12.07.2015 Views

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ILMESSAGGEROSARDODall’Italia25ROMASi rinnova nella Capitale il successodella manifestazione “L’Isola che c’è”La <strong>Sardegna</strong> in mostra con convegni, mostre e spettacoli - Un’iniziativa organizzatadal Gremio che si ripete da 30 anniSi è conclusa sotto una volta stellata, domenica27 settembre, la parata di eccellenze da tuttala <strong>Sardegna</strong> ospitata dal Comune di Romanel piazzale adiacente lo stadio Flaminio,nel cuore del quartiere Parioli.“L’Isola che c’è - <strong>Sardegna</strong> incontra Roma”,che da trent’anni aggrega i sardi dell’isolacon quelli in giro per il mondo, ha portatoa termine, ancora una volta, la sua missione.L’evento, quest’anno più che mai di grandeprestigio, ha portato nella Capitale entusiasmo,passione e divertimento arricchendoil già folto programma romano e richiamandoa sé numerosi visitatori.Una rassegna, quella de L’Isola che c’è,che ha offerto degustazioni, spettacoli e venditedirette. E, ancora, gemellaggi, solidarietà,cultura e contatti per ambiziosi progetti.Giovedì 24 l’inaugurazione, da parte degliorganizzatori Giorgio Ariu, Giovanni BattistaSotgiu, presidente de “Il Gremio”, e AntonioMasia, vicepresidente, seguita da un dibattito sultema della continuità territoriale al quale hannopreso parte, con sindaci e assessori dei comunidella <strong>Sardegna</strong>, l’assessore alle Politiche Culturalie alla Comunicazione del Comune di RomaUmberto Croppi, il deputato Mauro Pili – giàPresidente della Regione <strong>Sardegna</strong> – ilvicepresidente della FASI Serafina Mascia, ilpresidente del Gruppo Consiliare Misto delComune di Roma Gemma Azuni, il vicepresidentedel Consiglio Comunale di CagliariGiorgio Cugusi, e il sen. Fedele Sanciu.Non sono mancate le visite eccellenti durante iquattro giorni romani: il prof. Tonino Rubattu,che ha presentato il suo prestigioso e accuratoDizionario Sardo e la sua traduzione in linguasarda dell’Iliade e dell’Odissea, e Neria DeGiovanni, che ha tenuto un convegnosu Giuseppe Dessì nel centenario della suanascita. E ancora David Mancini, che haricordato la madre Maria Carta, e GiovanniFloris, giornalista e conduttore di Ballarò.L’Unione Sarda ha distribuito gratuitamentele copie del giornale e portato nella penisolatutte le prestigiose collane pubblicatenegli ultimi anni, ottenendo un grande successodi interesse e vendite.Nella bella piazza circondata dal verde, esibizioni,danze e musica hanno catturato l’attenzionedei visitatori mentre ogni paese presente(Nule, Usellus, Ittiri, solo per citarne alcuni)promuoveva il meglio delle proprie produzioniculturali, artigianali, artistiche, e agroalimentari.Il pubblico ha molto apprezzato la vestizionedella sposa di Dorgali – evento ancora ineditoal di fuori dell’isola – un vero e proprio ritoche celebra la bellezza del costume e dei gioielliin filigrana dei quali è stato spiegato il significatocon l’ausilio di un maxischermo, il ballettodi Ittiri in costume tradizionale, molto applaudital’esibizione dei Fùrias, l’ormai famoso gruppoetnomusicale, e, soprattutto, il concertodi Piero Marras, il più importante esponentedella musica regionale sarda, sebbene tantisuoi testi siano in lingua italiana.C’è stato spazio per un importante gemellaggioall’insegna della solidarietà tra Avis Cagliarie Avis Roma (oltre alla presenzadell’Associazione Sarda Trapianti intitolataal dottor Alessandro Ricchi).L’esibizione dei balestrieri e sbandieratori incostume medievale di Iglesias, la mostra di autod’epoca e di prestigio dei fratelli Ghisu,e la presentazione del profumo ORGìA dellagiornalista e poetessa Fiorella Ferruzzihanno portato a Roma epoche e luoghi lontanima, grazie a L’Isola che c’è, sempre più vicini.ROMAOmaggio artistico al Papada parte dei Sardi della CapitaleUn quadro ricamato in fili d’oro e d’argento, realizzato da Caterina Santucciu, regalatoal Pontefice dal presidente del “Gremio”Giovanni BattistaSotgiu, presidentedell’Associazione deiSardi in Roma “IlGremio”, nel corso diunaa recente udienzagenerale del SantoPadre ha donato anome della comunitàsarda di Romaal Papa Benedetto XVIun’artisticacomposizione sacrarealizzata dall’artistabonorvese CaterinaSantucciu.Il Santo Padre a mezzo della Segreteriadi Stato del Vaticano ha trasmesso a Sotgiul’espressione della Sua riconoscenza per il donoe per i sentimenti di filiale venerazioneche l’hanno suggerita.Il Sommo Pontefice ha inoltre partecipatoal Presidente del Gremio e ai Sardiche si sono uniti al gesto premuroso,l’implorata Benedizione Apostolica,estendendola in particolare all’Artista.“Il Quadro” di Caterina Santucciu: si tratta diun finissimo ricamo in fili d’oro e d’argento suseta realizzataper il Santo Padre.L’opera vuoletrasmettere ilsignificato di alcunisimboli che Gesùha lasciato per lanostra salvezza:l’ostia, il calice, lacolomba e l’ulivo.L’ostia e il calice: ilpane e il vino c’eranoanche sulla tavola diGesù quando celebròcon gli Apostolil’ultima cenadurante la S. Messa; le mani dei sacerdotidistese sul pane e sul vino (ostia e calicecol vino) esprimono l’invocazione a Dioperché mandi il suo Spirito a santificarei doni e diventino così per noi il Corpoe il Sangue di Gesù.La colomba: appena Gesù uscì dalle acquedel fiume Giordano, dopo essere stato battezzatoda Giovanni Battista, si aprirono i cielied Egli vide lo Spirito di Dio scenderecome una colomba e venire su di Lui.Il ramoscello d’ulivo: è il segno di pace.BIELLACerimonia per la brigata“Sassari” in partenza per lamissione in AfghanistanIl 21 settembre, alle 10, nell’area monumentale diNuraghe Chervu, a Biella, si è svolta – in concomitanzacon una analoga, tenutasi nella Caserma “Gonzaga” diSassari – la cerimonia dell’alzabandiera per salutare lapartenza della Brigata “Sassari” in missione ISAF inAfghanistan. Iniziativa programmata dal “Nucleo Cap.Emilio Lussu” dell’Associazione Nazionale Brigata“Sassari” di Biella con la partecipazione delleAssociazioni Combattentistiche ed Arma della Città.Durante la cerimonia sono stati resi gli onori ai seicaduti della “Folgore”; per il lutto nazionale, le bandieresono state abbassate a mezz’asta.Una breve allocuzione è stata tenuta dal magg.Giovanni Manunta, fiduciario del “Nucleo Cap. EmilioLussu”: «I nostri “Diavoli Rossi” – ha detto – sanno chenon ci deluderanno, “proitte semus zente chi giughentsu pilu in su coro”, e partono cantando. Aiò, Dimonios!Avanti e Forza Paris!».Battista Saiu ha portato il saluto del Circolo CulturaleSardo “Su Nuraghe”: «Giunga da Biella, dallaComunità dei Sardi e da tutti noi qui riuniti – ha detto –il saluto al comandante della Brigata “Sassari”, Gen.Alessandro Veltri, al 151° Reggimento, al 152°Reggimento, al 5° Reggimento Genio e a tutto ilPersonale in partenza per la missione ISAF inAfghanistan. Oggi – ha aggiunto – è un’altra giornatadi lutto per noi Sardi e per l’Italia intera. Con la mortedel caporalmaggiore della Folgore, Matteo Mureddu, e dialtri cinque giovani militari caduti a Kabul, si allungal’elenco delle vittime degli attentati alle Forze Armateimpegnate in missioni di pace all’estero».

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!