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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 31 di 2383.2.4 ArtropodofaunaTutte le iniziative che sono previste per migliorare le condizioni ambientali mediantela realizzazione di spazi verdi ad uso molteplice e inquadrate nella giusta collocazionedi un contesto naturalistico consentono la permanenza o la stabilizzazione di artropodiantagonisti di altri fitofagi dannosi, e pertanto con la loro azione consentono un sempreminore impiego di sostanze chimiche di sintesi, spesso assai persistenti e ad azionepolivalente, nella protezione delle piante (Solinas, 1993; Altieri, 1995). Si ricordano atal proposito i buoni risultati conseguiti in esperienze condotte nell’ambito di unprogetto di naturalizzazione definito per aree degradate nel Lazio con l’impiego dideterminate specie arboree o l’adozione di equilibrate pratiche di gestione per favorireil recupero potenziale di specie animali ormai in rarefazione in quanto poco tollerantinei confronti di sostanze di sintesi immesse nell’ambiente per sostenere lo sviluppo dipiante coltivate e/o nella loro difesa (Tiberi et al., 2001). Gli effetti delle sostanzeinquinanti immesse nell’ambiente sia sulle composizione specifiche della componenteanimale e sia sulla qualità dell’ambiente, vengono evidenziati in senso positivo onegativo dalle dinamiche di popolazione di alcuni fitofagi come conseguenza dellemodificazioni indotte alla pianta, e dall’ostacolo che gli stessi inquinanti rappresentanoper gli antagonisti di specie dannose, in quanto mascherano le vittime stesse (Battisti eTiberi, 1999). La mancata regolazione biologica può causare di conseguenza degliscompensi nella composizione specifica delle relazioni trofiche e quindi alterazionispesso profonde nell’intero sistema. Gli studi sulle comunità di acari presenti nellearee verdi urbane e peri-urbane sono rari e per lo più a valenza faunistica, con limitateinformazioni ecologiche (Ehler and Frankie, 1978; Moryama and Mori, 1997).3.2.5 Gestione del verdeLa gestione della vegetazione, sia arborea che arbustiva che erbacea, finalizzataall'incremento delle presenze faunistiche desiderabili, e all'eventuale controllo diquelle indesiderabili, è fondamentale per ottenere risultati in tal senso. Nei parchistorici, dove le finalità principali sono quelle di mantenere un impianto conformeall'originario per motivi di testimonianza storica, le possibilità sono più limitate.

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