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Sentieri della Ricerca 4.indb - Centro di Documentazione Del Boca ...

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Voltiamo paginanaio 2006 il decreto-legge n. 2244 veniva però cancellato dal calendariodel Senato soltanto perchè, in vista dello scioglimento delle Camere per leelezioni del 9 aprile, veniva a mancare il tempo per la <strong>di</strong>scussione.Nel commentare questo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, nel momento in cui più accesaera la polemica fra i due poli, Maurizio Viroli scriveva: «La legge hainoltre un evidente significato <strong>di</strong> scherno: nell’anno in cui l’Italia celebrail sessantesimo anniversario <strong>della</strong> Liberazione, la maggioranza <strong>di</strong> governoapprova una legge che sancisce solennemente che chi ha combattuto perla libertà ha il medesimo valore <strong>di</strong> chi ha combattuto perchè l’Italia rimanesseserva. Le leggi non assegnano soltanto premi o sanzioni, ma esprimonovalori e formano cultura. Il valore che questa legge esprime, e la culturache vuole formare, è che la Resistenza è stata una semplice guerra civilefra bande <strong>di</strong> ugual valore. Un modo davvero ineccepibile <strong>di</strong> celebrarela Liberazione» 4 .Gli episo<strong>di</strong> che abbiamo ricordato fanno parte <strong>della</strong> vasta campagna <strong>di</strong>denigrazione e <strong>di</strong> delegittimazione che è stata condotta dalla maggioranza<strong>di</strong> centro-destra. Ma non sono i soli. Si va dal progetto <strong>di</strong> varare una festache sostituisca quella del 25 aprile, all’attribuire all’attività <strong>di</strong> guerriglia deipartigiani la responsabilità delle stragi naziste 5 ; dal tentativo <strong>di</strong> Berlusconi<strong>di</strong> assolvere Mussolini precisando «che non ha mai ucciso nessuno» mentregli oppositori li mandava graziosamente «in vacanza al confino» 6 , allagara fra pseudostorici nell’enfatizzare le stragi compiute dai partigiani nell’imme<strong>di</strong>atodopoguerra.3. Proprio per celebrare la fine <strong>di</strong> un lungo e fasti<strong>di</strong>oso incubo – Berlusconie i fascisti al governo – de<strong>di</strong>chiamo questo quarto numero <strong>della</strong> rivistaai temi <strong>della</strong> Resistenza e dell’antifascismo. Apre la rassegna lo straor<strong>di</strong>nario«<strong>di</strong>ario partigiano» <strong>di</strong> Nino Chiovini, per la prima volta pubblicatonella sua versione integrale e corredato <strong>di</strong> una lunga nota <strong>di</strong> Gianmaria Ottolini,che ne precisa le vicende, i personaggi, i valori. Segue un articolo <strong>di</strong>Mauro Begozzi su La Sala storica <strong>di</strong> Domodossola. Storia <strong>di</strong> una mostra permanente.Gianni Cerutti, dal canto suo, interviene sulla data del 25 aprile escrive la storia delle sue celebrazioni. Filippo Colombara partecipa alla rassegnacon un documentatissimo saggio sui riti e i simboli <strong>della</strong> guerra partigiana,mentre Davide Ventura si chiede se la resistenza abbia avuto unasua precisa politica. Marina Ad<strong>di</strong>s Saba de<strong>di</strong>ca, a sua volta, un saggio riparatorealle donne partigiane, il cui apporto alla guerra <strong>di</strong> liberazione è stato9

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