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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 18 di 2382.4 CONCLUSIONIAlla luce di quanto sopra, è essenziale individuare le specie e/o, all’interno della stessaspecie, le provenienze e i cloni maggiormente tolleranti/resistenti agli inquinantidell’aria. Secondo Levitt (1980), la resistenza di un organismo ad uno stress si puòrealizzare attraverso due vie: l’esclusione dello stress stesso, che nel caso deicontaminanti aerodispersi comprende anche meccanismi che influenzano il suoassorbimento attraverso gli stomi; la sua tolleranza, ovvero la possibilità di sopportare(prevenire o riparare) gli effetti dell’inquinante. Essendo il più diffuso e fitotossicodegli inquinanti tipici degli ambienti urbani, la ricerca è stata concentrata sulla rispostadifferenziale all’esposizione all’O 3 di alcune provenienze di Fraxinus excelsior(frassino maggiore) e F. ornus (ornello). In particolare, sono state utilizzate piante didue anni provenienti da alcune zone del Piemonte e della Toscana. In totale, sono stateallevate cinque provenienze, ad ognuna delle quali è stata attribuita una sigla (Tabella4).Tabella 4 - Provenienza e codice identificativo delle piante di frassino maggiore(Fraxinus excelsior) e orniello (F. ornus) esposte all’ozono.Codice identificativoProvenienzaLSFraxinus excelsior - Lame Sesia (Piemonte)VPFraxinus excelsior - Valle Pesio (Piemonte)VBFraxinus ornus - Val Borbera (Piemonte)FETFraxinus excelsior - Vivaio CFS ToscanaFOTFraxinus ornus - Vivaio CFS ToscanaLe piante sono state allevate presso il Dipartimento di Coltivazione e Difesa delleSpecie Legnose “Giovanni Scaramuzzi” dell’Università di Pisa, dapprima in serra dagiugno all’autunno successivo e -in seguito ad un’operazione di potatura- sono stateposte in cella climatica [20±1° C, 85±5% RH, 500 moli m -2 s -1 di radiazionefotosinteticamente attiva (PAR: 400-700 nm) e 15 ore di fotoperiodo] in condizioni

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