E' perciò evidente che in sede di esame diagnosticoe di stesura del progetto esecutivo di restauro,ciascuna opera, pur vista nel contesto di denominatoricomuni, dovrà essere considerata in mododistinto per proprie peculiarità.Uno dei denominatori comuni alle pitture che haavuto grande influenza sul<strong>la</strong> conservazione delleopere è indubbiamente <strong>la</strong> struttura muraria giàampiamente descritta in precedenza.All'interno delle zone perimetrali agli affreschi,appaiono numerosi i riporti d’intonaco riferiti probabilmentea ripristini sia per il di<strong>la</strong>tarsi delleriquadrature preparatorie, sia per il risarcimentodel degrado, ma anche per alcuni riquadri di affreschiricoperti sottointonaco.Solo dopo una corretta mappatura stratigraficasarà possibile definire <strong>la</strong> reale situazione.Le caratteristiche tecniche esecutive degli affreschi,come detto, sono abbastanza eterogenee, anchese, riguardo al<strong>la</strong> preparazione del fondo di appoggio,le osservazioni nei pochi rilievi stratigraficiattuati fino a questo momento, sfruttando brecceesistenti, sembrano molto simi<strong>la</strong>ri e semplici; inpratica, quasi sempre l'allestimento del “letto” perl'intonachino si riduce ad una semplice puntaturadegli intonaci sottostanti per ottenere delle tacchedi aggancio.Pochi sono i riquadri dove si nota <strong>la</strong> presenza diuna diversa preparazione con rinzaffo ed arriccio,ad agganciare il paramento murario; quasi sempresi nota invece il mantenimento degli intonaci esistenti,questo forse per sfruttare una superficie giàben stabilizzata o, forse più semplicemente, persbrigare speditamente il <strong>la</strong>voro, senza però valutareche gli antichi intonaci degradati avrebberocontagiato le pitture soprastanti.Re<strong>la</strong>tivamente agli intonachini o veli finali, suiquali sono state stese le cromie, questi presentanotipologie diversificate per componenti e metodiapplicativi; alcune sono composte da impasti dicalce con sabbia, talvolta, viva di fiume e, piùspesso, alluvionale di cava a granulometria più omeno fine e più o meno raffinata dai limi argillosi;raramente si riscontra nel composto anche <strong>la</strong> presenzadi polvere di marmo; più spesso, questa è90
usata come scialbatura di superficie a finire <strong>la</strong> preparazioneprima del<strong>la</strong> spalmata a dorso di cazzuo<strong>la</strong>.Gli spessori, che vanno da un minimo di 2-3 mm.fino a 7-8, sono dati quasi sempre in unico strato,in andamento con giunture delle giornate di <strong>la</strong>voroben visibili; <strong>la</strong> matericità di superficie è generalmenteben lisciata, qualche volta a pennello od adorso di cazzuo<strong>la</strong> e talvolta tirata quasi a marmorino.Solo in alcuni riquadri i contorni del<strong>la</strong> raffigurazionesono incisi nell'intonaco, altre volte riportati apennello.La componente cromatica, normalmente sobrianell'affresco, per <strong>la</strong> limitata gamma di pigmenticompatibili con <strong>la</strong> tecnica, qui lo è partico<strong>la</strong>rmente,essendo ridotta, in pratica, all'impiego delleterre, con esclusione di tutti i colori più pregevoli,quali gli azzurri; ciò probabilmente per il caratterepovero degli interventi e <strong>la</strong> conseguente impossibilitàdi usare colori molto costosi, abitualmenteriservati ai grandi maestri, per Committenti facoltosi.Tuttavia, oltre <strong>la</strong> presenza di terre assai belle e raffinate,si nota un verde molto luminoso.L'esecuzione tecnico-pittorica degli affreschi, ingenerale, è condotta su di un disegno preparatorioper lo più abbozzato direttamente sull'intonacofresco, talvolta riportato anche a spolvero e poigraffito.Il colore è steso prevalentemente a corpo, conpennel<strong>la</strong>te non sempre curate e precise nelle finiture,soprattutto nei panneggi e nei fondali; diverso,invece, per gli incarnati, quasi sempre luminosiin quanto prodotti a ve<strong>la</strong>ture anche su fondomonocromo di terra verde, proprio come eracostume nel pre-rinascimento.Alcuni affreschi sono stati eseguiti in un'unica porzione(giornata), altri invece presentano più ripresee ciò a seconda del<strong>la</strong> cura e del<strong>la</strong> <strong>la</strong>boriositàche richiedevano le raffigurazioni; non sempreperò le giunture sono state fatte con perizia.Molte pitture, o meglio parte di esse, sono statecompletate fuori dal tempo del “buon fresco”,compromettendo <strong>la</strong> corretta carbonatazione e <strong>la</strong>conseguente conservazione; alcune sono state finitea tempera con legante organico.Le condizioni conservative dei dipinti, in questo91
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San Pietro29 giugno(secolo I)Immagi
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