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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 46 di 238Una ulteriore classificazione basata sulla tolleranza prende in considerazione lacapacità di accumulo dei contaminanti nei tessuti vegetali. Il termine accumulatrice, siriferisce a quella specie vegetale che, pur non avendo una distribuzione vincolataall'abbondanza di uno o più elementi, né presentando necessariamente particolarisintomatologie legate a stress, riesce ad accumulare nei propri tessuti una quantità dimetalli pesanti superiore ai contenuti medi della vegetazione circostante.Particolarmente interessanti sono poi quelle specie dette iperaccumu1atrici, chemostrano una straordinaria capacità nell'accumulo di metalli pesanti (fino a quantità100 volte superiori rispetto alle specie non-accumulatrici), i quali diventano così tra iprincipali costituenti inorganici dei tessuti della pianta stessa (Turner, 1997; Brown etal., 1995). L'estrema tolleranza è dovuta alla elevata capacità di detossificazionemediante compartimentazione vacuolare in forma di complessi con acidi organicioppure alla formazione di precipitati insolubili nel citosol (Lasat, 2002). Fino ad oggisono stati individuati circa 400 taxa vegetali in grado di crescere ed accumulare diversigeneri di inquinanti (Baker el al., 1989a; 1989b), la maggior parte di questi sono ditipo erbaceo e provengono da zone caratterizzate da climi tropicali e subtropicali,essendo così limitante nella diffusione in areali con climi diversi da quelli di origine.Le piante iperaccumulatrici sono spesso di piccole dimensioni e con un limitato tassodi crescita. Parte della ricerca nell'ambito della fitorimediazione sta perciòindirizzandosi verso l'individuazione di nuove specie con un elevato tasso diassorbimento di inquinanti ed una capacità di sviluppo superiore a quella delle specieattualmente utilizzate. A differenza di altre tecniche che prevedono la rimozione deisuoli inquinati e il trattamento ex-situ degli stessi, la fitorimediazione viene eseguita insitu senza bisogno di rimuovere e trasportare porzioni di suolo; inoltre, la presenza sulposto di specie vegetali accresce e migliora le caratteristiche fisiche, chimiche ebiologiche del terreno con vantaggi sia di tipo ecologico che economico. A seconda deltipo di inquinante e della modalità di decontaminazione, le tecniche di fitorimediazionepossono venire classificate in dirette oppure indirette. Nelle tecniche dirette, la specievegetale può agire direttamente sul metallo pesante o sul composto organicoestraendolo, immagazzinandolo e trasportandolo nella parte aerea della pianta. Nelletecniche indirette, invece, si assiste ad un'azione simultanea dell'apparato radicale e dei

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