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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Che cos’è il Premio Omegnaconsideravano «guerra <strong>di</strong> popolo», e avevano voglia <strong>di</strong> condurre con il Premiouna battaglia culturale e civile per la liberazione dei popoli e delle persone.In <strong>di</strong>fesa e in rilancio dei tre immortali principi dell’89, <strong>della</strong> Rivoluzionefrancese. Il premio dato ad Alleg e l’anno dopo a Sartre «per l’interaopera», al libertario Sartre, segnano questo impegno a coniugare libertàe democrazia: non come valori astratti da invocare, ma come abiti moralie civili <strong>di</strong> pratica <strong>di</strong> lotta e <strong>di</strong> liberazione. Un premio militante e illuminato,che entra nella storia nel suo farsi. Certo più in sintonia con il Luglio’60 delle magliette a strisce, con le sinistre dei partiti delle gran<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionipopolari antifasciste, con le nuove sinistre dei gruppi e dei movimentistudenteschi, con le lezioni dei primi anni sessanta dei professori universitariprogressisti, come il mio maestro Enzo Paci: invece che con gli equilibridei vertici dei partiti e dei governi, nazionali e omegnesi.Mauro Begozzi. Il premio Omegna ebbe, soprattutto dopo la premiazione<strong>di</strong> Sartre, una grande visibilità e un grande impatto <strong>di</strong> comunicazione.Sui giornali e presso i circoli culturali e politici. Primo fra tutti la Casa<strong>della</strong> Cultura <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong>retto allora dalla <strong>di</strong>namica e già autorevole organizzatrice<strong>di</strong> cultura Rossana Rossanda. Che, come vivace componente<strong>della</strong> giuria, aveva stabilito una sorta <strong>di</strong> gemellaggio fra la Casa <strong>della</strong> Culturae il Premio Omegna.Ma io vorrei sottolineare due cose: innanzi tutto che i quattro inventoridel Premio e i loro amici fanno una scelta singolare. Perché si pongononon come testimoni e ‘reduci’ <strong>della</strong> Resistenza. Ma come protagonistie continuatori. Dopo quin<strong>di</strong>ci anni, vogliono <strong>di</strong>re: «La Resistenza continuain Italia e nel mondo». In secondo luogo che tale scelta, sicuramente<strong>di</strong> rottura nel panorama anestetizzato dei premi letterari, inevitabilmentesuscita <strong>di</strong>ffidenze e provoca dure reazioni politicheMassimo Bonfantini. E avevano ragione! E <strong>di</strong>rei che hanno avuto ragioneper tutto il quin<strong>di</strong>cennio dal 1959 al 1974 in cui, pur tra alti e bassi, trapolemiche a non finire e con la significativa interruzione nel triennio intornoal ’68, dura il premio.Mauro Begozzi. Sì, nel 1967 e nel cosiddetto «secondo biennio rosso» ilPremio non viene assegnato per... <strong>di</strong>fficoltà amministrative.Massimo Bonfantini. Maulini va a Roma, deputato, e a Omegna si fa ilcentrosinistra....Mauro Begozzi. Sì, ma io vorrei toccare un’altra questione. E fare l’avvocatodel <strong>di</strong>avolo. E cioè: non è che questa giuria <strong>di</strong> intellettuali, partigia-262

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