circolo Arti Figurative, Arte&Arte,la Scuola di Affresco, il Cenacolo dei Poeti eArtisti di <strong>Monza</strong> e la Famiglia AcquerellistiMonzese.«Si tratta di un progetto composito attraversoil quale numerosi artisti potranno nello stessotempo acquisire visibilità e mettere alla provail proprio talento – ha spiegato Paolo Mauri,responsabile dell’Ufficio Attività Culturalidel Comune di <strong>Monza</strong> – Inoltre consente didimostrare che, nonostante i luoghi comuni, a<strong>Monza</strong> è presente, ormai da anni, una fervidaattività intellettuale ed artistica». Un dato che,in effetti, emerge anche dalla “Guida ai GruppiCulturali Monzesi”, edita nel 2008 e realizzatadall’Ufficio Attività Culturali del Comune di<strong>Monza</strong>: uno strumento valido ed affidabile perchiunque sia interessato a scoprire chi sono,cosa fanno e dove vanno le tante associazioniculturali presenti sul territorio. La guida èsuddivisa in diverse categorie che corrispondonoagli ambiti di attività delle diverse realtàassociative: dalle arti figurative alla letteratura,dalla musica al teatro, ogni pagina è completadi una breve presentazione dell’associazione,un breve accenno alle iniziative promosse ei riferimenti necessari per poterla contattare. >N.45 M C23


«Dal nostro lavoro è emerso un quadro moltopositivo, se non altro per i numeri – continuaMauri – le associazioni che hanno aderito allapubblicazione sono 104. Dopo il censimento,inizieremo a creare le condizioni adatte perchéle associazioni possano crescere, promuoverele loro iniziative e concretizzarle in qualcosadi fruibile dall’intera cittadinanza». Qualeoccasione migliore di LetterArte per mostrarele proprie doti artistiche e presentare le proprieopere? «Attraverso la collaborazione conaltre organizzazioni, che utilizzano differentistrumenti di comunicazione e di espressione– spiega Giuseppe D’Addario, presidente diArte&Arte – intendiamo affrontare le tematicheculturali da più punti di vista, per svilupparel’argomento nella maniera più completa edesauriente possibile».I sei gruppi culturali coinvolti nell’iniziativa,infatti, sono stati accoppiati secondo leaffinità di interessi e di proposte artistiche. «Inoccasione di Letterarte 2009 – ha dichiaratoLeonardo Puma, presidente della FamigliaAcquarellisti Monzese - abbiamo realizzato,in collaborazione con il Cenacolo dei Poeti eArtisti di <strong>Monza</strong>, una rassegna di quadri abbinatia testi poetici composti da artisti tuttora viventicome Mirco Invernali, Augusto Arrigoni eMaria Organtini. Una formula che avevamoWHAT’S ON24 M CN.45già proposto lo scorso anno, dedicata a poetidel passato, che aveva riscosso un entusiasticosuccesso da parte del pubblico». C’è chi, invece,non vuole imporre alcun limite alla creazionedell’artista e lo lascia libero di farsi guidaredall’ispirazione. «Non ho voluto imporre alcuntema – spiega Vincenzo Nociti, presidentedell’Associazione Paolo Borsa – perché credo chesolo in questo modo un artista possa dare liberosfogo alla sua fantasia e alle sue emozioni».Colori, forme e sensazioni accompagnanoi visitatori in un viaggio alla scoperta dellediverse modalità d’espressione che danno vitaa meravigliose opere d’arte. «Il nostro obiettivo– ha concluso Maria Organtini, presidente delCenacolo dei Poeti – è quello di promuovere leopere degli artisti locali al di fuori dalla Brianza,con una serie di mostre ed eventi che possanodiventare portabandiera delle bellezze e dei valoridel nostro territorio».Enrico Negridel Circolo ArtiFigurative e MariaOrgantini delCenacolo Poetie Artisti duranteuno degli eventidi Letterarte allaGalleria Civica di<strong>Monza</strong>


SportUn esercitocolorato incorsa per la vitaSedicimila persone, da 0 a 90 anni, hannopartecipato lo scorso 2 giugno alla garapodistica organizzata in Autodromo dallaLega Italiana Lotta ai TumoriWHAT’S ON26 M CN.45di Sara FranchiniC’era un bambino di appena un mese emezzo con i genitori e un ottantanovennetutto pepe, Luigi Gariboldi, brianzoloclasse 1920, ma anche intere famiglie, gruppidi amici, ragazzi delle scuole e associazioni,come gli scout. Un esercito di 16 mila personequello che, lo scorso 2 giugno, ha partecipato, inAutodromo, alla marcia podistica non competitiva“Formula Uno” organizzata dalla SezioneProvinciale di Milano della Lega Italiana per laLotta contro i Tumori (Lilt).Un appuntamento di sport e solidarietà, arrivatoalla trentesima edizione, che ha permesso a chinon ha potuto organizzare una vacanza per ilponte, di trascorrere una giornata nel verde di sanodivertimento per tutte le età, con premi, giochi,trucchi, musica in pista, giri in carrozza, macchinea pedali e persino una fantastica mongolfiera!Padrino dell’evento l’attore Manuel Casellache, non solo è stato preso d’assalto dai fan,ai quali ha dispensato autografi e sorrisi, maha anche provveduto a premiare i vincitori altraguardo. Insieme a lui il professor GianniRavasi, presidente della sezione provincialedella Lilt. «Sport e solidarietà marciano insiemecontro i tumori - ha esordito il medico - Unimportante momento di sensibilizzazione persottolineare l’importanza della cultura dellaprevenzione e della diagnosi precoce, le armi piùefficaci nella lotta contro i tumori. L’obiettivodell’iniziativainfatti è quello di ricordare comela pratica costante dell’attività fisica, associataad una corretta alimentazione e ad un regolarecontrollo del peso, oltre all’astensione dalfumo e al moderato uso di alcool, sia un fattorefondamentale nel ridurre i rischi di sviluppo dialcune patologie tumorali». Quattro i percorsisui quali si sono sfidati gli atleti: quello blu, di14 km a metà tra pista stradale e sterrato, quelloverde, di 5,8 km su pista stradale, quello rosso, di9 km su pista stradale e sterrato e quello giallo,di 2,4 km su pista junior. Non ci sono stati vinti,nè vincitori, ma soltanto tanto divertimento ealla fine ogni podista ha ricevuto in omaggiola maglietta ufficiale dell’edizione 2009 e tantipremi a sorpresa.Il ricavato della manifestazione è destinareall’attività di prevenzione e diagnosi precoceche la LILT organizza per tutta la cittadinanzanegli Spazi Prevenzione sul territorio di Milanoe Provincia, e all’assegnazione di una borsa distudio per il nuovo Reparto di Oncologia Medicadell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di <strong>Monza</strong>.Tanti i volontari al lavoro, non solo il gruppodi fuoco della Lilt composto da 27 persone,ma persino gli studenti dell’Isttuto AlberghieroOlivetti di <strong>Monza</strong>, che hanno dato una mano neipunti di ristoro sparsi sul circuito e tantissimigiovani dalla Brianza.WHAT’S ONColorata e affollatissima,la corsa podistica haanimato l’Autodromo loscorso 2 giugnoPREVENZIONE E RICERCALo Spazio Prevenzione della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori di <strong>Monza</strong>viene aperto nel 1972, ma è nel 1999 che iniziano i lavori per realizzareil Centro Polifunzionale “Borgo Antico” di via San Gottardo che è statoinaugurato nel 2002 con la madrina d’eccezione Lorella Cuccarini. Nelcentro lo scorso anno si sono registrate 5 mila 662 visite al seno, 5 mila748 mammografie, 1374 pap test e 4 mila 345 visite alla cute. La Lilt di<strong>Monza</strong> ha partecipato alla seconda edizione della maratona televisiva “30ore per la vita” con due progetti: Progetto Centro Polifunzionale “BorgoAntico” e Progetto D.A.N.T.E (Diagnostica Avanzata e screening delleNeoplasie polmonari con Tac e biologia molecolare). Oggi collaboraattivamente con il Reparto di Oncologia dell’Ospedale San Gerardo.N.45 M C27


Un evento unico.Il talento e il prestigio ancora una volta a <strong>Monza</strong>.Riccardo Muti, uno dei maestri più straordinari di tuttii tempi, inaugura la terza edizione de Le Prime della VillaReale con un concerto di rara bellezza.Dopo anni di assenza dal territorio meneghino,il Maestro Muti dirigerà l’Orchestra Cherubini da luivoluta e fondata e formata da selezionatissimi giovanimusicisti sotto i trent’anni.L’appuntamento con l’eccellenza musicale è all’internodel solenne Duomo di <strong>Monza</strong>, scenario di altissimovalore storico, culturale e religioso.Emozioni irripetibili.L’esperienza di vivere pagine musicali eseguite conimpeccabile maestria e passione.Riccardo Muti23 giugno 2009Duomo di <strong>Monza</strong>Produttore:Associazione “Le Prime della Villa Reale” | www.leprimedellavillareale.orgOrganizzatore:| t +39 039 2326183 | info@visionplus.it | www.visionplus.itCon il contributo e il patrocinio di:Con il patrocinio di:


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIGuido GognaL’uomo che cambiale cittàMonzese d’adozione, oggi l’imprenditore è alla guida diS.A.M.E., un’azienda innovativa con sede a Milano,e della squadra di basket di Vigevanodi Toni Liguori30 N.45CMA<strong>Monza</strong>, la città dove vive da decenni,molti lo ricordano come il presidentedella Forti e Liberi basket, società che halasciato alcuni anni fa per emigrare a Vigevanodove dirige la società di pallacanestro locale.Abbiamo incontrato Guido Gogna, titolare diS.A.M.E., azienda milanese, per scoprire qualcosadi più di lui e della sua vita di imprenditore esportivo.Signor Gogna, il suo biglietto da visita indicache la sua azienda produce ascensori, parcheggiautomatizzati, sistemi di sollevamento,attrezzature per la sosta, isole ecologiche… Cosavuole dire esattamente?«La nostra azienda produce tutto ciò che latecnologia più avanzata mette a disposizione perelevare la qualità della sua vita, intendendo perqualità quei servizi come il parcheggiare sottola propria abitazione, anche quando le strade,soprattutto nei centri storici, sono intasate di auto.Abbiamo messo a punto una serie di prodotti,da due posti auto a un numero infinito, per lasosta dei veicoli nei centri storici, nei palazzi inristrutturazionie o dove non esiste la possibilità dicostruire rampe tradizionali. Con il nostro sistemadi parcheggio meccanizzato, dunque, siamo ingrado di creare una densità superiore al 60 percento delle vetture che possono essere stivatenormalmente. In pratica, in un’area di 160 metriquadrati riusciamo a parcheggiare una quindicinadi vetture, dove normalmente ce ne starebberosoltanto sei. Un altro dei nostri punti di forza è lapossibilità di consegnare sempre la vettura frontemarcia e a motore spento, evitando ogni sorta diinquinamento».Con l’Expo 2015 un’azienda come la vostra haqualche possibilità in più per incrementare ilfatturato?«Sì, senz’altro, specialmente con l’ultimo prodottoche abbiamo costruito. Si tratta di un carrello permoltiplicare i parcheggi, completamente autonomo,con la stessa filosofia delle macchinine degliautoscontri, che si possono muovere in orizzontaleo in verticale, senza avere bisogno di corsie eche si posizionano una a fianco all’altra con unadensità di parcheggio uniforme e che possonoessere utilizzati in qualsiasi area, coperta o scoperta,purché delimitata».Quanto incide l’informatica nel vostro lavoro?«Almeno per il 30-35 per cento. I nostri carrellisono tutti collegati via wireless, con un cablaggio abordo macchina autonomo derivato dalle batterie.Attualmente, abbiamo allo studio una forma di >N.45CM 31


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIenergia induttiva ricavata da un cavo riposto sottoterra che elimina ogni tipo di inquinamento. Questaenergia induttiva potrà, inoltre, essere alimentata dapannelli solari per cui, eliminando anche le batterie,ne risulterà un parcheggio automatizzato a costozero con impatto ambientale e inquinamento nulli:insomma un parcheggio ecologicamente perfetto».Ritornando all’Expo 2015, quali sono leopportunità che S.A.M.E. potrebbe cogliere inoccasione di questo evento?«Innanzitutto l’Expo rappresenta una notevolevetrina di lancio per Milano e per tutte quelleopere che saranno realizzate per l’occasione. Èconsiderata una grande capitale europea ma, ineffetti, manca di infrastrutture degne del nome cheporta. Per anni si è andati avanti con l’idea chenon si dovessero costruire palazzi più alti dellaMadonnina ma ora, finalmente, sembra che le cosestiano cambiando e che nasceranno grattacieli,anche ecosostenibili, come avviene in tutte le piùgrandi città del mondo. Certo, il problema deiparcheggi non sarà risolto con la costruzione dinuovi edifici, ma potrebbe essere eliminato conla creazione di aree destinate alla sosta delle auto,scavando nelle viscere della terra e lasciandolibere le strade per una circolazione più scorrevoleed ordinata. La nostra tecnologia si sposaperfettamente con questa realtà e la nostra aziendaè in grado di soddisfare le esigenze, anche le piùsofisticate, di un mercato in continua evoluzione».Ascensori, un’altra vostra attività: in questocampo la concorrenza si è fatta spietata…«Ormai l’ascensore è diventata una macchinasemplicissima, con funzionamento a due assi. Lacolpa del decadimento di questo mercato risiedesulle spalle dei costruttori, i quali hanno dedicatole loro maggiori attenzioni sulla bellezza dellepiastrelle, degli impianti sanitari, dei parquet e ditutto ciò che appare a prima vista agli occhi di chideve acquistare un appartamento, trascurando inmaniera scandalosa ciò che riguarda l’ascensoreche lo porterà da un piano all’altro del palazzoin cui andrà ad abitare. Oggi, la maggior partedegli ascensori installati sono lenti e obsoleti, conpochissima tecnologia. I nostri, invece, sono dialtissima qualità e quelli che installiamo, comead esempio quello dell’Hotel Accademia inviale Certosa a Milano, è uno dei primi impiantipanoramici esterni capace di coprire oltre 2 metri alsecondo per tutti i sette piani dell’albergo. Siamofornitori ufficiali del Gruppo alberghiero Antares».In che modo la sua azienda affronta questa crisieconomica che stiamo vivendo?«Come tutte le aziende che hanno investito sulproprio prodotto, anche noi ci troviamo un po’ indifficoltà. Il fermo dell’edilizia, degli impianti,questo momento statico del mercato in tutti isettori sono parzialmente dovuti sia agli investitoritradizionali, sia ai costruttori, i quali preferisconorimanere alla finestra in attesa di vedere come sievolve la situazione, perché non vogliono correretroppi rischi. Comunque, per quanto riguardala mia azienda, i nostri dipendenti continuanoad essere pagati ogni mese e non ho notizie chequalche concorrente abbia cessato l’attività. Certo,la crisi c’è e nessuno può negarla ma è dovuta inbuona parte al clima psicologico che si è creato,specialmente nella fascia media della popolazione».C’è molta gente che ha perso il posto dilavoro, anche se non sono pochi quelli che,approfittando della crisi, ci hanno persinoguadagnato…«Che ci sia una recessione mondiale degliinvestimenti è sotto gli occhi di tutti, ma questoper me, da piccolissimo osservatore del mondoindustriale, è derivato più che altro dall’esposizionedelle banche».Voi in che rapporti siete con gli istituti diBresciano d’origine, mamonzese di adozione,Gogna adesso lavora eopera a Milanocredito?«Noi siamo un azienda piccola, tecnologicamentemolto avanzata e abbiamo intenzione di crescere,perché questo rappresenta la nostra filosofia. Lebanche ci sostengono, ma non ci aiutano e non vedoda parte loro un interesse particolare a farlo, forseperché siamo troppo piccoli per essere appetibili.Infatti c’è una certa difficoltà ad accedere al creditoquando vogliamo finanziare dei contratti».Quando pensa che usciremo dalla crisi?«Prima o poi ritornerà il sereno e l’economia,sia quella mondiale che quella del nostro Paese,riprenderanno a funzionare. Certo, non tutto saràcome prima e dovremo abbandonare l’idea chei soldi si possono fare con la finanza disinvoltae riconsiderare il lavoro come unica fonte diricchezza e di benessere. Qualcosa in effetti si stamuovendo: nella mia azienda, giusto in questiultimi tempi, sono andati in porto tre progetti su cuistavamo lavorando da un paio d’anni.Del resto in questo mese abbiamo venduto più diun milione di euro di pezzi: è un segno positivo checi lascia ben sperare…».“La crisi c’è ma ne stiamouscendo. Noi stessi siamoriusciti, in questo periodo, achiudere importanti progettisu cui lavoravamo da tempoChe cosa vuol dire oggi essere imprenditore?«Secondo me oggi, come ieri e come sempre,l’imprenditore è imprenditore, che sia unimbianchino o un grosso industriale, lo è prima ditutto di se stesso. Certo, le condizioni di lavoro oggisono molto cambiate e, in parte, anche peggiorate.Questo i dipendenti spesso non lo riconosconoe a volte non riescono a capire quante difficoltàun imprenditore onesto debba affrontare per farequadrare i conti della sua azienda, per destreggiarsinei meandri della burocrazia, nelle pastoie delleleggi e delle leggine che complicano sempre più lavita di un’impresa.Il settore che mi sta più a cuore in assoluto è >I giocatori di basket dellasquadra di Vigevanoin cui Gogna èattivamente impegnato32 N.45CMN.45CM 33


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIquello della sicurezza, ma non ha idea quanto siacomplicato attenersi ai regolamenti che sono statiimposti in questo delicatissimo comparto. Noi liseguiamo scrupolosamente anche se, a mio avviso,ce ne sono alcuni che non avrebbero alcuna ragionedi esistere. Ma ci sono, e la legge non ammettederoghe neppure quando sono demenziali per laloro inconsistenza».Lei ha mai avuto incidenti gravi nei suoicantieri?«Per fortuna no: sono trent’anni che facciol’imprenditore e nella mia azienda l’elementoumano è il primo nella scala dei valori. Abbiamomolto cura del nostro personale, lo formiamo eteniamo moltissimo alla sua incolumità».Che rapporto ha con i suoi dipendenti?«Molto buono. Nel nostro settore, i tecnici validisi contano sulle dita. Non possiamo formare undipendente se dopo 5 anni c’è un azienda che va dalui, gli offre il 30 per cento in più e lui, giustamente,ci abbandona da un giorno all’altro. Non deveavere la possibilità di farlo, e per questo dobbiamoassicurargli una serie di incentivi che lo fidelizzanoe lo legano a noi non solo materialmente, ma ancheumanamente».La sua azienda ha sede a Milano, ma lei vive a<strong>Monza</strong>: perché ha fatto questa scelta?«Sono bresciano di origine, ma ho sposato a 23anni una brianzola e da allora vivo a <strong>Monza</strong>».In Brianza stanno prendendo vita un’infinitàdi progetti, molti dei quali legati all’edilizia:pensa che la sua azienda coglierà qualche buonaoccasione?«Assolutamente sì. Uno degli aspetti fondamentalidella nostra azienda è l’assistenza. Noi costruiamoimpianti tecnologicamente molto avanzati efacciamo anche assistenza, garantendo una perfettamanutenzione anche per impianti che non portanoil nostro nome».Ci risulta che lei ami molto il basket, un sportche in passato le ha dato molte soddisfazioni…«Certo. Sul territorio brianzolo ho un passato didirigente sportivo che ancora oggi ricordo conorgoglio e nostalgia. Sono stato presidente delsettore basket della Forti e Liberi per 7 anni. Ilprimo anno che sono stato nominato, in modofortuito perché ci giocava mio figlio, abbiamo avutouna retrocessione.Poi, negli annisuccessivi, abbiamocercato e trovatosponsor, unoimportante, OregonScientific, che ci hapermesso di fare 3anni di campionatial massimo deilivelli della B2e sostenere lefinali per andarein B1. Avevamoorganizzazione,entusiasmo, tuttoquello che riguardala vita di unasocietà sportiva,l’abbiamo portataai massimi livelli.Sono stati annidecisamente belliin cui, oltre allapassione, c’è statoun notevole impegno economico da parte delsottoscritto perché quando abbiamo perso lasponsorizzazione di Oregon Scientific ho decisodi accollarmi quel peso sulle mie spalle ed andareavanti lo stesso per i 2 anni successivi. Il progettoera quello di portare il <strong>Monza</strong> dalla B2 alla serieA e, a mio avviso, c’erano le condizioni ideali perraggiungere l’obiettivo: c’era il Palazzetto appenacostruito, un’organizzazione affiatata e validissima,un settore giovanile in continua crescita cheprometteva molto bene».E poi? Il giocattolo si è rotto?Il sistema degliascensori che permettedi parcheggiarepiù auto negli spaziristretti dei centristorici, una tecnologiacompletamenteecologica«A volte, quando le cosefunzionano, subentrano leinvidie e le gelosie personali,i rancori e le rivalità dovutispesso ad una mentalitàobsoleta che guarda soltantoal passato e non ci si rendeconto che se non si guarda alfuturo tutto rimane immobile,muore e si consumainesorabilmente sotto gliocchi».Come è finita la suaavventura nello sportmonzese?«Mi sono ritirato in buonordine e sono rimasto lontanodai campi di basket per unanno. Poi, il mio direttoresportivo Antonio Gibilli,che nel frattempo si eratrasferito a Vigevano, mi hafatto sapere che la squadra diquella città non aveva più imezzi per andare avanti e miha proposto la presidenza per cercare di risollevarladallo stato in cui si trovava. All’inizio risposi dino ma, evidentemente, la passione per il basketce l’avevo nel sangue: ci ripensai e mi ritrovaicome per incanto in una bellissima città, con untessuto sociale di altissimo livello, con un pubblicodi tifosi eccezionale, con una squadra rimessain piedi, con buona parte della dirigenza e dellasquadra del <strong>Monza</strong> e con uno sponsor come MiroRadici Finance che sposò interamente il nostroprogetto. Con lui abbiamo centrato l’obiettivo giàil secondo anno perché siamo riusciti a salire dallaserie A dilettanti alla A2 professionisti. Soprattutto,abbiamo costruito un settore giovanile unificandotutte le squadre della provincia, abbiamo eliminatola guerra dei cartellini consentendo ai ragazzi chevalgono di essere valorizzati e di soddisfare laloro insaziabile voglia di giocare. Non abbiamoingaggiato delle stelle, ma abbiamo messo incampo una squadra di “operai” che avevano unagrande voglia di giocare fino al punto, quest’anno,di vincere lo scudetto in una memorabile finalecontro il Latina, giocata in uno stadio traboccante ditifosi impazziti dalla gioia».Una grande soddisfazione anche per lei e ancheuna bella rivincita nei confronti della sua vecchiasquadra…«Sono ancora molto legato alla Forti e Liberi e leconfesso che avere lasciato la presidenza del Basket<strong>Monza</strong> mi ha procurato una ferita non ancorarimarginata. Ma Vigevano mi sta dando moltissimo:qui ho trovato nuove fonti di entusiasmo che mi hannorigenerato e mi hanno fatto riappacificare con uno sportche amo moltissimo».Come fa un imprenditore come lei, impegnato sumille fronti, a dedicare un po’ di spazio alla famiglia?«La famiglia è fondamentale, la sicurezza e la serenitàche ti regala sono necessari, oggi più che mai, per unimprenditore che deve navigare in acque sempre piùtempestose».Qual è la caratteristica principale checontraddistingue un vero imprenditore?«I sogni da realizzare, non il successo; il successopersonale, passa in secondo piano o perlomeno contaper la realizzazione delle proprie opere, più che per larealizzazione del denaro e della fama. Questi si possonoperdere da un giorno all’altro, ma la concettualità eprogettualità del proprio lavoro saranno sempre presentinella testa e nel cuore».Guido Gogna con lasquadra di tecnici edirigenti della S.A.M.E. alcompleto34 N.45CMN.45CM 35


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIStudio PoggiDentistidi famigliaSalute, prevenzione ma ancheestetica e migliore padronanza disè. La professione del dentista ècambiata e per stare al passo con letecniche più recenti è fondamentalela formazione continuadi Toni LiguoriGiovani ma con una grande esperienzaalle spalle. La loro, certo, ma anchequella di papà Sergio, da cui hannoappreso la pratica di un mestiere prima ascoltato,percepito e raccontato in famiglia e poi studiato suibanchi dell’università. La storia di Gianandrea eGianluca Poggi, titolari dello Studio DentisticoPoggi, è quella di due figli d’arte di unaprofessione che cambia.Quando avete aperto lo studio a Seregno?Gianandrea: «Lo studio è aperto dal 2002,avevamo iniziato con altri soci, poi nel 2005abbiamo rilevato l’intera struttura. A dire la veritàla scelta di Seregno è stata casuale, comunque ciha portato molta fortuna».Due fratelli che fanno lo stesso mestiere: anchequesta una casualità?Gianluca: «No, in un certo senso mio fratelloed io siamo figli d’arte, perché abbiamo seguitole orme di nostro padre che per tanti anni è statomedico dentista a Desio. Poi ci ha seguiti qui aSeregno e per un paio d’anni è stato al nostrofianco offrendoci tutta la sua esperienza e il suovalore. Ci ha insegnato molte cose, per noi è statauna grande fortuna averlo e per questo gli saremosempre grati. Ora non esercita più ma ci è sempremolto vicino».Avere un maestro in casa ha facilitato la vostracarriera?Gianluca: «Certo, noi siamo cresciuti con ilsogno di seguire le sue orme, anche perché questaprofessione ci ha appassionati fin da piccoli. Ilpercorso è stato leggermente diverso tra me eGianandrea: io ho iniziato prima con la facoltà diMedicina e Chirurgia mentre lui ha iniziato subitocon la facoltà di Odontoiatria, a Milano. Finiti icorsi di laurea, la facoltà di Medicina ha abolito laspecialità in Odontoiatria, quindi per esercitare laprofessione ho dovuto per forza di cose prendereuna seconda laurea».Questo le avrà permesso di approfondire meglioi suoi studi…Gianluca: «In effetti, anche se nell’ambitospecialistico non mi reputo assolutamente miglioredei colleghi odontoiatri, credo di avere acquisitorispetto a loro una visione più ampia sia in ambitomedico che nell’inquadramento del paziente edelle patologie di base che possono interferire nellapratica odontoiatrica».C’è molta differenza tra il vostro mododi lavorare e quello di vostro padre?Gianandrea: «Le differenze maggiorisi riferiscono soprattutto alle nuovetecnologie riguardanti l’endodonzia,ovvero le devitalizzazioni ela conservativa estetica checomportano l’utilizzo di materialipiù moderni. In protesi fissa si stadiffondendo l’uso della zirconia,quella mobile sta invece cedendo ilposto all’implanto-protesi».A parte i materiali utilizzati, ci sembrache negli ultimi anni sia migliorataanche la “qualità del sorriso”: è vero chemolta gente si sottopone ad interventi anchelunghi e costosi pur di apparire più belli?Gianluca: «Sì, in ambito estetico, la richiestada parte del paziente è sensibilmente aumentata.Prima questo problema non esisteva e siricorreva all’odontoiatra perché un dentefaceva male o perché la funzione masticatoriaera compromessa. Oggi ci sono casi in cui ilpaziente non ha alcun disturbo funzionale mavuole valorizzare l’estetica della sua bocca.Un altro cambiamento importante che stiamoportando avanti nel nostro studio riguardal’ortodonzia: ovvero i tradizionali apparecchiper raddrizzare i denti, che fino a poco tempofa venivano associati ai bambini in età disviluppo ma che ora, almeno nel 50 per centodei casi, riguardano anche gli adulti tra i trentae i quarant’anni».Tempo fa si correva dal dentista soltantoquando il mal di denti diventava insopportabilee il più delle volte il dente malato veniva estrattosenza nemmeno cercare di salvarlo: confermache oggi non è più così?Gianluca: «Quello che dice è vero, anche perchèoggi ci avvaliamo non solo delle nostre singolecompetenze ma anche di materiali all’avanguardiae di figure professionali altamente specializzate. >Da sinistra, GianandreaPoggi, 37 annie Gianluca Poggi,38 anni.36 N.45CMN.45CM 37


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTINel nostro studio, infatti, collaborano un igienista,un ortodonzista, una pedodonzista, un chirurgomaxillo facciale e un anestesista rianimatore.Ricollegandoci, poi, a quanto dicevamo sulledifferenze generazionali tra noi e nostropadre, voglio precisare che fino a qualchedecennio fa odontoiatria, preimplantologicae prechirurgica, potevano contare su mezzi diconservazione dell’elemento dentario moltolimitati, per cui si ricorreva all’estrazione piùfrequentemente con la logica conseguenzache per la riabilitazione andassero utilizzateprotesi: fisse dove si poteva, altrimenti siricorreva a quelle mobili. La vera rivoluzioneè stata questa: la nascita di una implantologiain cui se manca un elemento dentario nonvengono coinvolti altri denti sani e, prima diarrivare all’estrazione di un dente, vengonoutilizzate metodiche endodontiche e conservativedi nuova generazione estremamente sofisticate.L’innovazione attualmente più significativa è dicerto la protesi su impianti a carico immediato.Con questa tenica riusciamo, in una sola seduta, a“Siamo figli d’arte, cresciuti conil sogno di seguire le orme dinostro padrefornire un manufatto protesico fisso provvisorio eper minimizzare i problemi del paziente nei giornisuccessivi, usiamo delle suture riassorbibili, per cuinon c’è necessità di togliere i punti. Dopo sei mesi,se tutto è andato bene, rimuoviamo il provvisorio eallestiamo quello definitivo».Avete molti bambini tra i vostri pazienti?Gianluca: «Il servizio di cura dei bambini, definitopedodonzia, è un servizio che stiamo iniziandoadesso a potenziare. Abbiamo già individuatoanche la figura professionale idonea di uncollaboratore che si occuperà nello specifico dellacura dei bambini, perché, contrariamente a quantosi possa pensare, curare i bambini comporta lapadronanza di una specializzazione specifica».Perché la gente continua a lamentarsi del fattoche i dentisti sono cari?Gianandrea: «In effetti è vero, per una seriedi motivazioni, i dentisti sono cari... Ma nonva dimenticato che un professionista seriomette in atto tutte le procedure di disinfezionee sterilizzazione, utilizzando strumentiincontaminati. Lo strumento monouso è un’altravoce importante per quanto riguarda i costi. Inoltre,gli strumenti rotanti e le altre attrezzature devonoessere sterilizzate in autoclavi a vapore saturoe vuoto frazionato, una metodica che comportal’usura degli strumenti e una manutenzionecostante.Poi ci sono i materiali impiegati, metalli costosicome l’oro, il platino e il palladio, che costanomolto di più di una lega in cromo. Tengo inoltrea precisare che il costo dell’intervento, anchedi una semplice otturazione, deriva anchedall’impostazione dello studio: una struttura cherispetta normative e leggi non può far pagare pocoun’otturazione, altrimenti significa che da qualchealtra parte taglia i costi».Cosa pensa di chi va all’estero per farsi curarei denti?Gianandrea: «Premesso che ognuno dellapropria salute fa ciò che meglio crede, ho qualcheperplessità per quanto riguarda l’igiene di certistudi situati in alcuni paesi emergenti dove lenormative non sono così ferree come le nostre.Non dubito che anche lì esistano universitàin grado di sfornare ottimi professionisti, macredo che il contenimento dei prezzi sia dovutosoprattutto al loro stile di vita e ai bassi costi dellamanodopera».Cosa c’è nel vostro futuro?Gianandrea: «Per quanto possibile vorremmocrescere e avere un gradimento sempre maggioreda parte dei clienti. Cercheremo di avvalerci ditutte le nuove tecnologie disponibili e di fare delnostro meglio per quanto riguarda l’educazionecontinua, con corsi di aggiornamento chepurtroppo però, non sempre sono sempre tantoformativi come dovrebbero».Com’è la giornata di un dentista? Avete unavita privata?Gianluca: «È una domanda a cui rispondovolentieri perché nella mentalità comune il dentistaè uno che guadagna tanto e ha molto tempo liberoper andare in vela o essere modaiolo. La realtàattuale è diversa, non è più l’odontoiatria degliAnni 70, ma quella di oggi è un’odontoiatria checomporta dei costi elevati di gestione per cui, diconseguenza, i margini di guadagno sono moltopiù bassi. Io ho 38 anni, Gianandrea 37: perentrambi, le ore che trascorriamo in studio sonoalmeno dodici al giorno; quelle che restano sonodedicate al divertimento e al riposo».Ma così non vi bruciate la giovinezza?Gianluca: «In parte sì, perché la sera si arriva acasa distrutti e c’è poca voglia di vita sociale».Gianadrea: «Però, devo ammettere che lesoddisfazioni sono molte e, in fondo, vale lapena di fare tanti sacrifici. Il tutto in nome di unaprofessione che amiamo e che abbiamo sceltoseguendo l’esempio di nostro padre».Lo Studio Poggi fariferimento a tecnicheendodontiche econservative di ultimagenerazione.Nell’altra pagina,i dottori Poggicon le lero assistenti38 N.45CMN.45CM 39


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIFrancescoScaliseIl mio ritornoa <strong>Monza</strong>Con la tecnologia, si evolve anche ilcrimine, ma esistono le leggi e personecoraggiose che spendono la propriavita per farle rispettaredi Toni LiguoriUna professione che è una scelta divita: così descrive il proprio lavoroFrancesco Scalise, primo dirigente delCommissariato di Polizia di <strong>Monza</strong>, che dopo annidi servizio in vari comuni dell’Italia Settentrionale,è tornato nella sua città natale, pronto ad assumersioneri ed onori di una realtà complessa, mainteressante, come quella della neonata Provincia.Ci racconta la sua carriera?«Ho sostenuto e vinto il concorso da esterno pervice commissario in prova della Polizia di Stato nellontano 1985 a Roma, dopo la laurea; sono entratoin ruolo il 30 dicembre. Subito dopo sono partitoper il corso di formazione; ai tempi si prevedevanonove mesi di corso di preparazione professionale,pur essendo già vincitore del concorso, una bellaesperienza. L’ho frequentato a Roma, all’istitutosuperiore di Polizia, dopodiché, nel dicembredell’86 sono stato assegnato a Milano, alla SquadraMobile, dove sono rimasto fino a giugno 1987. Poisono andato a Cremona, in Questura, dove sonorimasto quasi dieci anni, girando tutte le divisionie gli uffici: un’esperienza formativa e interessante.Del resto, in tutti i luoghi dove sono stato, holasciato un po’ del mio cuore.Nel 1997 sono andato a Crema, a dirigere ilcommissariato, fino al 2004. Poi sono statoammesso al corso di formazione dirigenziale eil 1° settembre del 2004 mi hanno assegnato alladirezione del commissariato di Busto Arsizio, dovesono rimasto poco più di quattro anni prima ditornare a <strong>Monza</strong>, lo scorso 7 gennaio».40 N.45CMInsomma un ritorno alle origini... quale giudizioesprime sui suoi concittadini?«Non posso, gioco in casa. Sono andato via da<strong>Monza</strong> quando avevo ventisette anni, ero un >N.45CM 41


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIragazzo. Oggi, svolgendo questo mestiere, so cheposso avvalermi della facoltà di non rispondere.Posso tuttavia affermare che il brianzolo è una parteimportante dell’economia italiana: è concreto, parlapoco e lavora tanto».Parlando della sicurezza, ho sempre avuto lasensazione che in Brianza si viva meglio chealtrove e che ci sia un rapporto migliore con leistituzioni e le forze dell’ordine.«Le sensazioni sono una cosa e i fatti altri, anchese in questo periodo storico le sensazioni a volteprendono il sopravvento sui fatti. <strong>Monza</strong> è unacittà vivibilissima e al momento abbiamo unasituazione tranquilla, certo compatibilmente contutto ciò che esiste: è una grande città, con un fittotransito di persone, intenso viavai e commerciparticolarmente attivi. Non è una città chiusain se stessa. Ci possono essere, però, momenti,situazioni, avvenimenti particolari; tutto sta nelvalutarli nella maniera giusta. Io, ad esempio, hotrovato molto valido, qui a <strong>Monza</strong>, il rapporto conla magistratura, che ci consente di ottenere ottimirisultati sulle indagini in corso».Quindi <strong>Monza</strong> è felicemente sotto la media dellacriminalità che si registra a livello nazionale?«Effettivamente ci sono aree molto piùproblematiche, innanzitutto dal punto di vistasociale. L’Italia è un grande Paese e ogni zona hale sue complicazioni: questo è il motivo per cuiesistono modalità anche molto diverse nel modo diagire delle Istituzioni da zona a zona».Com’è cambiato il crimine di oggi rispetto aquello di vent’anni fa?«Se prima si aveva a che fare quasi semprecon italiani, oggi ci si trova di fronte ad unamiriade di casi umani che possono andare dallarapina del connazionale, al furto commessodall’extracomunitario, dal furtarello ai bancomatal reato più tecnologico. È una delinquenza inevoluzione che cambia anche nazionalità».Certo quello della sicurezza è un temaquantomai attuale...«Come esperto a riguardo, ritengo che molto siastato fatto e altri progressi si faranno per avvicinarsial comune sentire della gente, con l’obiettivodi migliorare sempre e rendere un servizio chenon può essere visto solo da una parte, ma deveessere condiviso. Personalmente apprezzo moltole segnalazioni dei cittadini, esempi che sono davalorizzare e stimare dato che troppo spesso sitende a voltare il viso».Il presidente del Tribunale di <strong>Monza</strong>,Annamaria Di Oreste, in un’intervista a <strong>Monza</strong><strong>Club</strong>, parlava di un rapporto diverso maturatocon le forze dell’ordine e con la cittadinanzae rendeva merito ai colleghi magistrati, aidipendenti del tribunale, ai poliziotti, aiicarabinieri...«In effetti è cambiato molto anche l’atteggiamentocomune nei confronti della polizia e delle forzedell’ordine. Rispetto a qualche anno fa, oggile divise si vedono di più per strada e c’è piùpartecipazione e un atteggiamento diverso da partedella gente: la Polizia non è una presenza burbera;in questo credo si sia evoluta l’intera società».“Rispetto a qualche anno fa,oggi le forze dell’ordine sivedono di più in mezzo allestrade, c’è più partecipazionee un atteggiamento diversoanche da parte della genteStrano, perché sembra che tutto vada male?«Non sono d’accordo. Il punto è che ci si rendeconto della presenza di chi ci difende solo in certimomenti: chi sono allora le persone che arrivanosolo facendo una telefonata? Le forze dell’ordinespesso vengono viste solo nel momento in cuisoccorrono, mentre sono sempre presenti tra noi».Si dice anche che le forze dell’ordine vivanosituazioni a volte drammatiche, molto pesanti dasostenere: mezzi obsoleti, poliziotti che si fannoil pieno di benzina da sè...«Io so che di tasca loro i nostri uomini non mettononulla. Ho sempre pensato che un ufficio ideale, incui tutto va bene, non esista in nessun luogo; sonole persone che danno un’impronta a un’istituzione,così come a qualsiasi organizzazione. Certo, se cifossero più mezzi, non solo economici, ma anchedi strutture e uomini, tutto sarebbe più facile. Almomento ne abbiamo pochi, ma ci accontentiamodi quello che abbiamo e cerchiamo di lavorarecome abbiamo sempre fatto. Saper lavorarecon mezzi un po’ limitati credo che costituiscaanche una valutazione delle capacità di superare iproblemi».Lei dà l’impressione di essere proprio un uomodello Stato, che vede le istituzioni come qualcosaal di sopra di tutto...«Ho fatto una scelta di vita e credo che se si fannocerte scelte, poi si apprezza tutto quello che si ha.Non posso rammaricarmi di nulla. Le decisioni, leesperienze, le persone che ho conosciuto, sono statetutte ugualmente importanti per arrivare ad esserequello che sono oggi».Un uomo rigido e inflessibile...«Semplicemente applico le leggi: questa è la miavita. Non è questione di rigidità, è che chi deveapplicare la legge deve anche saperle far rispettare.Ci sono delle regole dove la norma richiede unavalutazione da parte dell’accertatore; ci sono casi,invece, in cui la valutazione non esiste e si deveagire: la differenza è solo quella».Ma a volte, uno combatte tra cuore e mente eforse a lei capita...«Può succedere, ma sono due ambiti distintie separati, ovvero l’ambito personale e quelloprofessionale. Inoltre occorre tenere presenteche è importante anche non ignorare quello cheaccade intorno e che ignorare un fatto, quando si ènell’esercizio delle proprie funzioni, è reato. Non sitratta di essere rigidi, ma di ricordare che le regoleesistono e vanno fatte rispettare».Com’è nel privato? Ha famiglia? Esce, va alcinema, a mangiare un gelato?«Sì, ho moglie e un figlio e certo che mi capita diuscire; tutto sommato faccio una vita normale».Cosa cambierà con la nuova Provincia?«La struttura diventerà più grande, arriverà laQuestura, che avrà più personale qualificato,più funzionari e un questore che sarà autoritàprovinciale di pubblica sicurezza. Tutto quello chesuccederà nella nuova Provincia avrà come puntodi riferimento proprio il questore e, per quantoattiene al lato politico dell’ordine pubblico, ilprefetto».Quanto conta il contatto con la gente?«A <strong>Monza</strong> conoscono tutti me e la mia famiglia:fare questo mestiere a casa propria, nei luoghiin cui si è cresciuti, regala sensazioni strane,non sempre piacevoli, ma io vivo tutto contranquillità. E’ importante non perdere il contattocon la gente, sviluppare la capacità di stare sullastessa lunghezza d’onda in modo da farsi capire.Alla fine ciò che conta è la professionalità».Da sinistra,il questore di VareseMatteo Turillo,Francesco Scalisee, a destra, il capo dellaPolizia di StatoAntonio Manganelli42 N.45CMN.45CM 43


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIBrianzaon the moveFare retesulle retiQualità della vita, ma anchesviluppo economico: sonoqueste le due grandi perditedel “non fare”di Sara ReLa Provincia che nasce deve imparare acamminare con le sue gambe, o megliosulle sue strade. Per dare forza unavolta di più alla voce di imprese e cittadini dellaBrianza, che richiedono con forza interventiinfrastrutturali in grado di migliorare realmente lamobilità del territorio, la Camera di Commerciodi <strong>Monza</strong> e Brianza ha organizzato Brianzaon the move, un convegno per fare il puntosulla mobilità nella nuova Provincia. Notevolie autorevoli gli interventi dei relatori, tra cuirappresentanti delle istituzioni (il viceministroalle Infrastrutture Roberto Castelli, il presidentee amministratore delegato di ATM, Elio Catania,il vicepresidente della Camera dei DeputatiMaurizio Lupi), delle imprese e di associazionidi riferimento nel panorama nazionale.I lavori sono stati aperti dal padrone di casa,Carlo Edoardo Valli, che ha ribadito l’urgenzadi rispondere con azioni concrete alle esigenzenon più procrastinabili del territorio, inparticolare delle imprese, «che pagano in terminidi mancata produzione e redditività le difficoltànegli spostamenti». Un presupposto che risultatanto più evidente, se si considerano i numeridell’indagine elaborata dall’Ufficio Studi dellaCamera brianzola su dati dell’Università Liuc:relativamente a una delle opere in programma eche partiranno a breve, la Pedemontana, occorretenere presente che questa infrastruttura invent’anni sarà in grado di creare 900 nuovi postidi lavoro per ogni chilometro, generando unincremento del PIL di 210 milioni di euro conun beneficio diretto sul fatturato delle imprese di200 milioni di euro. Con riferimento alla nuovaProvincia, nello stesso periodo di tempo, i 38km di Pedemontana che percorrono la Brianzaporteranno un incremento del PIL di 8 miliardi dieuro, con un beneficio sul fatturato delle impresestimabile in 7,5 miliardi di euro per 34 mila 500nuovi posti di lavoro generati.Finalmente qualcosa si muove, dunque, anchese per alcuni dei partecipanti questi segnali nonsono sufficienti a colmare l’estremo ritardo diqueste azioni: ne è convinto Pierluigi Paragone,vicedirettore di “Libero” e moderatore dellaprima mattinata di lavori: «Una discussionesulla mobilità avrebbe dovuto essere fatta cinqueanni fa», ha esordito in una sala gremita di“Le imprese pagano intermini di produzione eredditività le difficoltànegli spostamentiimprenditori in attesa di risposte. A indicarnealcune il viceministro Castelli, che ha ribaditol’intenzione del Governo di lavorare soprattuttoin due direzioni riguardo le infrastrutture: lagestione da parte della Soge, la società che gestiràl’Expo 2015, delle infrastrutture necessarie allarealizzazione dell’evento e il tavolo Lombardia,focalizzato proprio sugli interventi da realizzare >Politici, imprenditori eamministratori delegatidi aziende al tavolo deirelatori. Sotto, PierluigiParagone con RobertoCastelli e Elio Cataniadell’Atm44 N.45CMN.45CM 45


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIProvince di Milano e<strong>Monza</strong>“Ledevono lavorare inpartnership per la logicadella pari dignità e delbene comunenella regione più produttiva d’Italia. «Il grandeproblema della viabilità regionale è quello diessere “Milanocentrica”, ovvero di essere stataconcepita nel corso dei decenni per ruotareintorno al capoluogo lombardo. Le nuove retiviarie, invece, puntano a risolvere proprioquesto problema e il Governo ha messo sultavolo, per la loro realizzazione, un pacchettodi 14 miliardi di euro, di cui mancano ancoraall’appello circa 4 miliardi. Così - continuaCastelli - la Pedemontana, che collegheràBergamo a Varese passando proprio per laBrianza; la Brebemi, che andrà da Brescia aMilano e sarà la prima opera in Italia costruitaa costo zero per lo Stato; inoltre l’Alta Velocitàche sarà portata fino a Brescia, opera delvalore di 2 miliardi». A ciò si aggiungano lostrategico rafforzamento del collegamento conl’aeroporto di Malpensa e l’allungamento dellametropolitana 1 fino a <strong>Monza</strong>. Su quest’ultimaopera, che interessa da vicino proprio gli abitantidella nuova Provincia, il sindaco di <strong>Monza</strong>,Marco Mariani, ha storto il naso, rimarcandola propria contrarietà al progetto che vede lastazione di arrivo della metro a Bettola, «per80 metri nel comune di <strong>Monza</strong>». L’accordodefinitivo per questa operazione, che costerà 9milioni di cui 7,9 milioni di euro sono a caricoproprio dell’amministrazione comunale, verràCarlo Sangalli, presidentedella Confcommercio e ildirettore de Il Cittadino,Luigi Losa. Sotto,Adriano De Maiosottoscritto «solo se le parti si impegnerannoformalmente perché la metropolitana proseguain seguito per il Rondò dei Pini, che è vicinoall’Ospedale San Gerardo, alla Villa Reale eall’area in cui sorgerà il centro direzionale dellanuova Provincia. Di lì, poi, la metropolitanapotrebbe addirittura proseguire verso il cuoredella Brianza».Della necessità di vedere oltre il proprioorticello ha parlato anche Elio Catania,presidente e amministratore delegato di ATM,che ha sottolineato come troppo spesso sitendano a concepire sistemi di trasporto legatisolo ai confini amministrativi: «La gentesi sposta ben oltre questi limiti e proprioper questo occorre progettare un sistemacomplessivo integrato ed efficiente». Questoper le persone, quanto per le merci, ha aggiuntoAdriano De Maio, presidente della FondazioneDistretto Hi Tech Milano Brianza, dando forteimpulso all’intermodalità, ovvero a quel sistemadi connessione ferro-gomma che consente diabbattere traffico, inquinamento e presenza dicamion sulle strade. Se una migliore qualitàdella vita non fosse un incentivo sufficiente amotivare questi interventi, si pensi che il ritardoinfrastrutturale vale 4 punti percentuali di PIL,per un valore compreso tra i 50 e i 60 miliardidi euro. In prospettiva, poi, c’è l’Expo 2015,obiettivo a cui tutti guardano con la precisavolontà di non lasciarsi sfuggire l’occasione, maper il quale occorre tanto più mettere in campoazioni comuni. Durante il secondo giorno deilavori Carlo Sangalli, presidente della Cameradi Commercio di Milano e di Confcommercio,ha posto l’attenzione sul tema della necessitàdi collaborazione tra le due province di Milanoe la nascente di <strong>Monza</strong>, «che devono lavorarein partnership per la logica della pari dignità edel bene comune». Su questo ha riflettuto coni presenti in sala anche Piero Bassetti, primopresidente della Regione Lombardia dal 1970al ’74, già parlamentare e presidente di diverseistituzioni camerali. «La provincia di <strong>Monza</strong> eBrianza non nasce come una separazione, bensìcome un modo nuovo di porsi con l’esistente»,ha affermato. Di qui, ha preso lo spunto perlanciare una provocazione a tutti coloro cheaffermano che le province sono enti inutili: «Losono piuttosto i comuni che hanno per scopoquello di esaltare il territorio dentro le mura, unacondizione del tutto anacronistica in un mondo,come quello di oggi, basato sull’accessibilità esull’abbattimento delle barriere. Risvegliare illocale non equivale a risvegliare il localismo e –ha concluso – la chiave sta nel riorganizzarsi perritrovare la capacità di stare nel mondo».Sopra, Fabio Terragni,amministratore diPedemontanaSotto, l’onorevole del PdEnrico Letta46 N.45CMN.45CM 47


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIAngeloMandellie’ Eèè Sì, la vitaè tutta un quizÈ uno degli autori storici di“Chi vuol essere Milionario” e dellapassione per la TV ne ha fatto una carrieradi Laura MarinaroDal 1994 lui è nel team di Mediaset. E seda bambino non perdeva una puntatadi “Ok il Prezzo è giusto”, quando, dagrande, è stato chiamato da Fatma Ruffini, lanota autrice televisiva, per partecipare alla stesuraproprio di quel programma, si è emozionato a talpunto da decidere di vivere la sua vita nel mondodei quiz. Dal 2000 è uno degli autori “storici” delprogramma presentato da Gerry Scotti “Chi vuolessere milionario”. Angelo Mandelli, 36 anni,Angelino come lo chiamano tutti in Mediaset, ènato e vive a Burago Molgora e in quella città siè anche impegnato con una carica pubblica. Mala sua passione, oltre la politica e tanti viaggi, èproprio il suo lavoro.48 N.45CMCome è arrivato a fare l’autore di programmitelevisivi?«Studiavo Scienze Politiche e sinceramente nonavevo ancora le idee chiarissime su cosa avrei fattoda grande. Poi un giorno è capitato che venissi incontatto con uno degli autori di Mike Buongiornoche mi ha chiesto di collaborare con lui. L’annodopo ho conosciuto Fatma Ruffini e da allora la miavita è cambiata e sono entrato in Mediaset».A quali programmi ha collaborato?«Il primo era un programma presentato da GigiSabani, dal titolo “Re per una notte”, che andava in>Angelo Mandelli, inalto a sinistra, è unodegli autori storici delprogramma di GerryScotti, da anni in onda suCanale 5 alle 18.30N.45CM 49


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIdiretta e poi quello presentato Fiorello che andavasu Canale 5 e si chiamava “Non dimenticate lospazzolino da denti”, presentato anche da GerryScotti; nel frattempo avevo conosciuto AmbraAngiolini che si occupava di un programma suItalia Uno per i giovani, seguirono “Stranamore”,“Ok il Prezzo è giusto” con Iva Zanicchi e dal2000 “Chi vuol essere milionario” appunto».Da nove anni lei si occupa di un quiz, non ènoioso o ripetitivo?«Assolutamente no, prima di tutto io mi occupodella parte creativa di contenuto del programma,ma anche dei concorrenti, degli ospiti e congli altri storici autori del team, composto da 7persone, formiamo una squadra bella che fa unlavoro vario e stimolante. Pensi che tra gli autoric’è ancora il mitico “signor no” di Mike, ovveroLudovico Peregrini».Come funziona il suo lavoro?«Tutto può essere una fonte per costruire ledomande e quindi noi giriamo con i fogliettibianchi in tasca dove buttiamo giù le idee che poi,verificate e certificate, diventano domande serie.Naturalmente scegliamo anche domande curiosedove non valga solo la preparazione culturale delconcorrente, ma anche il ragionamento».Chi è il concorrente ideale?«Una persona preparata, ma che deve raccontareuna storia, la sua, che deve trasmettere emozionie che quindi può essere timido o estroverso,simpatico o riflessivo, insomma uno dei tantiitaliani che incontriamo nei nostri casting in giroper il Paese. Fondamentale è la determinazione avoler vincere, a voler arrivare al milione, anchebuttandosi un po’ con coraggio».A chi dice che è tutto finto e preparato cosarisponde?«Gli suggerisco di contattare gli altri concorrentiche hanno partecipato e farsi raccontare...».Qual è la forza di questo quiz rispetto ad altri?«Prima di tutto lasciare l’autonomia alconcorrente di decidere se andare avanti o no epoi di insegnare ad avere rispetto dei soldi: noinon illudiamo il concorrente di aver vinto unacifra e poi gliela togliamo».E Gerry Scotti, è davvero così bonario esimpatico come sembra?«Gerry non solo è un grande professionista,ma un grande uomo: lui si emoziona con iconcorrenti, è straordinariamente vero e nonesiste oggi nessun altro che potrebbe presentarequesto programma».Conosce molti personaggi della tv...«Sono amico di Marco Liorni, ma anche dellaFoliero che ha preso il posto di Castagna in“Stranamore” e ovviamente della mitica Zanicchiche adoro, ma insieme al grande amico donAntonio Mazzi, al quale do una mano ognitanto, ho inventato la trasmissione “Schiamazzi”che va su Odeon Tv e della quale sono moltofiero; siamo riusciti a far schiamazzare in direttapersino Francesco Cossiga, Giulio Andreotti eSandra Mondaini in un momento critico della suavita».Insomma la vita è tutta un quiz?«Beh, per me a questo punto sì».Gerry Scotti,presentatore di puntadella rete e personaggioamato non solo dalpubblico, ma dal suostaff qui al completoLe Prime della Villa RealeMuti dirigeil DuomoIl grande Maestro dirigerà l’OrchestraCherubini nel suggestivo scenario dellaCattedrale monzesea cura della redazioneSaranno le suggestive navate del Duomodi <strong>Monza</strong>, cariche di devozione, storia earte, a regalare nuova vita a note senzatempo. Il prossimo 23 giugno, alla vigilia dellatradizionale festa del Santo Patrono San GiovanniBattista, le note di Mozart e di altri compositori siinnalzeranno verso il cielo grazie agli strumentistidell’Orchestra Cherubini, diretta dal MaestroRiccardo Muti.La città, dunque, si prepara ad accogliere nelsuo cuore più intimo un evento che rappresentaun’eccellenza nell’eccellenza, tanto da fardichiarare a Muti che «nelle musica comenella vita non c’è nulla che si possa ripetereesattamente allo stesso modo. La bellezza dellamusica è la sua impossibilità a essere ripetuta.Finita l’esecuzione è finita per sempre».Il concerto di Riccardo Muti rappresenta la puntadi diamante delle iniziative delle “Prime dellaVilla Reale”, organizzate da Vision Plus.50 N.45CMN.45CM 51


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIExpo 2015Arte e territorioLaIl progetto presentato daiComuni di Seregno e <strong>Monza</strong> havinto: le risorse del territoriosaranno valorizzate. Responsabilisaranno i giovani, che seguirannoun percorso formativo eimprenditoriale specificodi Greta La Roccanuova provincia ha vinto. Il bando“Expo dei Territori: Verso 2015”, lunedì27 aprile, ha premiato nell’elegantecornice di Palazzo Isimbardi a Milano i migliori42 progetti presentati da 170 organizzazioni edai loro partner; hanno ricevuto, invece, unamenzione speciale per l’innovatività altre ottoidee. Al primo posto per l’area territoriale di<strong>Monza</strong> e della Brianza (e al secondo, dopo ilComune di Milano, nell’asse tematico “Cultura,accoglienza e turismo”) si è classificato unprogetto di oltre 3 milioni di euro presentato dalComune di Seregno, in partnership con quello di<strong>Monza</strong>: A4A, Ambiente per l’Arte.«La nostra proposta si inseriva in un legamedi continuità con Hubyoung, un progetto delComune di <strong>Monza</strong>, presentato uno anno fa eoggi operativo, dedicato alla valorizzazione deigiovani come capitale umano - racconta AlcideGazzoli, responsabile sia di Hubyoung sia diA4A - il territorio di riferimento di queste ideeè il medesimo: la Brianza, un’area ricca, unasignificativa risorsa culturale e turistica. Il targetè un secondo punto di contatto tra i due progetti,perché anche A4A vuole avvicinare i giovaniin modo più pratico a queste quattro aree: arte,turismo, cultura e food».“Expo, ma verso chi?”: questa la domanda dacui è partita l’idea e il desiderio di indirizzarloverso gli adulti di domani. «Non pensavo cheavremmo vinto, è un’idea molto concreta.Abbiamo rischiato perché abbiamo spostato ilfocus dalla teoria e dai principi verso i giovanie siamo stati capiti, siamo molto soddisfatti».A4A vuole valorizzare il territorio, partendodal circuito delle ville brianzole, delle chiese,dei parchi, senza dimenticare il turismo comerisorsa. Un incontro con i giovani presenti sulterritorio per capire chi ha un vero interessee individuare gli interlocutori e le rispettivecompetenze fino a creare un percorso adimbuto che li porti ad avere un’opportunitàlavorativa: queste saranno le fasi iniziali.«Perché queste realtà crescano è necessarioche in questi settori siano inseriti uomini conpercorsi imprenditoriali precisi, che siano ingrado di sviluppare le diverse potenzialità». E,continua Gazzoli: «il turismo è forte, grazie alsuccesso delle nostre imprese, ma non basta.Le ville presenti sul territorio devono diventaresede di incontri, serate, conferenze. A settembrela Villa Reale di <strong>Monza</strong> sarà sede del ForumInternazionale della Cultura dell’Unesco: è un“A4A vuole avvicinare igiovani in un modo piùpratico a queste quattro aree:arte, turismo, cultura e foodsuccesso importante, ma bisogna essere capacidi andare oltre. La nuova provincia già stalavorando in questa direzione, con l’apertura delleVille ad esempio, ma si tratta ancora di piccoli esporadici segnali».A4A rientra anche nel “Parco progetti Expo deiTerritori” e per questo motivo potrà godere di unamaggiore visibilità, anche a livello internazionale.«Come i migliori cinque progetti di ogni asse,il nostro sarà presentato alla società di gestionedi Expo 2015 come degno di nota: sarà per noiun’altra grande opportunità», conclude Gazzoli.I rappresentanti diA4A per i Comuni di<strong>Monza</strong> e Seregno52 N.45CMN.45CM 53


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTILa moderna parrocchialedi San Gerardo all’internodella quale vengonocustodite le spogliedel Santo e dove inoccasione della festapatronale viene celebratala Messa SolenneSan Gerardo<strong>Monza</strong>festeggia ilsuo PatronoLa tradizione che si ripeteormai da secoli richiamanumerosi fedeli da tutta laBrianza. La vita e le gesta diSan Gerardo in unritratto d’autoredi Pier Franco BertazziniLa festa liturgica di Gerardo Tintore,il “Santo di <strong>Monza</strong>”, viene celebratanell’anniversario della morte, cioè il 6giugno e il Santo è onorato in particolare nellachiesa parrocchiale a lui dedicata, dove, in unsacello del transetto destro, viene custoditoil corpo, esposto alla venerazione dei fedeliin un’urna di cristallo su telaio di ebano conornamenti di argento a sbalzo. E sul transettocorre l’iscrizione maiuscola “GERARDUSPATER PATRIAE”.Che Gerardo sia morto il 6 giugno dell’anno1207 si può affermare con certezza, in base a piùdocumenti. Mi limito a citare dall’obituario, uncodice sul quale dal XII al XVI secolo gli scrivanidel Duomo son venuti annotando i decessi ole loro ricorrenze anniversarie, trascrivendo lapuntuale traduzione di Augusto Merati. Alla datadel 6 giugno, con altre note, si legge: «Nel 1207morì il beato Gerardo, ministro dell’ospedale deipoveri di <strong>Monza</strong>. I signori Canonici di questaChiesa (cioè del Duomo)... vanno alla chiesadi Sant’Ambrogio a celebrare per i defunti nelpredetto giorno della morte del beato Gerardo».E si aggiunge che a chi ha officiato vengonoofferti una buona colazione, ottimo vino e«ciliegie in abbondanza».L’area dove sorge l’odierna parrocchiale eraanticamente occupata da una chiesina dedicata aSant’ Ambrogio, la quale finì poi con l’esser dettadi San Gerardo proprio per averne accolto nelcontiguo cimitero i resti mortali.Quanto alle ciliegie, il frutto è attributoiconografico caratteristico di Gerardo cheviene sempre raffigurato con un bastone e unramoscello di ciliegie per lo più nella manosinistra; e cosi compare anche nella più bellaimmagine che di lui si conservi, quella attribuitaa Bernardino Luini, campeggiante su sfondodorato in Duomo sul pilastro a sinistra dichi guardi l’altare maggiore. Una tradizione,tanto suggestiva quanto mancante di ognifondamento, vuole che Gerardo, desideroso dipassare tutta la notte in Duomo in preghiera,ai custodi del tempio che, calando le ombree dovendo chiudere, l’invitavano ad uscire,promettesse, per rabbonirli e lasciarlo restare,di donare a ciascuno di loro l’indomani, e siera in tempo d’inverno, una cesta di ciliegie; eche miracolosamente avesse poi mantenuto laparola. Ancor oggi comunque le ciliegie hannoun posto di riguardo, sia pure ovviamente conaltre merci, sulle bancarelle nella sagra che sisvolge annualmente affollando le adiacenzedella parrocchiale fino a San Gerardino, rione delcentro storico dove vien posata a “flottare” nelletto del Lambro una statua a ricordo del passaggiomiracoloso che il Santo avrebbe compiuto sulleacque, inginocchiato sul mantello, per raggiungerel’ospedale e i malati, dopo che la furia improvvisadella acque aveva travolto il ponte. E la folla lìs’assiepa a contemplare dagli argini; sfila poi inlunga teoria a toccare l’urna contenente le reliquiedel taumaturgo. Le strade sono piene di gente;l’atmosfera è di festa: c’è aria di fiera paesana; lasagra ha il dolce sapore di altri tempi.E ancora, durante la messa solenne, celebratadall’Arciprete, con il Sindaco, che all’offertorioporta, salendo all’altare, i doni rituali, il parrococontraccambia con un cesto di ciliegie.Le informazioni sulla vita, sulla personalità, suimiracoli di Gerardo sono poche e la maggiorparte di quanto è dato sapere si trova, in lingua >54 N.45CMN.45CM 55


IL CLUB DEI PROTAGONISTIIL CLUB DEI PROTAGONISTIlatina intrisa di forme volgari, nel “Chroniconmodoetiense” di Bonincontro Morigia, cronachistamonzese del Trecento. Gerardo era nato da riccafamiglia monzese intorno al 1135. Uomo buonoe caritatevole, unico erede delle sostanze difamiglia, decide di donarle per intero ai poveried ai malati, a servizio dei quali, pur restandolaico, dedica la vita, consacrandosi all’azioneospedaliera. Non s’accontenta però di fondare,nella casa paterna, un ospedale, ma provvedealla tutela giuridica, stipulando, nel 1174, conl’Arciprete e con i Consoli, rappresentanti dellacomunità, una convenzione che, fatte chiarele competenze sulla sorveglianza, direzione eamministrazione dell’ospedale, normandonel’elezione del ministro e dei conversi, garantissela sopravvivenza dell’istituzione; e poi, per cosidire, si rimbocca le maniche, si fa infermiere eglistesso, cura i lebbrosi. L’ospedale di Gerardoè un presidio medico e chirurgico, ma è ancheluogo di accoglienza per bisognosi e pellegrini,è anche ospizio per i vecchi, per i trovatelli, gliorfani, gli abbandonati. E i miracoli? Moltiplicagrano e vino a beneficio dei bisognosi; entra edesce dal Duomo a porte chiuse; blocca le acqueche ristanno dinanzi alle porte dei suoi ammalati;guarisce gli infermi con le preghiere. «Vecchiocarico d’anni riposò in Cristo il 6 giugno dell’annodel Signore 1207». Quaranta giorni dopo la suamorte gli abitanti di Olgiate Comasco, colpitida misterioso morbo, per ispirazione di un santoeremita, visitano la sepoltura di Gerardo, convenerazione e con doni, impegnandosi, per loro eper i loro discendenti, una persona per famiglia,a ripetere, ogni anno, il pellegrinaggio e vengonoliberati dalla pestilenza. Con questo miracolo iniziaun culto che si irradia in <strong>Monza</strong> e nella Brianza,promosso spontaneamente dalla devozionepopolare e che si sviluppa negli anni con il tacitoconsenso dell’autorità religiosa locale. Il culto fuufficialmente confermato con un rescritto, rimastoprobabilmente inedito, di Papa Gregorio XIII nel1583, grazie ai buoni uffici del Cardinale CarloBorromeo, allora vescovo di Milano. Nei secolipassati ci furono manifestazioni gerardiane cheregistrarono giornate trionfali con moltitudini dipartecipanti. Nel 2007, ottavo centenario dellamorte, la ricorrenza fu debitamente solennizzatadai monzesi.Splendide testimonianze di una fede alla qualeci sentiamo legati da vincoli profondi, ma ancheespressioni peculiari e preziose del patrimonioideale e delle memorie della gente.“E la folla lì s’assiepa acontemplare dagli argini; sfilapoi in lunga teoria a toccarel’urna contenente le reliquie deltaumaturgo. Le strade sono pienedi gente; l’atmosfera è di festaSan Gerardo dipinto daBernardino Luini(affresco 1521-23) -copyright Museo eTesoro del Duomodi <strong>Monza</strong>La MeridianaLa vita comepromessaGarantire la dignità della vita, sempre,per dare ai singoli e alle famiglie lapossibilità di scegliere davverodi Elisa Tosi«Proprio perché viviamo in un momentostorico così ricco di vita, di entusiasmi edi possibilità, è quanto mai indispensabileavviare dentro se stessi e nella società una riflessioneetica e sociologica sul momento terminale nellavita». Così Roberto Mauri, direttore del CentroGeriatrico San Pietro di <strong>Monza</strong>, gestito dallacooperativa La Meridiana(www.cooplameridiana.it), motiva la decisione didare avvio a un progetto che vede l’allargamentodel centro geriatrico polifunzionale per risponderealle esigenze di accoglienza da parte di personein stato vegetativo, affette da Sla o da malattieneurologiche degenerative. «Quello che oggimanca – spiega – sono le strutture che, a seguitodella fase acuta della malattia vissuta dal paziente,si prendano carico della successiva e spesso moltolunga fase in cui le persone sono ormai gravementecompromesse». Un argomento molto delicato econ enormi implicazioni, diventato di drammaticaattualità intorno alla figura di Eluana Englaro. PerMauri, tuttavia, l’attenzione va spostata dal temadella sospensione delle cure a quello del sostegnoe della tutela della persona e della rete sociale cheha intorno, prima di tutto della famiglia; secondola sua esperienza, infatti, quando è adeguatamentesupportata, questa solitamente non è portata aprendere la decisione di staccare la spina, mentretende a vivere la situazione in maniera più serena econ qualche sprazzo di quotidianità.All’interno delle strutturedella Cooperativa – tra cuifigurano centri diurni, diaggregazione, riabilitativi,una residenza e servizi pergli anziani – si realizzano giàesperienze di questo genere,«ad esempio – spiega ildirettore – percorsi per i figli dipersone in stato vegetativocurati da psicologi e da un’équipealtamente specializzata».Idee e programmi che fanno partedi un disegno complesso e cherichiede un ingente finanziamento:9 milioni di euro è il budgetnecessario per la costruzione diquesto nucleo specializzato eper cui sono già stati avviati icolloqui con il Comune e laRegione Lombardia. «Laraccolta fondi è già partita –conclude Mauri – ma, trattandosidi un’iniziativa privatacontiamo sul contributo digrandi donatori, banchee personaggi di peso.Tuttavia, poiché si tratta di un’eventualitàche può riguardare chiunque, invitiamo lacittadinanza a sostenerci».Roberto Mauri,direttore del CentroGeriatrico San Pietrodi <strong>Monza</strong>56 N.45CMN.45CM 57


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MONZA YOUNGMONZA YOUNGGiovani per l’ExpoI cinque moschettieriHanno fondato un’associazione per il grande evento dell’Expo 2015e lavorano per diventare protagonisti del loro futurodi Valentina RiganoDinamici, solari, pronti a lavorare sodoe a costruirsi un futuro: sono i cinquestudenti del direttivo dell’associazioneGiovani per l’Expo, tutti brianzoli doc, determinatinel promuovere la partecipazione attiva della lorogenerazione a tutti i grandi eventi dell’EsposizioneUniversale del 2015. Si sono già mossi coniniziative, progetti e conferenze.Pronto sul tavolo uno studio perla navigabilità dei Naviglimilanesi, i ragazzi di Expohanno in programma ancheeventi su <strong>Monza</strong> e inBrianza. La loro “mission”,come il presidente MatteoBrambilla tiene a precisare,è «divenire partner affidabilied efficienti per le piccole egrandi aziende che si apprestano arealizzare i grandi cambiamenti deldomani». Il progetto, nato nei corridoi deiprincipali atenei milanesi quali Politecnicodi Milano, Cattolica, Bocconi eStatale, ha presto attiratostudenti di tutte lefacoltà. Preparati einformati, i cinquegiovanissimi“moschettieri” di Expo, hanno raccontato la loroavventura e i cambiamenti che vorrebbero nella lorocittà e nel loro Paese, sotto tutti i punti di vista.Per informazioni www.asso4expo.comMatteo Brambilla21enne, studente monzese di IngegneriaGestionale, è stato eletto presidenteall’unanimità dai suoi colleghi, di cui dirigeil lavoroMatteo, cosa bolle in pentola?«Vogliamo che siano i giovani, gli under30, a progettare quella che sarà la città, lanostra Milano e la Provincia di <strong>Monza</strong> del2015. <strong>Monza</strong>, prossimo capoluogo, vantasedi illustri in cui probabilmente si terrannomolti degli eventi di Expo: noi ne stiamogià parlando con chi di dovere, ma per oraè ancora tutto top secret! In collaborazionecon il Politecnico di Milano abbiamo perògià organizzato due conferenze, un incontrocon assessori e docenti sulla crisi economicae su come la Lombardia si prepara adExpo e un dibattito sullo sviluppoinfrastrutturale fino al 2015, per analizzarel’impatto economico sulla competitività alungo termine del nostro tessuto economico,derivante dalle grandi opere in programma.Molti giovani di tutti gli atenei hanno aderitoal nostro gruppo, che, tengo a precisare, èapartitico, proprio perché il futuro non hacolore, ma è di tutti».Annalisa NavaSognando un master all’estero, la21enne caratese, studentessa di ScienzeInternazionali, è la responsabile delleRelazioni Esterne del gruppo.Cosa potrà significare, per lavoratori,giovani milanesi e brianzoli, l’Expo?«Mi auguro che sia un buon trampolino dilancio per riattivare il mondo del lavoroe la nostra economia. Oggi noi giovanisiamo spinti ad andare all’estero, per lemaggiori possibilità che ci vengono offerte.Lavorare per Expo significa battersi per ilcambiamento insieme a Comune e Regione,coinvolgendo giovani ed aziende. Oltre adorganizzare convegni e collaborare a progettidi sviluppo; il nostro gruppo si occupa anchedi eventi e feste, ovvero il modo migliore perpresentare Expo ai giovani e trascinarli inquesta grande avventura». >62 N.45CMN.45CM 63


MONZA YOUNGMONZA YOUNGDavide VerderameOggetto del desiderioLaureando in Economia e Commercio, nato e cresciuto a CarateBrianza, è consigliere del direttivo e spera in un cambiamento nelleprospettive di carriera dei giovaniCosa rimproveri ai protagonisti del mondo del lavoro?«La mancanza di meritocrazia è un grave gap nella nostra economia.In altri paesi europei chi è bravo e merita va avanti nella carriera, inItalia invece solo chi è bravo e ha le conoscenze può sperare in unmiglioramento della propia condizione. Quando sarò io nei posti checontano, farò di tutto per cambiare le cose. Ad esempio, noi di ExpoGiovani lavoriamo sodo, ognuno ha i suoi compiti ed è pronto adimparare».Dario RovelliL’avvocatura nel sangue e una passione per la filosofia, sonole caratteristiche dell’agguerrito ventenne monzese studente diGiurisprudenza, anch’egli consigliere di Expo GiovaniSi parla molto di giustizia carente, eccessivamente garantista...«In realtà c’è molta disinformazione sulle leggi italiane. Molti lecommentano e le giudicano senza conoscerle a fondo, non rendendosiconto che la nostra Giustizia è migliore di quella di molti altri paesi.Sicuramente può essere resa più efficiente, ma il voler sempreappurare la colpevolezza o l’innocenza di qualcuno “oltre ogniragionevole dubbio” forse tende a non punire sempre nella manieragiusta, ma tutela anche coloro che finiscono ingiustamente nei guai».Andrea NavaVentenne, carnatese studente di Economia, è vicepresidentedell’associazione e sogna di lavorare nel ramo finanziarioIn questo momento difficile, come immagini il tuo futuro nelmondo della finanza?«Bene! Sono convinto che quando mi laureerò, sarà già in atto laripresa economica nel mondo e ripongo fiducia nei tanti imprenditoridel ramo finanziario, quelli onesti e capaci che resistono nonostantei pregiudizi di tanti e di chi attribuisce la colpa della crisi a loro.Lavorare a questo progetto per Expo, per me è una grande opportunitàe mi permetterà di affacciarmi al mondo dell’impresa, dove spero unmondo di entrare, nella maniera più concreta».Buona notte e sogni Hi-CanUn prodotto dal design esclusivo per gli amanti del relaxad alto contenuto tecnologicoL’ultimo ritrovato in termini di comfort etecnologia è targato Made in Italy. Nato in senoall’Università della Calabria, sulle orme di unprogetto che intendeva realizzare una macchina per larealtà virtuale, Hi-can (High Fidelity Canopy) è il lettoa baldacchino di ultimissima generazione, un perfettoconnubio tra eleganza, funzionalità e, naturalmente,comodità. La struttura imponente e squadrata è corredatadi un videoproiettore con schermo motorizzato a tendina,un computer media-center, impianto stereo, consoleX-box, illuminazione soft e un sistema per il controllodell’ambiente. Una vera e propria oasi di piacereche ha già riscosso numerosi consensi dal panoramainternazionale e, a seguito della presentazione del prodottopresso una fiera del mobile nell’Emirato di Dubai,soprattutto dal mondo arabo. Soprannominato “l’alcovadello sceicco”,Hi-can è disponibile in diverse varianti e con possibilità dipersonalizzazione. Il prezzo di questo gioiello tecnologicosi aggira intorno ai 30 mila euro; forse un po’ eccessivo…ma per la comodità di uno sceicco questo ed altro!Per informazioni visitare il sito www.hi-can.com64 N.45CMN.45CM 65


MONZA YOUNGMONZA YOUNGUna passione per le due ruote chelo accompagna da quando erabambino, nata quasi per caso ilgiorno in cui suo padre gli regalò la primabicicletta e quel grande sogno da realizzare:vincere le prossime Olimpiadi a Londra.Ha 24 anni, un fisico atletico sottopostoogni giorno a ore e ore di allenamento.Sotto il sole cocente, la pioggia e la neve.Niente lo ferma. Una vita con la valigia inmano e la bici in macchina. Il mondo cheormai è la sua seconda casa. Marco AurelioFontana è un biker, campione italianonella specialità del ciclocross e di mountainbike, quinto alle Olimpiadi di Pechino nel2008. Una strada lunga quella percorsadal giovanissimo atleta, che con un sorrisoammette «la mia vita è fantastica, nonpotrei chiedere di meglio. La bici mi portadove voglio». In Canada, Australia, NuovaZelanda, in Cina, in Spagna, in Germania…e sempre molto vicino ai suoi sogni.Marco AurelioFontanaA Pechino inmountan bikeLa straordinaria avventura del campioneitaliano nella specialità del ciclocross e dimountain bike, quinto alle Olimpiadi diPechino 2008di Benedetta TrabattoniSei inseparabile dalla tua bici, quando haicapito che il ciclismo sarebbe stato la tuavita?«Ho cominciato a 11 anni, ma a 21 hocapito davvero che era quello che avreivoluto fare. Il ciclismo è uno sport, ma perme è anche un lavoro e, sembrerà strano,ma è più simile a un lavoro normale diquanto uno possa pensare. Con l’impagabiledifferenza che ci vado volentieri e vedoposti stupendi».Sei l’unico entrato nei primi dieci almondo sia nella categoria ciclocross chenella mountain bike: quale delle duespecialità preferisci?«Mi piace di più la mountain bike; fino aquest’anno mi sono dedicato al 50 per centoad entrambe, d’ora in poi mi dedicheròmaggiormente alla mia preferita anchein vista delle prossime Olimpiadi. Ledifferenze consistono nella conformazionedella bici e nel tracciato da percorrere: nelciclocross la bici è simile a quelle da corsa,ma con le gomme da fuoristrada da 32-34mm, le gare durano circa un’ora e devonoessere percorsi 2/3 km, con la mountainbike il tracciato è di 40/50 km svoltoessenzialmente nei boschi». >Marco Aurelio Fontanaimpegnato nella garaall’Olimpiade66 N.45CMN.45CM 67


MONZA YOUNGMONZA YOUNGCome è cambiata la tua vita dopoPechino?«È stata un’esperienza straordinaria, hovissuto momenti intensi e molto forti.L’emozione più grande è stata sentire altelefono la voce dei miei genitori primadella partenza: mi hanno salutato come seavessi già vinto, una sensazione impagabile.Cosa può volere di più un ragazzo di 24anni? Faccio un lavoro che adoro e che èanche la mia passione, ho partecipato alleOlimpiadi con addosso la maglia della mianazione... Non tornerei indietro per nienteal mondo. A livello professionale, poi, dopoPechino ho ricevuto offerte da squadreprestigiose e oggi corro per la CannondaleFactory Racing, un team ufficiale fantastico,che mi supporta molto».68 N.45CMIn quell’occasione sei stato anche ricevutodal Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano.«Un onore indescrivibile e grandeper me. Per raggiungere il Quirinaleio e gli altri atleti della Nazionaleconvocati viaggiavamo supullman doppi aperti, abbiamoricevuto un calore dallagente straordinario, tuttici fotografavano, ciincitavano».Oggi ti dividi traCesano Maderno,dove vivono i tuoigenitori, Fiorenzuolad’Arda e il mondo.«Sono sempre in giro!Mi sono trasferitoa Fiorenzuola perstare vicino al mioallenatore e là, abitandoda solo, nel tempo libero conduco una vitada pensionato: faccio la lavatrice, sistemocasa, vado a fare la spesa. A un atleta nonservono fissazioni, ma deve sempreprestare attenzione a mantenere unostile di vita regolare».Se non fossi diventato un biker,oggi cosa saresti?«Penso che avrei fatto il“Il ciclismo è uno sport,ma anche un lavoro...Con l’impagabile fortunache ci vado volentieri evedo posti stupendi!geometra nell’impresa edile di mio padre. Oforse, se avessi potuto, avrei corso in moto.Uno dei miei sogni? Fare la Parigi Dakarcon la mia KTM450; il motocross è un altromio grandissimo amore».Girando il mondo, qual è il Paese che tiha colpito di più?«Tutti in qualche modo mi hanno datoqualcosa, ma se devo essere sincero l’Italiaè il più bello, abbiamo il mare, le montagne,le colline, abbiamo Firenze, Venezia,Roma… Così piccola, ma quante cosestupende puoi vedere!».N.45CM 69


MONZA YOUNGMONZA YOUNGMarta Villa dell’associazione Centro Studi SintesiFoto di gruppo dei ragazzi che hanno partecipato alla caccia al tesoroGli assessori Martina Sassoli e Pierfranco Maffè con un figurante<strong>Monza</strong> romanaCaccia al tesoroPer una sera il centro città è diventatouno scenario di gioco a cielo apertoa cura della redazioneGrande successo per la secondaedizione della caccia al tesoroorganizzata dall’Assessorato allePolitiche Giovanili in collaborazione con ilCentro Studi Sintesi. I partecipanti hannoportato a termine una serie di nove proveseguendo indizi sparsi per il centro città.70 N.45CMPartiti da Piazza Carrobiolo, tra incontri diromana memoria come l’ancella Calpurnia, ladea Diana, i centurioni e tanti altri figuranti,i concorrenti si sono impegnati risolvendoenigmi e indovinelli per ritrovarsi, alla fine, inPiazza Duomo per la premiazione della squadravincitrice.La premiazione della squadra vincitriceN.45CM 71


MONZA YOUNGDesignGabetti Franchising Agency <strong>Monza</strong>...È il momento giusto!L’artigianatovisto dai giovaniLo stile applicato alla tradizione dei mobilieri. Un connubioperfetto tra funzionalità e arte che necessita sempre più dinovità e freschezza, qualità da ricercarsi nei giovani talentidi Francesco PozziConcepire l’idea, stendere le linee diun progetto, studiarlo, elaborarlo,trasformarlo e vedere che finalmenteprende forma: è questo il sogno che tutti idesigner e artisti vorrebbero veder realizzato.Un sogno che dalla Camera di Commerciodi <strong>Monza</strong> e Brianza, in collaborazione conAPA, Confartigianato Milano e <strong>Monza</strong>e Innovhub, intendono far diventare realtàattraverso “Designer per un giorno”: questo ilnome dell’iniziativa che intende dare l’occasioneai giovani talenti di sperimentare e assistereconcretamente alla produzione e alla successivacommercializzazione dell’oggetto ideato.Il bando di partecipazione è stato presentatopresso l’Istituto Statale d’Arte di <strong>Monza</strong>, dacui sono giunti i primi consensi e il maggiornumero di richieste di partecipazione. DarioVisconti, vicepresidente della Camera diCommercio di <strong>Monza</strong> e Brianza, spiega cosìl’idea di tenere alta l’attenzione su un settoretanto fondamentale per l’economia brianzola apoche settimane dalla chiusura del Salone delMobile: «Il mobile e il design sono i prodottiche più di tutto simboleggiano la capacità diinnovazione e di produrre qualità del nostroterritorio. Consapevoli di questa eccellenza edella necessità di tenerla continuamente viva,abbiamo deciso di promuovere questa iniziativaper dare spazio a tutti quei giovani che faticano72 N.45CMa vedere riconosciuto il proprio talento».L’iniziativa, infatti, è stata pensata per tutti queiragazzi che, non essendo iscritti ad alcun ordineprofessionale, siano interessati a mettersi ingioco e confrontarsi con il mondo del lavoro.«Designer per un giorno – continua Visconti – èun progetto che intendiamo promuovere anche infuturo, perché non si perda mai il gusto di creareoggetti sempre nuovi, originali, che aumentinoil prestigio e il valore del prodotto artigianaleche qui, in Brianza, ha sempre trovato un terrenomolto fertile». Tutti i lavori presentati verrannogiudicati secondo criteridi valutazione che prendonoin considerazionel’originalità del progetto,la funzionalità e l’esteticadelle sue componenti, finoalla scelta dei materiali dialta qualità edecosostenibili.I progetti presentativerranno valutatidurante il mese digiungo e il vincitoreverrà proclamatodopo l’estate quando ilprogetto verrà materialmenterealizzato e, si spera,anche commercializzato.Barocca, forseun po’ kitsch:ecco la poltrona diAltamoda, presentataal recente Salone delMobileAcquirenti alla finestra che attendono il momento propizio (quale?) per “fare l’affare”, abitazionisopravvalutate, banche che “chiudono i rubinetti”; queste, in estrema sintesi, le linee chetratteggiano il quadro dell’attuale situazione del mercato immobiliare.Eppure Roberto Brioschi, Responsabile Territoriale della Gabetti di <strong>Monza</strong>, è convinto che «dopo unafase eccessivamente euforica di mercato, il momento di riflessione a cui abbiamo assistito in questi ultimimesi sia un’ottima occasione per una benefica selezione tanto delle offerte immobiliari presenti (alias: gliimmobili) quanto degli operatori del settore (alias: le agenzie immobiliari, i costruttori), la cui proliferazione,approssimazione e impreparazione aveva oltrepassato, negli ultimi anni, livelli mai raggiunti».Una sorta, quindi, di “selezione naturale”, che dovrebbe premiare la professionalità, la serietà e la soliditàdi chi opera nel mercato della casa. E per venire al punto nodale, le famigerate “valutazioni immobiliari”,ecco alcuni consigli del responsabile Gabetti: «Invito chiunque a diffidare del clamore dei cosiddetti“saldi immobiliari” che alcuni network di intermediazione vanno pubblicizzando. Lo sconto o il saldo sonostrettamente collegati alla valutazione iniziale che l’agente immobiliare fornisce al cliente (venditore):se questa è stata gonfiata ad arte allo scopo di assecondare le richieste fuori mercato dello stessocliente, oppure allo scopo di invogliarlo a conferire l’incarico di vendita, è naturale che il saldo diventi unaconseguenza ineliminabile». Si tratta, in altre parole, di pura operazione di marketing. Pertanto, solo unavalutazione realistica, corretta, puntuale è in grado di ottimizzare l’operazione di vendita, accorciandonei tempi e dunque massimizzandone il profitto.«E con i tassi d’interesse al minimo storico, con la percezione,oggi ancor più viva negli italiani che lacasa continua ad essere il miglior investimento - sostiene Roberto Brioschi - adesso è il momento giustoper comprare e per vendere, a condizione che il cliente (specie colui che deve vendere) accolga confiducia la consulenza valutativa del proprio agente... e, naturalmente, a condizione che... l’agente siaeffettivamente serio e competente».Adiacenze CentroNella foto,Roberto Brioschi,ResponsabileTerritoriale Gabetti<strong>Monza</strong>VillasantaPer info su questi ed altri immobili 039/365383I.P.


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBTeatroLiciniumAmore aprima vista74 N.45CMPer il secondo anno, <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> èmedia sponsor del Teatro Liciniumdi Erba per una stagione chevede in cartellone un capolavoroassoluto. E, fuori dal palco, anchequalche novitàdi Sara ReChi c’è stato non lo può dimenticare.E, pensando all’estate, si ricordadi quella splendida serata trascorsaa guardare gli eventi susseguirsi sulpalcoscenico mentre tutto intorno nemmenola concentrazione degli spettatori spegne lestelle e il frusciare del vento tra gli alberi.Il Teatro Licinium conquista e seduce,perchè non c’è niente di più affascinante cherivivere le emozioni del teatro, quello delleorigini greco-romane.Sorto a Erba nel 1923 su invito di GabrieleD’Annunzio che esortava a riprendere latradizione degli antichi di costruire teatriall’aperto, il Licinium è oggi uno dei piùsuggestivi del Nord Italia ed è gestitodall’Accademia dei Licini, sorta propriocon la missione di ridare vita a questa perladella cultura lombarda. Luisa RovidaDe Santis ne è oggi la presidente ed èsucceduta alla amatissima Isabella Molteni,presidente dell’Accademia dal 2000 al 2008e scomparsa prematuramente lo scorsoanno: «La stagione si aprirà il 4 luglio evedrà la messa in scena de “La Tempesta”di Shakespeare, una delle ultime opererealizzate dal drammaturgo inglese, sceltaanche perché riflette una fase della lunga vitadi questo teatro caratterizzata da momentidi incertezza, ma anche dalla voglia dicontinuare fino a che non arriverà il sereno».La tempesta, dunque, come allegoria dellevicende umane, dei tempi difficili che stiamoattraversando.Come sempre dal 2000 a oggi la regia saràaffidata a Gianlorenzo Brambilla, attore, >N.45CM 75


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUB“LA TEMPESTA”La commedia di William Shakespeare verrà animata da attori noti come Sergio Masieri, Andrea Tibaldi,Marco Ballerini, Antonio Grazioli, Sergio Scorzillo rispettivamente nei ruoli di Prospero, Caliban, Trinculo,Stefano e Antonio. Il cast vedrà anche la partecipazione di una prestigiosa “new entry” come Monica Bonominel ruolo di Ariel. Come da tradizione del Licinium, poi, un nutrita compagine di attori non professionistiricoprirà alcuni ruoli ‘minori’, ma non per questo menoimportanti.“La Tempesta” sarà in scena al Teatro Licinium tutti ivenerdì e sabato a partire dalle 21.30, nelle seguenti date:4, 10, 11, 17, 18, 24, 25, 31 luglio e 1° agosto. In caso dimaltempo gli spettacoli saranno rinviati alla domenica seraimmediatamente successiva. Le prevendite dei bigliettisaranno aperte, a partire dal 30 giugno, a Erba pressoErbaLibri, Libreria Colombre, Libreria di via Volta eAntico Caffè San Bernardino, oppure telefonicamente alnumero 333.9306089. Il prezzo dei biglietti è di 20 europer biglietto intero, 15 per il ridotto, mentre l’ingresso ègratuito per bambini fino a 12 anni.Tutte le informazioni al sito www.teatrolicinium.it.regista e autore, con numerose esperienze siain teatro che in televisione. Anche per lui lascelta del testo shakesperiano è il frutto diuna decisione razionale, certo, ma anche di«un sentimento che aleggia nell’aria, parolesussurrate o solo pensate che conduconoverso una strada, verso un’opera piuttostoche un’altra». Un testo complesso quellosu cui Brambilla e i “suoi” attori stannolavorando (una sessantina tra professionistie non, dove i primi ricoprono i ruoliprincipali mentre si dà spazio ad amatori eprincipianti per i ruoli minori), un grande emisterioso dramma dai significati nascostie non sempre immediatamente intuibili:«Per questo sto focalizzando l’attenzione“Avendo a disposizionetre spazi diversi in un’unicaeccezionale scenografiala rappresentazione saràcostruito su spazi multipli,anche se quest’annoproporrò una dimensionepiù materiale dello spettacolosu una rilettura complessiva dell’opera, adesempio discostandomi dalla messa in scenatradizionale dell’evento meteorologico.Avendo a disposizione tre spazi diversiin un’unica eccezionale scenografia lospettacolo sarà costruito su spazi multipli,anche se quest’anno non farò utilizzo dellamultimedialità, proponendo una dimensionepiù materiale dello spettacolo». Una sceltache punta dunque «sulla dimensione poeticadella parola e sulla poesia nell’immagine»,che non dev’essere solo di alcuni, bensì ditutti, e non in senso figurato. «Per la primavolta in un teatro aperto d’Europa metteremoa disposizione dei nostri ospiti stranieri unatraduzione simultanea in inglese – spiegala presidente – Si tratta di un test checondurremo su 60 delle 500 persone presentie che nei prossimi anni abbiamo già in mentedi implementare con traduzioni anche infrancese, tedesco, spagnolo e giapponese».Tradizione e modernità, glorioso passatoe proiezione verso il domani nel 2009 delTeatro Licinium. Opposti che sul palcosi sciolgono in un abbraccio fatto solo dirappresentazione e natura.Sopra, il regista del teatroGianlorenzo Brambilla,grande interprete edesponente del teatromoderno76 N.45CMN.45CM 77


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBLissoneCome Torinoe MantovaDal 19 al 21 giugno a Palazzo Terragniil primo Festival del Libro organizzatoin Brianza, con tanti autori daconoscere, ascoltare e vederedi Laura MarinaroIl segnalibro creato appositamente per lamanifestazione e il fitto programma che ognigiorno è abbinato ad un fiore... di paginae la scrittrice e giornalista SilvanaGiacobini. La manifestazione ruoteràattorno alla Biblioteca civica di Lissone,che verrà trasformata in una vera epropria “casa del libro”. Ogni anno labiblioteca conta 150 mila prestiti e 8mila utenti iscritti. Gli eventi collateraliverranno ambientati a Palazzo Terragni,esempio notevole dell’arte razionalista, e inpiazza Libertà.Ogni giorno, con tema un fiore, avrà isuoi eventi: il sambuco, fiore brianzoloper eccellenza; la rosa, segno distintivodi uno spicchio di festival al femminile.E ancora l’asfodelo, il fiore del mistero, ilgelsomino notturno e il bianco giglio. Trathriller e mistero, cronaca e fantasy, ci saràspazio anche per il Medioevo, i celti e la storialocale. «Crediamo molto in questo progetto- ha precisato l’assessore Ronchi - Per noirappresenta un forte investimento, con il qualecontiamo di arricchire la nostra città, riuscendo aparlare con l’intera nuova Provincia della Brianzache sta arrivando».In Brianza nasce un vero e proprio festivaldedicato alla lettura, destinato a competerecon i più blasonati eventi simili del Paese.Il titolo è significativo: “Festival del libro,fior di pagine”, simbolo di un percorso cheda mattina fino alla notte si dipana tra decinedi appuntamenti dedicati a tutti, è legato alleimmagini dei fiori più affascinanti. Ad idearloDaniela Ronchi, assessore alla cultura delComune lissonese che negli anni scorsi avevaorganizzato la manifestazione “La Notte deiLibri”. Un evento di successo, durante il qualeerano migliaia gli appassionati che per una notteall’anno si ritrovavano in biblioteca. «Quest’annoabbiamo voluto creare l’occasione per unincontro diretto con i grandi scrittori, attraversouna tre giorni caratterizzata da un programmaintenso e denso di appuntamenti in grado di faringolosire tutti i lettori e gli appassionati - haspiegato la Ronchi - Un’iniziativa nella qualel’Amministrazione crede profondamente eche siamo certi possa riscuotere il consensodell’intera città, rappresentando un importantemomento di crescita culturale e sociale». Infattisaranno molti i Fior di Pagine che andranno acomporre i petali di un festival della letteraturaa tutto tondo, che si arricchirà di incontri con gliautori e gli editori che contano, dibattiti, iniziativeper i più piccoli, spettacoli teatrali e musicali,presentazioni di libri, aperitivi letterari, laboratoricreativi e perfino una mostra-mercato del libro.Tra le perle della manifestazione ci sarà lapresenza agli aperitivi, e non solo, delloscrittore Andrea Vitali, fresco di candidaturaal Premio Strega, ma anche romanzieri di razzacome Romano Bracalini, Marco Buticchi,Roberto Fiorentini, Nicoletta Sipos, RosaTeruzzi, Alessandra Appiano. Lo spaziodedicato al giallo si arricchirà della presenzadel noto criminologo Massimo Picozzi, maanche del giallista Valerio Valeri, creatore delcommissario Soneri, che ha ispirato il serial Tvdi RaiDue “Nebbie e delitti” interpretata da LucaBarbareschi. E ancora, il poliziotto “armato” dipenna Maurizio Matrone, autore di diversi noire consulente delle fiction “Distretto di Polizia”e “La squadra”. Chiuderanno la kermesse lopsichiatra, psicologo e sessuologo Willy PasiniLa riscoperta del piaceredella lettura sta tornandodi moda e adesso anchein Brianza è nato unfestival ricco di incontricon gli autori, spettacoliteatrali e dibattiti atutto tondoIl programma dettagliato del festival è sul sitowww.comune.lissone.mi.it.Noi di MONZACLUB vi segnaliamo alcuni eventi:Venerdì 19 giugno 2009 - SAMBUCO,ovvero tradizioni localih. 16.00 Inaugurazioneh. 19. 00 “Aperitivo con l’autore”Assaggi di piatti tipici della Brianza alla presenzadello scrittore Andrea Vitali e in serata spettacolodi canti e racconti dello scrittore bellanese con iSulutumana.Sabato 20 giugno - ROSA,Mondo al femminileh. 16.00 Palazzo Terragni“Donna duemila/duemila donne”Scrittrici e giornaliste a confronto:Elena Mora, Rosa Teruzzi, Nicoletta Sipospresentate da Azzurra della Pennah. 18,30 “Dentro la coppia”.Lo psicologo e sessuologo Willy Pasini presenta ilsuo ultimo saggio “La riscoperta dell’intimità”.Aspettando la Notte - La Passiflorah. 21.00 – Palazzo Terragni. L’occulto nel tempo.Marco Buticchi presenta il suo ultimo romanzo“Il vento dei demoni”.LA NOTTE – Gelsomino notturnoDalle ore 22,00 alle 2,00 di domenica.installazioni, cinema, incontri, giochi letterarispettacoli teatrali, mostra fotografica e mercatinobenefico. Da segnalare “SESSO? TANTO PERGRADIRE”, a cura dell’Associazione teatrale“Donne in corriera” di Casatenovo.Domenica 21 giugnoMattino: GIGLIO,Età di mezzo e TradizioneIn mattinata: spazio dedicato ai ragazzi ,laboratori e intrattenimenti.Pomeriggio: ASFODELOTra thriller e mistero. Tra cronaca e fantasyh. 17.30. Palazzo Terragni - Spazio GialloIl crimine, tra realtà e fantasia - con MassimoPicozzi e Valerio Varesih. 18,30. Conferimento del premio alla carrieraall’ospite d’onore SILVANA GIACOBINIe presentazione dell’ultimo romanzo“Conosco il tuo segreto”.h. 19.00 Aperitivo letterario di chiusuracon l’autrice e le autorità78 N.45CMN.45CM 79


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBFESTIVAL DEL LIBRODI LISSONEAndrea VitaliL’infinitavoglia discrivereLo scrittore-medico di Bellano, candidatoallo Strega 2009, ospite di punta alla primaFiera del Libro di Lissonedi Laura MarinaroPrima di qualche mese fa non sapevanemmeno dove si trovasse Lissone eoggi è felice e fiero di partecipare alprimo evento culturale di rilievo in Brianza.Felice perché pochi, come lui, Andrea Vitali,scrittore di successo, scendono dal piedistallodei grandi eventi per riscoprire il bisogno dicultura e di lettura che esiste nelle provinceitaliane. E pochi sono disposti a sfatare illuogo comune secondo cui la Brianza è terrasoltanto di legname e di sciur Brambilla,aderendo alla nuova consapevolezza che inquesta terra di fare, c’è anche sapere e cultura.Per lui che partecipa ormai ogni anno adecine di eventi di diffusione della culturadel libro e della lettura in Italia e che ormaiè nell’Olimpo degli scrittori famosi, lapartecipazione alla Fiera del Libro di Lissoneè comunque attesa.«Girando per l’Italia e anche nelle zonedella Lombardia meno note, ho scoperto chequesto tipo di eventi sono organizzati semprebenissimo - ha detto - sono felice di essereriuscito anche a portare in Brianza una partedel mio “spettacolo”».E sì, perché Andrea Vitali non verrà soltantoa presentare “Almeno il cappello”, sua ultimafatica bellanese, ma lo racconterà insieme algruppo musicale dei Sulutumana, anch’essilecchesi.Come è nata questa liason e in cosa consistelo spettacolo?«Li avevo conosciuti nel 2003 in occasionedella presentazione del libro di un altroscrittore e mi erano piaciuti: non facevanola solita musica dialettale, così ho volutoconoscerli meglio e ne è nata un’intensacollaborazione. Insieme leggiamo brani diracconti, suoniamo, parliamo di frivolezze einteragiamo con il pubblico: insomma il libroè solo una scusa per divertirsi insieme».Ormai tutti lo conoscono come il medicoche fa lo scrittore. Come è nata questapassione e quanto di uno e dell’altro rimanedentro di lei?«È curioso: a 15 anni volevo fare il giornalistaperché sentivo di poter comunicare solo conla scrittura che avevo esercitato con unamorosetta che poi mi mollò per uno moltopiù pratico e con la moto. Mio padre perònon volle che seguissi quella strada e cosìdiventai un medico anche se in mezzo a tuttigli impegni quella necessità sotterranea,quotidiana, vivace, di usare la scrittura, nonmi abbandonò mai. Fu poi grazie a mio padreche mi indirizzò verso il piacere della letturae mi raccontò storie e aneddoti del passatodi Bellano, che a maggio 1988 nacque “Ilprocuratore”, il mio primo romanzo e daallora non mi fermai più. Il medico e loscrittore convivono in me al 50 per cento ognigiorno».I suoi pazienti leggono i suoi libri?«Certo e sono anche i miei migliori critici!»Avrebbe mai immaginato che sarebbearrivato a questa notorietà?«No, non lo avrei mai immaginato finoall’altro giorno quando mi hanno comunicatola candidatura per lo Strega!».Cosa ama fare nel poco tempo libero?«Starmene a casa con vista lago e coltivarel’orto, attività che mi riesce benissimo».Vitali è sposato con Manuela e ha un figlio di12 anni che, lui confessa, non legge ma usa lenuove tecnologie. E lui le usa?«Io scrivo ancora a mano e uso il pc solo perribattere i testi».Se dovesse portare un suo libro su un’isoladeserta quale sceglierebbe?«“Un amore di zitella” al 100 per cento».Andrea Vitali a fianco allacopertina del suo ultimoromanzo ambientatonella Bellano dell’epocafascista. Sopra, “Almenoil cappello” (GarzantiLibri, 405 pag., 14,96€)80 N.45CMN.45CM 81


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBsi parla a ruota libera, la proposta è stata quelladi creare qualcosa di simile in Brianza. Questi,tra i quali Eugenio Corti (famoso scrittorebrianzolo, Ndr), mi hanno dato il compito diinformarmi su quanti fossero i santuari marianiin Brianza. Il risultato sono venticinque puntinisulla cartina; unendoli, è emerso il percorso, alquale abbiamo voluto aggiungere la tappa dellacasa di Sant’ Agostino a Cassago, dove vi sonotestimonianze reali del suo passaggio. È unpellegrinaggio mariano cui abbiamo attribuito ladedicazione agostiniana perché proprio Agostinoè il santo della Brianza».L’ingegnereRenato Ornaghi haideato il pellegrinaggio diSant’Agostino in BrianzaRenato OrnaghiIl camminodi Sant’AgostinoUna forte motivazione di fede,ma anche un occhio attentoalle potenzialità turistiche delterritorio, hanno supportatola creazione di un nuovopercorso del pellegrinodi Chiara BramatiIngegnere energetico di 48 anni, RenatoOrnaghi, oltre alla passione per il suolavoro, la famiglia e i figli, coltiva unospeciale interesse per il territorio in cui è natoe in cui vive: la Brianza. Per questo, spinto siadalla fede che dalla passione per la cartografia,ha dato vita al nuovo Cammino di Sant’Agostino, un pellegrinaggio dalla concezionetutta brianzola.La sua è una formazione prettamentescientifica, com’è arrivato a ideare questonuovo percorso del pellegrino?«Da sempre coltivo un grande amore per laBrianza e per questo collaboro anche conl’Associazione culturale Brianze, interessandomidi territorio e dei personaggi locali chel’hanno resa grande. Questa, come tutte le ideeparticolari, è nata dal caso; il giorno della festadel mio paese (Monticello Brianza, Ndr) laquarta domenica di agosto in cui si festeggiala Madonna con la Cintura, ed è la domenicasuccessiva alla festa di Sant’ Agostino, il prete,durante la predica, ha spiegato la relazione tra laMadonna della cintura e il vescovo di Ippona: sitratta della Vergine che apparve a Santa Monica,madre di Agostino, donandole la famosa“cintura” che divenne simbolo di Sant’Agostinoprima e della fedeltà alla Regola agostinianapoi. In quel periodo ero anche circondato daamici che avevano percorso il pellegrinaggiodi Santiago de Compostela e nelle serate in cuiQuali sono le particolarità di questopellegrinaggio?«Questo cammino, oltre ad avere il pregiodi toccare 25 santuari e fare una sintesi delletestimonianze mariane, con la sua idea diunitarietà crea una specie di confine virtuale alterritorio brianzolo. Tocca anche le corde dellagioventù di chi non poteva andare lontano invacanza e magari a Pasqua faceva la gita con lafamiglia al santuario più vicino: è un progetto,un idea in cui si riconosce anche gente più >82 N.45CMN.45CM 83


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBlaica di me. Inoltre, i Lions <strong>Club</strong> della Brianza,che avevano in mente di creare un evento perfesteggiare l’arrivo della nuova Provincia, hannoattribuito una tappa a ciascun club e dotatoogni santuario del timbro per la credenzialedel pellegrino, una specie di passaporto che siesibisce ad ogni tappa.Questa viene timbrata per attestarel’avvenuto cammino, ed è stata distribuitail giorno dell’inaugurazione, il 17 maggioscorso, a chiunque sia intenzionato a fare ilpellegrinaggio».Un percorso che non è solo religioso, ma cheha anche una valenza turistica?«Sì; durante il cammino infatti è possibileammirare quanto di meglio ha da offrire laBrianza da un punto di vista artistico, culturale,ambientale. Ad esempio, da Cantù ad Alzate sipassa per l’Abbazia di Galliano, che è una delletestimonianze più alte del romanico europeo.Ci sono poi tappe di forte impatto emotivo,come quelle da Vedano a Lissone: 2 chilometridi capannoni, un viaggio nel deserto moderno.Il progetto è stato presentato all’Expo 2015 peril territorio ed è stato premiato per la valenza diturismo sostenibile».I pellegrinaggi, in genere sono impegno dellamente, ma anche del fisico. Questo nuovocammino di fede, se fatto rispettandone lospirito, a piedi, è adatto a tutti?«È adatto a chiunque abbia voglia di camminare,sono 350 chilometri da percorrere in 15 giorni.È relativamente breve, ma porta tutta quellaserie di problemi tipici del pellegrino, che vannosuperati più interiormente che fisicamente. Seil pellegrinaggio è fatto con un forte intento difede, con l’idea di trovare un ideale forte, nelledifficoltà si riesce a non tirarsi indietro, ma èuna cosa talmente interiore che ogni pellegrinodiventa giudice di se stesso. È un cammino chepuò essere realizzato anche durante tutta unavita, una volta a settimana o al mese, si fa unatappa e pian piano lo si conclude. Diciamo cheè molto adeguato alla rapidità moderna e allamentalità brianzola e quasi tutti i santuari sono adistanza di sicurezza o da una linea del bus o aduna fermata del treno».Altri pellegrinaggi religiosi prevedono unpercorso lineare, questo invece è circolare.Qual è il significato di questa particolarità?«Ci sono molte valenze; sicuramente c’è unforte richiamo alla cintura donata dalla Verginealla mamma di Sant’Agostino; il nostro simbolo,inoltre, vuole essere un omaggio alla coronadella regina Teodolinda; c’è poi la circolaritàdelle 12 stelle della bandiera europea, creatada un fervente ammiratore della Madonna che,nell’apparizione del 1830 a Santa CaterinaLabourè in Rue De Bac a Pargi, le disse diindossare la medaglietta con dodici stellecircolari. Lui la riprese durante il concorso per lacreazione della bandiera europea e vinse. Ha poianche delle valenze più sottili, come il fatto chedal cerchio non si scappa, in questo cammino lapartenza è anche il ritorno».Qual è il futuro del Cammino?«Qui in Brianza c’è solo un luogo chetestimonia il passaggio di Sant’Agostino, ediversi pellegrini hanno già chiesto di fare unestensione fino a Pavia dove c’è il corpo di delSanto. È un’idea che stiamo valutando: tornati a<strong>Monza</strong>, città capitale longobarda, si partirebbeper un percorso che passa da Milano, toccandotutti i luoghi topici, per poi arrivare a Pavia eunire idealmente le due capitali longobarde. APavia inoltre passa la via francigena, che portaa Roma. Questo potrebbe essere un spunto perarrivare fino alla tomba di San Pietro…èun’idea pensata anche per dimostrare cheIl Santuario dellaMadonna dellaMisericordia, che si trovaa Vedano al Lambronoi brianzoli tendiamo alla chiusura, ma chesappiamo anche avere un respiro più ampio, aldi là del nostro mondo».Lei ha parlato di Brianza come statodell’animo...«La Brianza è una terra di mezzo, un’idea, unnon luogo, o meglio un luogo della mente senzaconfini specifici. Il brianzolo ha un’identitàsolo mentale, si sente connaturato a una seriedi valori come il lavoro, la fede, la terra,l’attaccamento al gruppo a quella che una voltaera la “cascina” che ha rappresentato un forteelemento di identità, cosa che Milano non hamai avuto. Esistono tre provincie sulle qualiinsiste questa identità che è chiamata Brianza,una barriera invisibile fatta dalle persone, dalegami e generazioni: il brianzolo sa di esserlo.È uno stato che piace, anche per tenere testa allaglobalizzazione, e non dimenticare la propriaidentità».In un territorio generalmente conosciutoper impegno e tradizione lavorativa, come siinserisce una proposta di fede cosi forte?«Nelle pieghe del cuore del brianzolo, anchequello più moderno, è rimasta questa marcaturagenetica che viene da cinque secoli di storia.Dieci secoli fa non era così, l’elemento che hatrasformato la Brianza in una terra di fede èstata la presenza di San Carlo Borromeo, cheha imposto la sua svolta moralizzatrice, hacarismaticamente plasmato una popolazione.Il modello del nuovo cristiano, secondo SanCarlo, era il brianzolo e questo è un sentimentotalmente profondo tra di noi che sopravvivenonostante tutto, anche di fronte agli attacchidella modernizzazione, cominciati nel secondodopoguerra, che hanno smontato il modelloagricolo, che stava alla base. I contadini sonodiventati imprenditori, ma quella generazioneha comunque trasmesso quell’ideale che la miagenerazione ha colto. Il cammino vuole essereuna testimonianza del passato per rinvigorire“È l’occasione per meditaree per guardarsi da fuori:i piedi vanno da soli ela mente procedela spiritualità delle generazioni successive,in modo che la religione possa diventare uncollante culturale. Vorrei che restasse come unelemento di riconoscibilità del territorio, comeun contenitore di tutta la nostra tradizione».Il Santuario delleGrazie Vecchie,unica tappamonzese nonchèpunto di partenzadel pellegrinaggio84 N.45CMN.45CM 85


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBMulino di OcchiateSituato nelle campagne di Brugherio, il Mulino diOcchiate risulta uno dei più antichi insediamentiadibito a mulino in tutta la provincia di Milano:le prime notizie a riguardo, infatti, risalgonointorno all’anno Mille, quando il terrenovenne donato al monastero di Sant’Ambrogio.L’edificio, strutturato su due piani, ha sempresvolto la funzione di mulino da grano ad acquautilizzando due ruote, una in legno e l’altra inmetallo, entrambe inserite, come in origine, nellaroggia. Attualmente le componenti idraulichee meccaniche del mulino sono in buonostato di conservazione ed è possibile visitarlerivolgendosi al proprietario dello stabile.Mulino di OcchiateVia Cascina di Occhiate, 146Brugherio (MB)86 N.45CMLambroViaggio trai muliniFanno talmente parte delloskyline a cui siamo abituati,che quasi sempre la loropresenza passa inosservata.Eppure è anche grazieai mulini che l’economiadel territorio nei secoli hasaputo evolversidi Francesco PozziSono un chiaro esempio di come l’uomosia stato capace di coniugare il suoingegno con le forze della natura.I mulini, tipico elemento di architetturaindustriale della Brianza, hanno datovita a grandiose opere che, nel passato,hanno avviato il motore produttivo che sianell’agricoltura che nell’industria, ha reso lanostra provincia famosa in tutto il mondo.<strong>Monza</strong>club ha compiuto un viaggio tra i piùinteressanti reperti di un passato agreste eoperoso, proponendo alcuni esempi di questigioielli. Li abbiamo scelti tra i tanti perchésono ancora in buono stato di conservazionee dunque visitabili in un pomeriggio d’estate,allontanandosi un po’ dai soliti percorsituristici.Mulino ColomboLa Carta dell’ingegner Barca, risalente al 1615,colloca all’interno del centro storico di <strong>Monza</strong>il mulino detto di “San Gerardino”. L’edificiooriginale, composto da due corpi paralleli, è statounificato da una passerella e, nel 1871, adibitoad oleificio. Fra le due ali, poi, si trova la gora,all’interno della quale sono state inserite le ruoteidrauliche, quattro a fine Ottocento, due intornoal 1935.Attualmente lo stabile è visitabile e conservapienamente le macchine originarie; inoltre èpossibile notare ancora i solchi lasciati dalle ruotedi granito e i supporti delle pompe idrauliche chedavano pressione al torchio.Mulino ColomboVicolo Scuole, 11<strong>Monza</strong> (MB)N.45CM 87


BRIANZA CLUBBRIANZA CLUBMulino del CantoneL’edificio fu voluto da Napoleone durante leoperazioni di riqualificazione del territoriodel Parco di <strong>Monza</strong> ed è composto da dueblocchi paralleli, tra i quali scorreva la roggia.Attualmente le parti meccaniche non esistono più,ma è possibile notare i segni lasciati dalla gorae dalla chiusa che regolava il flusso dell’acquaal mulino. Al di sopra del tetto svetta la torrettadi origine neogotica, decorata dai resti di alcunimerli a coda di rondine che proteggevano l’anticastruttura.Mulino del CantoneParco di <strong>Monza</strong>Via Molino del Cantone, 1<strong>Monza</strong> (MB)Mulini di San GiorgioL’edificio si sviluppa lungo le sponde dellaRoggia Molinara, una piccola diramazione delfiume Lambro che attraversa il Parco di <strong>Monza</strong>.Composto da due corpi quadrati e simmetrici, lostabile, oltre ad essere nato come mulino da granoad acqua, ha ricoperto nel tempo varie funzionitra cui stalla per bovini, rimessa automezzie, infine, adibito a residenza. Attualmente laproprietà si trova in uno stato di degrado anchese sono ancora esistenti alcune componentiidrauliche che sarebbe interessante valorizzare.Mulino di San GiorgioParco di <strong>Monza</strong>Corso Sparse Parco, 17<strong>Monza</strong> (MB)Mulini AsciuttiCircondato dal verde e immerso nella rigogliosae suggestiva natura del Parco di <strong>Monza</strong>,l’edificio di origine neoclassica, detto “deiMulini Asciutti”, si trova ancora in buono stato econserva interamente le sue parti meccaniche eidrauliche. All’interno della roggia si trovano lesei pale che azionavano il torchio e i palmenti dagrano; inoltre è ancora possibile vedere una delleruote in legno, la gora e le chiuse cheregolavano le acque.Mulini AsciuttiParco di <strong>Monza</strong>Corso Sparse Parco, 2<strong>Monza</strong> (MB)Mulino FollettaIn una zona dove le colture della segale e delgrano erano particolarmente diffuse, sorse,intorno al XVII secolo, il Mulino detto “dellaFolletta”, grande punto di riferimento per laproduzione della farina e del tradizionale “grasde rost”, ottimo per la preparazione di dolci.L’edificio originale è a forma di L e mantieneancora oggi attive le sue funzioni e le suecomponenti meccaniche. Al suo interno, infatti, sitrovano ancora le macine, un palmento, il fornoe la stadera. Il Mulino è inserito in una corte ed ècircondato da un fienile e da cascine che fungonoda magazzino.Mulino FollettaCascina Molino,ex Cascina FollettaBiassono (MB)88 N.45CMN.45CM 89


PASSIONIPASSIONI100 km SaharaDi corsa sullasabbiaDopo le maratone sull’asfalto, la100 chilometri del Sahara. Trapaesaggi emozionanti e sensazioniindescrivibili, anche un ottimorisultato: diciannovesimo postodi Greta La Roccafoto Mauro CottoneLa passione per la corsa l’ha spinto finonel deserto. Dopo l’asfalto, il desideriodi vivere emozioni più forti e riceverestimoli nuovi ha convinto Marco Dassi, 46 anni,di Triuggio, a lasciare a casa per una settimanamoglie e figli per vivere una delle esperienzepiù affascinanti della sua carriera sportiva. Ilbrianzolo, che corre per passione dal 2001 eogni anno partecipa ad almeno cinque maratone,è reduce dalla 100 chilometri del Sahara:un’avventura iniziata per gioco con un gruppo diamici, ma che non dimenticherà facilmente.Noi di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> siamo fatti raccontare letappe di Marco in un emozionante diario diviaggio.Prima tappa, 9 marzo, Douz – Bir Lectaya«Dopo i primi giorni dedicati allo spostamento,abbiamo rotto il ghiaccio. Dall’Italia siamoarrivati in Tunisia, abbiamo alloggiato in unalbergo sul mare. Il giorno che abbiamo lasciatola città vedevo la vegetazione sparire pianopiano, mentre la lingua del deserto era semprepiù vicina. Ero molto emozionato, teso. Nonsapevo che cosa sarebbe successo. Quando arrivaia Douz, il giorno della gara, vidi che l’arco dipartenza era stato posizionato in cima a unaduna: salii in cima e guardai di fronte a me unadistesa di dune che sconfinavano nel nulla. Alle10.30 la corsa inizò e tutte le paure e le tensionisparirono. Alla sera, in tenda, eravamo in sei inognuna, iniziammo a ridere, scherzare, prenderciin giro: mi sembrava di essere tornato bambino,quando andavo in campeggio con gli amici. Nelfrattempo, pensavamo tutti alla seconda tappa: lapiù dura».Seconda tappa, 10 marzo, Bir Lactaya – Bir elGhif, maratona«Era la tappa più difficile, 42 chilometri di corsanelle ore più calde della giornata. Prima del viaero più preoccupato del primo giorno, ma unavolta partiti, ho iniziato a rilassarmi. La sabbiaintorno era in quantità immensa: nelle precedentiedizioni gli altri concorrenti si sono lamentatiperché era poca, così quest’anno gli organizzatorine hanno aggiunta molta lungo il percorso, che siè poi andata a sommare al risultato delle tempestedi sabbia dei giorni precedenti alla gara. Lungoil tracciato, più volte ci siamo dovuti fermarepresso i ristori per togliere le scarpe: la sabbiadel deserto è finissima, più corri, più la scarpadiventa piccola e i piedi fanno male. Gli atletiitaliani erano circa 150 e almeno un centinaioquel giorno sono andati in infermeria… tra cui io!Alla sera ci siamo ritrovati in tenda a mangiare ea cantare tutti insieme: eravamo davvero stanchi,ma soddisfatti».Terza tappa, 11 marzo, Bir el Ghif – CampBibane«La terza, invece, è stata la tappa più facile; 18chilometri, una passeggiata dopo la durissimaprova del giorno prima. Serviva ai concorrentiper riprendersi dalla fatica e dal dolore ai piedi“Prima di partire sono salitosu una duna e davanti a me hovisto una distesa di sabbia aperdita d’occhiodella seconda tappa. Ricordo che mentre correvoguardavo il panorama: era una sensazionebellissima, da togliere il fiato, non riuscivo adistogliere lo sguardo. Abbiamo corso il trattofinale su una duna alta circa 50 metri, manmano che scendevamo scorgevamo da lontanoil traguardo. Un’emozione… La serata, come >Prima di partire perDassi e i compagniconcentrazione maanche tanta allegria90 N.45CMN.45CM 91


PASSIONIPASSIONIDassi e i suoicompagni di tendaall’arrivo. Insiemesono riusciti aseminare il gruppodel Trentino ea conquistare iltraguardo con unbuon piazzamentosempre, l’abbiamo trascorsa insieme: si mangiavatutti insieme in una grande tenda e poi si andavaa dormire. Gli organizzatori italiani sono statibravissimi, hanno anche portato il nostro amatocibo, ad esempio la pasta: infatti sono riuscitoa ingrassare un chilo, nonostante i chilometripercorsi».Quarta tappa, 12 marzo, Camp Bibane – KsarGhilane«È stata la tappa più bella. Era una giornataventosa, io e il mio amico GiampietroMartellato, di Lissone, siamo partiti nelprimo gruppo, davanti a tutti. Mi sembravaquasi una corsa in bicicletta: tutti i concorrenticercavano di ripararsi dall’aria e di risparmiareenergia proteggendosi dietro a chi era in testa.Eravamo in lotta per il terzo posto con un gruppoproveniente dal Trentino Alto Adige: li abbiamoseminati! A 100 chilometri dall’arrivo vedevodavanti a me quattro dune e in fondo l’oasi conle palme, il traguardo: mi incoraggiavo, dicevotra me “Dai, che ce la fai, sei alla fine”. Arrivatia Ksar, abbiamo fatto il bagno in una pozzad’acqua dove un cammello si abbeverava. Ricordiindimenticabili, emozioni indescrivibili».Marco Dassi46 anni, abita aTriuggio. È reduceda una maratonain mezzo alla natura, 42chilometri in provinciadell’Aquila, in AbruzzoTour AutoOptic 2000Trionfo OltralpeI piloti Cajani e Somaschini hannovinto il Tour de France, la tappapiù importante del campionatoeuropeo di auto storiche da corsa.Adrenalina e emozioni hannoportato al successo lascuderia di Seregnodi Greta La RoccaLa scuderia del Portello vince il “TourAuto Optic 2000”. Il Tour de France,che per l’edizione 2009 ha cambiatodenominazione, segnando il trionfo dei coloribrianzoli. La scuderia di Seregno, la cui sedeufficiale è ad Arese presso il museo dell’AlfaRomeo, è nata nel 1982 come scuderia di vetturestoriche Alfa Romeo; nel 1989, acquistata dallaFiat, ha cambiato logo ed ha aperto le porteanche alle auto moderne; oggi è l’unica scuderiaufficiale che gareggia in tutte le competizionidi macchine storiche e, dal 20 al 25 aprile,ha partecipato al diciassettesimo campionatoeuropeo.A bordo dell’Alfa Romeo 1900 berlina del 1954, ipiloti Marco Cajani, presidente della scuderia, eLuigi Somaschini hanno vinto una delle gare piùaffascinanti e importanti per gli appassionati diauto storiche e da corsa. «È una gara molto bella,perché i partecipanti sono tutti allo stesso livello.Nel golf si parla di handicap, qui di coefficienti,che vengono assegnati in base alle caratteristichee alle potenzialità della macchina», raccontaancora emozionato Marco: «Nel 2008 sonoarrivato secondo, quest’anno speravo di vincere,ma quando alla partenza ho visto le avversarieho pensato che saremmo arrivati tra i primi dieciclassificati: invece abbiamo tagliato il traguardoper primi! Dopo una settimana di stress e ditensioni, cinque prove speciali al giorno, arrivare >92 N.45CMN.45CM 93


PASSIONIPASSIONIalla fine da vincitori è stata una sensazione forte.Dall’incitamento dei francesi a pochi metridall’arrivo, al rito dello champagne, ai flash deifotografi: un’emozione indescrivibile», concludeorgoglioso.Velocità ed emozioni, incoscienza e adrenalina,stress e preparazione: ecco gli ingredienti dellavittoria: «Il pilota non si improvvisa: è necessarianon solo una preparazione attenta, ma anche uno“Quando mi chiudo laportiera alle spalle,dimentico i pensieridella giornatastaff e un’organizzazione alle spalle» continuaMarco. «Il tour de France è un rally ricco diinsidie e di difficoltà, è articolato, oltre ad esserelungo e impegnativo». In effetti si tratta di unpercorso di 2.500 chilometri, che da Parigi,attraversando il Lussemburgo e il Belgio, arrivain Normandia, nella bellissima piazza centrale diDeuville, «una città stupenda, che ha contribuitoAlcune delle immaginipiù emozionanti dellagara d’Oltralpe per lesplendide vetture dellaScuderia del Portelloa rendere magnifica quest’esperienza».Marco Cajani, vincitore anche di quattro titolieuropei e di un titolo italiano, non ha paura dellavelocità, anche se nel suo passato ha vissutomomenti di paura a causa di due incidenti,l’ultimo dei quali lo ha tenuto lontano dallagare per più di quindici anni: «Il vero problemaè riuscire a fermarsi», racconta con sincerità.«A Montecarlo, ad esempio, nelle staccatesono arrivato a 180 chilometri all’ora. Forse èda incosciente, ma è la passione per le corse aguidarmi». L’amore per le competizioni, la sfidacon se stessi e con gli avversai, l’agonismo dellagara, la passione per le macchine spingono Marcoa salire in auto: «Quando mi chiudo la portieraalle spalle, dimentico i pensieri della giornata.Correre è per me uno svago, che affianca il miointeresse per ciò che è storico», un interesse peril passato che si concretizza anche nel lavoro,perche Marco Cajani è un architetto e si occupasoprattutto di restauro. Anche a Parigi, comeprima di ogni gara, Marco e Luigi si sonoscambiati una serie di buoni propositi prima diabbassare il pedale sull’acceleratore, perché «unpo’ di coscienza ci vuole». Eppure non sempreè facile far prevalere la ragione: «Alla primastaccata dimentichiamo tutto. Diventiamo comebambini che partecipano a una sfida a biglie. Evogliono vincere».Le splendide autod’epoca in gara al Tourde France; spicca l’AlfaRomeo dei seregnesiIl team vincente dellaScuderia del Portelloin Francia e durante lapremiazione94 N.45CMN.45CM 95


PASSIONIPASSIONIGiorgio GuaitiVi racconto la mia cittàL’occhio attento del cronista ha raccolto anni di “marciapiede” in un libroche parla della Milano a cavallo tra il ‘900 e il nuovo millenniodi Chiara Bramatiun’immagine a mosaico della realtà degli ultimitrent’anni, destreggiandosi tra i mutamenti deitempi e delle abitudini e l’immutabilità di certigesti e pensieri, che attraversano indenni ilpassare degli anni.Com’è il suo sguardo verso la grande città, orache la sua vita, non lavorativa, ha come teatro<strong>Monza</strong> e la Brianza?«La mia è una vita che definirei sdoppiata.Famiglia e rapporti sociali sono tutti a <strong>Monza</strong>,ma Milano resta la mia città e il mio lavoromi permette di viverla dall’interno, rilevarne icambiamenti, amarla per tutto quello che puòdare ma, da pendolare, anche innervosirmi peril traffico sempre crescente, i parcheggi chediventano un miraggio e le mille problematichetipiche della grande città».“È la mia Milano, con tutti isuoi difetti e i suoi vizi, mavista sempre con occhi disimpatia ed affettoNato a Milano, dal giorno del matrimoniola sua casa è diventata <strong>Monza</strong>, allaquale ormai è legato ed affezionatoquasi più di un brianzolo doc. Di <strong>Monza</strong> hapreso i ritmi, meno frenetici di quelli milanesi,e le abitudini, come quella della passeggiata,al mattino in centro per il cappuccino, conl’inseparabile moglie o quella del pranzodomenicale in qualche ristorantino della Brianza.Eppure Giorgio Guaiti la sua città natia non l’hamai lasciata del tutto e ancor oggi il suo rapportocon Milano è quotidiano, anche se solamentelavorativo. Alle spalle ha una lunga carrierada giornalista nel quotidiano “Il Giorno”,per cui si occupa di cronaca, soprattutto discuola, di politica locale e costume e da oltrevent’anni cura una sua personale rubrica,“Specchio Segreto”, che gli ha permessodi mantenere una lunga e costanteosservazione sui pregi, difetti, vizi evirtù della grande Milano. Oggi questaè racchiusa in un libro di racconti Oltreallo specchio. Una finestra su Milanofra XX e XXI secolo (248 pagine,OGE, 2008, 18 euro); ordinatamentedivisi per sezioni, questi “scorci”accompagnano il lettore attraversomomenti della vita di tutti i giorni,con pungente ironia e criticità nonsempre celata tra le righe. Narracon meticolosità giornalisticacostruendo, tassello dopo tassello,Cento racconti su oltre seicento che ha scrittoin questi anni. Qual è stato il criterio diselezione per realizzare il libro?«La prima componente è stata quella del gustopersonale: ho riproposto quelli che mi sonopiaciuti di più anche a distanza di anni; poi hocercato di scegliere quelli che potessero avere unacerta attualità e che non fossero legati ad eventiparticolari. Li ho selezionati, poi divisi in temiche spaziassero su vari argomenti in manieraequilibrata».Dalla finestra del suo libro che immagine diMilano risulta?«È la mia Milano, con tutti i suoi difetti e isuoi vizi ma vista sempre con occhi di simpatiae affetto. Non posso dimenticare che ci sonocresciuto; la mia infanzia e la mia giovinezzasono state decisamente milanesi e il capoluogofinisce per essere un po’ mitizzato. Nei mieiracconti c’è qualcosa di simile ad un doppiosalto temporale: sono pezzi scritti nell’arco divent’anni, in cui c’è sempre un pizzico di ricordodell’adolescenza, così oggi, nel 2009, ci si trovaa leggere un racconto scritto nel ’90 con richiamiagli Anni 50… mezzo secolo di storia milanese».Come sono cambiati gli abitanti di Milano?«L’aspetto che si nota maggiormente è ilcambiamento fisico: dalla finestra del mio ufficiovedo una fermata del filobus e mi accorgo chec’è una miscellanea di colori e razze diverse,perfettamente integrate nella vita cittadina. E poi,sfortunatamente, a parte alcuni momenti critici incui la città riesce a farsi solidale, l’atteggiamentogenerale è quello di un crescente egoismo. Maquesto credo sia un problema di tutte le grandicittà».A chi ha poco tempo ma vuole farsi un’idea diMilano quale racconto consiglia di leggere?«Dipende dagli interessi del lettore: se, adesempio, è interessato all’Italia del boomeconomico e ai cambiamenti del mondo dellavoro, può leggere “Fuga nel futuro conlavatrice e 600” e “E io adesso mi occupo anchedell’impalpabile”. Se c’è dell’interesse per ildialetto e la sua origine, “Fra case e guglie lastoria dei magut” è decisamente indicato. Peruno spaccato di una giornata qualunque,attraversata da istanti di panico, a lieto fine,“Una bimba gioca sul balcone, suspance alsemaforo”».Giorgio Guaiti sta giàlavorando a un nuovoprogetto, che non saràuna raccolta di raccontima una vera e propriaprova d’autore96 N.45CMN.45CM 97


PASSIONIPASSIONIAntonio De Nova98 N.45CMInterpreteUnadell’animaOpere che parlano, lasciandotrasparire una personalitàschiva e sensibiledi Benedetta Trabattonifamiglia unita in cui si respiravaun’atmosfera particolarmentestimolante e quel vuoto incolmabile chegli ha però lasciato un dono. Prezioso. Non l’hamai conosciuto, ma il papà, mancato sei mesiprima della sua nascita aveva due mani d’oroe andandosene ha lasciato un po’ di sé al figlioche sentiva che sarebbe stato un uomo speciale.Un artista, Antonio De Nova, che in silenzio hapermesso che per anni la creta scivolasse tra lesue mani, che i fogli bianchi raccogliessero lesue emozioni, che le sensazioni si riversasseronelle sue opere. Mai un atteggiamento sopra lerighe, mai un momento di autocelebrazione: hapreferito ritagliarsi uno spazio all’ombra, lontanodai galleristi che forse non l’avrebbero lasciatolibero di esprimersi come meglio credeva. DeNova è pittore, ritrattista, figurativo e scultoresempre alla ricerca di nuovi stimoli, supportatoda un’incrollabile fede che ama vivere senzaesternazioni. Molti suoi lavori sono esposti inBrianza, a Venezia, in Svizzera e soprattutto inVaticano, dove ha conosciuto papa GiovanniPaolo II e l’attuale pontefice quando era ancora ilcardinale Ratzinger. >N.45CM 99


PASSIONIPASSIONIPuò vantare amicizie importanti in ambitoecclesiastico, come sono nati questi legami?«Tutti gli incontri hanno una loro storia particolare,ma sono accomunati dall’essere avvenuti grazieall’arte. Nel 1983, quando venne a far visita allamia città (Seregno, Ndr), conobbi Giovanni PaoloII che inaugurò la mia statua a lui dedicata: fuproprio in quell’occasione che mi donò la suafirma su una tavoletta di creta. Nel 1989, invece,fu la volta di Joseph Ratzinger, a cui feci un ritrattoche tuttora si trova in Vaticano.Ricordo ancora di quanto fui stupito dalla suaincredibile cortesia, è una persona squisita eprofondamente timida».Nella paginaprecedente,l’artista con lascultura intitolata“Inno al sole”Quando ha deciso che avrebbe voluto vivered’arte?«Sin da bambino ero estasiato dai colori che miriempivano di gioia e mostravo già allora unapredisposizione naturale per il disegno. Crescendoquesta passione è diventata sempre più forte,addirittura durante il periodo militare ero l’addettoartistico della caserma, così decisi di aprire insiemeai miei fratelli una bottega di restauro. La miascelta di vivere solamente d’arte è arrivata alla finedegli Anni 70 ed è stata maturata a lungo perchéavevo paura di lasciare un lavoro “concreto”».Qual è l’opera alla quale è più legato?«La Chiesa di Don Orione a Seregno checonsidero la mia piccola Cappella Sistina. Horaffigurato spesso -il Santo: a Seregno, Torino,Tortona, Venezia; c’è stato un momento della miavita in cui mi sonodedicato molto a suerappresentazioni,parlavo talmente tantodi lui che era diventatocome uno di famiglia.È stato un conduttoretenace della Parola diDio, chiunque conoscala sua vita non può che rimanerne affascinato».Come si definisce a livello artistico?«Mi piace sciogliermi nelle varie tecniche, sonoirrequieto e non mi sono mai sentito rappresentatodalla definizione di pittore da cavalletto, io sono unfigurativo:ho voluto farmi interprete dei molteplici statid’animo dell’uomo sia attraverso la pittura sia conla scultura».Dall’alto, la tela“Pescatori a Positano”,un mezzobusto dellaMaternità,una scultura di donnae un quadro dal titolo“Seregno e la sua storia”Tree ClimbingIl BaronerampanteA differenza del personaggio diItalo Calvino, lui sugli alberi cisale... ma poi scende anche. E vincedi Sara FranchiniDa quando era bambino la sua passioneera quella di salire sugli alberiarrampicandosi fino in cima. Unapassione che è riuscito a trasformare in un lavoroprima e in uno sport dopo.Giovani Ugo, 36 anni, monzese residente a SanFruttuoso, non è solo un arboricoltore, ma ancheil campione italiano di Tree Climbing, la curiosadisciplina individuale di arrampicata sugli albericon corda e casco. Un’intervista al volo quellacon Giovanni Ugo, in senso letterale dato che èsu un albero.Quando ha iniziato a fare Tree Climbing inmaniera “seria?«A livello di gare ho iniziato nel 2001, quando hoscoperto che la disciplina era riconosciuta comesport individuale, ma come lavoro lo facevo giàdal 1997 circa».In cosa consiste il lavoro e in cosa lo sport?«Il lavoro è essenzialmente quello della potaturae si fa con questa tecnica quando non è possibileraggiungere le altezze con una scala montata suuna base: poi si usa per l’abbattimento dei ramisecchi e per il montaggio dei parafulmini: >100 N.45CMN.45CM 101


PASSIONIPASSIONIGiovanni Ugo al lavoro su un albero con casco ecorda. Il Tree Climbing viene utilizzato anche perpotature di grossi tronchiil vantaggio è prima di tutto economico rispettoad altre tecniche e la resa sicuramente ottima. Losport invece è molto più complesso e decisamentepiù affascinante».La vedo entusiasta, ma cosa la intriga di più diquesto sport?«Il fatto di arrampicarsi sugli alberi di per sé èstupendo, poi la possibilità di salire con le cordeconsente di arrivare in qualsiasi punto della piantamuovendosi anche in orizzontale con leggerezza,proprio imitando il movimento delle scimmie:una sorta di movimento in assenza di peso, moltoleggero».Qual è l’albero più alto sul quale si èarrampicato?«Un eucalipto di 65 metri sulla Costa Nord dellaSpagna, ma nelle gare è possibile anche trovarnedi più alti. L’altezza in fondo non è fondamentaleperché con la nostra tecnica arriviamo ovunquesenza enormi rischi».Come funziona una gara di Tree Climbing?102 N.45CMIl monzese impegnato inuna gara di arrampicatain doppia. Il campioneitaliano raggiunge la cimain pochi secondi“Il fatto di arrampicarsi suglialberi di per sé è stupendo, poi lapossibilità di salire con le cordeconsente di arrivare in qualsiasipunto della pianta muovendosianche in orizzontale«Innanzitutto le prove simulano il lavoro: silancia un sacchetto con un peso all’interno euna corda e poi si inizia a salire tenendolo comepunto di riferimento. È possibile anche lanciare lacorda a 35 metri di distanza e in questo modo siriesce anche a recuperare un ferito. Poi si risale invelocità: è possibile, come faccio io, raggiungereun’altezza di 15 metri in 18 secondi, ma pensi cheil campione europeo lo fa in 13 secondi!»Cosa direbbe a un bambino che sogna diarrampicarsi sugli alberi?«Di provarci perché è stupendo, ma sempre conil casco e poi pian piano imparando ad usare lecorde come fa la mia bambina!»N.45CM 103


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FASHIONFASHIONMax MaraMust have 2009Gambe in mostra!BlugirlEleganza, sobrietà, gioco di contrasti esoprattutto cromie travolgenti. Un viaggioalla scoperta di cosa non potremo fare ameno di metterci nei prossimi mesidi Francesca BarzaghiDopo la carrellata dedicataai tintinnanti bijoux che ciaccompagneranno durante i mesi piùcaldi dell’anno, ecco una speciale selezionedei “must have” che ogni fashionistadovrà portare con sé in vacanza... o chepotrà sfoggiare anche in città, magari perl’aperitivo, immersi nel verde dei locali piùcool del momento.La prima rivelazione dell’anno è senz’altrol’abitino chemisier, che già dal 2008 avevafatto capolino, anche se timidamente, neinostri armadi, ma che quest’anno tornadeciso a conquistarsi un posto di primissimopiano nel nostro abbigliamento quotidiano.Lo chemisier, comparso per la prima voltanegli Anni 50, fu adottato ben presto comemust delle proprie collezioni anche da partedi Chanel e da Lanvin, che ne amavano lasemplicità e l’essenzialità. Questi vestiti,tutt’altro che nuovi nel panorama dellamoda internazionale,infatti, tornano adettar legge proprioin un momento in cuila moda, ma anchele donne stesse,richiedono un ritorno alle lineesemplici, alla leggerezza, all’eleganza maibarocca ma anzi accessibile e funzionale.Un richiamo a uno stile sobrio, quindi,ma fortemente femminile e all’insegnadella portabilità e della possibilità dipersonalizzazione.Il vero divertimento dello chemisier risiedenella vasta gamma di accessori con cui èpossibile arricchirlo: dalle lunghissime cintureche accarezzano e accompagnano le linee deifianchi, alle maxicollane che lo completano,fino alla scelta di sandali e borse che lorendono ancor più sbarazzino o, al contrario,lo valorizzino ulteriormente.Ma come si porta lo chemisier? La verarivoluzione culturale che questo abitino portacon sé è data proprio dall’assenza di un veroe proprio “manuale d’uso”. Ognuna lo puòdeclinare a proprio piacimento, a secondadel proprio gusto e in base all’umore dellagiornata, reinterpretandolo, a seconda delleoccasioni, in chiave smart, casual o rétro.Ma questa sarà anche l’estate all’insegna >In alto da sinistra, Blugirlpresenta una collezionedavvero femminile,all’insegna di un lookgiovanile sui toni delverde e del fucsia;sullo stesso tono anchei microshort versionegentle-chic106 N.45CMN.45CM 107


FASHIONJil Sander108 N.45CMLanvinEmanuelUngaroDisquared2del minimalismo, inteso come lunghezzadi gonne, pantaloncini e abiti. Come giàpreannunciato negli ultimi numeri di<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, il 2009 non risparmierà anessuna l’obbligo di apparire e di mostrarsi,optando per un look molto sexy e chelascia libere le gambe. La scelta ricade sutessuti coloratissimi e iperleggeri, quasiinconsistenti, impalpabili, in contrasto conun’abbronzatura che deve essere perfetta eambrata.Il glamour dell’estate, infatti, si veste dicolori audaci e di linee iperfemminili in gradodi dare quel tocco di malizia e di civetteriaalla donna, che abbandonati i panni dellafemme fatale, si trasforma in una lolitaurbanizzata.Via libera dunque a miniabiti e agli shorts,che sorprendentemente si fanno ancora piùcorti rispetto ai predecessori ma decisamentepiù chic in versione raso o seta, arricchiti dafiocchi e nastri, da portare obbligatoriamentecon la vita alta e in abbinamento amicrogiacche o camicie iper ricercate,senza mai dimenticare il binomio perfettodell’estate: sandalo altissimo e clutch allamano.Infine, ecco l’altro vero ritrovato delfashionismo targato 2009: l’abito monospalla.Riscoperto dagli stilisti dopo anni diabbandono (non lo si vedeva da almenodieci anni!) e riabbracciato con entusiasmoda migliaia di fashion victim che lohanno eletto quale must dell’estate, tornal’asimmetria, in tutte le versioni: dall’abitoda sera, elegantissimo e in texture raffinatee arricchite di micropaillettes e strass, alprêt-à-porter cittadino. L’antico peplo delledonne romane viene dunque ribattezzatoOne Shoulder dress e diventa uno dei capiimperdibili della stagione proprio graziealle sue qualità di attrattore di sguardi. Unasemplice spalla scoperta è infatti in grado diesaltare con immediato fascino la sensualitàfemminile, sottolineando e rendendoulteriormente sexy l’incavo delle scapole.Grande gioia dunque per tutti quei maschiettiche negli ultimi mesi hanno tanto soffertovedendosi attorniati dai severi abiti in stileimpero (decisamente lo stile meno apprezzatodall’universo maschile) e che finalmentetorneranno a guardarci con occhi più attenti.3 LUGLIO 2009VILLA REALE DI MONZA - ore 21.00Con il patrocinioe la collaborazione di:Local promoter:t. +39 039 2326183 | info@visionplus.it | www.visionplus.itBiglietti disponibili nelle prevendite abituali del circuito Ticket One, www.ticketone.it


FASHIONFASHIONIl celebre Love Charity2009: un diamanteincastonato in oro rossoLoveCharity 2009Quando il lussofa bene ai bambiniQuest’anno la maison francese ha deciso di destinare partedel ricavato delle vendite del celebre bracciale all’Unicefdi Francesca Barzaghi110 N.45CMPer il terzo anno consecutivo, la maisonfrancese Cartier conferma il suo impegnofilantropico a sostegno dei meno fortunati,attestandosi definitivamente tra le griffe piùsocialmente responsabili del firmamento dellamoda. Anche per il 2009, infatti, Cartier lancia unacollezione a supporto dell’Unicef nella difficilelotta in difesa dei bambini di tutto il mondo: unacampagna benefica che vuole spingere tutti gliamanti della moda e del luxury a contribuire almiglioramento delle condizioni di vita dei minoridell’Africa, in particolare del Sudan.L’11 giugno, infatti, sarà celebrato il Loveday2009, in contemporeanea mondiale in tutte leboutiques Cartier, durante il quale verrà presentataal pubblico la nuova collezione di gioielli benefici,tra cui spicca il simbolo di questa edizione. Ilbracciale LoveCharity è, infatti, il pezzo forte diquesta campagna. Ispirato dal classico braccialeLove, creato oltre 40 anni fa dalla maison e assuntoda milioni di coppie in tutto il mondo a simbolodel loro amore, il LoveCharity 2009 presenta unanello in oro rosa con un diamante incastonato,sostenuto dal classico cordoncino in seta. Ilcolore scelto per il lancio è il bianco, proprio peridentificare ulteriormente l’innocenza e la purezzadei bambini che Cartier intende aiutare, ma ancheper confermarlo quale colore simbolo dell’amoreuniversale, della fratellanza e dell’impegno sociale.Già in passato il brand Cartier era riuscitoa lanciare, grazie a una fortunata campagnapubblicitaria, un forte richiamo per una maggiorresponsabilizzazione nei confronti di chi soffre enecessita di aiuto. Un messaggio semplice che peròfunzionò (richiamando l’attenzione anche di altrecase di moda, che poi a loro volta si impegnaronoa favore di svariate cause) perchè supportato da unimpegno in prima linea della maison che decisedi destinare parte degli incassi a favore delleassociazioni umanitarie.Così come nel 2008 Cartier riuscì a dare vita a unavera e propria “factory” di beneficienza on line, cuiparteciparono svariati personaggi dello star system,da musicisti ad attori di tutto il globo, e a far partireuna vera e propria gara di solidarietà, siamo certiche anche quest’anno la campagna LoveCharitydarà i suoi frutti e aiuterà tanti bambini a ritrovareil sorriso.Un plauso dunque alla maison che non si limitaa dare vita a operazioni one shot di beneficienza,ma che invece persegue con determinazione econtinuità il suo obiettivo di sensibilizzare migliaiadi clienti affezionati, dando un grande esempio diresponsabilità sociale.N.45CM 111


CONSULENTE DEL LAVOROCONSULENTE ASSICURATIVOCassa IntegrazioneOrdinariaLe nuove modalità di calcolo dei limiti temporali ne rendono più flessibilel’utilizzo, a vantaggio di lavoratori ed impresea cura dello Studio LeoniCoperture assicurative corpianche per le barche da diportoSi avvicina il periodo delle vacanze e per tutti gli appassionati del mareè importante non dimenticare la sicurezzaa cura di Vittorio MassardiL’Inps, con la circolare n. 58 del 20/04/2009, è intervenutadefinendo la nuova modalità di calcolo dei limititemporali della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria,introducendo un nuovo criterio di computo delle settimaneintegrabili, quantificate in base ai giorni di effettiva fruizionedella cassa.Fino ad ora la norma stabilisce, infatti, che “l’integrazione salarialeè corrisposta fino ad un periodo massimo di 3 mesi, ovvero13 settimane, continuativi; in casi eccezionali lo stesso periodopuò essere prorogatotrimestralmente finoad un massimo complessivodi 12 mesi”.La durata massimanon può comunqueeccedere le 52 settimanenell’arco diun biennio, mentrein passato venivanoconteggiati a settimane,considerandofruita una settimana diCigo (Cassa IntegrazioneGuadagni Ordinaria)anche ad utilizzodello strumentodell’integrazionesalariale per un sologiorno nella settimana. Questa modalità interpretativa, oltre acomportare un utilizzo rigido dell’ammortizzatore sociale, si èrivelata negli ultimi mesi non più consona alle esigenze delleaziende ed alla nuova organizzazione del lavoro.Proprio per rendere più flessibile l’utilizzo dello strumento dellaCassa Integrazione Ordinaria, l’Inps, d’intesa con il Ministerodel Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ha definitouna nuova interpretazione della norma, che rende più elasticoil ricorso alla cassa integrazione, permettendo alle aziende dimodulare le sospensioni e le riduzioni dal lavoro in base allespecifiche esigenze produttive, legate all’andamento del mercato,senza incorrere nel rischio di perdere intere settimane dicassa integrazione a causa del parziale utilizzo delle stesse.In conseguenza ditale nuova interpretazione,una settimanadi Cigo siconsidera fruita solodopo aver utilizzatosei, oppure cinque,in caso di settimanacorta, giornate disospensione o di riduzionedi orario,anche se cadenti insettimane diverse.L’Istituto di Previdenzaprecisa, infine,che le aziendeche alla data del 20aprile 2009 vantavanosettimane diCigo fruite parzialmente, possono inoltrare all’Inps il ricalcolodelle settimane secondo la nuova interpretazione, per conteggiareil limite delle 52 settimane di cassa integrazione da fruirenell’arco del biennio.Nel momento dell’acquisto di un’imbarcazione, unaspetto molto importante, da non sottovalutare, èla copertura assicurativa. L’Assicurazione Nauticada diporto per responsabilità civile è obbligatoria per le unitàda diporto dotate di motore entrobordo o fuoribordo. Nonnecessitano di assicurazione nautica le imbarcazioni da diportoa vela e remi, non dotate di un motore ausiliario. Il premiodell’assicurazione nautica è annuale e,come per le assicurazioni automobilistiche,ha l’indicazione della scadenzastampata sulla polizza e il contrassegnod’assicurazione deve essere esposto e benvisibile sull’imbarcazione da diporto. Ènecessaria l’assicurazione nautica per ilmotore principale dell’imbarcazione dadiporto e per quello ausiliario, a menoche la polizza d’assicurazione per quelloprincipale non preveda anche il secondo.Ovviamente, la polizza di responsabilitàcivile non è sufficiente per coprire tutti irischi del mare, pertanto, per avere unacerta tranquillità nell’attività da diporto èmolto importante sottoscrivere una polizzaCorpi; questa copre i danni alla propriaimbarcazione dovuti ad avvenimentifortuiti, tra i quali la perdita totale el’abbandono. Ancora oggi poco utilizzatadai diportisti, la polizza può essere paragonata alle coperturekasko delle autovetture. Le condizioni normalmente utilizzatesono quelle All Risks, quindi tutto compreso, ad eccezionedi quanto espressamente escluso. È, quindi molto importanteconoscere bene le condizioni della polizza stipulata prima diimbarcarsi. In particolare è fondamentale non dimenticare diapprofondire alcuni punti salienti che, una volta in navigazione,possono fare la differenza in materia di sicurezza. Questi sono ilimiti di navigazione, e dato che generalmente si considera il MarMediterraneo, se si utilizza la barca solo per pochi mesi l’anno, sipuò richiedere una limitazione temporale nella polizza riducendoi rischi e quindi il premio. La copertura nelle fasi di alaggio e varo:è importante la propria assicurazione, anche se il Cantiere ha unapropria polizza. Da considerare la duratadel contratto, che comporta rinuncia allarivalsa nei confronti del cantiere (nel solocaso d’incendio): questa è una clausolaspesso richiesta dai cantieri.Infine da non dimenticare: la stimaaccettata, secondo cui la valutazioneindicata in polizza equivale alla stimaaccettata dagli Assicuratori, e pertantocorrisponde all’importo che sarà risarcitoin caso di perdita totale; e infine ilsalvataggio e le spese di rimozione delrelitto che devono essere compresenella copertura. Il rimpiazzo a nuovo, incaso di sostituzioni di parti o accessoridanneggiate, vi saranno risarciti al prezzodi acquisto, senza l’applicazione didegrado d’uso.Per quanto riguarda i danni all’apparatomotore è possibile, generalmentecon un’estensione, coprirli soprattutto se causati da cattivecondizioni meterologiche, o da difetti occulti, negligenza esurriscaldamento. Per i danni in macchina si applica generalmenteuna doppia franchigia. Infine, attenzione alle regate veliche: sesiete appassionati di competizioni, non dimenticate di stipularel’assicurazione Corpi prima di iniziare la gara.Eugenio LeoniConsulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, societàsportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensilielaborate.Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - MilanoTel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.itVittorio MassardiHa iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passaal brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA . Dal 1995 è partner edamministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - MilanoTel. 02 30322700 - Fax. 02 30322722 - www.gpg-broker.it112 N.45CMM C 113N.45


DENTISTACONSULENTE FINANZIARIOUn sorriso che profumadi serenitàL’alitosi non è una malattia, ma un disturbo fastidioso cui si puòporre rimedio con l’aiuto del dentistaa cura di Filiberto VagoL’economia dellafelicità esistePuò sembrare strano, ma vi è una stretta correlazione tra la serenità di unPaese e il suo sviluppo economicoa cura di Aldo VarennaL’alitosi è un disturbo molto diffuso tra la popolazione (oltreil 50% a livello mondiale ne soffre, ndr). Un disturbo chepuò avere ripercussioni molto serie e imbarazzanti sullavita di relazione e sui contatti sociali. Spesso chi soffre di questoproblema non se ne accorge o pensa che la soluzione sia difficile,se non impossibile, e altri invece se ne accorgono, ma non sannocome rimediare. Il problema è che chi circonda chi ha il problema,lo subisce. Per capire come trovare una soluzione bisogna ricercarnele cause. Innanzitutto per il 90% dei casi,la causa è di origine orale. Il restante 10%è dovuto ad alimenti alitogeni (cipolla,aglio, scalogno…), malattie sistemiche(fegato, reni, stomaco e intestino, polmonie apparato respiratorio) e assunzione difarmaci (antineoplastici, analgesici oppioidi,anoressizzanti e stimolanti del sistema nervosocentrale, ansiolitici e sedativi, antiaritmici,antidepressivi, antidiarroici, antinfiammatori,antipertensivi, antistaminici, diuretici e altro).Nel campo della pertinenza odontoiatrica,invece, l’alitosi dipende principalmente dacomposti volatili solforati, sostanze chimicheprodotte dal metabolismo di alcuni batteripatogeni presenti nella cavità orale. Piùbatteri si sviluppano nel cavo orale, maggiore è la quantità di questesostanze.Ovviamente tutte le cause che determinano un accumulo di batteripossono dare alitosi. Carie, denti mal posizionati, lavori protesicimal fatti o rotti, ridotta igiene orale, malattia parodontale (piorrea)possono creare depositi significativi di questi germi. Il compitodel dentista è quello di eseguire un’attenta visita della cavità orale,eseguire delle radiografie di controllo, verificare la salute o il gradodi malattia delle gengive e dei tessuti vicino ai denti e fare un piano ditrattamento completo per la cura delle patologie presenti. Il pazienteverrà poi inserito in un programma professionale di igiene e profilassiin studio e gli verranno date tutte le informazioni per eseguire unacorretta igiene orale domiciliare. Si dovrà spiegare come usare inmodo corretto lo spazzolino, il filo interdentale, il superfloss sotto iponti protesici, gli scovolini e, inoltre, i prodotti “detergi lingua”. Ildorso della lingua, infatti, è una zona dellabocca che trattiene una grande quantitàdi detriti organici e di batteri e quindianch’essa va pulita accuratamente. Èbene sapere che non esistono medicinaliin grado di eliminare l’alitosi di originedalla cavità orale.Ci sono colluttori che aiutano a“mascherare” i cattivi odori, ma duranopoco e soprattutto non rimuovono lecause. Le gomme da masticare alloxilitolo possono aiutare perché, oltreall’azione meccanica della masticazione,fanno aumentare notevolmente la quantitàdi saliva presente in bocca e quindi creanoun’auto detersione e una diluizione deicomposti solforati presenti.Per poter seguire l’evoluzione nel tempo di questo problema legatoall’alitosi e per verificare l’efficacia delle terapie messe in atto, èpossibile utilizzare un apparecchio apposito che riesce a dare unavalutazione numerica molto precisa della quantità di compostivolatili solforati presenti nella cavità orale e fornire quindi un validoaiuto durante il trattamento di questo disturbo.Una felicità effimera. Non è più attuale il dogma secondoil quale il benessere di una società equivale alla puracrescita dei dati macroeconomici. Se cresce il PIL(Prodotto Interno Lordo) o per usare un termine anglosassone,il GDP (Gross Domestic Product), non necessariamente crescela felicità di una nazione in modo consequenziale.Anzi, negli anni, è proprio la felicità di un Paese, che oltrea dare sviluppo economico, rende questo sviluppo costantee duraturo nel tempo. Secondo gli studi dell’americano EricMaskin, premio Nobel per l’Economia nel 2007, un redditoelevato non basta a rendere felici. La somma quindi di tanticittadini con reddito elevato non è sufficiente per creare unafelicità sociale che sia perdurante nel tempo. Vi sono, infatti,elementi positivi come le bellezze naturali, l’arte, la musica, ilbuon cibo ed il buon vino che influenzano la nostra vita.Pensiamo ad esempio a chi vive in nazioni dove l’arte dellabuona tavola non è diffusa come in Italia. Pensiamo a queipaesi grigi e moderni senza l’infinità di chiese e monumenti,e di palazzi storici che in Italia rendono piacevole anchepasseggiare in città.Non se ne vogliano quindi i super tecnologici, gli ultramoderni, i patiti della dieta o i super pragmatici. Forse non sene stanno rendendo conto, ma secondo il “Maskin pensiero”,la vera felicità futura non è per loro! Fondamentale nellostudio del docente americano è anche la qualità delle relazionisociali, che aiuta a raggiungere la felicità.Infatti in Italia prolificano i club, le associazioni, sia culturaliche sportive, che rendono le relazioni sociali più piacevoli.Un vero e proprio mondo “parallelo” che genera una serenitàdi fondo e conseguentemente una visione positiva del futuro,creando maggior produzione, maggiori consumi, e quindimaggiore benessere. Tutti questi elementi sono difficilmentemisurabili e non facili da quantificare nelle tradizionalistatistiche economiche.È una sorta di avviamento, è un vero e proprio goodwill, cheriqualifica le priorità strategiche di un governo. Le conclusionidi Maskin sono ancora più interessanti: il principale errore diuno Stato, secondo il Nobel, è non considerare questi i veridriver della felicità nell’analisi dello sviluppo di un Paese.L’infelicità, di contro, ha i suoi costi che si ripercuotono sullacrescita dell’individuo e quindi sulla crescita della stessasocietà. Le conseguenze sono molteplici e tutte negative: unminor rendimento nel campo professionale, più competitivitànegativa, che portano ad una minore crescita in terminieconomici.Ogni nazione, a questo punto, dovrà strategicamente puntaread avere il giusto balance tra crescita economica tradizionale,grado di sicurezza del cittadino, educazione sociale dellapopolazione e difesa dell’ambiente. Non si tratta assolutamentedi avere un approccio effimero o da sognatore, ma, come diceil professor Maskin: «Sono i numeri che parlano!». Ognigoverno di ogni latitudine e longitudine avrà miopia strategicase non farà sue queste considerazioni.L’ambiente dovrà essere preservato “non solo per un’animaverde”, ma perché anch’esso sarà elemento fondamentaleper raggiungere e mantenere la felicità della popolazione.La sicurezza non significherà solo poter uscire la sera senzapaura, ma vorrà dire avere visione più positiva verso il futuro equindi aumentare il numero di nascite, di bambini che sarannoi futuri cittadini in un mondo più felice.Dottor Filiberto VagoLaureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1979 e Specializzato in Odontostomatologiapresso la stessa Università nel 1983. Nei primi anni di attività si è occupato prevalentemente di Chirurgia parodontale,seguendo corsi in Italia e all’estero; si è poi dedicato all’Implantologia e ha tenuto vari corsi come relatore. Ha sempresvolto la libera professione in studi dentistici come collaboratore e poi come associato. Dal 1991 è titolare dello“ Studio Dentistico Dott. Filiberto Vago” in <strong>Monza</strong> dove si occupa prevalentemente di protesi.Studio Dentistico Dr. Filiberto Vago - Via Anita Garibaldi, 1 20052 - <strong>Monza</strong>Tel. 039/386654 - Fax 039/386725 - info@vago.it - www.vago.itAldo VarennaInizia l’attività nel 1985 come Private Banker e addetto ai Rapporti Istituzionali in Banca Fideuram. Dal1998 è membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Nazionale ANASF (Associazione di Categoria).Dal 2003 è responsabile Area Rapporti con l’estero ANASF. Inoltre è membro del Comitato EsecutivoCIFA (Convention of Indipendent Financial Advisor), associazione no profit con sede a Ginevra. Da maggio2007 ricopre la carica di Segretario Generale delegato del FECIF, associazione con sede a Bruxelles.Da aprile 2005 è professionista Certificato €FA (€uropean Financial Advisor). Svolge l’attività professionalesu tutto il territorio nazionale, con paticolare focalizzazione su Milano e l’hinterland.Aldo Varenna - Private banker - tel. 039/2358011114 N.45CMM C 115N.45


CONSULENTE LEGALEInizia una nuova era:processi più semplici e rapidiApprovata la riforma del Codice di Procedura Civile:riuscirà a salvare la Giustizia in crisi?a cura di Giorgio GalbiatiLo scorso 26 maggio il Senato della Repubblica ha approvatoil Disegno di Legge sulla Giustizia: “Disposizioni per losviluppo economico, la semplificazione, la competitività,nonché in materia di processo civile”, collegato alla LeggeFinanziaria 2009. Oltre a numerose novità su vari fronti (tra cuiuna delega al Governo per l’adozione di norme istitutive dellamediazione e della conciliazione in materia civile e commerciale,un’ulteriore delega per la modifica del codice dell’amministrazionedigitale, norme sulla pubblicità delle retribuzioni dei dirigenti e deitassi di assenza, ndr) è stata varata la riforma del Processo Civile.Molte sono le novità, ispirate ad una maggior rapidità ed efficienzadel processo civile, il cui impianto risale al 1940, tanto da apparire,nonostante i ripetuti interventi correttivi operati negli anni passati,non più adeguato ai nostri tempi. Meritevole di menzione è in primis,anche in ragione della delicatezza e dell’importanza economica deigiudizi celebrati con tale rito, l’abrogazione del cosiddetto processosocietario; tale rito speciale (cui erano tra l’altro assoggettate levertenze societarie e le cause in tema di intermediazione mobiliare,servizi e contratti di investimento), scompare pochi anni dopo la suaintroduzione (2003) alla luce dei risultati fallimentari conseguiti inpoco tempo.Viene poi introdotto l’istituto della testimonianza scritta:il nuovo art.257 bis CPC dispone che il Giudice, su accordo delleparti, tenuto conto della natura della causa e di ogni altra circostanza,può disporre di assumere la deposizione chiedendo al testimonedi fornire, per iscritto e nel termine fissato, le risposte ai quesitisui quali deve essere interrogato. In tal caso il testimone rende ladeposizione compilando un apposito modello cartaceo, con rispostaseparata a ciascuno dei quesiti, e precisa quali sono quelli cui non èin grado di rispondere, indicandone la ragione, sottoscrivendo poi ladeposizione ed apponendo la propria firma autenticata su ciascunadelle facciate del foglio di testimonianza, che dovrà quindi spedirein busta chiusa con plico raccomandato o consegna alla cancelleriadel giudice. Nell’ottica di semplificare e velocizzare la celebrazionedei processi è stato introdotto il nuovo “processo sommario dicognizione” (art.702 bis): spetterà all’attore, nelle cause in cui ilTribunale è tenuto a decidere in composizione monocratica, deciderese avvalersi di tale rito “abbreviato”, caratterizzato dalla riduzionedel numero di udienze e di atti scritti che le parti possono formare edepositare nel corso del processo, il tutto a beneficio della tempisticadi celebrazione. Altra rilevante novità è poi l’introduzione di unaspecifica sanzione, volta a scongiurare la promozione di cause inutilie la formulazione di difese temerarie, con cui si potrà punire ilcomportamento processuale di una delle parti. L’ art.96 CPC disponeinfatti, al terzo comma, che al momento di pronunciarsi sulle spesedi lite, il giudice, anche d’ufficio, può altresì condannare la partesoccombente al pagamento, a favore della controparte, di una sommaequitativamente determinata. Viene poi ampliata la competenza pervalore del Giudice di Pace, essendo apparsi ormai anacronistici ivecchi limiti ancorati alle vecchie lire ed al potere di acquisto ad essesotteso. Il Giudice di Pace è ora competente per le cause relative abeni mobili di valore non superiore a 5 mila euro, quando dalla leggenon sono attribuite alla competenza di altro giudice e, per le solecause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicolie di natanti, fino a 20 mila euro. Altre norme sono poi state varate,anche al fine di garantire una trasparenza nella gestione degli ufficigiudiziari, quali l’art.23 disp. att. CPC (Vigilanza sulla distribuzionedegli incarichi) con cui si prevede che il Presidente del Tribunalevigili affinché, senza danno per l’Amministrazione della Giustizia,gli incarichi siano equamente distribuiti tra gli iscritti nell’Albo,in modo tale che a nessuno dei consulenti iscritti possano essereconferiti incarichi in misura superiore al 10 per cento di quelli affidatidall’ufficio, e garantisce che sia assicurata l’adeguata trasparenza delconferimento degli incarichi anche a mezzo di strumenti informatici;l’art. 81-bis disp. att. CPC (calendario del processo), per effettodi cui il giudice, al momento di decidere sull’attività istruttoria dacelebrare (audizione dei testimoni, espletamento di perizie), fissa ilcalendario del processo con l’indicazione delle udienze successive edegli incombenti che verranno espletati.Avv. Giorgio GalbiatiAvvocato civilista, iscritto all’Albo degli Avvocati di <strong>Monza</strong> dal 2001. Esperto in diritto commerciale,societario e fallimentare, attualmente si sta occupando dell’introduzione e dello sviluppo del processocivile telematico.116 N.45CM


TEMPO LIBEROTEMPO LIBEROa cura di Chiara BramatiTEMPO LIBEROStainless Products S.r.l.:Viale delle industrie, 920040 CambiagoT. 02/959499640www.stainlessproducts.itKey Value srl:Galleria del Corso, 2MilanoVia Moncenisio, 4<strong>Monza</strong> www.keyv.itValtorta Immobiliare:<strong>Monza</strong> - T. 039/2363www.valtortaimmobiliare.itWHAT’S ONAssociazione Italianadella Rosa - Roseto“Niso Fumagalli”:Villa Reale <strong>Monza</strong>T. 039/320994www.airosa.itAzienda OspedalieraSan Gerardo:via Pergolesi, 33 <strong>Monza</strong>T. 039/2331www.hsgerardo.orgCancro Primo Aiutoonlus:Via Ramazotti, 22 <strong>Monza</strong>www.cancroprimoaiuto.itComune di <strong>Monza</strong>:Piazza Trento e Trieste<strong>Monza</strong> - T. 039/ 2372309www.comune.monza.mi.itFiera di <strong>Monza</strong> e Brianza:Viale Stucchi, 60 <strong>Monza</strong>T. 039 2024044www.fieradimonza.itFondazione AlessioTavecchio onlus:c/o Cisco Via Philips, 12<strong>Monza</strong> - T.039/5962997www.alessio.orgGalleria Civica:via Camperio, 1 <strong>Monza</strong>T. 039/2302192Il 2 srl:via della Misericordia, 44Biassono118 N.45CMT. 039/2499172info@il2.itLilt:via San Gottardo, 36c/o Spazio Prevenzionedella Lega Italiana per laLotta contro i TumoriT. 039/3902503www.legatumori.itRegione Lombardia, assessoratoalle Culture,Identità e Autonomiedella Lombardia:Via Pola, 12/14 MilanoT. 02/67652292Ristorante Saint GeorgesPremier:Via Vedano, 7 <strong>Monza</strong> T.039/320600www.saintgeorges.itVision Plus srl:Piazza San PietroMartire, 6 <strong>Monza</strong>T. 039/2326183www.visionplus.itPROTAGONISTIBriancar:Via Milano, 33 DesioT. 0362/3981.Via Como, 68Mariano ComenseT. 031/3551808www.briancar.itCamera di Commerciodi <strong>Monza</strong> e Brianza:Piazza Cambiaghi, 9<strong>Monza</strong> - T. 039/28071www.mb.camcom.itCommissariato di P. S.:V. Romagna , 40 <strong>Monza</strong>T. 039/24101www.poliziastato.itComune di Seregno:Via Umberto ISeregno - T. 0362/263.1www.comune.seregno.mi.it“La Meridiana” SocietàCooperativa Sociale:Via Gerardo dei Tintori,18<strong>Monza</strong> - T. 039/390931www.cooplameridiana.itMuseo e Tesoro delDuomo di <strong>Monza</strong>:Piazza Duomo, <strong>Monza</strong>T. 039/326383www.museoduomomonza.itS.A.M.E. sas di GognaGuido&C:Via Trilussa, 2 Milano T.02 /89828031www.same.itSoHo Lounge:Via Carnia, 1 <strong>Monza</strong>T. 333/4163898www.soholounge.itStudio Dentistico Poggi:Via Pellico Silvio, 4SeregnoT. 0362/245487MONZA YOUNGAssessorato allePolitiche Giovanili ePari Opportunità:Piazza Trento e Trieste20052 <strong>Monza</strong>T. 039/2372544www.monzagiovani.itGabetti FranchisingAgency <strong>Monza</strong>:Sede legale e operativa:Via XX Settembre, 2<strong>Monza</strong> - T. 039-365383 -monza@gabetti.it.Sede operativa:via Romagna, angolo viaV. Giulia, 1 - <strong>Monza</strong>T. 039-2726184monza2@gabetti.itwww.gabetti.itBRIANZA CLUBCammino diSant’Agostino:www.camminodiagostino.splinder.comComune di Erba:P.za Prepositurale, 1Erba (CO)T. 031/615111www.comune.erba.co.itComune di Lissone:Via Gramsci,21 LissoneT. 039/73971www.comune.lissone.mb.itTeatro Licinium:Via Crotto Rosa - Erba (CO)www.licinium.itPASSIONIFermentum:Piazza Carrobiolo, 6<strong>Monza</strong> – T. 328/ 9683756www.birradelcarrobiolo.itScuderia del Portello:www.scuderiadelportello.orgFASHIONBoutique Cartier:Via Gesù 2 angolo ViaMontenapoleone MilanoT. 02/3030421www.cartier.itCONSULENTIAldo Varenna:Banca Fideuram PiazzaGaribaldi, 8 - <strong>Monza</strong>T. 039/2358001Galbiati PozzoliRadaelli avvocatiassociati:Via Marengo, 22Carate Brianza.Via Tiziano 9/a20145 MilanoT. 0362/804105avvocati@tin.itGruppo Puricelli &Ghezzi Srl:Via Camperio, 9MilanoT. 02/30322700www.gpg-broker.itStudio Dentisticodr. Filiberto Vago:Via Anita Garibaldi, 1<strong>Monza</strong>T. 039/386654www.vago.itStudio Leoni:Via Statuto, 4MilanoT. 02/36573500www.studioleoni.itVenus S.p.A.:Viale Sicilia, 98<strong>Monza</strong>T. 039/2830.10www.venus-spa.itgiugnoMONZAFIERA DI SAN GIOVANNICome vuole la tradizione da almeno ottosecoli, la città festeggia il Santo Patronocon una serie di manifestazioni culturali,sportive e folcloristiche come il corteo storicoe lo straordinario spettacolo pirotecnico neigiardini della Villa Reale, organizzate dalleassociazioni della città e dal Comune di<strong>Monza</strong>.T.039/2302192www.monzacity.itSEREGNOCHRISTIANE BEERLINEA SPAZIO FORMALavori di un artista iscrivibile nel campodel minimalismo più stretto. Le sueopere si presentano a chi le osservacome superfici bianche impenetrabili e atratti indecifrabili, come luoghi lontani dipossibilità e di poesia.Tel. 0362/231648www.artesilva.comMONZA34° FESTIVAL DELLO SPORTUn weekend all’insegna dello sport daguardare e da praticare, non solo motoristico,ma nel senso più ampio possibile. Le attivitàda seguire, conoscere e praticare sonodavvero moltissime e per tutte le età, dallediscipline all’area aperta a quelle in palestraa quelle hobbystiche.www.festivalsportussmmonza.orgSEREGNO - tutto il meseCENTOINGIROMostra dedicata al Centenario delGiro d’Italia, con le opere di centoartisti.Tel. 0362/330250www.mandelliarte.comMONZABIMBÒLA CITTA DEI BAMBINIEvento finalizzato al bambino, organizzatoda Scenaperta SpA in collaborazione conil Comune di <strong>Monza</strong>, che si pone comeobiettivo quello di creare momenti didivertimento puro e momenti di crescitadella sfera cognitiva.T.039/2374378www.bimbomonza.itAGRATE BRIANZAL’ANGOLO MUSICALE DELMERCOLEDÌPer l’ultimo degli incontri di approfondimentomusicale e ascolto guidato ad alcunenote opere liriche a cura di Vittorio Ziliotto,protagonista è l’Aida di Giuseppe Verdi.www.comune.agratebrianza.mi.itMONZAGODS OF METAL 2009Nato nel lontano 1997, nel corso deglianni ha assunto una rilevanza semprepiù grande e, attraverso 12 edizioni,è diventato uno degli appuntamenti dimaggior interesse per il popolo del metallodi tutta Europa.Tel. 055/5520575N.45CM 119


TEMPO LIBEROOROSCOPOdi AntoninusARIETE - 21 Marzo - 20 AprileUna profonda determinazione vi aiuterà a reagire allesfide, sebbene l’irruenza potrebbe crearvi qualche piccoloproblema. Avete bisogno di sentirvi soddisfatti nel lavoro,nelle relazioni interpersonali e, più degli altri segni, nella vita sessuale.Con l’aiuto di Venere raggiungerete questi risultati e andrete incontroall’estate con lo spirito giusto per trascorrerla in allegria e in simbiosi conla persona che amate. Se siete single, meglio ancora perché è in arrivoun partner davvero eccezionale, quello che da tempo aspettavate…TORO - 21 Aprile - 20 MaggioNel lavoro, grazie al vostro impegno, otterrete i successisperati. Le questioni sentimentali, invece, si presentanoabbastanza complesse. Ciò dipende principalmente dalvostro bisogno di pace e di armonia nei rapporti: la sicurezza emotiva rimaneper voi vitale e tutto ciò che la minaccia potrebbe farvi perdere il controllodelle emozioni. Riflettete prima di prendere una decisione e lasciate da partela vostra innata possessività, spesso causa di incomprensioni con il partner.Programmate vacanze intelligenti, lontano dalla folla e dal caos.GEMELLI - 21 Maggio - 21 GiugnoGli astri, favorevolissimi, vi invitano a valutare bene tuttele opportunità per non perdere un’ottima occasioneprofessionale. Negli ultimi tempi avete dimostrato disaperci fare e qualcuno ha notato le vostre capacità al punto di offrirvi unvantaggioso contratto di lavoro che potrebbe cambiare la vostra vita. Iviaggi sono propizi all’amore: programmatene uno in compagnia del vostropartner che potrebbe, finalmente, farvi quella proposta che aspettate datempo. Non pensateci due volte e accettatela al volo…CANCRO - 22 Giugno - 22 LuglioSe nel lavoro siete creativi e pronti a sgobbareper realizzare i progetti che vi stanno a cuore, inamore sentite il desiderio di un rapporto più arioso estimolante. Forse è giunto il momento di cercare altrove la felicità chemeritate. Giove e Venere vi proteggono e vi aiutano ad individuare trai tanti pretendenti in attesa, quello giusto in grado di farvi vivere fortiemozioni. Non tiratevi indietro, sappiate osare di più perché questo èil momento ideale per dare una svolta alla vostra vita.LEONE - 23 Luglio - 23 AgostoI vostri tratti salienti sono la generosità, la creatività,l’entusiasmo e la lealtà. Bene, è giunta l’ora di valorizzarlied offrirli a qualcuno che da tempo vi sta aspettando. Incambio, riceverete amore e tenerezza: due sentimentidi cui non potete fare a meno perché, senza quelli, la vostra vita rischial’aridità. L’estate è la vostra stagione: il sole, il mare, l’incanto dei cielistellati sono lo scenario ideale per vivere una storia d’altri tempi dove ilromanticismo e la passione faranno da corollario alla vostra felicità.BILANCIA - 23 Settembre - 22 OttobreGiugno vi regala tanta simpatia e capacità di comunicare:grazie a queste doti, nel lavoro sarete in una posizionedi vantaggio rispetto agli altri mentre in amore potretegiocare le vostre carte migliori con grosse possibilità di vittoria. Questonon vuole dire che tutti cascheranno ai vostri piedi, ma che qualcunopotrebbe essere rapito dalle vostre arti seduttive e diventare preda delvostro charme. Approfittate del momento favorevolissimo, Venere, Marte eGiove in totale armonia con il vostro segno, per tentare la fortuna al gioco.SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 NovembreIl mese potrebbe essere segnato da qualche conflitto,sia con i familiari che con la persona che amate:misurate bene le parole e riflettete prima di accusaregli altri di qualcosa di cui non hanno colpa. Il vostro nervosismonon è il vostro compagno migliore: meglio fare buon viso a cattivasorte e aspettare che la negatività di Saturno scompaia dal segno.Nel lavoro, si prospetta un periodo sereno e ricco di soddisfazionipersonali che porteranno a novità professionalmente soddisfacenti.SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 DicembreChi è autonomo nel lavoro, in questo mese potrà contaresu splendide opportunità che si tradurranno in guadagnianche insperati. La salute non è proprio perfetta e sarebbebene sottoporsi a qualche controllo di routine: siete stanchi e stressati per ilduro periodo invernale che avete appena passato. Programmate una lungavacanza in compagnia di gente simpatica, in sintonia con i vostri gustie con i vostri hobby. In amore, meglio attendere tempi migliori prima diimpegnarvi con qualcuno non in grado di apprezzare la vostra sensibilità.CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 GennaioNel lavoro, se volete raggiungere il vostro scopo, curatebene i particolari senza tralasciare nulla. Giove vi protegge,ma non ammette disattenzioni da chi, come voi, cercala perfezione. In amore, non credete ciecamente alleparole del vostro partner: i vostri dubbi non sono completamenteinfondati, anzi c’è qualcosa che forse andrebbe approfondito… Potetefarlo adesso o dopo l’estate. Forse è meglio farlo ora perché rimandarela ricerca della verità potrebbe riservare qualche brutta sorpresa.ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 FebbraioLe stelle proteggono la sfera professionale, perònon dovete prendere in carico troppi impegni aiquali non riuscirete a far fronte. È meglio rimandare di qualchemese e attendere l’autunno prima di prendere una decisionedefinitiva perché, se da un lato ne guadagnerebbero le finanze,dall’altro lo sforzo potrebbe arrecarvi qualche danno. Tuttobene in amore: l’armonia che regna con il vostro partnervi farà trascorre un’estate meravigliosa e indimenticabile.VERGINE - 24 Agosto - 22 SettembreGrazie al vostro impegno, otterrete grandi soddisfazioniprofessionali: le stelle vi consigliano però di impegnarvisolo in attività commisurate alle forze che disponete.Anche in amore è necessario un maggiore impegno da parte vostra. Nonaspettate che gli altri facciano il primo passo ma rendetevi più disponibilinei confronti di chi non vede l’ora di conquistarvi. Lasciate da parte lavostra timidezza, cambiate look e buttatevi nella mischia senza esitazioni.La partita è ancora tutta da giocare ma gli astri sono tutti dalla vostra parte.120 N.45CMPESCI - 20 Febbraio - 20 MarzoNel lavoro, se i progetti a cui tenete non procedonosecondo i vostri piani, non preoccupatevi: nel giro diqualche giorno, infatti, tutti gli ostacoli si appianeranno.Avete bisogno di una bella e sana vacanza che vi ritemprerà dalle fatichedi un lungo e faticoso inverno. In amore, sono in arrivo interessantinovità: forse cambierete partner, o forse no. In ogni caso, vi aspettaun periodo esaltante dove potrete mettere a frutto il vostro charmegiocando sul potere di una seduzione che certamente non vi manca.

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