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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chiovini«Battisti». Alleggeriamo il carico del motocarro <strong>di</strong> qualche litro e ripartiamocon un fiasco che passa da mano a mano finché vuoto, lo man<strong>di</strong>amo afracassarsi sul tetto <strong>di</strong> una baita.A La Rocca finalmente troviamo Palin. Non è un partigiano, ma fa lostesso: Palin <strong>di</strong>ce che la Battisti è tutta a Scareno, a casa sua.Palin, nella «Battisti» è conosciuto anche dalle reclute. È un abitante <strong>di</strong>Scareno e per noi è staffetta, guida, albergatore, portaferiti, becchino, tutto.È una istituzione da premio Nobel.Li ritroviamo fuori <strong>della</strong> casa <strong>di</strong> Palin, sotto un pergolato, attorno adArca, in allegra conversazione. Non tutti: Lanzi, Victor e Domo sono mortinel combattimento <strong>di</strong> ieri; Peo e Bobi sono all’infermeria e Strozza è ancorasu, alle baite <strong>di</strong> Scarnisca con un polmone bucato.Wla<strong>di</strong>mir si è rattristato: è morto Victor, il conta<strong>di</strong>no russo, dopo aversparato tutti i colpi che aveva.Sulla strada del Vadàa è avvenuto questo: questa strada comincia a perdersangue sul serio.Luglio-agosto 1944. Premeno è un bel paese, ma non è ancora Miazzina.Forse, tra qualche mese, anche Premeno <strong>di</strong>venterà Miazzina.La gente ci guarda <strong>di</strong> traverso, sospettosa, paurosa. Ci chiama «fascistirossi» e teme che mettiamo a soqquadro il paese.In questi giorni parecchi si sono già ricreduti. Si attendevano <strong>di</strong> vedercigirare per il paese con lo sguardo fiero, l’arma imbracciata senza sicura.Invece si sono accorti che camminiamo come loro e non chie<strong>di</strong>amo i documentialla gente.Abitiamo una villetta fuori del paese tra chiazze <strong>di</strong> prato e boschetti.L’abbiamo battezzata col vecchio nome «Tipperary». A fianco <strong>della</strong> portaprincipale c’è un’iscrizione in inglese: «Home, sweet home». Anche per noi.Da parecchi giorni, nelle prime ore del mattino ci appostiamo nelle vicinanze<strong>di</strong> Intra, lungo la strada <strong>di</strong> Premeno, per proteggere il passaggio <strong>di</strong>eventuali carichi favolosi <strong>di</strong> armi, che dovrebbero giungere dal Milanese,con degli autocarri. Naturalmente abbiamo posto esili speranze sull’arrivo<strong>di</strong> queste armi: e ogni notte bestemmiamo per le belle ore rubate al sonno.Stamattina più ferocemente del solito, poiché ci siamo alzati alle tre.Abbiamo oltrepassato da poco Antoliva, quando sentiamo rumore <strong>di</strong>autocarri. Ci buttiamo lungo la strada poi attraverso i prati, ma solo per66

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