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ORATORIO DI SAN LORENZO - la Notizia

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I proprietari abitano molto lontano. I contadini che occupano <strong>la</strong> casacolonica addossata all’Oratorio non sanno cosa fare. E sarebbe meglioche non facessero nul<strong>la</strong>, che non cercassero di pulire gli affreschi,come hanno fatto recentemente, strusciandovi sopra spugne o stracciumidi. Non sempre le buone intenzioni conseguono buoni risultati.L’Oratorio di S. Lorenzo, con l’inesplorato terreno che lo circonda,potrebbe rive<strong>la</strong>rsi uno dei punti focali del<strong>la</strong> preistoria e del<strong>la</strong> storiadell’Alto Mantovano in generale e di Guidizzolo in partico<strong>la</strong>re.Ai privati proprietari ciò non interessa granché. Ed al<strong>la</strong> comunità guidizzolese?Un bene storico ed artistico è un bene pubblico per definizione. Se ilprivato che ne è proprietario non può o non vuole salvarlo e renderlodisponibile, <strong>la</strong> legge prevede il dafarsi. Ma io sono convinto che <strong>la</strong>comunità guidizzolese ed i proprietari possano raggiungere un accordosenza ricorrere al<strong>la</strong> legge.Alessandro Dal PratoSegna<strong>la</strong>zione di degradoOggetto: Segna<strong>la</strong>zione al Comune di Guidizzolo (MN) ed alleSoprintendenze di Mantova e Brescia “Oratorio di S. Lorenzo”.Estremo degrado di Beni architettonici e di Opere mobili. Interventoconservativo urgente.Premetto di fare <strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione congiuntamente al<strong>la</strong> dueSoprintendenze, in indirizzo (Mantova e Brescia), in considerazionedel<strong>la</strong> presenza nello stesso immobile di opere interessantile competenze sia dell’una che dell’altra. Per cui l’auspicato interventocomporterà presumibilmente decisioni concordate fra le stesse.L’Oratorio in oggetto è un modesto edificio posto sopra un dosso artificialedel terreno, costruito in epoca non facilmente databile, date lemolte manomissioni di cui è stato oggetto nel corso dei secoli. Fra lepiù evidenti, di cui è rimasta traccia: <strong>la</strong> demolizione dell’abside semicirco<strong>la</strong>resostituita con altra a pianta ango<strong>la</strong>re; l’apertura di finestrearchiacute nel<strong>la</strong> facciata. Manomissioni operate probabilmente verso<strong>la</strong> metà del sec. XV <strong>la</strong> prima, al<strong>la</strong> fine del sec. XIX <strong>la</strong> seconda.Parte dei muri, concomitanti nell’angolo tra <strong>la</strong> facciata e quello <strong>la</strong>teralemeridionale del<strong>la</strong> Chiesetta, poggiano sul rudere di un grosso muroche fa pensare ad un antecedente poderoso apparato difensivo.Nelle pareti interne e nel presbiterio vi sono una ventina di pitturevotive dipinte a fresco, dovute ad artisti di varia estrazione: alcuni didiscreta capacità, altri, i più, assai mediocri, come erano per <strong>la</strong> maggiorparte i pittori di ex-voto, operanti quasi esclusivamente nellechiesette, negli oratori, in cappelle iso<strong>la</strong>te ubicate in piena campagna136

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