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Un centro commerciale sulla Nettunense - Il Caffè

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LA CASTAn. 231 - dall’1 al 14 dicembre 2011 1550 organismi tra spa, srl, scpa, enti e agenzie: una vera fabbrica di clientelismo e poltrone per i politici. A spese dei cittadiniLa casta sguazza nelle società regionali<strong>Un</strong>a fitta rete di potere in ognisettore. Chi controlla?Pierferdinando PernarellaPer chi si insedia alla Pisana finisce sempreper diventare uno dei primi crucci. Così adesempio è successo per la giunta guidata dalpresidente Renata Polverini che, fresca di elezione,ha deciso di incorporare la Litorale spacon Sviluppo Lazio, la Risorsa srl con Lazio Servicee di chiudere la ATazio. Questa razionalizzazione,annunciava trionfalmente la Regione,consentirà un risparmio annuo di 482 mila euro.Sarà perché i tagli fanno molto lotta agli sprechi.Sarà perché, soprattutto, la lingua batte dove ildente duole. E la faccenda degli enti strumentalidella Regione Lazio duole parecchio. Quanti sono?Quanto costano? A cosa servono? Di recenteè stata la Cisl a prendersi la briga di risponderea queste domande. I numeri usciti fuori sonostratosferici. Roba da far tremare i polsi. Si trattadi una galassia sterminata composta da 50strutture: 19 società partecipate, 26 enti pubblicie 5 agenzie. L’ambaradan conta un esercito di 7mila dipendenti; 300 tra presidenti, consiglierid’amministrazione, revisori di conti. <strong>Il</strong> tutto peroltre due milioni di euro l’anno solo per stipendie indennità. Soldi spesi bene? I dubbi sono tanti.A mettere il dito nella piaga è il segretario regionaledella Cisl Salvatore Biondo: «Da un lato laloro forma privatistica le ha escluse dai vincoli acui deve sottostare la pubblica amministrazione.Dall’altro il meccanismo dell’in house (senza leregole della concorrenza, ndr) ha consentito lorodi sottrarsi ai controlli del mercato. In questomodo sono diventate il pascolo preferito per assunzioniclientelari e l’affidamento discrezionaledi progetti”. In una parola: politica. La politicache ricicla i “trombati” o i “poveretti” che hannosolo un incarico. La politica che assume gli amicio affida progetti agli amici degli amici. E se cosìstanno le cose, allora non bisogna stupirsi deimiracoli. <strong>Un</strong> miracolato è Adriano Palozzi, che a36 anni si trova ad essere al contempo sindaco<strong>Il</strong> nuovo carrozzoneLazio AmbienteCon una mano taglia le società partecipate econ lʼaltra le crea. È lʼatteggiamento schizofrenicodella giunta Polverini che ha da poco sfornatounʼaltra Spa: la Lazio Ambiente. A puntare il ditocontro questa nuova struttura sono i consiglieriregionali della Lista Bonino, Giuseppe Rossodivitae Rocco Berardo: «Lazio Ambiente nasce aseguito di un disastro partitocratico, quello delConsorzio Gaia, ma rischia di diventarne unopeggiore. <strong>Il</strong> Consorzio Gaia nasce nel 1997 periniziativa di alcuni Comuni diventando un'aziendapubblica per la gestione associata ed integratadei rifiuti. Dal 2007 il Consorzio Gaia, diventatosuccessivamente una Spa, è in amministrazionestraordinaria e pieno di debiti. Oggi si creala Lazio Ambiente per lʼacquisizione degli impianti,come la discarica e i termovalorizzatori diColleferro (gli inceneritori sui quali, secondo i carabinieri,venivano truccati via internet i dati deifumi inquinanti, ndr) di cui sarà anche gestore.La Regione diventa il controllore e il controllato.<strong>Un</strong> nuovo carrozzone di cui si poteva fare a menoche prefigura una Regione pronta a gestirel'intero ciclo dei rifiuti potenzialmente ovunquenel Lazio». E a comandare sui rifiuti, comunque,restano le solite lobby.del Comune di Marino e presidente dellaCotral spa, società partecipataall’86,72% dalla Regione che gestisceil trasporto extraurbano econta qualcosa come circa 4mila dipendenti. Roba seria,che richiederebbe un impegnoesclusivo e competenzedi alto livello. E se i giovanipolitici sembrano aver afferratoil concetto appieno, lavecchia guardia lo ha capito daun pezzo. Prendete il grande vecchiodella sinistra pontina, il sezzeseGiovanbattista Giorgi, per tutti Titta,il cavalier Titta, per anni a capo della chiacchieratissimaAstral, dove ha ceduto il passo algià consigliere regionale del Pdl Tommaso Luzzi,pure lui di Marino. Oppure, tanto per restaresul tema delle strade… infinite della politica, LugiCelori, il politico pometino del Pdl, divenutoAlcune sonodei doppioni.Per le strade ci sono3 società. Ma nonsi vede laRoma-Latina100%Astral S.p.A.100%SAN.IM. S.p.A.99%LAit S.p.A.86,72% - CO.TRAL.Patrimonio S.p.A.51% - Ag. Reg.Promozione TuristicaLazio S.p.A.(in liquidazione)Società Controllate6 societàcontrollate daSviluppo Lazio100%Lazio Service S.p.A.100%LazioMar S.p.A.86,72%CO.TRAL. S.p.A.51%ARCEA S.p.A.80,5%Sviluppo Lazio S.p.A.presidente di Autostrade del Lazio, società mistatra Anas e Regione creata per realizzare laRoma-Latina e la Cisterna-Valmontone. Operefantasma che però continuano a fruttare poltrone,prebende e gettoni di presenza. Con esiti surreali.È il caso di Arcea spa (il 51% è in mano allaRegione, il 49% ai privati) costituita per la gestionedi infrastrutture stradali. E indovinate cheobiettivi aveva la società? La Roma-Latina e laCisterna-Valmontone. <strong>Un</strong>a sovrapposizione dicompetenze che ha dato la stura ad un contenziosolegale - mediante i diabolici arbitrati - dacirca 860 milioni di euro (vedi <strong>Il</strong> <strong>Caffè</strong> n. 229 pag.19 su www.ilcaffe.tv). Ed è questo il vero puntodel pasticciaccio delle partecipate e controllate:negli anni, tra una giunta di <strong>centro</strong>destra e un’altradi <strong>centro</strong>sinistra, si sono andate a costituiresocietà fotocopia, che fanno praticamentela stessa cosa. Delle strade, si è detto.La solfa non cambia con le strutturedi sostegno allo sviluppo economicoe il turismo. L’ATLazio èstata messa in liquidazione, laLitorale spa è stata accorpataa Sviluppo Lazio, dove troviamo,doppioni nei doppioni,anche Filas e Bic Lazio. Provarea capire quali siano le differenzetra queste ultime duesocietà è come indovinare ilsesso degli angeli. Siamo alla metafisicainsomma, anche se c’è chi,come la Cisl, per restare terra terra, haproposto di unire le strutture con le stessecompetenze. La Regione Lazio farà propria questasfida? C’è da sperarlo. C’è da sperare soprattuttoche per portare a compimento questa difficilemissione la giunta Polverini non pensi di costituireun’altra società ad hoc.Regione LazioSocietà Paritetiche50%Autostrade del LazioS.p.A.Lait: l’ex presidente prende ancora 130mila euro l’annoÈ il braccio informatico della Regione, peccato che però sul proprio sito web, alla sezionenews, lʼultimo aggiornamento risale a luglio. Non proprio il massimo per una società che ha comemission quella della promozione della cultura digitale. Ma questo non è un momento facile perla Lait, società partecipata al 99%. La nuova struttura, spiega la Cisl nel dossier sugli enti strumentalidella Regione, «servì a cancellare il ricordo di Laziomatica. Dopo la rimozione, nel 2008,della ex direttrice, con lei la produzione salì dai 37 milioni del 2005 ai 66 del 2008, è stata introdotta,caso unico nelle società regionali, la figura dellʼamministratore delegato». Nonostantequesto le cose non sono andate bene. Nellʼultimo biennio la produzione è scesa di 11 milioni e icosti del personale sono cresciuti di oltre 2. Con un epilogo che la dice lunga sul sistema dellepartecipate: con il cambio di giunta il cda ha esautorato lʼad in quota Pd, Giancarlo DʼAlessandro,che tuttavia continua a percepire la retribuzione da 130 mila euro lordi lʼanno. <strong>Il</strong> presidente è ReginoBrachetti, già segretario di Clemente Mastella.La sua mission è legataa finalità socialie occupazionali.E questo lo si capisce,ancora prima deiprogetti che porta avanti,dal numero dei suoidipendenti: 1.370. Tre oquattro volte l’organicodi un Comune medio-grande. Benvenuti inLazio Service, la ciliegina <strong>sulla</strong> torta dellepartecipate della Regione.<strong>Il</strong> controllo della spa è completamentepubblico e si vede. Nata nel 2001 con lagiunta Storace sfruttando la legge sui lavorisocialmente utili e ingaggiando viavia personale a tempo per fronteggiare ipicchi di lavoro in Regione o funzionisemplici di portierato e controlli. Con glianni le assunzioni si sono moltiplicate,tanto che, all’epoca della giunta Marrazzo,la Corte dei Conti ha imposto la stabilizzazionedi oltre mille dipendenti. Che31,52%I.M.O.F. S.p.A.25%Tuscia Expoʼ S.p.A.18,54%Alta Roma S.C.p.A.3,17%Tecnoborsa S.C.p.A.1,33% - Aeroportidi Roma S.p.A.Società Partecipate29%M.O.F. S.p.A.20%C.A.R. S.C.p.A.12,43%Investimenti S.p.A.1,71% - Centrale delLatte di Roma S.p.A.La mappa delle partecipazioni della Regione Lazio annovera 26 società. Allo schema quiriportato vanno aggiunte le 6 società controllate al 100% dalla Sviluppo Lazio Spa: Asclepion,FILAS, Risorsa Srl, BIC Lazio Spa, Litorale Spa e <strong>Un</strong>ifondi.È arrivata a 1.370 dipendenti, come un Comune medio-grandeLazio Service fa tutto. Ma peri servizi a se stessa paga altrialla fine è arrivata e anziè stata seguita dall’assunzionedi altre 200persone. Ma nemmeno èfinita qua. Oggi la LazioService è una sorta diGlobal Service. Fa tuttoe di più per la Regione,altri enti locali e le imprese,ma nulla per se stessa. Così adesempio la vigilanza armata della sedeviene affidata ad una società esterna, cosìpure la manutenzione degli impianti meccanicied elettrici e le pulizie. Del resto,con tutto il daffare che hanno i circa 1400dipendenti, dove trovare qualcuno che sioccupa di queste cose?Dall'aprile 2006, nominato dal Presidentedella regione Lazio Marrazzo, è statapresieduta dall'avvocato Sergio Scicchitano(Italia dei Valori) che si è dimesso nelgiugno 2011 accusato di false fatturazionied evasione fiscale.

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