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Nr 54 Marzo 2008 - Diocesi di Roma

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la situazione patita, che fa della preghiera unaquestione <strong>di</strong> vita o <strong>di</strong> morte, rivelando insiemeil crudo paradosso che l’attraversa: “Chi<strong>di</strong>ce “mio Dio” è stupito <strong>di</strong> come sia possibilevivere sul piano collettivo nella comunionecon Dio costituita dall’alleanza,e al tempo stesso sentirsi abbandonato daDio sul piano in<strong>di</strong>viduale”.Il v. 6 mostra un cambiamento ed innesta ilregistro della confessione <strong>di</strong> fiducia, cui faseguito una promessa. Tale cambiamentopuò essere segno <strong>di</strong> una guarigione avvenuta(e dunque è da intendere come todah,lode <strong>di</strong> ringraziamento), oppure <strong>di</strong> un interventoesterno (un oracolo sacerdotale?)<strong>di</strong> rafforzamento della coscienza dell’orantenella sua <strong>di</strong>fficile situazione.La compenetrazione <strong>di</strong> lamento e lode (nelcaso esaminato espressa solo in voto), è unacaratteristica propria <strong>di</strong> quasi tutti i salmi <strong>di</strong>malati. Essa dà ragione della verità circa lapropria vita in cui questi due registri sonoentrambi presenti. Lamento e lode insiemerestituiscono la realistica percezione dell’esistenzaumana: “il lamento è accompagnatodalla lode, la lode dal lamento.Il lamento senza la lode è la <strong>di</strong>sperazione,l’assenza <strong>di</strong> speranza; la lode senzalamento è compiacimento, arroganza”. Aquesto proposito è dunque importante mantenere,anche per l’esperienza contemporanea<strong>di</strong> preghiera, questa tensione e compenetrazione<strong>di</strong> lamento e lode, conservandone,come ricorda Paul Ricoeur, tutto il suocarattere “agonistico”: “Visto dal suo puntod’arrivo, il movimento dal lamento allalode sembra svolgersi all’interno <strong>di</strong> ununico “essere-con-Dio”. Vista invece dalpunto <strong>di</strong> partenza la preghiera è un movimentoche parte dal silenzio <strong>di</strong> Dio, senzalasciare mai il carattere <strong>di</strong> lotta per ritrovarela fiducia”.La semplice struttura <strong>di</strong> questo breve salmoarticola in modo limpido la preghiera dentrouna situazione <strong>di</strong> prova e malattia e ci pone<strong>di</strong> fronte ai protagonisti <strong>di</strong> ogni salmo <strong>di</strong> malato:l’io orante (che al v. 6 protesta la sua fedeltàe la sua fede); il Tu <strong>di</strong>vino (vv. 2-3);l’altro, il terzo (qui il “nemico”: vv. 4-5).(continua)Pier Davide GuenziLa presenza dellaChiesadove l’uomo soffreLa rapida trasformazione della società, ilconseguente rimodellamento dell'agireumano, ad<strong>di</strong>tati come le cause principalidella trasnazionalizzazione delle malattie,non hanno colto la Chiesa cattolica impreparata.Presente con le sue istituzioni sanitarienei cinque continenti, soprattutto laddovei focolai delle malattie sono più insistentie dove è più necessaria un'opera <strong>di</strong> prevenzione,essa rappresenta una realtà nellalotta contro le malattie infettive. Da una recentestatistica commissionata dal PontificioConsiglio per la Pastorale della salute si evinceche oltre il 65% delle strutture sanitariecattoliche sparse nel mondo si occupano <strong>di</strong>pazienti con malattie infettive. In questi ultimianni si è notevolmente intensificata lalotta contro la tubercolosi: 2-3 milioni <strong>di</strong> neonatiogni anno nel mondo ne sono afflitti etra gli adulti si registrano ogni anno dai 7 ai10 milioni <strong>di</strong> nuovi casi. In Africa e in Asiala situazione è drammatica, almeno il 3% dellapopolazione è tubercolotica. Se ne prendonocura in particolare Fatebenefratelli eCamilliani. Comunque il 59,9% dei centri sanitaricattolici offrono assistenza specifica.Segni preoccupanti <strong>di</strong> recrudescenza ancheper la malaria, data in crescita in Asia, ebolae virus <strong>di</strong> Nipah. La Chiesa cerca <strong>di</strong> fronteggiarequeste situazioni puntando soprattuttosulla prevenzione. Nell'82% delle strutturesi organizzano infatti corsi <strong>di</strong> formazionecon il duplice obiettivo <strong>di</strong> insegnare a riconosceretempestivamente le malattie e afare prevenzione attraverso l'igiene e i comportamentipersonali. Un'attenzione particolareviene poi data a programmi <strong>di</strong> salute peri bambini (nel <strong>54</strong>% degli istituti), per le donne(nel 41,7% degli istituti), soprattutto perquanto riguarda i rischi <strong>di</strong> gravidanza, e perlo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> problemi nutrizionali. I risultatimigliori sono stati comunque ottenuti in quel90% <strong>di</strong> centri sanitari cattolici nei quali sifronteggia l'AIDS attraverso azioni <strong>di</strong> prevenzionee sperimentazioni cliniche.9

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