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Nr 54 Marzo 2008 - Diocesi di Roma

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“Il dottor Can<strong>di</strong>a non solo ci ha aiutati economicamentee con le opere sanitarie e sociali,ma ci ha voluto bene: in lui vedevamol’amore <strong>di</strong> Dio anche per noi lebbrosi,rifiutati da tutti”.Ho chiesto ad Adalucio perché gli ospiti dellacolonia <strong>di</strong> Marituba considerano MarcelloCan<strong>di</strong>a un santo. “Perché faceva tutto peramore <strong>di</strong> Dio. Non cercava nulla per sé matutto per gli altri, i poveri, gli ammalati,noi hanseniani. Era eroico nella sua donazioneal prossimo, commovente: lui ricco,colto e importante nel mondo, veniva aspendere la sua vita tra noi che non potevamodargli nulla in cambio. E non per unmotivo umano, altrimenti non avrebbe resistito,sarebbe rimasto deluso: ma solo peramore <strong>di</strong> Dio. Noi pensavamo: se lui è unuomo così buono, quanto più buonodev’essere Dio!”.Piero GheddoMese <strong>di</strong> maggio mese <strong>di</strong> MariaCREDO MARIANOCredo in Maria SS.ma madre<strong>di</strong> Cristoe perciò della chiesa.E ci credo fermamente,con tutta la mente e con il cuore.Credo nella sua maternità<strong>di</strong>vina, nella sua perpetuaVerginità, nella sua ImmacolataConcezione, nella sua missionecorredentrice, accantoal Figlio Redentore.Credo nella sua Assunzionee glorificazione celestein corpo ed anima; e in Mariaè immagine della chiesa e chedovrà avere il suo compimentonell’età futura ed eterna.Credo nella sua maternitàspirituale ed ecclesialee nella sua regalità reale,<strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> pace.Credo nella sua missione<strong>di</strong> Madre nella Chiesa,nella sua potente intercessione,per lo sviluppo della vitanelle anime.Credo nella sua presenza<strong>di</strong> amore accanto a ciascunacreatura, come madre,maestra <strong>di</strong> fede,ausiliatrice e me<strong>di</strong>atrice.Credo nel trionfo finaleed universale <strong>di</strong> Cristoe del Cuore Immacolato<strong>di</strong> Maria, nell’oggidella storia perchéquesta è la sua ora!La Madonnellader CantoneDecus et Presi<strong>di</strong>umIn arto, sur cantone, imporverata,d’un vicolo in quer de l’Esquilino,c’è sta ‘na madonnella addoloratae sotto ce sta scritto ner latino‘na frase ch’è mijore de ‘n sermonee che vordì: “decoro e protezione”.Tutt’è silenzio attorno, è Feragosto,è annata fora la popolazione,ner vicolo c’è sola e ha preso postodavanti a la Madonna der cantone,‘na vecchietta pe’ fa’ le devozzionirecitanno er Rosario e l’orazzioni.Poco prima ch’ariva la caciara,se sente la Madonna addoloratache <strong>di</strong>ce co ‘na voce bella e chiara,rivorta a la vecchietta, trasognata:“te ringrazio de core fija miad’avemme fatto bona compagnia”.27Elio Cesari(detto Cesaretto)LAMADONNINADER CORTILECe stà ‘n’immacolata ner tempiettoner cortile de casa, fra du’ pini,dove se po’ gioca’ puro ar carcetto;ma ‘na vorta, carcianno, i regazzini,arivò sur tempietto ‘na pallata,ruppe er vetro e sporcò l’immacolata.Scapporno i regazzini pe’ paurameno Simone, detto er piccoletto,c’annò da la Madonna e co’ gran curaer viso je pulì cor fazzolettoe <strong>di</strong>cennoje prima d’annà via:“Te chiedo scusa Madonnina mia”.Allora s’animò la Madonninapiena de luce come er Para<strong>di</strong>so,era propio der celo la regina,mosse le mani e co’ un ber soriso,fece co’ tanto amore e tenerezzasur viso de Simone ‘na carezza.Elio Cesari(detto Cesaretto)

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