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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 87 di 238manuale in cui venivano forniti alcuni suggerimenti sulla composizione dei susbstratiartificiali che, tuttavia, consistevano essenzialmente di una combinazione di sabbiagrossolana (0,5-1 mm) e materiale organico (50:50 o 75:25) con l’aggiunta di piccolepercentuali di argilla o limo (max 5%). In Francia, venti anni fa, fu realizzato unsubstrato fatto di un miscuglio di terra, per il 50%, e di ghiaia, per l'altro 50%: tra laterra fine e la ghiaia si verifica “rottura di granulometria”, che è il primo modo diridurre la compattazione (Raimbault, 1996). Attualmente la ricerca si è orientata versoaltri tipi di “mixes” che, oltre a creare un buon substrato per le piante, costituisconouna solida base per pavimentazioni e per marciapiedi. Questi “mixes” sono, in lineagenerale, costituiti da una matrice sassosa, da suolo che si insinua fra i pori dellamatrice e da un legante artificiale costituito da un idrogel artificiale. I risultati ottenuticonfermano che a parità o, addirittura, con densità del terreno maggiori, si riesce adottenere uno sviluppo radicale notevolmente maggiore, il che ha, chiaramente, riflessipositivi sulla crescita delle piante (Grabosky e Bassuk, 1995; Randrup, 1997,Kristoffersen, 1998). I substrati artificiali hanno, infine, dimostrato che, qualora siprovveda un adeguato rifornimento idrico, non si ha alcun effetto deprimentesull’attività delle piante, dovuto a problemi di siccità causati da un eccesso dipercolazione delle acque. In ambienti fortemente urbanizzati è applicata una tecnicainteressante, cioè la costituzione di un piano radicale; a tale scopo viene eseguito unosbancamento del marciapiede per 2 m di larghezza e per 60-80 cm di profondità; lafossa viene riempita con una miscela di terra e pietre, viene passato sopra il rullocompressore ed il piano viene strutturato a norma di legge per sopportare carichi intransito. Fatto questo, si scava una fossa di un metro cubo nella quale si posizional’albero, poi si riempie con terra normale. In questo modo, la pianta in 2-3 anni avràcolonizzato il metro cubo e comincerà a diramarsi su tutta la superficie delmarciapiede. Quando avrà colonizzato anche questo volume, all’età di 8-10 anni, siarrangerà da sola: raggiungerà le condotte di acqua pluviale, quelle fognarie, le altrecondutture della luce, del gas, ecc. A questo punto l’albero avrà preso confidenza conil suo ambiente e potrà svilupparsi equilibratamente (Raimbault, 1996).

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