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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 206 di 238in un determinato contesto territoriale caratterizzato da elementi unificanti di varia natura(amministrativa e/o storica e/o biologica e/o fisiografica), si esplica a livello delle scelte(pianificazione), dell’organizzazione degli spazi e degli oggetti (progettazione), delleazioni di conservazione, promozione e sviluppo della realtà di riferimento (gestione), deimodelli comportamentali (regolamentazione). Gli aspetti partecipativi risultano tanto piùrilevanti nelle situazioni in cui il rapporto “bene-utilizzo del bene” è particolarmentestretto e, a maggior ragione, dove le forme di utilizzo del bene sono molteplici e talvoltacontrastanti come nel caso della foresta urbana (de Vreese et al., 2002). Nelle areemetropolitane l’utilizzo dei luoghi verdi urbani e periurbani rappresenta un’esigenzacrescente conseguente al progressivo inurbamento di una porzione sempre più vasta dellapopolazione (nel corso dell’ultimo ventennio la popolazione urbana è raddoppiata eattualmente circa il 50% degli abitanti del pianeta vive in città, Lorenzo, 1998). Anche sein Italia l’intensità di frequentazione dei boschi a fini ricreativi (numero medio di visiteannue in bosco inferiore a 10) è ancora lontana da quella di paesi quali ad esempio laFinlandia (dove in alcune regioni il numero di visite annue in bosco varia tra le 72 e le110) (Tyrväinen, 1999), tuttavia nel nostro paese il 96% della popolazione compie attivitàricreative legate in qualche modo alle aree verdi e, in particolare, ai boschi (Scrinzi et al.,in Tyrväinen et al., 2002). Da queste considerazioni emerge inequivocabilmentel’importanza dei boschi periurbani e delle aree verdi assimilabili a “boschi” alle porte dicasa. È evidente che a questo prepotente sviluppo delle esternalità delle aree verdi legateagli aspetti ricreativi debbano uniformarsi non solo le attività produttive tradizionali adessi legate ma anche la progettazione, i modelli gestionali e il regime vincolistico, secondoun approccio bottom-up i cui vantaggi sono già stati oggetto della presente trattazione.Alla luce di queste considerazioni si possono quindi distinguere due ambiti ben distinti diprocedure partecipative, spesso corrispondenti ad altrettante scale territoriali, i cui esitiandranno a ripercuotersi sulle attività progettuali, gestionali e regolamentari delle aree diriferimento: quelli in cui le nuove esternalità si sommano a modelli tradizionali disfruttamento del territorio e quelli, come la aree verdi urbane, in cui le attività ricreativerappresentano l’elemento assolutamente predominante, se non l’unico. In merito alla primatipologia di situazioni, un’interessante esperienza di processo partecipativo è stata avviatacontestualmente al processo istitutivo dell’Area Naturale Protetta di Interesse Locale(ANPIL) della valle del Terzolle (Quadro 6) posta a due passi dal centro urbano della città

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