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IL LEGAME CHIMICO - Dipartimento di Chimica

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<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>6.A PRE-REQUISITIPrima <strong>di</strong> iniziare a lavorare su questa Unità, dovrestiessere in grado <strong>di</strong>:• comprendere il concetto <strong>di</strong> molecola;• avere una certa famigliarità con i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong>composti chimici già visti;• rappresentare un composto attraverso la suaformula <strong>di</strong> struttura;• scrivere il nome e la configurazione elettronica deiprimi venti elementi della tavola perio<strong>di</strong>ca;• mettere in relazione la posizione occupata nellatavola perio<strong>di</strong>ca con la configurazione elettronica dellivello più esterno.6.B PRE-TESTPerché il calcio forma un catione (cioè uno ione acarica positiva) Ca 2+ mentre il bromo forma unanione (ione a carica negativa) Br - ?Come si può spiegare in termini <strong>di</strong> configurazioneelettronica la formazione del composto CaBr 2?Che tipo <strong>di</strong> legame si forma?6.C OBIETTIVIAl termine <strong>di</strong> questa Unità dovrai essere in grado<strong>di</strong>:• applicare la “regola dell’ottetto” per descriverela configurazione degli atomi nei composti e perprevedere quali legami si formano in certecon<strong>di</strong>zioni;• descrivere alcuni casi semplici <strong>di</strong> legame ionico intermini <strong>di</strong> cessione e acquisto <strong>di</strong> elettroni;• descrivere alcuni casi semplici <strong>di</strong> legame covalente,in termini <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> coppie <strong>di</strong> elettroni;• comprendere il significato del legame covalentedativo;• acquistare famigliarità con le formula <strong>di</strong> Lewis edutilizzarle nella costruzione <strong>di</strong> semplici formule <strong>di</strong>struttura dei composti;• partendo dall’elettronegatività, comprendere lanatura delle interazioni <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>polare;


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>• a partire dai valori <strong>di</strong> elettronegatività, prevederela natura del legame tra due determinati elementi espiegare il parziale carattere ionico dei legamicovalenti in alcuni composti;• descrivere il legame idrogeno, <strong>di</strong>stinguere lesituazioni in cui si forma, prevedere gli effetti sulleproprietà delle sostanze;• descrivere con un modello semplice il legamemetallico e spiegare in base a questo alcuneproprietà dei metalli;• spiegare l’esistenza delle forze inter-molecolariin molecole polari e non polari;• illustrare sinteticamente i principi della teoriadetta “del legame <strong>di</strong> valenza” (VB);• <strong>di</strong>stinguere legami σ e π, in<strong>di</strong>viduando le lorocaratteristiche fondamentali;• comprendere il significato dell’ibridazione,<strong>di</strong>stinguendo i vari tipi;• comprendere il significato degli orbitali molecolarinella formazione dei legami.6.1 PERCHE’ SI FORMANO I LEGAMI?La tendenza che gli atomi mostrano a formaremolecole, legandosi spontaneamente me<strong>di</strong>antelegami chimici, può essere ricondotta alla generaletendenza <strong>di</strong> un sistema a raggiungere una situazionestabile, a minore contenuto <strong>di</strong> energia; infattil’energia della molecola così formata è inferiorerispetto a quella dei due atomi isolati. Allora, se dueatomi posti a contatto reagiscono tra lorospontaneamente, si potrà scrivere:A + B → AB + energiaSi nota chiaramente che il sistema ottenuto è piùstabile <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> partenza, visto che una parte dellasua energia è stata ceduta all’ambiente esterno.L’ENERGIA DI <strong>LEGAME</strong> è l’energia che deveessere fornita per rompere un certo legame in unamole <strong>di</strong> sostanza; la stabilità <strong>di</strong> una molecola, quin<strong>di</strong>,è tanto maggiore, quanto più alta è la sua energia <strong>di</strong>legame (ve<strong>di</strong> termochimica).


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>5p y25p z1e simbolo.Ar (Gruppo 0) ha configurazione esternacaratterizzata dall’ottetto completo3s 2 3p 6 e simboloAr......I....Quin<strong>di</strong>, per gli elementi rappresentativi il numero <strong>di</strong>punti nei simboli <strong>di</strong> Lewis corrisponde al numerodel gruppo nella tavola perio<strong>di</strong>ca; questarappresentazione è meno usata per gli elementi <strong>di</strong>transizione.La formazione <strong>di</strong> un legame chimico può essererappresentata combinando opportunamente piùsimboli <strong>di</strong> Lewis; verranno presentati degli esempi inseguito.....6.3 TIPI DI <strong>LEGAME</strong>Per semplicità, i legami chimici possono essere <strong>di</strong>visiin due gran<strong>di</strong> categorie: i legami atomici e quellielettrostatici (nella realtà i legami sono per lo più <strong>di</strong>natura mista fra i due).Se uno o più elettroni esterni dell’atomo A hanno uncontenuto <strong>di</strong> energia molto maggiore rispetto a quelli<strong>di</strong> B, essi possono passare da A a B, formando ioniA + e B - e dando luogo ad una interazioneelettrostatica che tiene i due atomi uniti.Se, invece gli elettroni esterni <strong>di</strong> A e B hannopressappoco la stessa energia, può formarsi unlegame atomico attraverso la messa in comune <strong>di</strong>elettroni, che portano a nuove strutture concontenuto <strong>di</strong> energia inferiore.Esaminiamo ora in maggior dettaglio laformazione dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> legame.6.3.1 <strong>LEGAME</strong> IONICOConsideriamo la reazione tra un elemento metallicodel I Gruppo ed un non metallo del VII Gruppo, ad


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>esempio tra Na e Cl:• Na ha carattere nettamente metallico, con fortetendenza a cedere l’elettrone 3s 1 (quantitativamente,ciò è confermato dalla bassa energia <strong>di</strong> primaionizzazione e da una affinità elettronica nonfavorevole all’acquisto <strong>di</strong> elettroni).• Cl, che ha 7 elettroni nello strato esterno, ètipicamente un non-metallo, ha bassa tendenza acedere elettroni, confermata da una affinitàelettronica molto negativa (quin<strong>di</strong>, favorevoleall’acquisto <strong>di</strong> un elettrone) e da un’energia <strong>di</strong>ionizzazione elevata, anche a causa delle ridotte<strong>di</strong>mensioni.In queste con<strong>di</strong>zioni, Na cede il suo elettrone,trasformandosi in ione con carica +1 ed assumendola configurazione elettronica del neon; Cl, d’altraparte, acquista l’elettrone, assume una carica negativae raggiunge la configurazione dell’argo. Il <strong>LEGAME</strong>IONICO così ottenuto, non <strong>di</strong>rezionale, determinaun’attrazione elettrostatica tra ioni <strong>di</strong> carica opposta.La formazione del legame può essere schematizzatame<strong>di</strong>ante i simboli <strong>di</strong> Lewis, in cui gli ioni si scrivonotra parentesi quadra, in<strong>di</strong>candone la carica, e glielettroni dei due atomi, <strong>di</strong> per sé identici, vengonorappresentati con punti e croci per seguire piùfacilmente il loro trasferimento. Si tratta, comunque,<strong>di</strong> una rappresentazione convenzionale che nonin<strong>di</strong>ca la reale posizione degli elettroni, in realtàdelocalizzati in una nuvola <strong>di</strong> densità elettronica...Na x + Cl .. → Na + xCl ..........Analogamente, possiamo rappresentare laformazione <strong>di</strong> un legame ionico tra Mg ed F; poichéF accetta un elettrone ed Mg ne cede due, per ogniatomo <strong>di</strong> Mg saranno necessari due atomi <strong>di</strong> F.Mgx x + .. → Mg F..2+ x F..........F.. x F............---


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>6.3.2 <strong>LEGAME</strong> COVALENTEConsideriamo ora la formazione <strong>di</strong> un legame tra Cle H per dare HCl. Come già accennato, Cl ha unaforte tendenza ad acquistare un elettrone percompletare l’ottetto, ma H in questo caso ha unabassa tendenza a cedere il suo elettrone (dovuta alsuo carattere non-metallico e ad una elevata energia<strong>di</strong> ionizzazione). In questo caso, si ha messa incomune <strong>di</strong> due elettroni, ciascuno fornito da uno deidue atomi e formazione <strong>di</strong> un <strong>LEGAME</strong>COVALENTE. Attraverso i simboli..H x + Cl .. → Cl .....H x.....si può osservare la coppia <strong>di</strong> elettroni <strong>di</strong> legamecon<strong>di</strong>visi che rappresenta il legame covalente, per cuiH assume la configurazione dell’He (2 elettroni) e Clquella dell’Ar, completando l’ottetto. Ragionando intermini <strong>di</strong> densità elettronica e <strong>di</strong> orbitale, il legamecovalente può essere interpretato in termini <strong>di</strong>sovrapposizione tra gli orbitali dei due atomi vicini:più efficace è la sovrapposizione, più forte è illegame (teoria del legame <strong>di</strong> valenza).Diversamente dal legame ionico, il legame covalenteè fortemente <strong>di</strong>rezionale e la zona <strong>di</strong> massimadensità corrisponde al segmento che unisce i nucleidegli atomi legati.Allo stesso modo, possono essere spiegate lemolecole biatomiche dei gas, come H 2e Cl 2: inentrambi i casi, si ha la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> una coppia <strong>di</strong>elettroni tra due atomi, con formazione <strong>di</strong> un legamecovalente SINGOLO; nel caso delle coppie <strong>di</strong>elettroni, possiamo <strong>di</strong>stinguere:• le coppie <strong>di</strong> legame, che possono esseresostituite da un trattino, per rappresentare il legame;• i cosiddetti “doppietti solitari”, rappresentati dauna coppia <strong>di</strong> elettroni non con<strong>di</strong>visa, che, quin<strong>di</strong>,non partecipa al legame; queste ultime sono presenti,ad esempio, sull’atomo <strong>di</strong> Cl (3 doppietti solitari peratomo).H x. + H → H . x H oppure H H


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>..elettroni <strong>di</strong> legame..oppureCl +x.. Cl.xxxxxCl Cl→....xxCl .. xClx.xxdoppietti solitariQuesti schemi rappresentano la base concettualedelle formule <strong>di</strong> struttura dei composti, introdottein precedenza.Allo stesso modo possono essere descritti molticomposti, in particolare quelli costituiti da nonmetalli,come, ad esempio, NH 3e H 2O.H..xOẋH xx oppure H O ..xx.HH 2OSe proce<strong>di</strong>amo in modo analogo con la molecola <strong>di</strong>azoto (N 2), affinché i due atomi raggiunganol’ottetto, è necessario attribuire a ciascuno tre coppie<strong>di</strong> elettroni <strong>di</strong> legame: si forma, quin<strong>di</strong>, un legamecovalente triplo. Questo legame è molto forte espiega la scarsa reattività <strong>di</strong> N 2, che viene spessousato come atmosfera inerte. La maggiore forza dellegame triplo N≡N rispetto ad un legame singolo N-N è confermato sperimentalmente dalle lunghezze <strong>di</strong>legame (0,109 nm per il legame triplo contro 0,147nm per il legame N-N in altri composti)... ..N .. + . N.. → N N......oppureN N....Analogamente può essere spiegato il doppio legamenella molecola dell’ossigeno, in cui vengonocon<strong>di</strong>vise due coppie <strong>di</strong> elettroni, con formazione <strong>di</strong>un legame covalente DOPPIO.H xxxNẋH.xH.oppureH..NHHNH 3..O .. +..→ Ȯ .. . .. . O Ȯ..........oppureO Ȯ .....


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>6.3.3 <strong>LEGAME</strong> COVALENTE DATIVONel legame covalente ciascuno dei due atomicontribuisce alla formazione del legame con unelettrone. In altri casi, invece, gli elettroni <strong>di</strong> legamecon<strong>di</strong>visi possono essere forniti da uno solo dei dueatomi: in questo caso si forma un <strong>LEGAME</strong>COVALENTE DATIVO, o COORDINATIVO,che si forma facilmente nel caso <strong>di</strong> molecolecontenenti doppietti solitari non con<strong>di</strong>visi. Adesempio, mescolando ammoniaca e acido cloridricogassoso si ottiene cloruro <strong>di</strong> ammonio, secondo lareazione:NH 3+ HCl → NH 4Clche può essere interpretata come il risultato dellaformazione <strong>di</strong> un legame covalente dativo tra unacoppia <strong>di</strong> elettroni <strong>di</strong>sponibili dell’atomo N <strong>di</strong> NH 3e lo ione H + <strong>di</strong> HCl, con formazione <strong>di</strong> uno ioneammonio NH 4+.H x→H .N. xHx.H x..H .N. xHHx.+ H*Cl →..+ -*ClIl legame dativo non è <strong>di</strong>stinguibile dal legamecovalente, anche se in genere lo si rappresenta inmodo <strong>di</strong>verso, con una freccia; i quattro legami N-H sono perfettamente identici ed equivalenti.HHN HH+Il legame covalente dativo permette spesso <strong>di</strong>spiegare la formazione <strong>di</strong> più composti simili (ad


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>esempio, ossi<strong>di</strong>) da parte <strong>di</strong> non-metalli con numero<strong>di</strong> ossidazione variabile.6.4 ELETTRONEGATIVITA’, POLARITA’ ECARATTERE DEI LEGAMIQuando due atomi <strong>di</strong>versi sono uniti da un legamecovalente, l’attrazione esercitata da ogni atomo suglielettroni <strong>di</strong> legame può essere messa in relazione conuna proprietà detta ELETTRONEGATIVITA’.Ad esempio, in una molecola <strong>di</strong> HCl, l’atomo <strong>di</strong>cloro, più elettronegativo rispetto all’idrogeno,esercita un’attrazione maggiore sugli elettroni <strong>di</strong>legame, per cui il baricentro delle cariche positive equello delle cariche negative non coincidono:quest’ultimo è più spostato verso l’atomo <strong>di</strong> cloro, equesta <strong>di</strong>stribuzione asimmetrica delle cariche, notacome POLARIZZAZIONE, dà luogo ad unamolecola POLARE, in cui i baricentri separati dellecariche positive e negative costituiscono un <strong>di</strong>polo. Il<strong>di</strong>polo, generato grazie alla presenza <strong>di</strong> un elementofortemente elettronegativo, può essere rappresentatoformalizzando sul cloro una parziale carica negativae sull’idrogeno una parziale carica positiva, in<strong>di</strong>catecon i simboli δ + e δ - (delta)δ + δ -H----Cle può essere quantificato dal valore del momento<strong>di</strong>polare, che in una molecola si calcola facendo lasomma vettoriale dei valori <strong>di</strong> momento <strong>di</strong>polarerelativi a tutti i legami presenti.Quando il legame unisce due atomi uguali, come adesempio in H 2o Cl 2, i centri delle cariche positive enegative sono coincidenti, in un punto equi<strong>di</strong>stantedai due nuclei, e conseguentemente questi legaminon presentano polarità. Quin<strong>di</strong>, sono APOLARI lemolecole in cui gli atomi non presentano unasignificativa <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> elettronegatività oppurequelle simmetriche, in cui <strong>di</strong>poli uguali si annullano avicenda: in queste molecole il momento <strong>di</strong>polare ènullo.


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>HHClClHCl= centro della carica positiva= nucleo atomico= centro della carica negativaL’ELETTRONEGATIVITA’ può essere definitacome la tendenza <strong>di</strong> un atomo in una molecola adattrarre gli elettroni <strong>di</strong> legamedescrive, quin<strong>di</strong> la capacità <strong>di</strong> un atomo <strong>di</strong>competere per gli elettroni <strong>di</strong> legame con gli altriatomi cui è legato.La tabella presenta i valori <strong>di</strong> elettronegatività <strong>di</strong>alcuni elementi secondo la scala <strong>di</strong> Pauling.


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>H2,2Li1,0Na0,9K0,8Rb0,8Cs0,7Be1,5Mg1,2Ca1,0Sr1,0Ba0,9(elementidelblocco d)B2,0Al1,5Ga1,8In1,6Tl1,7C2,5Si1,8Ge1,8Sn1,8Pb1,8N3,0P2,1F4,0O3,5Se2,4Cl3,0S2,5Br2,8As2,0Sb1,9Te2,1I2,5Bi1,9Po2,0At2,2


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>I non-metalli, che hanno forte tendenza adacquistare elettroni, hanno valori <strong>di</strong> elettronegativitàelevati, mentre i metalli sono caratterizzati da valoriinferiori. Nella tavola perio<strong>di</strong>ca, questa proprietà<strong>di</strong>minuisce in un gruppo dall’alto verso il basso edaumenta in un periodo da sinistra a destra. Come sipuò notare nella tabella, l’elemento in assoluto piùelettronegativo è il fluoro (EN = 4).L’elettronegatività è correlata con l’affinitàelettronica, ma mentre quest’ultima esprime lacapacità <strong>di</strong> attrarre elettroni da parte <strong>di</strong> singoli atomi,essa è una proprietà molecolare ed è riferita ad atomiall’interno <strong>di</strong> molecole.I valori relativi <strong>di</strong> elettronegatività <strong>di</strong> due atomiimpegnati in un legame permettono <strong>di</strong> valutarne lapolarità, calcolando la <strong>di</strong>fferenza (∆EN) tra leelettronegatività dei due atomi impegnati nel legame.ESEMPIOQuale legame è più polare tra H-Cl e H-O?Calcoliamo i valori <strong>di</strong> ∆EN per i due legami,sapendo che EN H= 2,2; EN Cl= 3,2; EN O=3,4.∆EN (H-Cl)= 1,0∆EN (H-O)= 1,2Il legame H-O è leggermente più polare e presentaun maggiore carattere ionico rispetto al legameH-Cl.Schematicamente, si possono in<strong>di</strong>viduare variepossibilità:1. Legame covalente puro o omopolare: ∆EN = 0E’ il legame che si stabilisce tra due legami uguali oche hanno uguale elettronegatività; la coppiaelettronica è equamente con<strong>di</strong>visa dai due atomi e lamolecola non è polare.2. Legame covalente polare: ∆EN ≈2Quando i due atomi hanno <strong>di</strong>versa elettronegatività,gli elettroni <strong>di</strong> legame sono maggiormente attrattidall’atomo più elettronegativo: la molecola è polareed il legame covalente presenta un parziale carattereionico. L’effetto sarà tanto più pronunciato quantomaggiore è il valore <strong>di</strong> ∆EN.


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>3. Legame ionico con parziale carattere covalente:∆EN >≈ 2Quando la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> elettronegatività è elevata, cisi avvicina alla situazione in cui gli elettroni nonsono più con<strong>di</strong>visi, ma vengono ceduti dall’atomomeno elettronegativo a quello più elettronegativo. Siassume un legame ionico puro per valori <strong>di</strong> ∆EN>3.In questo senso, vi è una continuità tra legamecovalente e legame ionico, ed i due tipi <strong>di</strong> legamivengono interpretati con lo stesso criterio, ancheperché solitamente i legami hanno carattere mistoionico-covalente. La <strong>di</strong>versa elettronegatività degliatomi introduce un effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsione nel legamecovalente, che assume un parziale carattere ionico; siritiene che un’analoga <strong>di</strong>storsione si produca anchesugli ioni impegnati in un legame ionico, conferendoal legame un parziale carattere covalente. Questoconferma che è molto improbabile avere un legamereale totalmente ionico o totalmente covalente, e chei due effetti in genere si integrano secondo <strong>di</strong>verseproporzioni a seconda del tipo <strong>di</strong> legame.6.5 LE FORZE INTERMOLECOLARI6.5.1 INTERAZIONI TRA MOLECOLE POLARI E NONPOLARIOltre ai legami che sono stati descritti, esistono altreFORME DI INTERAZIONE TRA LEMOLECOLE: queste hanno natura elettrostatica(interessano i <strong>di</strong>poli delle molecole), e pur essendo,in generale, più deboli rispetto ai legami ionici ecovalenti, conferiscono alle sostanze proprietàspecifiche, rilevanti soprattutto allo stato liquido esolido (ad esempio, un aumento della temperatura <strong>di</strong>ebollizione).Schematicamente, si hanno:- interazioni <strong>di</strong>polo-<strong>di</strong>polo- interazioni <strong>di</strong>polo-<strong>di</strong>polo indotto- interazioni <strong>di</strong>polo-indotto-<strong>di</strong>polo indottoQueste interazioni in molecole sia polari che nonpolari vengono spesso in<strong>di</strong>cate genericamente comeforze <strong>di</strong> Van der Waals.


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>Le molecole polari, che possono essere considerate<strong>di</strong>poli permanenti, danno luogo ad interazioni <strong>di</strong>tipo attrattivo tra poli a carica opposta, producendoun effetto <strong>di</strong> orientamento dei <strong>di</strong>poli presenti. Leforze <strong>di</strong>polari sono trascurabili allo stato gassoso,ma sono importanti allo stato liquido, in cui lemolecole sono tra loro vicine.Fenomeni <strong>di</strong> natura fisica osservati, ad esempio, sumolecole <strong>di</strong> gas nobili, hanno confermatol’esistenza <strong>di</strong> forze <strong>di</strong> coesione tra le molecoleanche in specie non polari; sono le cosiddette forze<strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione (o forze <strong>di</strong> London) e si presentanocome deboli forze <strong>di</strong> attrazione tra <strong>di</strong>politemporanei (o indotti).Gli elettroni sono in continuo movimento e lanuvola elettronica non sempre è perfettamentesimmetrica: per effetto <strong>di</strong> spostamenti temporanei<strong>di</strong> carica, alcune zone anche in molecole non polarisaranno caratterizzate da una carica negativamaggiore, che genera un <strong>di</strong>polo istantaneo. Questo<strong>di</strong>polo può a sua volta produrre <strong>di</strong>poli simili nellemolecole a<strong>di</strong>acenti, producendo un’attrazione trapoli opposti.Al crescere delle <strong>di</strong>mensioni molecolari, l’entità <strong>di</strong>queste forze <strong>di</strong>ventano più rilevanti, in quanto glielettroni sono meno trattenuti dal nucleo: così, adesempio, nei polimeri si possono avere interazionimolto significative.6.5.2 <strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> A IDROGENOIl <strong>LEGAME</strong> A IDROGENO rappresenta un tipoparticolare <strong>di</strong> interazione <strong>di</strong>polo-<strong>di</strong>polo e presentaalcune caratteristiche proprie, in particolareun’intensità elevata e un allineamento degli atomicoinvolti che presuppone un carattere <strong>di</strong>rezionale.Questo legame può formarsi quando un atomo <strong>di</strong>H è legato ad un atomo X fortementeelettronegativo: si genera un <strong>di</strong>polo che hamomento <strong>di</strong>polare elevato, in quanto l’atomo H èmolto piccolo e non ha strati elettronici interni cheesercitano effetto schermante. L’atomo <strong>di</strong> H sitrova quin<strong>di</strong> “bloccato” tra due atomi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionimaggiori per effetto del legame a idrogeno, cheschematicamente può essere rappresentato con


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>puntini allineati:δ + δ - δ + δ -H----X.......H----ClLe sue caratteristiche hanno portato ad interpretarlocome un legame misto elettrostatico-covalente, incui la parte elettrostatica è dovuta all’interazione<strong>di</strong>polare, e quella covalente ad un legame dativo tral’atomo H, che si comporta da accettore <strong>di</strong> elettronie l’atomo X, che fornisce un doppietto solitario.Il legame a idrogeno può formarsi sia all’interno <strong>di</strong>una stessa molecola (intramolecolare), sia tramolecole <strong>di</strong>verse (intermolecolare); la suaimportanza è legata al fatto che le proprietà fisiche echimiche delle sostanze interessate si mo<strong>di</strong>ficano inmisura rilevante.ESEMPI1. L’acqua, le cui molecole polari sono interessate dalegame a idrogeno, presenta valori <strong>di</strong> temperatura <strong>di</strong>ebollizione e fusione sorprendentemente alti rispettoa composti <strong>di</strong> formula simile, come H 2S (che bolle a-61,8° C). Inoltre, i legami tra le molecole d’acquadeterminano un’elevata tensione superficiale edun’elevata viscosità.Nel ghiaccio la presenza <strong>di</strong> due atomi <strong>di</strong> H e <strong>di</strong> duecoppie <strong>di</strong> elettroni liberi in ogni molecola determinauna struttura tri<strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> tipo tetraedrico, checonferisce al ghiaccio una densità inferiore rispetto aquella dell’acqua.2. Gli aci<strong>di</strong> orto (I) e meta (II) ossibenzoici (stu<strong>di</strong>atinell’ambito della chimica organica) <strong>di</strong>fferisconoper la posizione <strong>di</strong> un gruppo -OH nella molecolarispetto al gruppo -COOH;H O*OC HOOH OIIInella forma orto, in cui, grazie alla <strong>di</strong>stanza ridottapuò formarsi il legame a idrogeno, l’atomo in<strong>di</strong>catocon * porta una parziale carica positiva e tende piùfacilmente a staccarsi (ve<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssociazione degliCOOOH


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>aci<strong>di</strong>): <strong>di</strong> conseguenza, l’acido ortoidrossibenzoico èpiù forte del metaidrossibenzoico.3. I legami a idrogeno sono presenti anche nellestrutture delle macromolecole interessanti dal punto<strong>di</strong> vista biologico, come ad esempio le proteine ed icarboidrati, e rivestono un’importanza fondamentalenella definizione delle loro proprietà.6.6 <strong>LEGAME</strong> METALLICO E PROPRIETA’DEI METALLII metalli, che rappresentano la maggioranza deglielementi della tavola perio<strong>di</strong>ca, sono caratterizzati dabasse energie <strong>di</strong> ionizzazione e da bassi valori <strong>di</strong>elettronegatività; a livello macroscopico, presentanoproprietà caratteristiche (alta densità, elevati punti <strong>di</strong>fusione e <strong>di</strong> ebollizione, sono buoni conduttori <strong>di</strong>calore e <strong>di</strong> corrente elettrica, sono duttili emalleabili), mentre osservando al microscopio unasuperficie metallica, si nota una struttura “a grani”,con zone <strong>di</strong> forma irregolare ben separate tra <strong>di</strong> loroche contengono un grande numero <strong>di</strong> atomi.Le proprietà osservate dovrebbero <strong>di</strong>pendere dallastruttura cristallina e dalle <strong>di</strong>mensioni dei grani,nonché dal tipo <strong>di</strong> legame per cui gli atomi risultano<strong>di</strong>sposti in modo caratteristico. Tuttavia, nessuno deilegami sino ad ora considerati spiega in modosod<strong>di</strong>sfacente le proprietà e la struttura dei metalli,per cui, fu necessario ipotizzare un nuovo tipo <strong>di</strong>legame, chiamato, appunto, <strong>LEGAME</strong>METALLICO. La grande maggioranza dei metallipresenta strutture cristalline compatte, in cui ogniatomo interagisce con gli atomi circostanti; secondoun modello semplice, il metallo viene rappresentatoda un reticolo <strong>di</strong> ioni positivi immersi in un “mare<strong>di</strong> elettroni” liberi <strong>di</strong> muoversi all’interno del reticoloe che non appartengono a nessuno ione inparticolare (sono, cioè, delocalizzati). Gli elettroni,carichi negativamente, attraggono gli ioni positivi etengono insieme i nuclei, garantendo la stabilità dellastruttura.Questo modello, pur nella sua semplicità, permette<strong>di</strong> spiegare le principali proprietà dei metalli:• La conducibilità elettrica è legata alla grande libertà


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong><strong>di</strong> movimento degli elettroni nel reticolo.• La lucentezza superficiale <strong>di</strong>pende da fenomeni <strong>di</strong>riflessione <strong>di</strong> cui sono responsabili gli elettroni<strong>di</strong>sposti sulla superficie del metallo.• La malleabilità e la duttilità sono dovute al fattoche gli strati del reticolo metallico possono darefenomeni <strong>di</strong> scorrimento, con adattamento da partedegli elettroni alla nuova situazione, e conservazionedella struttura cristallina e dei legami; si puòconferire al metallo una maggiore durezzariducendo le <strong>di</strong>mensioni dei grani (me<strong>di</strong>antebattitura) oppure mescolando metalli <strong>di</strong>fferenti perottenere le cosiddette leghe.La struttura dei metalli viene spesso spiegata inmodo più approfon<strong>di</strong>to ricorrendo ad un modellopiù articolato ed immaginando una struttura “abande”, in cui ogni banda è costituita da una serie <strong>di</strong>orbitali molecolari (che verranno illustrati trabreve) ad energia molto vicina. Concentriamol’attenzione, in particolare, sulla banda <strong>di</strong> valenza(che contiene gli elettroni responsabili del legamemetallico) e sulla soprastante banda <strong>di</strong> conduzione,ad energia più elevata rispetto alla precedente. Ilfenomeno della conducibilità può essere spiegato intermini <strong>di</strong> passaggio <strong>di</strong> alcuni elettroni dalla banda <strong>di</strong>valenza alla banda <strong>di</strong> conduzione e <strong>di</strong>pende dallaseparazione tra le due bande:• bande vicine o parzialmente sovrapposte→ CONDUTTORI• bande separate da una piccola <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>energia → SEMICONDUTTORI (la conducibilitàaumenta con la temperatura, contrariamente aquanto avviene nei metalli)• bande separate da una grande <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> energia→ ISOLANTI6.7 LA TEORIA “DEL <strong>LEGAME</strong> DIVALENZA”Il legame chimico può essere affrontato secondovari approcci, ciascuno dei quali permette <strong>di</strong>sottolineare maggiormente determinati aspetti. Lateoria <strong>di</strong> Lewis, usata in precedenza per descrivere inmodo semplice la formazione dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong>legame, può essere integrata con altre teorie più


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>complesse: verranno ora illustrati gli aspettiprincipali della teoria detta “del legame <strong>di</strong> valenza”(VB), già citata a proposito del legame covalente;successivamente, si daranno anche alcuni cenni sullateoria dell’orbitale molecolare (MO).Tra le due vi è una <strong>di</strong>fferenza fondamentale:• la teoria VB prevede che gli atomi conservinointatta la loro struttura elettronica interna e sileghino me<strong>di</strong>ante gli elettroni esterni;• la teoria MO assume che tutti gli elettroni degliatomi si ri<strong>di</strong>stribuiscano su nuovi orbitali, gli orbitalimolecolari, appunto, che tengono legato l’insiemedella molecola.Ad esempio, la formazione del legame H-H nellamolecola dei <strong>di</strong>idrogeno può essere schematizzataattraverso la sovrapposizione degli orbitali 1s deidue atomi <strong>di</strong> H, contenenti un elettrone ciascuno.Legame covalente nella molecola H 20,74 ÅSecondo la TEORIA DEL <strong>LEGAME</strong> DIVALENZA, la formazione <strong>di</strong> un legame covalenteviene interpretato in termini <strong>di</strong> sovrapposizione tragli orbitali dei due atomi impegnati nel legame: siha, quin<strong>di</strong>, la formazione <strong>di</strong> una regione ad altadensità elettronica come risultato dellacompenetrazione delle nuvole elettroniche. Illegame ottenuto è tanto più forte quanto più efficaceè la sovrapposizione degli orbitali.Legame σNella molecola <strong>di</strong> H 2la zona <strong>di</strong> sovrapposizione sitrova sulla congiungente tra i due nuclei ed unlegame <strong>di</strong> questo tipo viene in<strong>di</strong>cato come legameSIGMA (σ).In altre molecole il legame potrà risultare dalla


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>sovrapposizione <strong>di</strong> altri tipi <strong>di</strong> orbitale: ad esempio, illegame nella molecola <strong>di</strong> Cl 2è dovuto allasoprapposizione <strong>di</strong> due orbitali p, contenenti unelettrone spaiato ciascuno, con formazione anche inquesto caso <strong>di</strong> un legame σ.In alcuni casi si ha la formazione <strong>di</strong> legamimultipli: ad esempio, nella molecola <strong>di</strong> azoto N 2laformazione <strong>di</strong> un triplo legame coinvolge i treorbitali p <strong>di</strong> ogni atomo, contenenti ciascuno unelettrone spaiato e perpen<strong>di</strong>colari tra loro; dueorbitali p, uno per ogni atomo, si sovrappongonolungo la congiungente tra i nuclei e formano unlegame σ; gli altri orbitali p, si sovrappongonolateralmente a due a due, secondo pianiperpen<strong>di</strong>colari alla congiungente.In questo caso, si ha la formazione <strong>di</strong> due legami PIGRECO (π); poiché la sovrapposizione è in questocaso meno efficace rispetto al caso precedente, illegame π è generalmente più debole rispetto allegame σ. Graficamente, i legami σ e π vengonorappresentati in<strong>di</strong>fferentemente me<strong>di</strong>ante trattini (adesempio, N≡N).NLegami σ e π nella molecola dell’azoto (N 2 )x-++2s-z-+2py+x+++ N+-z2s--Legami σ e π nella molecola dell’azoto (N 2 )πzπN 2 (1 legame σ + 2 legami π)σπzπy2py


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>3. IBRIDAZIONE sp• Orbitali coinvolti: 1 orbitale s e 1 orbitale p• Si formano 2 orbitali ibri<strong>di</strong> equivalenti chepresentano 50% <strong>di</strong> carattere s e 50 % <strong>di</strong> carattere p• Geometria lineare, con angoli <strong>di</strong> 180°• Esempio: nell’acetilene CH≡CH (alchini) i dueatomi <strong>di</strong> C sono ibridati sp; i due atomi <strong>di</strong> C sonolegati me<strong>di</strong>ante un legame σ ottenuto persovrapposizione <strong>di</strong> un orbitale ibrido sp <strong>di</strong> ogniatomo, altri due legami σ si ottengono persovrapposizione <strong>di</strong> orbitali ibri<strong>di</strong> sp con orbitali 1s <strong>di</strong>due atomi <strong>di</strong> H. Poiché soltanto un orbitale p è statocoinvolto nell’ibridazione, ogni atomo <strong>di</strong> C <strong>di</strong>sponeancora <strong>di</strong> due orbitali p non ibridati, perpen<strong>di</strong>colaritra loro e <strong>di</strong>sposti perpen<strong>di</strong>colarmente al piano dellamolecola; queste due coppie <strong>di</strong> orbitali p formanoper sovrapposizione laterale due legami π, per cui lamolecola presenta un triplo legame (1 σ+ 2 π). Lamolecola è lineare.CI legami nella molecola dell’acetilene, C 2 H 22s 2 2p x 2p y 2p z 2p z2p y 2p x 2sspHp zπCππσπCp zsp6.9 CENNI ALLA TEORIA DEGLIORBITALI MOLECOLARIUn ORBITALE MOLECOLARE è il risultatodella combinazione lineare degli orbitali atomiciappartenenti agli atomi che costituiscono lamolecola; combinando n orbitali atomici, siottengono n orbitali molecolari appartenentiall’intera molecola, che possono essere riempiti conun metodo analogo a quello visto per gli orbitaliHC


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>atomici, e per i quali restano vali<strong>di</strong> il principio <strong>di</strong>Pauli e quello della massima molteplicità (Hund).Quando due orbitali atomici si combinano, si ha laformazione <strong>di</strong> due OM:- uno <strong>di</strong> legame (o legante), ad energia inferiorerispetto a quella degli orbitali iniziali- uno <strong>di</strong> antilegame (o antilegante) ad energiasuperiore.Una specie è stabile se il numero degli elettroni <strong>di</strong>legame è superiore rispetto a quello degli elettroni <strong>di</strong>antilegame.6.V VERIFICA SE HAI CAPITO6.V.1 Sulla base delle convenzioni generalmenteusate e delle loro configurazioni elettroniche,rappresenta con i simboli <strong>di</strong> Lewis i seguentielementiNa (I gruppo)Mg (II gruppo)B (III gruppo)Si (IV gruppo)N (V gruppo)Cl (VII gruppo)6.V.2 Partendo dalla definizione <strong>di</strong> legame ionico,costruisci il legame tra Na e Cl e rappresentalo con isimboli <strong>di</strong> Lewis.6.V.3 Partendo dalla definizione <strong>di</strong> legamecovalente, costruisci il legame della molecola H 2erappresentalo con i simboli <strong>di</strong> Lewis.6.V.4 In base al significato dell’elettronegatività, econfrontando i valori relativi ai due atomi coinvolti,valuta se questi legami sono polari o non polari.Cl-ClH-FN-HF-F


<strong>IL</strong> <strong>LEGAME</strong> <strong>CHIMICO</strong>Soluzione Pre-TestFormando ioni Ca 2+ e Br - , entrambi gli elementiraggiungono una situazione stabile, completandol’ottetto ed assumendo la configurazione elettronicadel gas nobile precedente o <strong>di</strong> quello seguente.Il calcio, poco elettronegativo, tenderà a cedere i suoidue elettroni per raggiungere la configurazioneelettronica dell’Ar; il bromo, caratterizzato daun’elettronegatività più elevata, tenderà ad acquistareun elettrone, assumendo la configurazione elettronicadel Kr.Se Ca e Br si combinano, Ca può cedere due elettroni(che occupano l’orbitale 2s del livello esterno), il Bracquistarne uno (ha sette elettroni nello stratoesterno). La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> elettronegatività <strong>di</strong> 1,8in<strong>di</strong>ca un legame covalente con parziale carattereionico.

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