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RISVEM: D3 - REVISIONE CRITICA DELLO STATO DELL’ARTE DELLA RICERCA Data: 31/03/2004Documento: RS_01_D3-1.1 Pagina 105 di 238tenere presenti le molteplici funzioni delle piante. Quanto sopra porta ad un notevoleabbassamento della soglia di dannosità di vari “parassiti”, anche in considerazione deidanni che possono essere arrecati ai cittadini (Tiberi, 2000 a).8.1.3 Rapporti uomo-“parassiti” nel contesto urbanoIl confronto riguarda essenzialmente l’innata avversione che l’uomo manifesta versogli insetti “entomofobia”, compresi quelli che sono legati strettamente alle piante, maarrecano disturbi per mezzo dei loro escrementi (melata soprattutto), caduta di esuvie edi individui morti o, ancora, di frammenti vegetali; in questa difficile convivenza nonvengono esclusi neppure specie notoriamente innocue (Olkowiski e Olkowiski, inRobinson, 1996). Indubbiamente, però, il rapporto raggiunge il massimo diincompatibilità quando si considerano gli insetti che trasmettono malattie (fenomenoche oggi, almeno nelle nostre regioni, è sempre meno frequente), che pungono o chedeterminano reazioni allergiche nell’uomo (Coulson e Witter, 1984). Senza entrare inuna disamina approfondita su questo importante argomento valga al riguardol’esempio delle Infestazioni della Processionaria del pino :che in pinete naturali oanche artificiali, realizzate non per finalità produttive o ricreative, possono oscillare,senza causare danni di rilievo, intorno a livelli che nei centri abitati sono decisamenteintollerabili, non solo per le deturpazioni prodotte dalle larve alla chioma dei pini ma,soprattutto, per i disturbi che possono verificarsi a spese dell’uomo e degli animalidomestici, quando vengono a contatto con i peli urticanti (Tiberi, 1989). Gli effettisull’uomo dei peli urticanti (erucismo), rivestono un notevole interesse medicosanitario,sia per le reazioni epidermiche più o meno persistenti provocate sullageneralità delle persone e sia per le conseguenze che a volte si registrano a carico disoggetti particolarmente sensibili o già sensibilizzati a seguito di reiterati contatti.Reazioni allergiche sono state infatti da tempo segnalate per persone che operavano inambienti fortemente infestati dal ricordato lepidottero. Tra gli effetti vanno anchericordati quelli a carico di mucose e organi di senso, occhi in primo luogo. Riguardoagli occhi, va tenuto presente che i peli urticanti, in ragione della loro morfologia,hanno un’elevata capacità di penetrazione e, dopo un iniziale ancoraggio superficiale,

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