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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 56 di 238rimuovere occasionalmente piante morte o malate, foglie, rami caduti e materiali dipotatura, in modo da mantenere alta l’operatività del sistema. Il materiale contaminatoha bisogno di essere raccolto, accumulato e stoccato se necessario. Questo èimportante per confermare che i residui vegetali non contengano nessuna sostanzapericolosa. In seguito vengono compostati o lavorati possibilmente sul posto; se questonon fosse possibile vengono trasportati altrove. L’efficienza di alcune tra le tecniche difitorimediazione, come la fitoestrazione e la rizofiltrazione, dipende dalla periodicarimozione di materiale vegetale. In questi casi una corretta raccolta, lo stoccaggio e losmaltimento della biomassa contaminata saranno necessari per prevenire potenzialirischi, quali l’entrata di sostanze tossiche nella catena alimentare. La fitorimediazionepotrebbe anche essere considerata come una parte della sequenza di trattamenti chevengono fatti su un sito contaminato. Pretrattamenti di suoli ed acque potrebberoessere necessari prima dell’applicazione di questa innovativa forma di bonifica.Potrebbe anche essere usata come lo scalino finale per diminuire le concentrazioni dicontaminanti preventivamente ridotte da altre tecniche di rimediazione quali, peresempio, l’escavazione di suoli altamente inquinati. Inoltre sarebbe necessario disporredi altre tecniche alternative alla fitorimediazione da poter prontamente utilizzare ognivolta che questa non possa essere garantita come, per esempio, nel corso dell’inverno,quando la crescita delle piante è rallentata o nel caso di danni dovuti a malattie oanimali.In generale, tuttavia, per adesso la fitorimediazione è stata studiata come unatecnica a se stante, che ancora si integra poco o per niente con altri metodi dirimediazione (E.P.A., 2000).5.3 GRADO DI TRASFERIBILITÀ DELLE RICERCHETra le conoscenze che già presentano un alto grado di trasferibilità si deve senz’altroricordare le tecniche di fitorimediazione attraverso fitoestrazione. Questa tecnica,particolarmente idonea per aree vaste e per concentrazioni di inquinanti noneccessivamente elevate, pur necessitando di una serie di informazioni preliminari alsuo uso (storia passata e presente dell’area, delle attività che si sono succedute su diessa, dati analitici su suolo e acque circolanti), può trovare una sua efficace

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