momento, sono molto precarie, anche se noncompromesse, ma certamente in uno stato di predeperimentoirreversibile; <strong>la</strong> zona più ammalorataed a rischio è indubbiamente quel<strong>la</strong> prossima al<strong>la</strong>base delle murature, in special modo nelle vicinanzedel<strong>la</strong> cripta.Per quanto sin qui detto, è facile ricondurre granparte delle cause agli apporti di umidità dovutialle caratteristiche di queste strutture.Il carattere raccogliticcio e poco selezionato deimateriali di costruzione delle murature contenentisali, argille e residui bitumali, assieme ai nitraticonfluiti dai reflui del<strong>la</strong> cripta, tramite l'umiditàambientale assorbita capil<strong>la</strong>rmente dal terreno,hanno costituito sub-strato fertile per l'innesco diuna serie di reazioni chimiche e fisiche dagli effettidevastanti.Infatti, i sali contenuti nelle sabbie non <strong>la</strong>vate esciolti a contatto dell'umidità sono trasmigrati conessa verso l'esterno, ricristallizzandosi in fase diasciugatura.L'aumento di volume delle efflorescenze ha prodottoun effetto dirompente e disgregante dellestrutture materiche interessate da questo fenomenoche, ricreatosi in modo ripetitivo ad ognibagna-asciuga, ha sfaldato gli intonaci sconnettendolidai paramenti murari, provocando scato<strong>la</strong>turee tasche sottointonaco, nonché sgreto<strong>la</strong>menti sfaldandamentie polverizzazione di superficie.All'azione di scol<strong>la</strong>mento degli intonaci (non solodi basamento, ma anche affrescati), ora in gravepericolo di caduta, hanno indubbiamente contribuitole sovraintonacature di ripristino, ma anchequelle degli affreschi stessi che sono andate inricarico degli esistenti, costituendo un corpo spessoratoche, con il tempo, i tensionamenti matericie le diverse sollecitazioni statiche termo-igrometrichehanno, via via, distaccato e reso sempre piùautonomo dal<strong>la</strong> struttura di appartenenza.Certamente sarebbe opportuno stabilizzare quantoprima, con ancoraggi provvisori, le zone più arischio poiché potrebbe anche succedere chequalche ampio strato si stacchi e si frantumi aterra, dato che attualmente <strong>la</strong> crosta d’intonaci ècome appesa, essendo <strong>la</strong> parte bassa ed interna92
priva di coesione ed ancoraggi; anzi, questa, friabilizzandosi,produce materiale di risulta che confluiscein sacche che spingono il tutto all'esterno,quindi al distacco.A carico delle superfici affrescate e delle colorituresi riscontrano sfaldature e friabilizzazione d’intonaco,polverolenza ed esfoliazione di pigmenti, nonchémicro-crettature ed un velo di patina biancastrain superficie; questo in partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> zonainferiore del<strong>la</strong> fascia affrescata ed ai fianchi dell'altare<strong>la</strong>terale ed ancora negli angoli ed in prossimitàdel<strong>la</strong> cripta; in pratica nei punti di maggiorsfogo dell'umidità convogliata anche da corpi inridosso.Nel tempo, infatti, sono stati innescati diversi processidegradanti che hanno prodotto effetti diversinelle varie zone, talvolta con risultati contradditori.L'effetto del<strong>la</strong> solfatazione, ad esempio, trasformandoil legante delle pitture (carbonato di calcio),in pratica in gesso (solfato di calcio) per unareazione con acidi, ha causato il distacco del<strong>la</strong> pitturanelle zone più alte dove il fenomeno era piùaltalenante, mentre, nelle zone dove più ha persistito,i distacchi non si sono verificati perché sisono ricreate, in associazione con altre reazioni,delle ricarbonatazioni in superficie che hannochiuso in un sandwich le cromie originali, ammantandolein una coltre di difficile rimozione.Oltre a quanto esposto, altri gravi danni si sonoperpetrati a carico delle pitture, anche irreversibili,perché hanno comportato <strong>la</strong> perdita di originale.Alcune di queste cause sono risultate congenitenelle specifiche opere, od anche di parte di esse,allorquando l'imperizia o <strong>la</strong> trascuratezza esecutivadell'autore, <strong>la</strong>vorando “fuori tempo”, ha compromessoun'adeguata carbonatazione e l'ancoraggiodei pigmenti, esponendoli nel tempo al faciledistacco.Anche <strong>la</strong> cattiva manutenzione, il pessimo uso dellocale e l'abbandono hanno comportato notevoliguasti con consunzioni, di<strong>la</strong>vamenti, graffiature,scalfitture, ammantamenti di polvere, fumi, imbibizionidi olii, cere e quant'altro può derivare dall'incuriapiù assoluta.Pure le buone intenzioni, non supportate dal<strong>la</strong>93
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San Pietro29 giugno(secolo I)Immagi
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