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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Andrea Beccarocollaborare senza però un capo <strong>di</strong>rigente. Ciò che li univa era la con<strong>di</strong>visione<strong>di</strong> una visione <strong>della</strong> politica come azione verso un’opzione etica. Questoaspetto, il più originale <strong>di</strong> GL, fu però uno dei problemi principali <strong>di</strong><strong>di</strong>visione al suo interno e permetterà alla polizia <strong>di</strong> infiltrarsi più facilmenteoltre a rendere più <strong>di</strong>fficile il lavoro dello storico <strong>di</strong> tracciare una mappaprecisa del movimento in Italia.Il libro dopo aver introdotto le linee guida <strong>di</strong> GL, le modalità <strong>della</strong> suanascita, i movimenti che la precedettero, come la Giovane Italia, inizia unpercorso puntuale per descrivere i <strong>di</strong>versi gruppi che hanno agito in Italiada Milano a Torino a Roma descrivendo le loro attività approfondendo lebiografie dei personaggi più importanti e facendo emergere anche le <strong>di</strong>fferenzesociali nella composizione dei <strong>di</strong>versi gruppi. Il tutto con<strong>di</strong>to dairapporti che sempre si avevano col gruppo degli esuli a Parigi e con le indagini<strong>della</strong> polizia. Si vengono così a delineare le <strong>di</strong>verse linee <strong>di</strong> pensierointerne a GL e le relative strategie. Infatti, risulta evidente come il gruppo<strong>di</strong> esuli a Parigi spingesse per azioni <strong>di</strong> propaganda con<strong>di</strong>te però da attiviolenti sul campo, mentre in generale i gruppi operanti sul territorio nazionalefurono più restii alla violenza sia perché più rischiosa e poco red<strong>di</strong>tizia,come <strong>di</strong>mostrarono i molteplici progetti <strong>di</strong> attentati mai portati atermine che il libro ricostruisce, sia perché, forse, si rendono conto dell’esiguitàdel movimento. Questa spaccatura risulta evidente dall’analisi cheGiovana conduce sulle due e<strong>di</strong>zioni dei «Consigli sulla Tattica» che nellaprima, per opera <strong>di</strong> Rossi e Salvemini, in<strong>di</strong>cavano due piani <strong>di</strong> azione: unaresistenza passiva che poteva essere condotta dalla moltitu<strong>di</strong>ne e una attivaper pochi. L’azione quin<strong>di</strong> appariva più frutto <strong>di</strong> impegno meto<strong>di</strong>co equoti<strong>di</strong>ano che <strong>di</strong> attentati. Nella seconda e<strong>di</strong>zione, rivista da Parigi, si delineauna struttura più paramilitare in preparazione <strong>di</strong> un’insurrezione. Unaltro elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità che appare subito evidente è la maggiore attenzioneposta all’Italia da parte <strong>di</strong> chi operava sul territorio nazionale rispettoall’accento più internazionalista degli esuli.Si passa così dall’analisi del gruppo <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong> Bauer e Rossi il più attivonel primo periodo <strong>di</strong> GL, tramite cui si riesce a far circolare in Italiaun gran numero <strong>di</strong> pubblicazioni. Per poi analizzare quello <strong>di</strong> Torino piùinfluenzato dalle idee <strong>di</strong> Gobetti e Gramsci e quin<strong>di</strong> più vicino a posizionisocialiste e al mondo <strong>della</strong> fabbrica da cui invece il gruppo <strong>di</strong> Milano,in special modo Rossi, si erano tenuti alla larga sposando idee più liberaldemocratiche.Dopo gli arresti dell’ottobre 1930 Torino <strong>di</strong>venta il centro292

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