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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Le riforme democratiche sacrificate al miraggio dell’Armata RossaL’incapacità politica <strong>di</strong>mostrata dal Fronte <strong>della</strong> sinistra, egemonizzatodal Partito Comunista, derivava in gran parte dal prevalere in esso <strong>di</strong><strong>di</strong>rigenti provenienti dal «fuoruscitismo» che li aveva staccati dalla realtànazionale. Essi avevano perduto ogni fiducia nelle qualità umane e politichedei lavoratori italiani. Frasi come quelle comunemente usate: «fratelliin camicia nera!» e l’altra: «gli italiani sono tutti fascisti», erano l’in<strong>di</strong>ce<strong>di</strong> una intima convinzione che li induceva al pessimismo sulle loro capacità<strong>di</strong> autogoverno e ciò malgrado la Resistenza e il Movimento dei ComitatiNazionali <strong>di</strong> Liberazione. Forse tale pessimismo era una comoda giustificazioneper la loro mancanza <strong>di</strong> fantasia politica e <strong>di</strong> spirito creativo.Infatti la collaborazione governativa dei partiti <strong>di</strong> sinistra, nei primi governi<strong>di</strong> coalizione era giustificata unicamente dalle esigenze <strong>della</strong> ricostruzionesenza avanzare prospettive sociali e politiche per il prossimo avvenire.Nessuna delle più modeste riforme che avrebbero potuto avviare il rinnovamentodello stato fu avanzata. Come si poteva spiegare questo atteggiamento,se non con la speranza inespressa <strong>di</strong> una mo<strong>di</strong>ficazione a breve scadenzadell’equilibrio internazionale?Gli antifascisti rappresentavano il <strong>di</strong>ritto e pertanto i partiti che si richiamavanoal popolo avevano il «dovere» <strong>di</strong> trarre da esso la forza necessariaad operare le dovute trasformazioni! Ma gli uomini politici provenientidal «fuoruscitismo» erano degli «sra<strong>di</strong>cati» e, come capita a tutti coloroche vivono a lungo lontani dal loro paese, ignoravano la nuova realtà nazionaleche si era venuta formando durante la loro assenza. Essi erano perciòtravagliati da un senso d’impotenza e <strong>di</strong> sfiducia. Ciò spiega l’inclinazionea considerare la forza come la sola fonte del <strong>di</strong>ritto. Gli uni confidavanonelle armate americane, gli altri riponevano tutta la loro fiducia e speranzanell’Armata Rossa. Questo in sintesi il grande <strong>di</strong>lemma che riuscì aneutralizzare l’immensa forza rinnovatrice espressa dal popolo italiano conla lotta antifascista combattuta senza tregua durante tutto il ventennio delregime fascista e successivamente con la guerra partigiana cui hanno concorsotutte le componenti sociali e politiche del popolo.È veramente grottesco che taluni <strong>di</strong> quegli uomini politici provenientidal «fuoruscitismo» e che hanno <strong>di</strong>retto la vita politica italiana in questitrenta lunghi anni, sia pure dai numerosi banchi dell’opposizione parlamentare,montino in cattedra per <strong>di</strong>stribuire patenti <strong>di</strong> viltà e <strong>di</strong> inettitu<strong>di</strong>nea quella minoranza <strong>di</strong> antifascisti <strong>della</strong> «lunga marcia», ch’essi si affrettaronoad emarginare allorché, tanto tar<strong>di</strong>vamente, tornarono a calpestare243

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