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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Gianmaria Ottoliniche ha pagato anche con il sangue, ha sopportato il maggior peso materiale, il peso <strong>di</strong>grosse <strong>di</strong>struzioni; i partigiani hanno contribuito in grande misura a riempire <strong>di</strong> nomile lapi<strong>di</strong> che ricordano i caduti <strong>della</strong> guerra <strong>di</strong> liberazione 42 .Questa convergenza <strong>di</strong> intenti si ruppe nel dopoguerra e chi vinse alloranon seppe (o non poté) saldare il debito con le popolazioni montane.Se guar<strong>di</strong>amo allo sviluppo cronologico degli scritti <strong>di</strong> Chiovini 43 possiamo<strong>di</strong>stinguere tre fasi. La prima include gli scritti dell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra,basati sulla <strong>di</strong>retta esperienza (<strong>di</strong>ario, commemorazioni, raccontoLa volpe), caratterizzati da un forte centramento soggettivo e da una tensioneemozionale che riesce comunque spesso a <strong>di</strong>stanziarsi grazie ad unaefficace espressività narrativa. Dopo una pausa quasi ventennale, sono seguitiscritti <strong>di</strong> ricerca sulla resistenza centrati non più sulla propria esperienza(che viene messa tra parentesi), ma su una rigorosa indagine (documentie testimonianze) e dalla ricerca <strong>di</strong> un nuovo stile, non più letterario,ma rigoroso e concreto nello stesso tempo, Si tratta <strong>della</strong> rigorosa «cronaca<strong>di</strong> una sconfitta» e, soprattutto, <strong>della</strong> ricostruzione del conflitto, internoalla Resistenza, «fra le forze progressive e l’atten<strong>di</strong>smo» che a quella sconfittaha contribuito 44 . Alla fine viene la impegnativa ricerca delle ultimesue opere, sulla civiltà rurale montana dove al rigore <strong>della</strong> documentazioned’archivio e alla ricerca etnografica e linguistica (cultura materiale, terminologie,toponimi, fonti orali, iconografia ecc.) si aggiunge una personaleletterarietà storico-narrativa emotivamente partecipe.Rivedendo l’itinerario complessivo mi sembra allora <strong>di</strong> poter affermarel’unitarietà stilistica <strong>di</strong> Chiovini, sia pur all’interno <strong>di</strong> un percorso in cuile <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> utilizzo <strong>della</strong> scrittura vengono sperimentate, messealla prova, per convergere, nelle ultime opere, in una loro completa e contemporaneautilizzazione. E, ancor maggiormente, la unitarietà etico-politica<strong>di</strong> tutta la sua opera: Chiovini si è fatto portavoce <strong>di</strong> un doppio debitoche tutti noi, abitanti vecchi e nuovi <strong>di</strong> queste terre, abbiamo ere<strong>di</strong>tato:il debito verso i caduti <strong>della</strong> guerra partigiana, la «semente <strong>di</strong> sangue» chenon abbiamo saputo far fruttificare in questa Italia «che vegeta» e ildebitoverso le popolazioni montane che affiancarono e sostennero le bande e nemantennero viva memoria.Scrive nell’introduzione <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Valgrande:I conta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> montagna che ebbero rapporti con la Val Grande ne conservano una102

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