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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino ChioviniA Rovegro c’è un concentramento <strong>di</strong> automezzi; con il binocolo <strong>di</strong>stinguiamogli attaccanti: sono tedeschi, e militi <strong>della</strong> legione «Muti».Siamo soltanto in tre: Tucci, Carluccio ed io. Tucci è febbricitante perla ferita <strong>di</strong> ieri a Premeno e poi non abbiamo che lo «Sten» e le pistole.I tedeschi e i fascisti sono sparsi tra i boschi ed i prati, attorno al paese.Ci <strong>di</strong>vertiamo ad offenderli in gergo poco decoroso: quelli ci sentono,sbinocolano, ma non ci riescono a vedere, poiché, immobili, siamo confusicol terreno.Due fascisti, un ufficiale e un milite, si <strong>di</strong>rigono, sulla carrozzabile versoponte Casletto. Scendo in <strong>di</strong>rezione del fondo valle e da trecento metrisparo una raffichetta all’in<strong>di</strong>rizzo dei due. I colpi <strong>di</strong> un’arma che fallisceil bersaglio, anche a cinquanta metri, non possono essere troppo pericolosia trecento, ma quelli devono essere molto prudenti, poiché percorronoun centinaio <strong>di</strong> metri carponi, al riparo <strong>di</strong> un muretto e altrettanti adottima natura. Sento sopra <strong>di</strong> me le risa fragorose dei due compagni; no,quelli non sono coraggiosi ed hanno fatto una pessima figura innanzi ai loroavversari. Esprimiamo, ad alta voce, il nostro giu<strong>di</strong>zio nei loro riguar<strong>di</strong>,ma quelli continuano quanto mai guar<strong>di</strong>nghi.29 aprile 1944. Stamattina sono giunti dal Cavallone, Guido, Brunelloe Guidone, con fucili e mitragliatore. Se stamattina riattaccheranno tenteremo<strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che i fascisti passino sulla carrozzabile Rovegro- ponteCasletto.Mi <strong>di</strong>cono che Biancar<strong>di</strong>, in seguito all’attacco <strong>di</strong> ieri in Valgrande, sisia ritirato sul monte Marona. Pare sia molto preoccupato, eccessivamentepreoccupato. Qualcuno mormora che sia venuto quassù per cercarsi un«buco». Io penso che in seguito alla caccia che gli è stata data per mesi aMilano, abbia i nervi molto scossi, e ciò è comprensibile.Maggio 1944. Biancar<strong>di</strong> è partito: pare sia partito definitivamente. Datempo aveva già rinunciato alla sua qualifica <strong>di</strong> ispettore, poiché né Arcané Superti gra<strong>di</strong>vano la sua intromissione.Al Cavallone ora la situazione non è molto chiara: manca il comandantea quei cinquanta uomini, con tutte le conseguenze presumibili.Arca ha spostato i quaranta uomini <strong>della</strong> «Battisti», al rifugio del Vadaaa cavaliere tra la Val Cannobina e la Val Intrasca.Superti ha <strong>di</strong>sposto tutti i suoi <strong>di</strong>staccamenti in Valgrande, scaglionan-36

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