12.07.2015 Views

Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chiovinigiore Superti e capitano Mario; c’erano anche due mitragliatrici 12,7 equattro mitra. Un armamento da signori! Mi <strong>di</strong>sse, poi, che il comandantedel gruppo avrebbe desiderato parlare con Arca e che quei partigiani mangiavanocarne e fumavano nazionali. Il nostro entusiasmo si raffreddò inseguito, quando ci <strong>di</strong>edero altre notizie e quando ci <strong>di</strong>ssero che le mitraglieerano senza treppiede ed avevano soltanto 400 colpi, cioè 25 secon<strong>di</strong><strong>di</strong> fuoco. Fu mentre Tucci raccontava, che incontrammo in paese due carabinieri.Li attendemmo sul ponte, fuori dall’abitato. Bottino: due moschettie una pistola «Beretta». Fummo felici quel giorno.Alle giornate <strong>di</strong> sole primaverile sopraggiunse il freddo.Cadeva nevischio quel giorno, e lontano, in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Alpe Pala siu<strong>di</strong>vano colpi sor<strong>di</strong> e raffiche. Ad Alpe Pala c’era un nostro <strong>di</strong>staccamento,Port Arthur. Partii con Tucci, Gabri, Marmellata e Cucciolo in pattuglia.Arca mi aveva prestato il suo mitra. Ero contento <strong>di</strong> avere un mitra,ma mi sembrava ingombrante e pesante. I caricatori che portavo sul pettomi davano fasti<strong>di</strong>o. Avevo tanto desiderato un mitra ed ora che lo avevone trovavo già i <strong>di</strong>fetti.A Port Arthur ci <strong>di</strong>ssero che era stata attaccato il Battaglione «Val d’Ossola»,il gruppo <strong>di</strong> Superti. Un’autocolonna <strong>di</strong> fascisti era giunta nelle primeore del mattino a Rovegro ed aveva attaccato le posizioni <strong>di</strong> Villa Ompio.Ora si u<strong>di</strong>vano più chiaramente i colpi. Si <strong>di</strong>stinguevano lo scoppiodelle bombe a mano, le raffiche scroscianti <strong>della</strong> 12,7, quelle timbrate deimitragliatori. Dalla conca <strong>di</strong> Alpe Ompio salivano delle colonne nerastre<strong>di</strong> fumo: erano le prime baite bruciate, il primo tributo che la gente <strong>della</strong>montagna pagava ai fascisti.C’incamminammo verso Unchio; lì avremmo atteso i fascisti che tornavano.Eravamo sei moschetti ed un mitra: pochi, ma anche sufficienti.Ci appostammo sopra la strada <strong>di</strong> Cossogno poiché ci avevano detto cheanche a Cossogno c’erano i fascisti.Passammo parecchie ore scrutando, chiedendo tabacco a Marmellata,pane a Cucciolo e mandando ogni tanto Gabri a chiedere informazioni aipassanti. Era quasi sera quando decidemmo, arrabbiati, <strong>di</strong> levare l’appostamentoe scendemmo sulla strada. Eravamo appena scesi che sulla strada <strong>di</strong>Rovegro e Santino si profilò una colonna <strong>di</strong> autocarri. Gridai <strong>di</strong> scendereverso il ponte <strong>di</strong> Santino mentre ormai tutti precipitavano in quella <strong>di</strong>rezione.Traversammo <strong>di</strong> corsa Unchio, mentre le poche persone che incontrammoci guardavano stupiti. Nulla, andavamo a sparare.23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!