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Linee Guida AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica)

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R1: residuo tumorale microscopico (trancia <strong>di</strong> sezione). A questa categoria appartengono anchequei pazienti in cui la citologia del liquido peritoneale libero o <strong>di</strong> lavaggio al momento dellalaparotomia <strong>di</strong>mostra la presenza <strong>di</strong> cellule neoplastiche anche se la resezione della neoplasiarisulta poi curativa;R2: residuo tumorale macroscopico a livello locale o a <strong>di</strong>stanza.I principi <strong>di</strong> chirurgia ra<strong>di</strong>cale per il carcinoma dello stomaco sono: a) gastrectomia totale osubtotale con margini <strong>di</strong> resezione liberi da malattia; b) asportazione “in blocco” del grande epiccolo omento; c) asportazione “in blocco” dei linfono<strong>di</strong> loco-regionali; d) resezione “inblocco” degli organi adesi alla neoplasia.Per le neoplasie dell’antro gastrico e del piloro la gastroresezione subtotale <strong>di</strong>stale vieneconsiderata l’intervento <strong>di</strong> scelta e in<strong>di</strong>cata anche per le lesioni del terzo me<strong>di</strong>o a con<strong>di</strong>zioneche i margini <strong>di</strong> resezione macroscopicamente liberi da malattia siano <strong>di</strong> almeno 5 cm. Quandoci siano dei dubbi sul margine <strong>di</strong> resezione sia prossimale (gastrico) che <strong>di</strong>stale (pilorico) èin<strong>di</strong>cato un esame istologico estemporaneo al congelatore della trancia. La gastrectomia totaleva riservata alle lesioni localizzate al terzo me<strong>di</strong>o con margini <strong>di</strong> resezione non adeguati ed aquelle del terzo superiore (Livello <strong>di</strong> evidenza I). Nelle gastrectomie totali eseguite perneoplasie sotto-car<strong>di</strong>ali va sempre eseguito l’esame istologico al congelatore del margine <strong>di</strong>resezione esofageo.Per le neoplasie della giunzione gastro-esofagea è preferibile un approccio combinato toracoaddominale.In questi casi è in<strong>di</strong>cata una gastrectomia totale estesa ad un tratto <strong>di</strong> esofago <strong>di</strong>almeno 5 cm al <strong>di</strong> sopra della estensione macroscopica della neoplasia. In alternativa puòessere realizzata una resezione gastro- esofagea (resezione polare superiore) conconservazione dei 2/3 inferiori dello stomaco ed anastomosi esofago-gastrica. Tale intervento,anche se meno demolitivo, è gravato da importanti sequele post-operatorie, legate alladenervazione dello stomaco residuo. Anche per le neoplasie della giunzione gastro-esofageava eseguito l’esame istologico al congelatore della trancia esofagea.Modalità <strong>di</strong> ricostruzioneDopo gastroresezione le ricostruzioni gastro-<strong>di</strong>giunali sec. Billroth II, sia nella variante Polyache nella variante Hoffmeister- Finsterer, rispetto alla ricostruzione su ansa esclusa alla Rouxsono gravate da una maggiore incidenza <strong>di</strong> complicanze postoperatorie ed a <strong>di</strong>stanza (edemadell’anastomosi con ritardo nella ripresa dell’alimentazione, maggiore incidenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>spepsia,nausea, vomito e Dumping sindrome, minore recupero ponderale, maggiore incidenza <strong>di</strong>cancro del moncone secondario al reflusso biliare).Dopo gastrectomia totale, la ricostruzione della continuità <strong>di</strong>gestiva utilizzando la terza o quarta ansa<strong>di</strong>giunale “esclusa” secondo Roux con il confezionamento <strong>di</strong> una anastomosi esofago<strong>di</strong>giunale,rappresenta la modalità più accettata.La splenectomiaI pazienti sottoposti a splenectomia vanno incontro ad un maggior numero <strong>di</strong> complicanze post-operatorie eche le percentuali <strong>di</strong> sopravvivenza dei pazienti splenectomizzati sono inferiori rispetto a quelle dei pazientinon sottoposti a splenectomia. Inoltre, l’incidenza <strong>di</strong> metastasi linfonodali a questo livello è praticamentetrascurabile per le neoplasie del terzo inferiore dello stomaco e comunque è bassa anche per lelocalizzazioni al terzo me<strong>di</strong>o ed al terzo superiore. Pertanto la splenectomia <strong>di</strong> principio va riservata ai casiin cui ci sia un interessamento macroscopico dei linfono<strong>di</strong> dell’ilo splenico o dell’arteria splenica <strong>di</strong>stale. Intutti gli altri casi, in particolare nelle neoplasie del terzo inferiore, la splenectomia deve essere evitata(Livello <strong>di</strong> evidenza I).La linfoadenectomiaIl numero <strong>di</strong> linfono<strong>di</strong> metastatici ed il rapporto tra numero <strong>di</strong> linfono<strong>di</strong> metastatici e numero <strong>di</strong>linfono<strong>di</strong> esaminati sono tra i fattori prognostici più importanti per pazienti con cancro gastricosottoposti ad intervento ra<strong>di</strong>cale.Nella classificazione UICC viene raccomandata l’asportazione <strong>di</strong> almeno 15 linfono<strong>di</strong>,

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