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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chioviniu<strong>di</strong>ta mentre con Tucci salivo verso Alpe Pala. Han fatto fuori una macchinacon quattro ufficiali, tra cui il Comandante <strong>della</strong> «Leonessa».Si incrociano i racconti, le domande, le risposte che spesso <strong>di</strong>cono <strong>di</strong>morti, <strong>di</strong> fucilati, <strong>di</strong> feriti.Sappiamo <strong>della</strong> lunga e dura <strong>di</strong>fesa al Cavallotti, al Pizzo Pernice, al Cavallone,al Toden, alla Marona. Anche Rolando, il comandante <strong>della</strong> «GiovaneItalia», forse è morto sotto la Marona.Tutto il giorno giungono superstiti. Molti sono segnati in viso, dai <strong>di</strong>sagi,dalle marce forzate, dalla fame. Parecchi, per quattro, cinque, ancheotto giorni, non hanno mangiato e camminano, spesso appoggiandosi adun bastone, con andatura da ubriachi. Hanno le guance infossate, un palloreda candela e anche gli occhi cattivi.Tutti saremo più cattivi, dopo i racconti sentiti, dopo quello che abbiamoprovato, dopo i morti che stanno tra noi e i nostri avversari. La Maronaè un cimitero: parecchi cadaveri, nu<strong>di</strong>, non hanno ferite <strong>di</strong> proiettili,ma soltanto la testa fracassata, il petto sfondato, la schiena schiantata egiacciono ai pie<strong>di</strong> dei salti <strong>di</strong> roccia.Dalla Valgrande le notizie sono rade, tisiche, frammentarie: da quel pocoche riusciamo a sapere, pare che le per<strong>di</strong>te siano molto forti: Superti eMario sono vivi.L’incontro con Carluccio è ancora più espansivo: è stato quasi semprealla Nava. Dopo quattro giorni che non mangiava, un pomeriggio è salitoa Miazzina, satura <strong>di</strong> tedeschi, per cercare viveri; al ritorno gli han bucatola giacca in due punti e una scarpa. Carluccio è un ragazzo fortunato.Karl e Ludwig giungono insieme, verso sera, smoccolando comicamentein esotico e in in<strong>di</strong>geno: erano andati a finire a Trarego, sopra Cannero.Poi c’era il Lago…[26] Ludwig non è un pauroso, Karl ancor meno: con noi han sempre<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere molto coraggiosi. Tutti e due han fatto la guerra; Karlha fatto due anni <strong>di</strong> Russia. Sono ancora scossi: istintivamente hanno percorsoore e ore <strong>di</strong> strada pur <strong>di</strong> salvarsi: <strong>di</strong>cono che il rastrellamento è unabrutta cosa. Altri che han provato la guerra, quella fatta con i carri armati,con le artiglierie, con l’aviazione, <strong>di</strong>cono che è fatta anche <strong>di</strong> cose che sichiamano reparti <strong>di</strong> sussistenza, turni <strong>di</strong> riposo, armi e munizioni a sufficienza,campi <strong>di</strong> concentramento per prigionieri, leggi internazionali. Pensiamoche i prigionieri siano una bella istituzione: peccato che «quelli lag-58

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