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ILMESSAGGEROSARDOPrimo Piano3Intesa Governo-Regioneper le infrastrutture dell’IsolaImpegno a mettere a disposizione 3.864 milioni di euro per opere prioritariee cantierabiliTre miliardi e 864 milioni d’euro per opereprioritarie e cantierabili riguardanti iprincipali corridoi stradali, i porti, la rete idricadell’isola e i sistemi urbani di Cagliari e Sassari: èla cifra totale alla quale si fa riferimentonell’Intesa tra Stato e Regione <strong>Sardegna</strong>, ildocumento firmato a Roma il 2 ottobre scorso, dalGoverno rappresentato dal presidente del consigliodei ministri, Berlusconi, dal ministro delleinfrastrutture e dei trasporti Matteoli, dalministro dell’ambiente e della tutela del territorioPrestigiacomo, e dal ministro per i rapporti con leRegioni Fitto, e in rappresentanza della Regione<strong>Sardegna</strong> dal presidente Cappellacci. L’intesasottoscritta è il primo Atto integrativo della Intesagenerale quadro sottoscritta l’11 ottobre del 2002.Si potrebbe pensare che sia imminente l’arrivoin <strong>Sardegna</strong> di una montagna d’euro.Il discorso è complesso, anche nei tempi, e proprioper la sua importanza decisiva per la soluzionedi vecchi problemi infrastrutturali e per unrilancio dello sviluppo merita un’analisi attenta,al di là di possibili trionfalismi da una partee di altrettanto possibili pregiudizi dall’altra.«È il primo risultato che la <strong>Sardegna</strong> aspettavada lungo tempo. Un primo risultato che è statodel tavolo dell’intesa Governo-Regione, costituitolo scorso mese di luglio, e come risultatone possiamo andare fieri ed orgogliosi»,ha dichiarato il presidente Cappellacci.«Non significa – ha aggiunto – che ci possiamosedere, la <strong>Sardegna</strong> si trova in una condizione digrave crisi, ha un potenziale inespresso, quindiquesta deve essere la base e lo stimolo percontinuare a lavorare sempre meglio, e di più,per dare a questa terra una possibilità di rilanciosul fronte economico e sociale».«Abbiamo sempre detto – ha puntualizzato –che la Sassari – Olbia si sarebbe fatta,che i fondi c’erano e che non era assolutamentecorretto e vero parlare di scippo».L’Intesa Generale Quadro, per meglio capire, aisensi della cosiddetta legge obiettivo è lostrumento con il quale il Governo, nel rispettodelle attribuzioni costituzionali alle Regioni,individua le infrastrutture pubbliche e private e gliinsediamenti produttivi e strategici e dipreminente interesse nazionale da realizzare per lamodernizzazione e lo sviluppo del Paese.Nel documento si legge che «con l’atto sottoscrittoil Governo nazionale e la Regione <strong>Sardegna</strong>, presoatto dello stato d’attuazione delle opereindividuate con l’Intesa del 2002 e del mutatoscenario nazionale ed internazionale, decidonodi aggiornare il quadro programmatico delleinfrastrutture strategiche definito nel 2002e ridefiniscono congiuntamente un primoessenziale insieme di opere indispensabili eprioritarie per il superamento del deficitinfrastrutturale della <strong>Sardegna</strong>.In via prioritaria, si legge sempre neldocumento diramato da Palazzo Chigi, ilnuovo quadro delle opere strategicheindividua quelle opere prioritarie d’immediatacantierabilità che la <strong>Sardegna</strong> intendeinserire nel prossimo documento diprogrammazione economica e finanziariadel Governo nazionale, con indicazionedegli stanziamenti necessari per la lororealizzazione, nel prossimo triennio2010-2013 e per le quali opere si chiedeal Governo copertura finanziaria certanel medesimo triennio».L’atto riporta, inoltre, ai fini programmaticianche le opere sempre da considerare di rilevanzastrategica ai fini della legge obiettivoma non immediatamente cantierabili e pertantorinviabili per attuazione e copertura finanziariaentro una prospettiva di più ampio periodo.In buona sostanza ci sono opere che troverannofinanziamento nel documento di programmazioneeconomica e finanziaria (DPEF) 2010-2013ed altre opere che troveranno finanziamentiin DPEF successivi. Le indicazioni vengono,nello stesso documento, dalla tabellache riepiloga le opere strategiche cantierabili.Per quanto riguarda i corridoi stradali il costototale delle opere è di 2.058,47 milioni d’euro, conun fabbisogno necessario, nel triennio 2010-2013,AMBIENTESalgono a 13le Regionicontro il nucleareAltre 11 regioni dicono no al nucleare.Lo afferma Legambiente spiegando che,dopo l’appello rivolto l’11 settembre scorsoda Greenpeace, Legambiente e Wwf,circa il 56% del territorio italianosi è schierato contro il nucleare.La scelta del Governo di puntare sull’energiadell’atomo ha scatenato “un vero e proprioeffetto domino”: Basilicata, Calabria,Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria,Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbriasi sono aggiunte a <strong>Sardegna</strong> e Veneto.“È assurdo – ha commentato la segreterianazionale di Legambiente – pensare al ritornodel nucleare in Italia soprattutto in questomomento che occorre puntare sul risparmioenergetico e sulle energie rinnovabili.L’energia dell’atomo è pericolosa, costosae in controtendenza con la Green Economyche sempre più si sta affermandoin America ed Europa”.di 732,00 milioni, con entrate da altre fontidi 642,67 milioni e ulteriore fabbisognodi 683,80 milioni.Per gli hub portuali (Porti di Cagliari,Olbia-Golfo Aranci, Porto Torres) il costo totaleè di 220,18 milioni d’euro, di cui 30,00 dai fondiFAS-Par, 33, 84 dal POR 2007 -2013.Il fabbisogno necessario nel triennio 2010-2013è di 118,43 milioni d’euro. Con un ulteriorefabbisogno di 37,92 milioni.E ancora, in sintesi.Schemi idrici: totale costo 409,34 milioni,fondi CIPE 107,34, fondi FAS-PAR 36,00,altre fonti 28,00, fabbisogno necessario triennio2010-2013 125,00 milioni di euro;ulteriore fabbisogno 113,00.Infine per i sistemi urbani che comprendonola metropolitana e il sottopasso di Cagliari(costo 739,80 più 140,00 milioni d’euro)e metropolitana di Sassari ( 296,60 milionid’euro), a fronte di un costo totale di 1.176,40milioni d’euro, si hanno 210,90 dai fondi FAS,92,30 dai POR 2007-2013, 34,01 da altre fonticon un fabbisogno necessario, per il triennio2010-2013, di 293,85 milioni d’euroe un ulteriore fabbisogno di 545,34 milioni d’euro.Dal punto di vista politico il presidente dellaRegione sottolinea con soddisfazione l’importanzadi un atto che apre grandi prospettive. Da unpunto di vista contabile, di cassa, tuttavia nonmancano le osservazioni da parte dell’opposizione.Calvisi, deputato del partito democratico, ha detto:«Se l’annuncio dovesse corrispondere a realtàsarebbe una semplice restituzione di refurtiva.Il governo rimedierebbe tardi ad uno scippodi risorse fatto un anno fa quando furonosottratte le risorse dalla Sassari-Olbiavoluta dal governo Prodi e dalla giunta Soru.Attendiamo di vedere le carte. Le firme delpresidente della Regione e del premier hanno sìrilevanza politica ma non producono effetti dicassa. Non vorrei – conclude – che fossimoa una riedizione dell’accordo sulle infrastrutturedi Pili 2002: grandi promesse ma niente soldi».Da parte sua il capogruppo del Popolo dellaLibertà in Consiglio regionale, Mario Diana, haaffermato che «L’intesa generale quadro... ponefinalmente la parola fine alle strumentalizzazionipolitiche sul presunto scippo di risorse avantaggio d’altre regioni e sul Governo che sisarebbe dimenticato della <strong>Sardegna</strong>». «L’Intesa –ha precisato Diana – prevede l’inserimento nelprossimo DPEF di 1,269 miliardi d’euro daspendere nel triennio 2010-2013, più altri 1,380miliardi per completare le opere iniziate neltriennio. Con l’aggiunta delle opere ritenutestrategiche ma non prioritarie, che comunquesaranno realizzate negli anni a venire,si arriva a 3,864 miliardi: un bello schiaffo a chifino a ieri predicava la parabola del Governo chegenerosamente elargiva fiumi di denari pubblicialla Sicilia dimenticandosi della <strong>Sardegna</strong>».È evidente che per la portata del documento,in termini finanziari e temporali, le polemichesono destinate a continuare.L’ex assessore regionale ai lavori pubblici,Carlo Mannoni, ha dichiarato tra l’altroche «l’accordo non reca alla <strong>Sardegna</strong> alcunarisorsa immediatamente spendibile per nuoveinfrastrutture. Esso si limita, infatti, adindividuare una serie d’interventi da inserirecon il prossimo Dpef nazionale tra le operestrategiche delle “legge obiettivo”,con un fabbisogno di 1.269 milioni d’euro dareperire, però, nell’arco del quadriennio2010-2013 e di cui non c’è alcuna certezza.»«L’allegato infrastrutture al Dpef nazionale2010-2013 – puntualizza Mannoni – è stato infattigià approvato dal Parlamento e la <strong>Sardegna</strong> vifigura con una ridicola previsione di 18 milionid’euro! Occorrerà attendere quello del 2011-2014».Luigi Coppola

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