simile all'originale carbonato di calcio.Per le zone più umide possono essere utilizzateanche maltine di calce idraulica naturale che, all'elevatatraspirabilità, uniscono <strong>la</strong> tipica capacità diconsolidare pure in presenza di umidità.Nel recupero delle pitture, le operazioni di pulituranon dovranno prevedere solo l'asporto deidepositi di superficie, ma anche l'arresto dellecause che li hanno prodotti: spesso si tratta dicause elementari, ma più frequentemente di unacombinazione di processi deterioranti che debbonoessere focalizzati e quantificati prima di ogniintervento, attraverso analisi chimiche di campionatureopportunamente individuate.Con tali indagini, tuttavia, non si dovrà analizzarein modo ossessivo ogni minimo partico<strong>la</strong>re, mapiuttosto si dovranno ricavare indicazioni sui fenomeniavvenuti e su quelli in atto, per meglio metterea punto <strong>la</strong> metodica d’arresto e di risanamentomaterico, di ripristino estetico e di profi<strong>la</strong>ssi dimantenimento.Tra le principali cause di deterioramento delle pitturein esame, si rileva, anche se in modo noneccezionalmente invasivo, <strong>la</strong> presenza di solfatazionicon gli indisconoscibili fenomeni che neltempo si sono perpetuati in causa ed effetto semprepiù serrati e devastanti.L'alveo<strong>la</strong>zione, <strong>la</strong> crettatura, <strong>la</strong> friabilizzazionedegli intonaci e delle cromie, nonchè l'umidità dicortina sono <strong>la</strong> risultante di un ciclo continuo cheha fatto da supporto ideale per depositi di ognigenere di sporco che, a sua volta, si è rive<strong>la</strong>tosubstrato perfetto per processi biologici di proliferazionedi batteri, funghi, alghe e così via.Un prodotto mirato, per <strong>la</strong> pulitura di tale casisticadi materia, è costituito dal carbonato di ammonioapplicato mediante impacchi a mezzo di un supportantedi polpa di legno con interposizione dicarta giapponese.Tale metodo ha il vantaggio di consentire <strong>la</strong> rimozionedi una vasta gamma di sostanze attraversoun'azione fisica, più che per reazione chimica, connotevoli vantaggi sia perché si evitano combinazionie processi reattivi nei confronti del substratopittorico (malta, colore, leganti), sia perché il98
materiale da asportare viene semplicemente rigonfiatoe mantenuto in sospensione dal potere assorbentedel supportante, evitando che un’eccessivafluidificazione possa portare detto sporco all'internodel<strong>la</strong> porosità del<strong>la</strong> pittura, offuscando<strong>la</strong> inmodo irrecuperabile.La metodica dovrà essere gestita con attenzionesoprattutto <strong>la</strong>ddove i pigmenti delle cromie risultanopartico<strong>la</strong>rmente polverulenti od in degrado; inquesto caso sarà da valutare anche l'opportunità diattuare un pre-fissaggio che, similmente, potrebbeessere parimenti opportuno per ambiti finiti a tempera.Le zone con depositi di cere saranno da trattarecon l'ausilio di micro-getti di vapore acqueo che,emulsionando e coaugu<strong>la</strong>ndo in superficie dettesostanze, le scorpora dal tessuto pittorico, rendendoleasportabili.Non essendo presenti colori a base di rame qualil'azzurrite o <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>chite, non dovrebbero essercipartico<strong>la</strong>ri controindicazioni all'uso del carbonatodi ammonio quale pulente.L'uso invece del<strong>la</strong> mista AB57, pur restando validaper le zone con presenza di efflorescenze di carbonatodi calcio (trasudazioni dagli intonaci sottostanti),è da control<strong>la</strong>re rigorosamente nei tempi,in quanto <strong>la</strong> natura acida, soprattutto per <strong>la</strong> presenzadel EDTA, può facilmente intaccare il residuolegante delle pitture.E' indubbio che l'azione più radicale per <strong>la</strong> neutralizzazionedei sali nelle strutture e dei conseguentieffetti sulle pitture sta, fondamentalmente e perquanto possibile, nell'iso<strong>la</strong>mento delle fonti inquinantied ancor più nel<strong>la</strong> limitazione del<strong>la</strong> presenzadi acqua in qualunque forma fisica, in quanto,questa è l'elemento portante e supportante deiprincipali fenomeni di degrado.Infatti, considerato che è impossibile eliminaretutte le contaminazioni da sali, in partico<strong>la</strong>re diquelli già presenti nelle spesse murature, nonasportabili con <strong>la</strong>vaggi o bloccabili con impermeabilizzazioni,poiché si produrrebbe il risultato contrario,riinnescando processi di efflorescenze eforze di spinta dall'interno all'esterno veramentedeleteri; il rimedio più efficace, come detto, resta99
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