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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chiovini<strong>della</strong> zona. L’accoglienza che facciamo al fascista non è delle più cor<strong>di</strong>ali.Salutiamo i compagni proseguiamo. A Trobaso an<strong>di</strong>amo a chiamare Guidoneche ieri sera è andato a casa. Giungiamo sul luogo dell’appuntamentocon un’ora d’anticipo e perlustriamo attentamente: meglio non fidarsi.Alle 5,30 il milite non è ancor giunto: Bagat minaccia terribili rappresaglie;inganniamo l’attesa cogliendo ciliegie da un albero vicino.Alle 6 arriva il milite con il mitra e quattro caricatori.Tornando passiamo a 100 metri dalla sentinella che passeggia sul ponte<strong>della</strong> Rimessa. Per qualche minuto Bagat lo tiene sotto la mira del suomitra. Gli <strong>di</strong>co <strong>di</strong> non sparare: non sarebbe onesto sparargli in tali con<strong>di</strong>zioni,poi, osservo, non si potrebbe nemmeno recuperare il suo mitra, causail posto <strong>di</strong> blocco, vicino. Per la verità, questa seconda ragione determinala salvezza del milite.Forse lui non saprà mai che in quei momenti ha rischiato <strong>di</strong> morire eche io con una osservazione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne morale (poco convincente) e conun’altra <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico (molto più convincente) gli ho salvato la vita.6 giugno 1944. Questa sera si deve andare ad Arizzano per ritirare scarpeed altra merce. Si andrebbe in macchina.Da tre notti non dormo e Bagat da quattro. Una abbondante libagionea Cambiasca, ci ha messo addosso una sonnolenza invincibile; cosicché noidue e Carluccio restiamo a terra. Partono, verso sera, una decina, tra cuiTucci, Karl, Porta, Jean, Filotto, Gianni. Al ritorno vogliono passare peril lungolago <strong>di</strong> Intra. Sportivamente sarà una bella cosa, ma militarmentenon ha senso. A un centinaio <strong>di</strong> metri dall’Imbarcadero, da una via laterale,sbuca un automezzo. Karl, che è al volante, blocca la macchina a 15 metridall’automezzo e accende gli abbaglianti. È un’autoblinda.Un attimo e poi i nostri cominciano a sparare. Qualche secondo e cominciaa cantare una mitragliatrice…Jean è colpito da una ventina <strong>di</strong> schegge <strong>di</strong> bomba a mano; Karl ha unproiettile nel fianco destro; Filotto ha un mignolo spaccato da un colpo:il <strong>di</strong>to è attaccato al palmo soltanto per un po’ <strong>di</strong> pelle. Uno strattone e il<strong>di</strong>to è staccato.[17] I feriti si ritrovano al Sanatorio <strong>di</strong> Miazzina; vengono me<strong>di</strong>cati,poi vanno alla «Trattoria Visconti» a ristorarsi col vermouth, con parec-44

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