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Nr 54 Marzo 2008 - Diocesi di Roma

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HLa forzadella croceo passato un mese e mezzo paralizzato inun letto dell’ospedale Sant’Andrea e altrisette mesi <strong>di</strong> sofferenza, per <strong>di</strong>re forse oggi,che è passato tutto. Nella notte del 29gennaio 2007 a mezzanotte circa, mentreancora stavo nel soggiorno <strong>di</strong> casa, all’improvvisosentii una fitta in basso a sinistranella schiena, come se una spada mi penetrassedentro.Non riuscivo più a muovermi, ero paralizzato,dopo circa mezz’ora aiutandomi condei piccoli massaggi nella parte dolorante,riuscì ad alzarmi ed a fatica ad andare al piano<strong>di</strong> sopra a letto, passai tutta la notte sofferentefino alla mattina, quando all’improvvisocominciai a sentire delle scosseche dal basso della schiena si irra<strong>di</strong>avanoverso l’alto, mi sembrava <strong>di</strong> essere stato collegatoalla corrente ad alta tensione. Ognicinque minuti partivano scosse, giorno enotte, ed anche se provavo a rimanere immobile,continuavano senza sosta e nonostantefossi paralizzato con la schiena saltavoper la loro intensità, sembravano attacchiepilettici, senza sosta tutto il giorno,con le scosse saliva anche la temperaturache arrivava a 40. Dopo una settimana allettatoil giorno 3 febbraio mi recai al prontosoccorso dell’ospedale Sant’Andrea doveiniziò il nostro pellegrinaggio.In questo grande santuario ho vissutoprofonde esperienze che in passato avevocon<strong>di</strong>viso per altre persone a me care, mache mai avevo vissuto in prima persona,inoltre durante questo tempo, Dio mi ha donatodelle parole che illuminavano ogni miagiornata e che ancora oggi custo<strong>di</strong>sco nelmio cuore.Prima parola <strong>di</strong> vita: “vegliate, dunque,perché non sapete in quale giorno il Signorevostro verrà” (Mt. 24,42). Ho ripensatoa quando sono iniziati i dolori, Dio era ve-nuto a visitarmi nella notte, nel silenzio evoleva avere un incontro intimo con me.In principio l’ho sentita come una paroladura e come molto spesso mi era capitatoper altre situazioni, ho visto che questa pa-Ai pie<strong>di</strong> della29 gennaio 2007 era inverno, ma era una bellissimagiornata, faceva quasi caldo. Sembravache mio marito stesse in piena salute,ma invece stava malissimo.La vita sembrava a <strong>di</strong>r poco perfetta e scorrevafreneticamente.Dalla sera alla mattina Gianmarco si è trovatoimmobilizzato a letto ed io nel giro <strong>di</strong>poche ore mi sono trovata con il cercare affannosamenteuna soluzione per non farlosoffrire. Io che da lui sono stata sempre trattatacome una principessa, all’improvvisodovevo prendere in mano la situazione e sentivofortemente che non avevo molto tempoda perdere.Quando mi trovavo fisicamente lontano daGianmarco riuscivo a percepire quanto luistava peggio e quanto i dolori erano più forti.Ho sempre avuto una profonda comunionecon lui, ci bastava davvero uno sguardo,uno sfiorarsi per capirci.Se mi avessero detto che io avrei dovuto viveretutto quello che ho vissuto, io avrei rispostoche sarei morta e invece... invece cel’ho fatta, ma <strong>di</strong> certo non grazie alla mie piccoleforze, ma tutto è stato grazia <strong>di</strong> Dio. Hosentito una forza dentro <strong>di</strong> me che mi venivadavvero solo dal cielo. Ogni giorno, mentrepercorrevo il tragitto in salita dal parcheggioper l’auto al reparto dove stava Gianmarco,pensavo al calvario. Ogni giorno <strong>di</strong>ventavadavvero più faticoso e lungo, le gambesempre più pesanti, ma salendo pregavosilenziosamente e continuamente. Ero in comunionecon Dio così come ero in comunionecon mio marito. Chiedevo aiuto a Maria,prendevo esempio dal Suo stare ai pie<strong>di</strong>della Croce e nel fare la volontà del Padre.10

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