12.07.2015 Views

Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Franco Giannantonino <strong>della</strong> prima guerra mon<strong>di</strong>ale, un pezzetto se si vuole <strong>di</strong> Italia post-giolittianache la miseria e la persecuzione politica avevano spinto al <strong>di</strong> là delleAlpi, quell’Italia che Giovanni Pesce avrebbe conosciuto solo nella maturagiovinezza attraversando da «eroe nazionale» e da medaglia d’oro al valormilitare la stagione <strong>della</strong> Resistenza alla testa dei Gap (i Gruppi d’azionepatriottica) a Torino e Milano. Ma la Spagna per Pesce viene per prima,in quella storia avverte ancora malgrado gli anni trascorsi solidarietà e fratellanza.Lì conosce coi propri occhi «quel fiume <strong>di</strong> gente che arrivava daogni angolo <strong>della</strong> terra dopo aver abbandonato casa, lavoro, famiglia peraffrontare a viso aperto ogni giorno la morte». Lì conosce paradossalmenteil suo Paese, nelle pause <strong>di</strong> guerra stu<strong>di</strong>a la lingua madre, il Risorgimento,il fascismo. Suoi maestri sono gli antifascisti italiani, gente umile che comelui hanno contribuito «a fare l’Italia».La testimonianza incalzante delle sue gesta, poco più che un ragazzo,mantiene, malgrado gli anni trascorsi, una forte <strong>di</strong>gnità: afferma come perla libertà si possa mettere in gioco la propria esistenza, senza con<strong>di</strong>zioni,in circostanze estreme come furono quelle, in un Paese e per un Paese straniero.Uomo d’azione e non <strong>di</strong> pensiero, un livello <strong>di</strong> istruzione modesto,con candore <strong>di</strong>sarmante ripercorre una per una le tappe <strong>della</strong> sua militanzacon lo stesso entusiasmo e la stessa nettezza morale che gli fecero prenderela decisione <strong>di</strong> lasciare la Francia dove era giunto a 6 anni nel 1924, dovea 14 anni per la prima volta era sceso, ribattezzato Jeanu, «appren<strong>di</strong>sta minatore»nelle viscere <strong>della</strong> terra con tanto <strong>di</strong> tessera <strong>della</strong> Jeunesse Communistee dove maturò il seme <strong>della</strong> coscienza <strong>di</strong> classe, la certezza che la solastrada fosse quella <strong>di</strong> unirsi a chi si stava misurando con un ostacolo al <strong>di</strong> làdel quale c’erano giustizia e libertà. «Capii in quel momento - scrive infattiPesce - che non era sufficiente quello che noi minatori stavamo facendo:raccogliere denaro, me<strong>di</strong>cinali, indumenti, coperte per i repubblicani spagnoli.Era necessario impugnare le armi, combattere. Non era più il tempo<strong>di</strong> indugiare». Con parole semplici Pesce descrive le tappe <strong>della</strong> sua sceltainterventista, un cammino irto <strong>di</strong> ostacoli, segnato dall’incertezza dell’età,dalle pene <strong>della</strong> famiglia alla prese con un magro bilancio finanziario, dallepressioni sui responsabili <strong>della</strong> Bourse du Travail per fare accettare la suaadesione al «grande viaggio» al <strong>di</strong> là dei Pirenei. È uno degli squarci piùcommuoventi del libro. La figura dominante nel microcosmo de la Grand’Combeperennemente avvolta nei fumi neri <strong>della</strong> miniera è Paul Artigues,segretario <strong>della</strong> locale sezione comunista. Il Fronte popolare aveva296

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!