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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chiovinicio e questa volta l’ha voluto accompagnare. Il vento fa volare la neve chepunge, e arrossa il viso, toglie il respiro. Ciò non va a genio al piccolo Dick,che non sa come sottrarsi a quel fasti<strong>di</strong>oso ticchettio <strong>di</strong> ghiaccioli cheanche noi tentiamo <strong>di</strong> evitare. Scava fossette nella neve e vi si accuccia, finchéil vento non l’ha coperto <strong>di</strong> bianco, impedendogli la respirazione. Neriesce per costruire altre fosse, uscendone ogni volta più esasperato. Noi ri<strong>di</strong>amo;perché, poi, dobbiamo ridere mentre un essere più debole si adoperaper sottrarsi ad una cosa più forte <strong>della</strong> sua naturale debolezza? Non ègiusto ridere, ma noi ri<strong>di</strong>amo, forse per non pensare al vento che ci flagellae alla stanchezza che ci fa accucciare nella pista <strong>di</strong>etro gli zaini.[9] Giungono gli altri: il primo è Guido. Dice che non tutti potremoavere il cambio, perché solo quattro dei rimasti hanno gli scarponi. Già,non tutti hanno gli scarponi. Da noi è un continuo cambio <strong>di</strong> scarponiperché non sempre gli stessi vadano a pestare la neve. Ognuno ha imparatoil numero del piede <strong>di</strong> ogni compagno a furia <strong>di</strong> cambiare scarpe. Eccoperché iniziamo la costruzione <strong>di</strong> pantofole preparate con i tappeti e conle stuoie dell’albergo. La costruzione procede lentamente, poiché abbiamodue soli aghi per cucire.Quando la neve è gelata si può camminare con quelle pantofole, ma laneve entra egualmente, proprio come se calzassimo gli scarponi. Non importa,poiché le reclute ci danno l’esempio facendo il «battesimo» con laneve anziché con l’acqua, perché acqua non ce n’è.A Pian Cavallone è proibito lavarsi. La poca legna che ci procuriamo segandoi tavoli e le seggiole superflue, è appena sufficiente a sciogliere la neveper ottenere l’acqua necessaria alla cucina. È permesso lavarsi con la solaacqua che ricuperiamo dallo stillici<strong>di</strong>o del tetto. In tal caso, l’acqua vienesfruttata al massimo: è usata per lavarsi i denti, il viso, il collo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versiin<strong>di</strong>vidui; per fare la barba e infine per lavare i pie<strong>di</strong>.Marzo 1944. Un gruppo <strong>di</strong> renitenti si è presentato a noi: c’è Guidone,Alfredo, Barba. Vengono mandati all’Alpe Borella, sotto Pizzo Pernice,a costruire un nuovo <strong>di</strong>staccamento.Giungono spesso reclute: è giunto Arturo, è giunto «Mario matt». Arrivanoanche armi; ma in minor misura: parecchi uomini sono ora <strong>di</strong>sarmati.Siamo una trentina e ormai siamo considerati una «banda»: la bandadel Pian Cavallone.29

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