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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Il <strong>di</strong>ario partigiano <strong>di</strong> Nino Chioviniquesto nome. A Pechino trovai due reclute mandate da Busto: un tizio altoe brutto, con voce cavernosa, che si <strong>di</strong>ceva giornalista; e un ragazzo che<strong>di</strong>mostrava 17 o 18 anni. Cominciavo ad arrabbiarmi poiché pochi giorniprima quelli <strong>di</strong> Busto avevano inviato quassù un ex milite <strong>di</strong> 16 anni. Avevanoforse intenzione <strong>di</strong> costruire un asilo infantile? Il ragazzino <strong>di</strong> 17-18anni si chiamava Carluccio e gli chiedo scusa ora se quel giorno mi arrabbiai.La vita nei giorni successivi procedeva tranquilla per noi ma non per icuochi <strong>di</strong> Sciangai e Pechino, i quali facevano la spola tra le due cucine, percontinui baratti, allo scopo <strong>di</strong> preparare i pasti senza l’ausilio dei sali e deigrassi: ecco perché il rancio aveva sempre forti sapori <strong>di</strong> salsa e <strong>di</strong> da<strong>di</strong>.Un giorno sono segnalati due carabinieri ad Intragna. Parto con Marcoe con la pistola prestatami da Arca. Dobbiamo avere proprio l’aspetto deiboscaioli, se ad Intragna essi rispondono cor<strong>di</strong>almente al nostro deferentesaluto. È proibito affrontarli in paese: li attenderemo nel bosco.Due impeccabili «mani in alto» riducono i due rappresentanti <strong>della</strong> leggealla posizione richiesta. Due «Beretta» nuove sono il premio <strong>della</strong> nostrafatica. Sono felice: in quel momento <strong>di</strong>mentico anche i tre moschettie i mille colpi lasciati a Busto. Marco tiene un <strong>di</strong>scorsetto a quelle due personeche si rivelano ipocritamente vili: uno è il briga<strong>di</strong>ere <strong>di</strong> Premeno. Sapràin seguito chi è la «Battisti»: per ora facciamo loro credere, come al solito,che siamo del gruppo «Beltrami».A Sciangai intanto la famiglia si è ingrossata: sono giunti il pompierecon il suo fardello <strong>di</strong> «balle» da raccontare; «37» con una petulanza da scolaro.Da un paio <strong>di</strong> mesi c’è anche uno studentello giunto quassù col pigiamaed altri attrezzi d’albergo. Ha un viso che sa <strong>di</strong> spavento e <strong>di</strong> allegria etiene molto alla sua nazionalità colombiana. È permanentemente <strong>di</strong> vedettaalla «Casa dei Venti», il posto <strong>di</strong> avvistamento. Nessuno avrebbe riconosciutoin lui l’attuale Gabri.Una sera Arca parte con una <strong>di</strong>ecina <strong>di</strong> abitanti delle due città montane,col proposito <strong>di</strong> <strong>di</strong>sarmare il pattugliame dei militi che <strong>di</strong> notte scorazzaper Intra. Eravamo troppo buoni in quei tempi; non si voleva sparare,volevamo soltanto le armi e, soprattutto, volevamo convincere chi giàsi era venduto all’invasore.Quando il pattugliame giunse nei pressi del rione <strong>di</strong> San Giuseppe fuaccolto da un «mani in alto» imperioso sì ma inopportuno. Una dozzina <strong>di</strong>fascisti armati <strong>di</strong> sette mitra non si attiene ai voleri del primo che capita,ma, santa ingenuità, così avvenne, ed avvenne pure che i militi iniziarono21

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