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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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<strong>Ricerca</strong> storica e politiche <strong>della</strong> memoria nelle commemorazioni <strong>della</strong> Resistenzabra possa essere interpretato sia come segno <strong>di</strong> smarrimento, come riconoscimentoche non si riescono a in<strong>di</strong>viduare figure politiche e istituzionaliadeguate agli eventi che si vogliono ricordare, sia come segno <strong>della</strong> convinzione,forse non esplicitata fino in fondo, che l’epoca <strong>della</strong> Resistenzaè ormai definitivamente consegnata al passato. E forse queste due considerazionisono intrecciate tra loro, legando l’idea che l’assenza <strong>di</strong> ere<strong>di</strong> deiprotagonisti del primo cinquantennio repubblicano abbia definitivamentechiuso un periodo e che la memoria <strong>della</strong> guerra vada coltivata solo al passato.Sembrano essere rimasti in campo tre modelli. Il comizio sull’attualitàpolitica, interna o internazionale, Berlusconi o Bush, in cui il fatto dacommemorare è solo l’occasione che permette <strong>di</strong> radunare gente, da liquidarecon un generico riferimento, quando non viene ignorato del tutto; il<strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> qualche protagonista <strong>della</strong> Resistenza, fatalmente sempre menoprotagonista <strong>di</strong> primo piano per questioni anagrafiche, che anche quandoè nobile e vibrante e <strong>di</strong> assoluto livello, tuttavia è quasi sempre rivolto alpassato, a confermare le proprie buone ragioni, e ha come referenti in grado<strong>di</strong> coglierne tutte le sfumature chi ha vissuto, o conosce per averla stu<strong>di</strong>ata,la stagione politica del primo cinquantennio repubblicano; la ricostruzionedello storico, che non può che consegnare la Resistenza al passato,cercando <strong>di</strong> capire e <strong>di</strong> spiegare secondo le sensibilità storiografiche delproprio tempo, e che più che una commemorazione avrebbe come scenarioadeguato una conferenza.In questa situazione credo si aprano tre questioni, tra loro strettamentecollegate. La prima, la più ra<strong>di</strong>cale, è se la memoria <strong>della</strong> Resistenza èancora un elemento in grado <strong>di</strong> plasmare il <strong>di</strong>scorso pubblico e le identitàcollettive e con quali contenuti. La seconda riguarda le forme attraversole quali trasmettere questa memoria, e se le cerimonie commemorativee le orazioni ufficiali hanno ancora un pubblico al quale rivolgersi e attoriin grado <strong>di</strong> dargli vita. La terza riguarda qual è il ruolo <strong>della</strong> ricerca storicanella costruzione <strong>della</strong> memoria, e cosa è una politica <strong>della</strong> memoria, questioneche solleva il problema <strong>di</strong> chi debbano essere gli attori <strong>della</strong> politica<strong>della</strong> memoria <strong>della</strong> Resistenza.La memoria <strong>della</strong> Resistenza dall’antifascismo alla democraziaNon è possibile comprendere i sistemi democratici dell’Europa contemporaneasenza conoscere le vicende dell’occupazione nazista, <strong>della</strong> sua111

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