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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chioviniantipatia per i fucili e altrettanta simpatia per l’ «automatic», il mitra. Maper ora ha soltanto una pistola 6.35.Mentre transitiamo da Ramello, un uomo ci avvisa che sopra Scareno,verso Colle, ci sono i tedeschi ed è in corso una sparatoria.Deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> portarci sulla strada <strong>di</strong> Premeno per fare un’imboscataquando torneranno.Ci fermiamo mezz’ora per prendere un bagno in un bacino idroelettricotra Ramello e Vignone: è presto ancora e i tedeschi scenderanno più tar<strong>di</strong>.Wla<strong>di</strong>mir è contento <strong>di</strong> poter nuotare un po’. Mentre ci asciughiamo alsole, mi narra, coi suoi trenta vocaboli <strong>di</strong> italiano, la sua fuga da un campo<strong>di</strong> concentramento <strong>della</strong> Francia, in Svizzera attraverso il Reno.Ha <strong>di</strong>ciannove anni Wla<strong>di</strong>mir e un viso ridente come un cespo <strong>di</strong> primule.I suoi grossi lineamenti non giungono a cancellare la sua espressionefanciullesca e simpatica. Gli ho scoperto una emotività eccezionale eun’anima semplice come una baita. Wla<strong>di</strong>mir è dotato <strong>di</strong> una intelligenzaeccezionale, non altrettanto <strong>di</strong> buon senso: agisce sempre d’istinto.Ad Arizzano chie<strong>di</strong>amo alla gente quanti automezzi tedeschi sono saliti.«Nessuno», rispondono. «Come nessuno?». «Stanotte sono saliti i tedeschi?».«No, no».In<strong>di</strong>rizziamo improperi all’uomo dell’informazione che ci ha fatto allungarela strada e tiriamo avanti verso Premeno.A Bée, uno sfollato ci offre pancetta e vino. Ci se<strong>di</strong>amo davanti a uncaffè affollatissimo e posiamo a terra zaino e armi. Siamo ai primi bocconiquando cinque camionette <strong>di</strong> tedeschi giungono improvvisamente a trentametri da noi.Facciamo appena in tempo a riprendere le nostre armi e a tener <strong>di</strong>etroalla gente che fugge con terrore: qualche secondo dopo, le camionette sifermano davanti al caffè; scende un ufficiale, non vede i nostri zaini, chiedequalcosa poi risale e la colonna riparte. Non ci hanno visti ed è poco possibile,oppure han fatto finta <strong>di</strong> non vederci.[30] Da stamattina siamo in cerca <strong>della</strong> «Battisti». Tutto il giorno camminiamo.Capisco ora perché spesso i fascisti perdono le nostre tracce e<strong>di</strong>cono che siamo come fantasmi. Finalmente a Colle incontriamo Nico,Marco Balilla e Mauro <strong>della</strong> «Perotti», con un motocarro carico <strong>di</strong> marsalae <strong>di</strong> vino. La «Perotti» è una banda che si è costituita quin<strong>di</strong>ci giorni faal comando <strong>di</strong> Pippo, monarchico. Anche loro non ne sanno niente <strong>della</strong>65

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