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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 45 di 238ecosostenibile ed applicabile su larga scala è rappresentata dalla fitorimediazione, cheprevede l'utilizzo di specie vegetali per la decontaminazione di suoli inquinati dametalli pesanti e/o sostanze organiche. Questa può essere, a ragione, definita come una"tecnologia verde" e environmental-friendly basandosi sul fatto che una pianta puòessere paragonata ad una "pompa a energia solare" capace di assorbire inquinanti dalsuolo e dall'acqua attraverso le radici, per concentrarli nei tessuti della parte aerea oper degradarli rendendoli così innocui sia per l'ambiente che per l'uomo (Raskin,2000). Il termine fitorimediazione è relativamente nuovo: coniato nel 1991, raggruppaal suo interno una serie di tecniche che utilizzano la capacità di cui sono dotate alcunepiante per assorbire, rimuovere, degradare o rendere innocui alcuni inquinanti(Cunningharn e Berti, 1993; U.S. Erivirorimental Protection Agency, 2000). E’evidente l’interesse che suscita questa tecnica ed i suoi campi di applicazione, anche incontesti apparentemente lontani quali le tematiche del progetto RISVEM, doveperaltro, parlando di verde multifunzionale, è certamente possibile immaginare unaarea verde (urbana o periurbane) allestita su un terreno degradato per il quale sisarebbe dovuto pensare ad un intervento di recupero oneroso e molto impegnativo.5.2 STATO DELL’ARTE DELLA RICERCAIl concetto di impiegare specie vegetali per depurare l'ambiente non è certo di nuovaintroduzione. Già circa 300 anni fa, infatti, fu proposto di utilizzare le piante per iltrattamento di acque contaminate (Hartman, 1975), mentre all'inizio del XIX secoloiniziarono i primi studi sull'accumulo di metalli pesanti nelle foglie di varie piante(Baumann, 1985). L’idea di utilizzare le piante in tecniche di bonifica edecontaminazione ambientale nasce a seguito di numerose applicazioni nellaprospezione mineraria. In natura infatti esistono sia specie vegetali particolarmentesensibili a determinati inquinanti sia specie endemiche di aree minerarie che vivonoquasi esclusivamente in suoli ricchi di metalli pesanti. Queste ultime, dette indicatrici,con la loro presenza o con determinati cambiamenti morfofisiologici, fornisconoinformazioni sull'ambiente in cui vivono (Tyler, 1990; Baudo et al., 1995).

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