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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino ChioviniSentii la voce tranquilla <strong>di</strong> Vola: «L’ha preso, <strong>di</strong>’» e dentro non c’era meraviglia,solo una gaia inflessione, una debole ghignata uniforme in tuttequelle parole.Wla<strong>di</strong>mir vociava: «Bene, preso uno fascista» e sgranava, inebriato, insensateraffiche <strong>di</strong> mitra. Anche Dieci, finalmente riattaccò a sparare, e anchei fascisti si decisero a rispondere. Ricaricai velocemente e mirai sul secondomilite che scappava lungo la strada. Sparai e tutti e quattro lo vedemmopiroettare sull’asfalto, poi trascinarsi lentamente verso un muroche l’avrebbe defilato. Il terzo colpo batté a meno <strong>di</strong> un metro, sull’asfalto,provocando una manciata schizzante <strong>di</strong> scintille giallo-viola; infine il militescomparve <strong>di</strong>etro il muro.Nuova esplosione gioiosa, mentre imprecavo a Wla<strong>di</strong>mir che scialacquavaraffiche come un fascista.Ora rispondevano astiosamente da tutti i posti <strong>di</strong> blocco circostanti.Si u<strong>di</strong>vano ancora, tra il fuoco delle altre armi, le cupe pigre raffiche dell’Hotckiss<strong>di</strong> Dieci.Fischiarono attorno a noi le prime pallottole meglio in<strong>di</strong>rizzate, poi<strong>di</strong>ssi <strong>di</strong> ritirarci ché non ne avremmo fatto più niente; ormai i fascisti sparavanocon mezza testa fuori dai ripari, o <strong>di</strong>etro le feritoie con mitra mitragliatorie mitraglie.Percorremmo spe<strong>di</strong>tamente il primo tratto scoperto, tra un vicendevolevociare festoso e rumorose risate.Ero contento, felice per i tiri, felice <strong>di</strong> averne fatto fuori uno e mezzo,contento <strong>della</strong> beffa riuscita, del milite che prima cantava e poi s’era accasciato,dell’altro ch’era rotolato sull’asfalto. Venti minuti dopo i fascistisparavano ancora col medesimo ritmo col quale avevano cominciato. Sparavanoancora quando c’incontrammo in un prato con la pattuglia <strong>di</strong> Dieci,che inveiva contro il mitragliatore inceppato dopo il primo colpo: c’eravoluto qualche minuto per rimetterlo a posto. In fondo, però, erano contentiquelli <strong>di</strong> Dieci, perché dopo una raffica, avevano visto aprirsi un largostrappo nella tenda sotto cui speravano si trovasse qualche milite.Ora, forse per sempre, tutte le volte che l’afosa sonnolenza <strong>di</strong> i<strong>di</strong>oti perio<strong>di</strong>come questo, invade me e il mio mondo, non sono entusiasta <strong>di</strong> quell’azione.Sarei sempre capace <strong>di</strong> ripeterla, perché debbo fare così, perché«loro» ci hanno costretti a sparare in quelle con<strong>di</strong>zioni, perché così significalottare contro chi ci ha costretti a sparare in quelle con<strong>di</strong>zioni, ma non79

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