26 Dall’ItaliaOttobre 2009Il “silenzio” della <strong>Sardegna</strong>cancella la voglia di fare degli emigratiLe tante questioni burocratiche stanno affossando il mondo migratorio sardoProblematiche e complicazioni burocratiche in del circolo, ovvero contratto di affitto o comodatovista per il mondo migratorio sardo.d’uso. Ovviamente con l’indicazione di datiQuesti sono gli orizzonti oscuri per i circoli deisardi degli emigrati, che va ampiamente ricordato,sono veicoli di promozione sociale prettamentebasati sul volontariato. Di differente avviso èl’Agenzia delle Entrate dello Stato, che neltentativo di monitorare il mondo associativoitaliano, manda un tutt’altro che semplice esoprattutto chiaro, questionario da compilare coni dati rilevanti ai fini fiscali per far fronteall’articolo 30 del decreto anticrisi del 2008.È quanto è emerso alla riunione dei circoli sardidella Lombardia che si è tenuta presso l’AMIS diCinisello Balsamo a cui ha preso parte ilcoordinatore Antonello Argiolas, il presidentedella FASI Tonino Mulas, il presidente emeritodella FASI Filippo Soggiu e i rappresentantidei 20 sodalizi presenti sul territorio. Lo scorso 2settembre è stato approvato e pubblicato, dopomesi di attesa e rinvii, il modello che dovrà esserecompilato ed inviato in via telematica all’Agenziadelle Entrate da parte di tutti i circoli. Il termineprevisto per la presentazione sarà prorogatomolto probabilmente al 31 dicembre 2009.La presentazione del modello, sottolinea Mulas,è obbligatoria. Bisogna che ogni associazionecominci a preparare la documentazione.Questo che nonostante tutto, diversi puntidel documento non siano chiari nemmenoagli esperti del settore.I materiali necessari per la compilazione sono ilrendiconto economico finanziario degli ultimi tredi registrazione dei singoli atti. I dati di tutti icomponenti del consiglio direttivo, la copiaregistrata dell’atto costitutivo e dello statuto dacui siano leggibili i dati di registrazione.Non è finita qui: è necessario spedirea Roma anche la copia del certificatodi attribuzione del codice fiscale e delle eventualivariazioni successive (atto indispensabileper desumere l’esatta denominazione con cuiil circolo è iscritto all’anagrafe tributaria).Infine una sfilza di domande apparentementesemplici che nella realtà presentano un quadrodi ambiguità di cui è fondamentale comprendernel’origine e l’omogeneità nelle risposte.La FASI, fa sapere Mulas, con i suoi coordinatorisi è già riunita più volte, anche con la validaconsulenza di esperti, per esaminare il materiale ecosì proporre ai 70 circoli sparsi sul territorionazionale, una serie di concordanze nelle varierisposte. Tenebroso risulta il futuroanche in simbiosi dei prossimi progettidegli emigrati che la Regione <strong>Sardegna</strong>dovrebbe esaminare e approvare.L’assenza di un assessore al Lavoro (ad interimse ne occupa il governatore Cappellacci), fa sì chetutte le questioni riguardanti le risorse, la nuovaConsulta e i piani di approvazione dei fondi del2009, siano un po’ cadute nel dimenticatoio.L’allarme soffocato lanciato dalle Federazionidei circoli sardi, al momento cade nel vuotoe nel silenzio. E il 2010 è già alle porte, caricoesercizi, il rogito di proprietà della sede da parte di incognite e perplessità.M.P.PAVIAIl Circolo “Logudoro” ha reso omaggioa Fabrizio De André con libro e canzoniNel pomeriggio del 26 settembre,presso la sede sociale, il Circoloculturale sardo “Logudoro” diPavia ha voluto onorare, a diecianni dalla morte, la figura diFabrizio De André (1940-1999),grande cantautore e sinceroamico della <strong>Sardegna</strong>.La manifestazione ha propostoun apprezzato mix di parole emusica. Enrico Grassani,pubblicista pavese, autore dellibro “Anche se voi vi credeteassolti... Fabrizio De André:attualità del messaggio politico esociale” (Edizioni Selecta diPavia), ha inquadratostoricamente e analizzatocriticamente ogni canzone dell’“album” delmusicista intitolato “Storia di un impiegato”,sicuramente uno dei lavori meno popolari dellaproduzione poetica di De André.Era il 1973 quando Fabrizio pubblicò l’album“Storia di un impiegato”, prendendo spunto dallerivolte studentesche francesi del 1968. A pareredi Grassani, se letto e ascoltato con l’attenzionedell’intelligenza e del cuore, quell’album era ingrado di offrire materiale poetico e sociale ingrado di illuminare a giorno l’anima di chi s’eragià visto risvegliareda “La buona Novella” (1970) edal successivo “Non al denaronon all’amore néal cielo” (1971). Per Grassani,quell’illuminazione non ha maicessato d’essere alimentata eancor oggi la rappresentazionesempiterna del potere e dei suoifunzionari si replica col suo“recitare un rosario di ambizionimeschine, di millenarie paure, diinesauribili astuzie; coltivandotranquilla l’orribile varietà delleproprie superbie”, come ebbe ascrivere Fabrizio nel suo ultimolavoro del 1996 (“Anime salve”).La manifestazione pavese è stataarricchita dalla performance musicaledi Antonio Carta, cantautore sardo-pavese,il quale, dopo la lettura di ciascun testodell’album fatta da Grassani per rendernecomprensibili i significati più profondi, haeseguito ogni canzone con professionalità tecnicae con vibrante partecipazione emotiva,suscitando l’entusiasmo e gli applausidel numeroso pubblico. Al quale Carta non hamancato di proporre anche le canzoni piùconosciute del repertorio di De André. P. P.TOSCANASuccesso della primafesta dei sardi nel MugelloSi è svolta con successo laprima Festa dei Sardi nelMugello. Lamanifestazione, che si ètenuta sabato 27 edomenica 28 settembre,nel Foro Boario delcomune di Borgo SanLorenzo, è statapromossa dall’AssociazioneCulturale dei Sardi inToscana su sollecitazionedegli allevatori sardi delMugello, con il patrociniodel comune di Borgo San Lorenzo, della Provincia diFirenze, della Fasi ed il sostegno della Fondazione delBanco di <strong>Sardegna</strong>. «La sua realizzazione – ha scritto ilpresidente dell’associazione, Elio Turis – è stata resapossibile grazie all’ottima integrazione dei nostriconterranei nel tessuto sociale culturale ed economicodel Mugello. Infatti l’ottima riuscita è stata frutto diuna collaborazione tra varie associazioni di Borgo SanLorenzo. I cacciatori di cinghiali del gruppo “LaSetola”, la società di calcio Fortis”, l’associazione“Africa “ di Don Poggiali e altri amici borghigiani chehanno messo in atto una vera e propria catena diproduzione all’interno della cucina».Oltre 1.000 persone hanno onorato tra la cena disabato ed il pranzo e la cena domenica, la cucina sarda.L’intrattenimento musicale era affidato ad un gruppodi amici di Siena con “tenores” e organetto. Non sonomancate le autorità, dall’Assessore alla cultura dellaRegione Toscana, agli assessori della provincia, diFirenze, di Fiesole e di San Piero a Sieve, dal Presidentedella Società di Bilancino. al Presidente della comunitàmontana: e molti altri amministratori.FIRENZEIn mostra le operedi Erminio ZaraVenerdì 2 ottobre, nella Galleria Via Larga Firenze èstata inaugurata la mostra “Orizzonti” pittura egrafica di Erminio Zara e “Tema e variazioni”,pittura e legni di Rino Bennici. L’evento è statopatrocinato dalla Regione <strong>Sardegna</strong>, dalla Provinciadi Firenze, dalla FASI, e dall’ACSIT, l’ Associazioneculturale Sardi in Toscana.L’esposizione riunisce due artisti che pur diversiper temi e mezzi espressivi sono accomunatidal sapiente uso del colore e dalle originalicapacità interpretative. Entrambi mostranoforte personalità e una tecnica raffinatissima.Erminio Zara, sardo di Iglesias, vive e lavora aFirenze dal 1974. Zara, che è stato tra i fondatori e imassimi dirigenti dell’ACSIT, pone le proprie radiciidentitarie come riferimento della sua suggestioneartistica. Le opere esposte riproducono, conatmosfera ed incanto, le architetture della suaIglesias e propongono con affetto e partecipazionegli scorci, le dimore e le miniere del Sulcis.In gioventù gloria della velocità dell’atletica leggeraisolana, a Firenze ha assunto ruoli di giudice del CONIe di dirigente sportivo. Si è occupato di scenografia,incisione e grafica. Ha partecipato a numerosepersonali in Italia e all’estero. Numerose le città chehanno ospitato le sue opere tra queste Firenze, Trento,Cagliari,Vercelli, Pisa, Siena, Piacenza. I suoi quadrisono stati esposti anche a Madrid e Bruxelles.Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche eprivate. Rino Bennici vive e lavora a Firenze. Ha tenutopersonali a Settignano, Umbertine, Damariscotta(Maine, USA), Firenze, Novara. Greve in Chianti.La mostra è rimasta aperta dal 2 ottobre all’11 ottobre.
ILMESSAGGEROSARDODal Mondo27ARGENTINASuccesso dello spettacolo“Un momento magico” messoin scena dal circolo “Radici Sarde”La rappresentazione teatrale realizzata dal regista Juan Merello Coga imperniata sustorie di emigrazione - Gli attori recitano in logudorese, italiano e argentinoIl 2 ottobre è andato in scena, per iniziativa delgruppo di teatro del Circolo “Radici Sarde”di San Isidro, Buenos Aires Norte, la commedia“Un momento magico” di Juan Merello Coga,autore e regista.L’idea – spiega Pablo Pira, presidente del circoloe attore – è stata quella di realizzare per la primavolta in Argentina una rappresentazione teatralein cui tutti i personaggi parlassero le nostre lingue(sardo, italiano, argentino) raccontando storiee ricordi dei nostri genitori e dei nostri nonni.Insieme ci siamo ascoltati, abbiamo piantoe ci siamo divertiti, abbiamo condiviso antichepoesie e canzoni.Così cominciò a crescere, dal più profondodelle radici, la speranza di Maria di tentaredi portar via suo padre di ritorno in <strong>Sardegna</strong>,i ricordi di Gavino, Elisa e Marcello, l’innocenzadi Giuseppina e i sogni di Luisa e Gavino.Nel cortile della casa di Gavino si succedonoad un tratto diversi momenti di nostalgia,di emozioni tra padre e figlia, tra fratelli.La lingua sarda logudorese come fattore di “radice”è presente in gran parte dei dialoghi, anche nellecanzonette ricordate da una Maria bambina cheCercano emigratodi Bono in BelgioUn carissimo amico del Circolo “Raimondo Piras” diCarnate, chiede aiuto per rintracciare un suo zioemigrato in Belgio negli anni 1950-52. Chiede dipubblicare l’appello nel Messaggero affinché qualchealtro emigrato in Belgio possa aiutarlo nella ricerca.La persona di cui si cercano notizie si chiamaGiovannino Ruiu, è nato a Bono il 13 maggio del1934 e prima di partire per il Belgio abitava a Bonoin Via Monte Rasu. Chi avesse notizie può mettersiin contatto con il Circolo Culturale Sardo“Raimondo Piras”, Via Marconi, 2/6 - 20040Carnate (MI), tel. 039.674537 - fax 039.6754993 -cell. 3392723340 www.circolosardo.191.it -e-mail: circolos15@circolosardo.191.it;r.pirascarnate@tiscali.itcircoloculturalesardorai@tin.itvuole tornare indietro nel tempo, per trovarsi con il“bellu paragueddu” che la mamma le ha regalato.Marcello si trova di nuovo a ripensare la decisionedi Maria, che dopo la morte della mamma cercò ilsuo destino in <strong>Sardegna</strong>. Elisa con la curiosità diimparare il sardo quando sente Gavino cantaresottovoce un “No potho riposare” con più dinostalgia che di vera canzone sarda.In questo clima di addio a Maria una nuovasorpresa arriverà prima della partenza: la visitainaspettata di Luisa e sua figlia Giuseppina.Luisa racconta della sua conoscenza con Gavinoda molto tempo, da quando lui è arrivatoin Ayacucho. Giuseppina conferma l’affettoa Gavino come il padre che non ha mai avuto.I ricordi di ognuno dei personaggi sembrano diessere l’unico elemento d’unione; anche Luisa haun passato di emigrata, e una sorella mai rivistarimasta in Italia: i ricordi cominciano a perdersiper il tempo e la distanza, e adesso sarà Maria cheporterà in <strong>Sardegna</strong> le novelle dell’Argentina.Infine Luisa si trova di fronte a una personache ha segnato parte della sua vita: è un po’come guardarsi in uno specchio che non riflettele immagini del presente, ma del passato.Gavino è per lei, l’ultimo pezzettinoche gli rimane della <strong>Sardegna</strong> e di Ayacucho.Così i sogni, il rilancio di un amore sperduto,un viaggio di fidanzati, la voglia di rivivere“un momento magico”.L’opera è una costante sfida ai ricordi,alle presenze e alle assenze. Siamo ad un trattoin <strong>Sardegna</strong>, in Ayacucho, in Buenos Aires.Gavino è stato interpretato da Pietro Pintus,un “nonno” con N maiuscola: alla sua terzainterpretazione con la Compagnia Radici Sarde,ha generato calde emozioni ed applausiportandoci dal ridere alla emozione e la felicità inuna perfetta interpretazione.Iris Madau (Luisa): ha espresso eccellentidoti per la commedia.Pablo Fernàndez Pira (Marcello): ha presentatouna caratterizzazione di grande rilievo.Marìa Josefina Marras (Maria): un personaggiodi lusso con la magia della lingua sarda.Claudia Chirra (Elisa): l’affetto per Gavino,per Maria e la vita di famiglia.Ana Marìa Ruiu (Giuseppina): nella sua primainterpretazione insieme alla mamma Luisa.ARGENTINADebutto positivoper il coro “Raices”Il coro “Raices”, del circolo di san Isidro,totalmente rinnovato con la regia del maestroRicardo Maresca, apprezzato musicista edirettore di coro della zona nord dellaprovincia di Buenos Aires, ha ripreso la suaattività con una presentazione di diversecanzoni del repertorio folkloristico argentinoe con un classico della <strong>Sardegna</strong>.Il debutto è avvenuto nel Teatro“Martín Fierro” di Victoria (nel Comunedi San Fernando), un bell’esempiodi teatro indipendente portato avantidal Gruppo Artistico di San Fernando.Il coro ha eseguito “Entre a mi pagosin golpear”, di Peteco Carabajal; “Todoslos días un poco”, di León Gieco,“Guadalquivir” di Tomás Rojas,“Honrar la vida” di Eladia Blazquez.Infine l’inno dei sardi: “Nanneddu Meu”di Peppino Mereu, un classicoper il nuovo pubblico e per quello abituatoagli spettacoli del circolo Radici sarde.La serata si è chiusa con un vino d’onore“Pier de Mart” (dall’omonima produzione diPietro Pintus) accompagnato dalle classiche“panadas” argentine e dai “pabassinos” diPeppina Bocco, con la tipica ricetta di Bitti.USAPremio internazionaledi poesia a Laura FiccoAffermazione a Chicago per la poetessadi AsseminiNel riferire dei premiati dell’ottava edizionedel concorso letterario “Su Contixeddu”,promosso dal Circolo Culturale Sardo diBrescia, avevamo sottolineato i trionfi poeticidi Laura Ficco, residente ad Assemini, che “sista affermando a livello nazionale”.Con soddisfazione possiamo asserire di esserestati smentiti, piacevolmente, dalla notizia cheuna sua singolare e suggestiva lirica havarcato anche l’Oceano e conseguito unsecondo posto assoluto negli Stati Uniti.Il premio internazionale è relativoalla composizione titolata “The Pantomof the Dark”, assegnato dalla prestigiosagiuria, presieduta da Andrew West,del “Dream Quest One Poetry Contest -Summer 2009” di Chicago (Illinois - USA).Nel giudizio espresso dalla giuria, vengonoriconosciute le “esemplari qualità di grandepoesia” ed il “talento della poetessa cherepentina percepisce l’umana condizione”.Della lirica si sottolineano le aderenze al“tema principale del concorso” nellosviluppare, con “stile individuale creativo”,la naturale “abilità di sognare” e donare“travolgenti immagini di valenza universale”.Alla poetessa Laura Ficco è stato assegnatoun significativo trofeo, un premio in dollarie la pubblicazione dell’opera nel sitodel concorso.Cristoforo Puddu