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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Fascismo, afascismo, Resistenza nel Cuneese<strong>di</strong> Mario GiovanaDalle urne delle consultazioni popolari del giugno 1946 per il referendumistituzionale, uscì nel Cuneese una maggioranza del 56,2 per cento afavore <strong>della</strong> monarchia. Il risultato dell’estrema provincia occidentale delPiemonte faceva spicco nel pur non esaltante quadro del consenso raccoltonella regione dalla prospettiva repubblicana: lo scarto <strong>di</strong> voti tra monarchiae repubblica vedeva infatti vincente il secondo corno del <strong>di</strong>lemma percirca 300.000 suffragi, situando il Piemonte all’ultimo posto tra le regionidel Nord Italia nelle quali aveva prevalso l’in<strong>di</strong>rizzo repubblicano, con ilcapoluogo e la provincia <strong>di</strong> Torino alla retroguar<strong>di</strong>a <strong>della</strong> province piemontesinelle quali si era affermata una maggioranza <strong>di</strong> consensi per la nuovaforma istituzionale (58,2 per cento contro il 61,8 per cento in provincia<strong>di</strong> Alessandria, il 63,6 per cento in provincia <strong>di</strong> Novara, il 61,7 per centoin provincia <strong>di</strong> Vercelli). La provincia <strong>di</strong> Asti era stata a ridosso <strong>della</strong> provincia<strong>di</strong> Cuneo nell’attribuire la maggioranza dei consensi alla monarchiacon il 52 per cento dei suffragi a quel simbolo.Il responso delle urne avvertiva che il sentimento monarchico, nellaculla sabauda, era ancora forte; ma, letto in profon<strong>di</strong>tà, specie per le dueprovince a netta caratterizzazione agricola, il voto dava conto <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cateansie conservatrici forse oltre una devozione inconcussa alla corona: era ilsegnale <strong>della</strong> preoccupata ansia per temute negazioni dell’or<strong>di</strong>ne secolarelegato al regno e per l’incedere <strong>di</strong> pretese <strong>di</strong> sconvolgenti novità negli assetti<strong>della</strong> società nazionale e locale.La consultazione politica aveva anche posto in rilievo due dati: da unlato la sconfitta dei partiti che erano stati i maggiori promotori <strong>della</strong> guerrapartigiana nel contesto Cuneese, cioè il Partito Comunista Italiano e<strong>di</strong>l Partito d’azione (il primo con le unità delle Garibal<strong>di</strong>, il secondo con leformazioni <strong>di</strong> Giustizia e Libertà), l’uno gravemente penalizzato, il secondosull’orlo <strong>della</strong> pratica scomparsa; dall’altro lato aveva dato con risalto il195

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