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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 212 di 238animatore. Al termine della prima fase è stato consegnato ai ragazzi il tesserino diranger, quale riconoscimento e forma di responsabilizzazione dell'impegno cheavevano assunto: "l'adozione dei giardini pubblici". Nel tesserino venivano riportati insintesi i compiti dei rangers. Data la presenza costante e appassionata delle famiglie,sono stati inoltre organizzati momenti di incontro e uscite di gruppo. Ma èprincipalmente sotto l’aspetto progettuale che l’interazione tra ragazzi e adultidimostra le maggiori potenzialità per una duplice ragione. In primo luogo bambini eragazzi rappresentano un “collante comunitario” (Lorenzo, 1998), se contattatiall’interno di strutture educative (scuole o centri giovanili) essi fungono dacatalizzatori di un coinvolgimento trasversale delle famiglie consentendo in tal modol’apertura del processo a tutte le differenti espressioni di una comunità. In secondoluogo il rapporto dei bambini con la natura, la loro facilità di comunicare “visioniutopiche” (Lorenzo, 1983), la loro capacità di vedere l’ambiente in un’ottica globale,influisce positivamente sulla qualità dei progetti rendendoli sostenibili, semplici esensibili ai bisogni di tutti gli utenti (Quadro10).Quadro 10Progetto di urbanistica partecipata – Un nuovo centro per Avane, Empoli (FI).Dall’ottobre 1997 è operativo a Empoli un progetto di urbanistica partecipata partito da una richiestadell’amministrazione di elaborare, all’interno del nuovo Piano Regolatore Generale, strumenti e strategiecapaci di coinvolgere i cittadini nelle decisioni urbanistiche e architettoniche che riguardano il proprioquartiere. L’individuazione della frazione di Avane nella quale avviare la sperimentazione è stata dettatadal bisogno di intervenire in luoghi in cui una veloce e densa edificazione concomitante all’insediamento dinumerose persone non originarie dei luoghi ha creato disagi di tipo ambientale e sociale. Obiettivo:rivedere e rielaborare insieme con gli abitanti uno schema generale di riqualificazione urbana nell’ambitodel Piano Regolatore di Empoli. Il Piano di Riqualificazione Urbana, prodotto inizialmente tramite letradizionali forme di partecipazione che hanno coinvolto Casa del Popolo e Parrocchia, considerava i soliaspetti delle destinazioni funzionali e della portata degli interventi. L’aspetto innovativo dell’approccioutilizzato è consistito nell’individuare i legami tra gli abitanti e l’ambiente circostante, nel giungere adefinire in forma partecipata scelte progettuali di dettaglio, nel far crescere il senso di identificazione deicittadini con il progetto individuando le strategie e gli attori locali per la realizzazione e la gestione deglispazi e delle funzioni programmate. L’aspetto veramente innovativo è consistito nell’attribuire il ruolo dicatalizzatori della partecipazione ai bambini (scuola elementare) e ai giovani (Centro Giovani, COGA,Associazione «Latte e Miele», etc.) della zona. Dopo soli quattro mesi di lavoro i primi elaborati deibambini hanno evidenziato i luoghi dell’identità nel paese, l’importanza del fiume Arno e della campagna,il bisogno di percorsi pedonali e ciclabili alternativi, il desiderio di potenziare e progettare i luoghi dellasocializzazione.

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