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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Riti e simboli <strong>della</strong> guerra partigiana nel Piemonte nord-orientaleLe con<strong>di</strong>zioni critiche <strong>della</strong> situazione, però, riducono al minimo il numerodei matrimoni, inducendo a posticipare a momenti migliori desideridel genere. Le vicende <strong>di</strong> guerra possono spezzare drammaticamente leunioni e gli amori. La storia <strong>di</strong> Laura e Gianni, infatti, non sopravvivrà alconflitto. Dopo lo sposalizio i due giovani proseguono l’attività partigianacon incarichi <strong>di</strong>versi, ma sei mesi dopo, attratto in un’imboscata a Montrigiasco,Gianni è ucciso insieme a otto uomini del suo gruppo combattente30 . La guerriglia, occorre sottolineare, è un’esperienza contrassegnatadall’essenzialità e i rituali paiono compressi sui poli <strong>della</strong> nascita e soprattutto<strong>della</strong> morte. Significative <strong>di</strong> quest’ultima fase, dal punto <strong>di</strong> vista cerimoniale,sono le fotografie che documentano i funerali. Le immagini sononumerose e in <strong>di</strong>versi casi pubblicate sui giornali partigiani: dall’annunciofunebre partigiano datato Borgosesia 19 giugno 1944 31 a quello <strong>di</strong> Domodossoladell’11 settembre 1944 32 , stampati durante i rispettivi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>zona libera; al feretro <strong>di</strong> Martin Valanga avvolto dal tricolore 33 ; ai fucilati<strong>di</strong> Montrigiasco, allineati nelle casse e ricoperti <strong>di</strong> fiori 34 ; a quelli cui vieneposta tra le mani l’arma <strong>di</strong> combattimento 35 ; al corteo funebre <strong>di</strong> Borgosesiadei caduti <strong>di</strong> Gattinara, allineati sul rimorchio <strong>di</strong> un camion e fiancheggiatidagli armati 36 ; a quello per Mora e Gibin, con i partigiani, fucilea spalla, che trasportano i feretri lungo le vie <strong>di</strong> Borgomanero all’indomani<strong>della</strong> liberazione 37 ; a quello <strong>di</strong> Biella per i cinquanta partigiani e civili trucidatinel Biellese e Vercellese a fine aprile 1945, con armati che accompagnanole salme 38 . In talune circostanze, la partecipazione dei partigiani avvienedurante i mesi del conflitto. A Omegna, il 2 gennaio 1944, ai funerali<strong>di</strong> uno dei primi caduti 39 , Beltrami decide <strong>di</strong> presenziare con un nutritogruppo armato: è un atto pubblico dal forte impatto emozionale ed èquin<strong>di</strong> preparato nel modo migliore. Sono gli stessi servizi informativi <strong>della</strong>Rsi a segnalare che:I funerali sono riusciti gran<strong>di</strong>osi per l’imponenza <strong>della</strong> massa operaia e per il numeroesagerato <strong>di</strong> corone. Prestava servizio un reparto <strong>di</strong> 200 partigiani al comando dellostesso capobanda Filippo Beltrami. Questi ha fatto contemporaneamente affiggerein tutti i paesi del Cusio un manifesto baldanzoso nel quale, in sostanza, è detto chequesto sarà l’anno <strong>della</strong> liberazione <strong>della</strong> Patria – naturalmente nel senso partigiano –e che conclude con una invocazione <strong>di</strong> vendetta 40 .Nella medesima città, il 5 settembre 1944, durante il periodo in cui èin vigore la convenzione per la zona libera, vengono celebrati i funerali del159

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