Linee Guida AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica)

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12.07.2015 Views

I dati principali sono relativi all’integrazione della radioterapia con la chemioterapia In pazientioperabili l’associazione di chemio-radioterapia neoadiuvante è stata valutata in differenti studi di faseII. Questi studi hanno evidenziato una eccellente tolleranza al trattamento, una percentuale di interventichirurgici radicali analoga a quella conseguibile con la sola chemioterapia primaria, ma con un tasso diremissioni complete patologiche superiore e compreso tra l’11% ed il 24%. Recentemente lo studiorandomizzato di fase III POET ha dimostrato un trend verso una maggiore efficacia, nei pazienti concarcinoma gastro-esofageo localmente avanzato resecabile, dell’approccio integrato chemioradioterapicorispetto alla sola chemioterapia preoperatoria, pur con un incremento della tossicità.CONCLUSIONI ( Forza delle raccomandazioni)A. Nella malattia in stadio II e III il trattamento chemioterapico pre-operatorio dovrebbe sempreessere considerato.C. Il trattamento chemioradioterapico preoperatorio è ancora oggetto di studio.Trattamento della malattia avanzataUn tumore avanzato è definito come un tumore che, alla diagnosi o in occasione della recidiva,presenta metastasi a distanza, oppure risulta localmente infiltrante (T4), tale da non esseregiudicato radicalmente operabile (R0). Nonostante la possibilità di effettuare un interventochirurgico radicale, buona parte dei pazienti svilupperà una recidiva locale o metastasi adistanza e, comunque, più del 60% dei pazienti presentano una malattia già avanzata alladiagnosi.Almeno tre studi randomizzati hanno esplorato il ruolo della chemioterapia eseguita in primaistanza al momento della diagnosi di malattia avanzata rispetto all'inizio del trattamentodifferito alla comparsa dei sintomi. Da tali studi emerge un aumento significativo dellasopravvivenza per i pazienti trattati inizialmente con chemioterapia (beneficio di circa 6 mesi)rispetto alla sola terapia di supporto. In un quarto studio, la chemioterapia eseguita inizialmentee confrontata con la sola iniziale miglior terapia di supporto ha permesso di evidenziare comeuna maggior proporzione di pazienti trattati con chemioterapia presentavano un miglioramentoo un prolungamento del tempo trascorso con elevata qualità di vita rispetto ai pazienti trattaticon la sola terapia di supporto.Gli obiettivi della chemioterapia nel carcinoma gastrico avanzato sono essenzialmente ilprolungamento della sopravvivenza, la palliazione dei sintomi ed il miglioramento della qualitàdi vita. Nel corso degli ultimi decenni, l'aumento dell'attività dei vari regimi di combinazioneha apportato solo modesti miglioramenti della sopravvivenza globale, che si attesta intorno agli8-11 mesi. Numerose sono le associazioni di farmaci impiegati. Il 5fluorouracile (5FU), iderivati del platino e, recentemente, i taxani e l'irinotecan possono essere considerati i farmacidi riferimento nel trattamento della malattia avanzata. I regimi a tre farmaci con 5FU,antracicline e cisplatino rispetto ai regimi contenenti 5FU e cisplatino o 5FU ed antraciclinedeterminano un significativo beneficio in termini di sopravvivenza. Tra le combinazioni a trefarmaci contenenti 5FU, quelle che prevedono la somministrazione del 5FU in bolocomportano una maggiore tossicità rispetto a quelle in cui il 5FU viene somministratomediante infusione continua (livello di evidenza I). Vi è un solo studio che ha impiegato unregime a tre farmaci contenente 5FU, cisplatino e docetaxel: a fronte di un minimomiglioramento della sopravvivenza. Questa combinazione è tuttavia gravata da un importanteaumento della tossicità, specie ematologica, tale da richiedere un uso frequente di fattori dicrescita granulocitari (G-CSF) e per tale motivo è da considerare, eventualmente, in pazientigiovani, in buone condizioni cliniche generali e senza significative comorbidità associate(livello di evidenza II).

I dati dello studio REAL-2 suggeriscono che la capecitabina pu’ sostituire l’infusione continua di 5-fluorouracile e l’oxaliplatino il cisplatino (livello di evidenza I).I regimi contenenti irinotecan in associazione al 5FU possono essere una valida alternativa all'associazionedi 5FU e cisplatino in virtù del favorevole profilo di tollerabilità, ma al momento mancano studi diconfronto che evidenzino un vantaggio in termini di efficacia e tollerabilità rispetto all'associazione di trefarmaci. I pazienti anziani (di età uguale o superiore a 70 anni) traggono gli stessi benefici in termini dirisposte obiettive e sopravvivenza rispetto ai pazienti di più giovane età, senza apprezzabili variazioni dellatollerabilità ai trattamenti chemioterapici.Conclusioni: (Forza delle raccomandazioni)ALa chemioterapia eseguita in pazienti asintomatici risulta più efficace in terminidi qualità di vita e di sopravvivenza rispetto alla somministrazione dellachemioterapia a comparsa dei sintomi (livello di evidenza I)AI regimi di combinazione offrono un significativo miglioramento dellasopravvivenza rispetto alla monochemioterapia (livello I)AL'impiego di regimi a tre farmaci (5FU/cisplatino/antracicline) in pazienti inbuone condizioni cliniche generali risulta più efficace rispetto a regimi a duefarmaci (livello I)ALa somministrazione di fluoropirimidine orali può sostituire il 5FU (livello dievidenza II), in considerazione della sovrapponibile attività e tollerabilità ed alrisparmio di accessi venosi centrali necessari per la somministrazioneinfusionale di 5FUALa somministrazione di oxaliplatino può sostituire il cisplatino, inconsiderazione della sovrapponibile efficacia e della minore tossicità rispettoall'impiego del cisplatino (livello di evidenza II)BI pazienti in buone condizioni cliniche generali in progressione di malattia dopola chemioterapia di I linea possono ricevere una chemioterapia di II linea, confarmaci non già impiegati in I linea (livello di evidenza III).TRATTAMENTO CHIRURGICOCL'intervento di gastrectomia palliativa deve essere limitata a pazienti selezionati(ostruzione, sanguinamento), di età inferiore a 70 anni, in buone condizionicliniche generali, con malattia metastatica limitata ad un unica sede, in assenzadi carcinosi peritoneale disseminata (livello di evidenza III)BL'intervento di asportazione della recidiva locale di malattia (anastomosi) èindicato in assenza di ulteriori lesioni di malattia a distanzaDL'esecuzione di un bypass in laparoscopia o il posizionamento di stent sonovalide alternative alla gastrodigiunostomia (livello di evidenza III)DLa gastrodigiunostomia palliativa va evitata in caso di ascite o ostruzione delpiccolo intestino (livello di evidenza III)RADIOTERAPIAA

I dati principali sono relativi all’integrazione della ra<strong>di</strong>oterapia con la chemioterapia In pazientioperabili l’associazione <strong>di</strong> chemio-ra<strong>di</strong>oterapia neoa<strong>di</strong>uvante è stata valutata in <strong>di</strong>fferenti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> faseII. Questi stu<strong>di</strong> hanno evidenziato una eccellente tolleranza al trattamento, una percentuale <strong>di</strong> interventichirurgici ra<strong>di</strong>cali analoga a quella conseguibile con la sola chemioterapia primaria, ma con un tasso <strong>di</strong>remissioni complete patologiche superiore e compreso tra l’11% ed il 24%. Recentemente lo stu<strong>di</strong>orandomizzato <strong>di</strong> fase III POET ha <strong>di</strong>mostrato un trend verso una maggiore efficacia, nei pazienti concarcinoma gastro-esofageo localmente avanzato resecabile, dell’approccio integrato chemiora<strong>di</strong>oterapicorispetto alla sola chemioterapia preoperatoria, pur con un incremento della tossicità.CONCLUSIONI ( Forza delle raccomandazioni)A. Nella malattia in sta<strong>di</strong>o II e III il trattamento chemioterapico pre-operatorio dovrebbe sempreessere considerato.C. Il trattamento chemiora<strong>di</strong>oterapico preoperatorio è ancora oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.Trattamento della malattia avanzataUn tumore avanzato è definito come un tumore che, alla <strong>di</strong>agnosi o in occasione della reci<strong>di</strong>va,presenta metastasi a <strong>di</strong>stanza, oppure risulta localmente infiltrante (T4), tale da non esseregiu<strong>di</strong>cato ra<strong>di</strong>calmente operabile (R0). Nonostante la possibilità <strong>di</strong> effettuare un interventochirurgico ra<strong>di</strong>cale, buona parte dei pazienti svilupperà una reci<strong>di</strong>va locale o metastasi a<strong>di</strong>stanza e, comunque, più del 60% dei pazienti presentano una malattia già avanzata alla<strong>di</strong>agnosi.Almeno tre stu<strong>di</strong> randomizzati hanno esplorato il ruolo della chemioterapia eseguita in primaistanza al momento della <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> malattia avanzata rispetto all'inizio del trattamento<strong>di</strong>fferito alla comparsa dei sintomi. Da tali stu<strong>di</strong> emerge un aumento significativo dellasopravvivenza per i pazienti trattati inizialmente con chemioterapia (beneficio <strong>di</strong> circa 6 mesi)rispetto alla sola terapia <strong>di</strong> supporto. In un quarto stu<strong>di</strong>o, la chemioterapia eseguita inizialmentee confrontata con la sola iniziale miglior terapia <strong>di</strong> supporto ha permesso <strong>di</strong> evidenziare comeuna maggior proporzione <strong>di</strong> pazienti trattati con chemioterapia presentavano un miglioramentoo un prolungamento del tempo trascorso con elevata qualità <strong>di</strong> vita rispetto ai pazienti trattaticon la sola terapia <strong>di</strong> supporto.Gli obiettivi della chemioterapia nel carcinoma gastrico avanzato sono essenzialmente ilprolungamento della sopravvivenza, la palliazione dei sintomi ed il miglioramento della qualità<strong>di</strong> vita. Nel corso degli ultimi decenni, l'aumento dell'attività dei vari regimi <strong>di</strong> combinazioneha apportato solo modesti miglioramenti della sopravvivenza globale, che si attesta intorno agli8-11 mesi. Numerose sono le associazioni <strong>di</strong> farmaci impiegati. Il 5fluorouracile (5FU), iderivati del platino e, recentemente, i taxani e l'irinotecan possono essere considerati i farmaci<strong>di</strong> riferimento nel trattamento della malattia avanzata. I regimi a tre farmaci con 5FU,antracicline e cisplatino rispetto ai regimi contenenti 5FU e cisplatino o 5FU ed antraciclinedeterminano un significativo beneficio in termini <strong>di</strong> sopravvivenza. Tra le combinazioni a trefarmaci contenenti 5FU, quelle che prevedono la somministrazione del 5FU in bolocomportano una maggiore tossicità rispetto a quelle in cui il 5FU viene somministratome<strong>di</strong>ante infusione continua (livello <strong>di</strong> evidenza I). Vi è un solo stu<strong>di</strong>o che ha impiegato unregime a tre farmaci contenente 5FU, cisplatino e docetaxel: a fronte <strong>di</strong> un minimomiglioramento della sopravvivenza. Questa combinazione è tuttavia gravata da un importanteaumento della tossicità, specie ematologica, tale da richiedere un uso frequente <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong>crescita granulocitari (G-CSF) e per tale motivo è da considerare, eventualmente, in pazientigiovani, in buone con<strong>di</strong>zioni cliniche generali e senza significative comorbi<strong>di</strong>tà associate(livello <strong>di</strong> evidenza II).

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