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Progetto AMICI - Relazione finale - Provincia di Napoli

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<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - Accesso al Microcre<strong>di</strong>to per ImmigratiRELAZIONE AL 22 GIUGNO 2011<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


mettendo in evidenza il loro valore sociale. Si tratta <strong>di</strong> un aspetto che è stato rilevanteanche nelle relazioni che si è cercato, con non poca fatica, <strong>di</strong> costruire con altri istitutibancari.c. Informazione – Attivazione <strong>di</strong> sportelli informativiNell’ambito del progetto sono stati avviati 5 sportelli informativi. Le attività dei primi treservizi, quello presso la Dedalus, il Centro Interculturale Nanà e L’Ape, sono iniziati nelmese <strong>di</strong> febbraio; mentre quelle relative ai Centro per l’Impiego <strong>di</strong> Scampia e Pompeisono state avviate a maggio ed è per questa ragione che il numero <strong>di</strong> utenti è rimastoesiguo.Nella fase <strong>di</strong> start up, l’attività degli sportelli è stata coa<strong>di</strong>uvata dal lavoro <strong>di</strong> strada, svoltodai me<strong>di</strong>atori culturali nei luoghi <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> maggiore frequentazione dei migranti.Tale attività è stata determinante per raggiungere il maggior numero <strong>di</strong> potenzialibeneficiari.Le prime informazioni sull’idea progetto, in termini <strong>di</strong> localizzazione della sede,caratteristiche ed idoneità dei locali; risorse umane ed economiche necessarie; capacitàe competenze professionali dell’aspirante impren<strong>di</strong>tore ed il suo rapporto con le banche,sono state raccolte dagli operatori degli sportelli. Successivamente, l’aspiranteimpren<strong>di</strong>tore ha fatto un colloquio <strong>di</strong> II livello, più approfon<strong>di</strong>to, con un operatore esperto,che acquisiva ulteriori elementi, utili a verificare la “cantierabilità” del progetto. Nei casi <strong>di</strong>effettiva fattibilità della proposta, l’utente passava alla fase <strong>di</strong> pre-istruttoria. Gli strumenti<strong>di</strong> monitoraggio utilizzati sono stati due: scheda <strong>di</strong> I ° ( con chek list) e II° contatto.Ad oggi, presso gli sportelli si sono rivolti 39 migranti, <strong>di</strong> cui 26 uomini e 13 donne (tab.1) <strong>di</strong>età compresa tra i 31e i 45 anni.Tab.1 Distribuzione degli utenti degli sportelli per genere e paese <strong>di</strong> provenienzaPaese <strong>di</strong> provenienza Uomini Donne TotaleEst Europa 1 7 8Albania 1 0 1Romania 0 1 1Ucraina 0 5 5Russia 0 1 1Africa 22 4 26Tunisia 2 0 2Angola 1 0 1Burkina Faso 3 1 4Costa D'Avorio 1 0 1Nigeria 1 1 2Senegal 14 2 16Asia 3 2 5Pakistan 0 1 1Kirgykistan 2 0 2Sri Lanka 0 1 1Bengladesh 1 0 1Totale 26 13 39Fonte: <strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. al 22 giugno 2011<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


Buona parte dei destinatari, proviene dal continente africano (26 presenze), in particolaredal Senegal (16 persone). Si tratta <strong>di</strong> una comunità in cui l’autoimpiego, specieambulantato, è molto sviluppato. Sette persone su 39 che si sono rivolte agli sportelliarrivano dall’est Europa, soprattutto Ucraina, e 5 persone provengono dall’Asia.I progetti <strong>di</strong> impresa presentati (tab.2), tutte in forma in<strong>di</strong>viduale, hanno riguardato varisettori: commerciale (negozio <strong>di</strong> alimentari, <strong>di</strong> bijoutteria, attività <strong>di</strong> import/export ecc.);servizi alla persona (attività culturali ed educative); ristorazione (ristorante <strong>di</strong> cucinaetnica); artigianale (sartoria e decorazioni) e comunicazioni.Si tratta, in gran parte, <strong>di</strong> idee poco cantierabili con una scarsa probabilità <strong>di</strong> esserefinanziate dalle banche. Sulla qualità delle richieste presentate hanno inciso dueelementi: la scarsa conoscenza dello strumento e l’attività <strong>di</strong> promozione, realizzata sulterritorio. Nel primo caso, la limitata <strong>di</strong>ffusione del micro cre<strong>di</strong>to ha influito sulla bassapropensione dei lavoratori autonomi migranti a sviluppare conoscenze e competenze inmateria. Per quel che riguarda la promozione, invece, essa ha stimolato i migranti apresentare progetti impren<strong>di</strong>toriali ancora in fase <strong>di</strong> definizione dell’idea, pur <strong>di</strong> nonperdere l’occasione.La fattibilità delle idee <strong>di</strong> impresa si è scontrata anche con altre problematiche, come lasaturazione del mercato, gli elevati costi <strong>di</strong> realizzazione, non sostenibili da parte delmigrante, l’acquisto <strong>di</strong> beni non durevoli (es. la merce), errate allocazioni delle se<strong>di</strong> <strong>di</strong>esercizio, il mancato adempimento alle normative amministrative o in<strong>di</strong>viduazione deilocali.Sette immigrati su 39 si sono rivolti allo sportello per chiedere un prestito finalizzato aconsolidare la propria attività, in termini <strong>di</strong> acquisto <strong>di</strong> nuove attrezzature (bancone,tendoni) o <strong>di</strong> uno spazio mercatale. E’ questo il caso degli ambulanti senegalesi.Le competenze professionali espresse dagli aspiranti impren<strong>di</strong>tori sono state alte, poiché sitratta <strong>di</strong> attività che già svolgevano in passato, sia in Italia che nel paese <strong>di</strong> origine, o checontinuano a praticare, tuttora, in modo informale.Tab. 2 Progetti <strong>di</strong> impresav.a.Agenzia <strong>di</strong> servizi 2Ampliamento attività con nuovi servizi 1Centro culturale 2Centro educativo 1Centro massaggi 1Consolidamento attività commerciale 7Import/export 3Laboratorio <strong>di</strong> decorazioni 1Lavanderia 2Negozio <strong>di</strong> alimentari 3Negozio <strong>di</strong> bijoutteria ed oggettistica 3Negozio <strong>di</strong> estetista 1Ristorante etnico 2Laboratorio sartoriale 1Società <strong>di</strong> comunicazione 1Nessuna idea specifica 8Totale 39Fonte: <strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. al 22 giugno 2011<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


Analizzando le proposte, quella <strong>di</strong> ampliamento dell’attività è stata presentata da unadonna senegalese, proprietaria <strong>di</strong> phone center, che avrebbe voluto attivare il servizio <strong>di</strong>money transfer. Le due agenzie <strong>di</strong> servizi per migranti, invece, si <strong>di</strong>fferenziano per il tipo <strong>di</strong>servizio offerto. La donna ucraina propone un servizio <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione merce, mentre ilcitta<strong>di</strong>no del Kyrgykistan servizi legati al <strong>di</strong>sbrigo delle pratiche burocratiche eamministrative (permessi <strong>di</strong> soggiorno; certificati comunali ecc.).Otto immigrati si sono rivolti allo sportello non avendo in realtà un progetto d’impresadefinito e la richiesta è stata <strong>di</strong> tipo informativo sul microcre<strong>di</strong>to.Tab.3 Distribuzione per idea progetto e paese <strong>di</strong> provenienzaAlbaniaAngolaBengladeshBurkina FasoCosta d'A.KirgykistanNigeriaPakistanRomaniaRussiaSenegalSri LankaTunisiaUcrainaTotaleAgenzia <strong>di</strong> servizi per i migranti 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 2Ampliamento attività con nuovi servizi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1Centro culturale – internet cafè 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 2Centro educativo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1Centro massaggi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1Consolidamento attività commerciale 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 6 0 0 0 7Import/export 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 3Laboratorio <strong>di</strong> decorazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1Lavanderia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2Negozio <strong>di</strong> alimentari 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 3Negozio <strong>di</strong> bijoutteria e oggettistica 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 3Negozio <strong>di</strong> estetista 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1Ristorante etnico 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 2Sartoria 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1Società <strong>di</strong> comunicazione 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1Nessuna idea specifica 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 3 0 1 1 8Totale 1 1 1 4 1 2 2 1 1 1 16 1 2 5 39Fonte: <strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. al 22 giugno 2011Dalle domande pervenute emerge in maniera evidente l’assenza <strong>di</strong> un qualsiasi rapportodei migranti con le banche. In quasi tutti i casi (37 su 39), i migranti non usufruiscono <strong>di</strong>alcun prodotto o servizio offerto dagli istituti bancari e non hanno nemmeno un contocorrente or<strong>di</strong>nario, attivato, invece, presso le poste italiane.d. L’accompagnamentoLe idee progettuali complete, presentate nella fase <strong>di</strong> primo contatto, sono stateapprofon<strong>di</strong>te in un secondo colloquio. Attraverso la somministrazione <strong>di</strong> un questionario,sud<strong>di</strong>viso in tre sezioni, l’operatore esperto ha verificato le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cantierabilità edunque, l’effettiva realizzazione dell’idea <strong>di</strong> business proposta.<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


La prima sezione del questionario è mirata ad in<strong>di</strong>viduare le competenze e le attitu<strong>di</strong>niimpren<strong>di</strong>toriali del promotore; la seconda è stata de<strong>di</strong>cata alla descrizione dellecaratteristiche salienti dell’idea, mentre, la terza sezione al dettaglio dell’investimento.Il questionario è stato somministrato a circa trenta immigrati <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa provenienza, i cuirisultati sono stati con<strong>di</strong>visi con l’equipe, che, valutando la fattibilità economica,l’affidabilità del soggetto e la bancabilità dell’iniziativa, ne ha selezionato sei (tab. 4).I sei progetti <strong>di</strong> impresa presentavano, dunque, le caratteristiche idonee <strong>di</strong> prefattibilità,atte a poter partecipare alla seconda fase del percorso <strong>di</strong> accompagnamento.I sei potenziali neoimpren<strong>di</strong>tori sono stati seguiti in un percorso che ha visto inizialmente,un’attività <strong>di</strong> orientamento ed alfabetizzazione bancaria sui temi del cre<strong>di</strong>to e dei rischied opportunità nell’avvio <strong>di</strong> una nuova attività e, successivamente, all’acquisizione deglielementi <strong>di</strong> base relativi alla gestione <strong>di</strong> impresa e <strong>di</strong> sviluppo e stesura del business plan.La formazione dei beneficiari, svolta il 25 maggio, ha riguardato anche gli aspetti relativiagli adempimenti burocratici necessari all’avvio <strong>di</strong> una nuova impresa.Al termine <strong>di</strong> questa fase i destinatari, in affiancamento con un tutor, sono stati supportati,in<strong>di</strong>vidualmente, nella stesura del business plan, nel quale ogni idea impren<strong>di</strong>toriale vienepresentata e descritta in ogni sua parte. Nonostante i progetti selezionati siano stati sei,solo in tre hanno proseguito il percorso, previsto per arrivare alla stesura del business planda sottoporre all’istituto bancario partner.I progetti che hanno seguito tutto l’iter <strong>di</strong> accompagnamento sono volti alla realizzazione<strong>di</strong> una lavanderia, una società <strong>di</strong> comunicazione ed un internet caffè.1. LavanderiaIl progetto per la creazione <strong>di</strong> una lavanderia è stato proposto da un immigrato <strong>di</strong> originesenegalese, che già svolgeva questa attività nel suo paese <strong>di</strong> origine ed anche, seppur inmodo informale, in Italia. Una delle caratteristiche interessanti del progetto sta nel fattoche oltre ai sistemi or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> lavaggio riscontrabili in altre lavanderie, quella che siintende realizzare prevede anche un servizio <strong>di</strong> lavaggio <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale così comeavviene in Senegal. Questo permetterà, da un lato, <strong>di</strong> preservare la clientela acquisitanegli anni attraverso l’attività informale, dall’altro, <strong>di</strong> acquisire nuovo mercato nell’ambitodella comunità senegalese residente in città.2. Società <strong>di</strong> comunicazioneLa società <strong>di</strong> comunicazione ed organizzazione <strong>di</strong> eventi è stata promossa daun’immigrata proveniente dal Burkinabè. Sia la promotrice che il compagno, entrambiimmigrati, nel paese <strong>di</strong> origine hanno lavorato in una società <strong>di</strong> comunicazione edattualmente seguono in Italia un corso <strong>di</strong> formazione presso la scuola del cinema al fine <strong>di</strong>implementare le proprie competenze. La società nello specifico si occuperàdell’organizzazione e promozione <strong>di</strong> eventi da realizzare sia presso la propria sede siaall’esterno. Tra i servizi che si intendono offrire vi sono anche la realizzazione <strong>di</strong> spot e piani<strong>di</strong> comunicazione, creazione <strong>di</strong> siti web, consulenza grafica per la realizzazione <strong>di</strong>materiale pubblicitario.<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


3. Internet cafè – Centro culturaleIl progetto <strong>di</strong> internet caffè è stato presentato da un immigrato <strong>di</strong> origine senegalese. Ilprogetto prevede, oltre che la tra<strong>di</strong>zionale attività <strong>di</strong> internet point, la possibilità <strong>di</strong>organizzare eventi ed iniziative per le comunità immigrate locali e non solo.Tab.4 Distribuzione per progetto selezionato e paese <strong>di</strong> provenienzaBurkina F. Senegal Sri Lanka Ucraina TotaleAgenzia <strong>di</strong> servizi per i migranti 0 0 0 1 1Ampliamento attività con nuovi servizi 1 0 0 1Centro culturale – Internet cafè 0 1 0 0 1Lavanderia 0 1 0 0 1Ristorante etnico 0 0 1 0 1Società <strong>di</strong> comunicazione 1 0 0 0 1Totale 1 3 1 1 6Fonte: <strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. al 22 giugno 2011c. FormazioneLa formazione è stata un’altra importante attività che ha interessato sia gli operatori delsettore privato che del pubblico.L’obiettivo dei seminari è stato quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere la conoscenza del microcre<strong>di</strong>to comestrumento <strong>di</strong> inclusione sociale e bancaria. I temi trattati hanno riguardato la storia delmicrocre<strong>di</strong>to; le principali metodologie applicate nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo e in Europa;gli aspetti legislativi, sia a livello europeo che nazionale e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cantierabilità <strong>di</strong>un progetto <strong>di</strong> business con l’analisi <strong>di</strong> alcuni casi stu<strong>di</strong>o.I seminari organizzati sono stati quattro ed hanno coinvolto, complessivamente, 29operatori. Il primo focus, tenuto il 23 marzo, ha riguardato i me<strong>di</strong>atori e gli operatori dellaDedalus. Altri incontri sono stati svolti presso i Centri per l’Impiego <strong>di</strong> Pompei (3 maggio) eScampia (11 e 30 maggio).Durante i seminari, i funzionari pubblici hanno mostrato l’esigenza <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re ilfenomeno dell’immigrazione, soprattutto dal punto <strong>di</strong> vista legislativo. A tal fine, sono statiorganizzati, nel mese <strong>di</strong> maggio, due incontri specifici su questo tema con un avvocatoesperto. La formazione è stata svolta il 13 maggio presso il Centro per l’Impiego <strong>di</strong>Scampia ed il 26 maggio presso la sede del Centro per l’Impiego <strong>di</strong> Pompei.<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


4. Risultati raggiuntiConsiderando gli in<strong>di</strong>catori definiti in fase <strong>di</strong> progettazione, nella tabella 5 si riportano,schematicamente, i risultati raggiunti:Tab. 5 Risultati raggiuntiIn<strong>di</strong>catori<strong>di</strong> realizzazioneSoggetti partecipanti alla rete localeIncontri con i soggetti partecipantialla rete localeAttività <strong>di</strong> formazione per operatoripubblici e privatiIn<strong>di</strong>catori<strong>di</strong> risultatoSviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> relazioni traattori pubblici e privati sul tema delmicrocre<strong>di</strong>to in un’ottica <strong>di</strong>mainstreamingAttivazione <strong>di</strong> sportelli informativipromossi dalla reteIn<strong>di</strong>viduazione modello con<strong>di</strong>viso <strong>di</strong>microcre<strong>di</strong>toFormazione operatori pubblici eprivatiAccompagnamento e supporto perlo sviluppo <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> microimpresaDiffusione e mainstreaming dei risultatiIn<strong>di</strong>catori<strong>di</strong> impattoConoscenza delle opportunità <strong>di</strong>microcre<strong>di</strong>to sul territorio da partedegli immigratiValore progettuale Valore al 22/06/2011Almeno 10 attori pubblicie privatiAlmeno 2 incontriSiValore atteso al30/06/2011Si10 enti in “rete”1 incontroSiValore al 22/06/20113 sportelli 5 sportelliSiAlmeno 15 operatoriformatiAlmeno 15 citta<strong>di</strong>niimmigrati accompagnatiSiValore atteso al30/06/2011Almeno 30 immigrati chesi sono rivolti agli sportelliinformativiSiSi29 operatori formati6 immigratiaccompagnatiSiValore al 22/06/201139 immigraticontattatiLe attività progettuali hanno favorito la conoscenza dello strumento del micro cre<strong>di</strong>to tragli operatori ed i migranti. La formazione e l’informazione hanno consentito ai migranti <strong>di</strong>acquisire informazioni sulle opportunità <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to, sui meccanismi e i rischifinanziari relativi alla creazione <strong>di</strong> impresa e alla gestione del cre<strong>di</strong>to. I percorsi <strong>di</strong>assistenza tecnica hanno, inoltre, attivato nei beneficiari coinvolti le capacità <strong>di</strong>empowerment.Un altro elemento rilevante è stata la creazione e il consolidamento della rete territoriale enazionale tra i soggetti pubblici, istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong> finanza etica e le realtà del privatosociale che operano sui temi dell’integrazione dei migranti.Considerando la rete locale, essa si è ampliata con nuovi enti con cui sono statecon<strong>di</strong>vise procedure e modelli. E’ quanto accaduto con l’Or<strong>di</strong>ne dei Commercialisti <strong>di</strong><strong>Napoli</strong> e la “Rete Rione Sanità”, che rappresenta un gruppo <strong>di</strong> associazioni territoriali che,da due anni, supporta, in quel quartiere, lo sviluppo <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> autoimpiego eimpren<strong>di</strong>toria dei citta<strong>di</strong>ni, italiani e migranti, me<strong>di</strong>ante lo strumento del micro cre<strong>di</strong>to.<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


In generale, il partenariato e altri soggetti in rete hanno contribuito alla <strong>di</strong>ffusione capillaredell’iniziativa, a captare la domanda sociale dei citta<strong>di</strong>ni immigrati, in<strong>di</strong>rizzando esensibilizzando i potenziali destinatari nella fase <strong>di</strong> promozione, e collaborando alla<strong>di</strong>ffusione, all’informazione ed allo sviluppo del progetto.5. CriticitàQuesta esperienza progettuale ha messo in evidenza alcune criticità, rappresentate dallalimitata durata dell’iniziativa e dall’assenza <strong>di</strong> una struttura stabile, che favorisca lacreazione e la permanenza sul territorio <strong>di</strong> un sistema efficace <strong>di</strong> promozione del microcre<strong>di</strong>to e coinvolga tanto i migranti quanto i servizi pubblici e privati, soprattutto quellibancari.I sei mesi previsti per la realizzazione del progetto sono, infatti, pochi per riuscire a ra<strong>di</strong>caretale sistema.Questo è evidente se consideriamo i tempi bancari e quelli che sono stati necessari peravviare alcuni servizi, come gli sportelli informativi.Con gli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to è stata avviata un’attività <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione finalizzata allaconoscenza dei programmi <strong>di</strong> micro cre<strong>di</strong>to offerti, in termini <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> erogazione erequisiti <strong>di</strong> accesso ed alla realizzazione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> collaborazione per ampliare la fruibilitàal cre<strong>di</strong>to bancario da parte dei migranti, su cui incide, in modo negativo, il fatto che nonpresentano scarse garanzie <strong>di</strong> carattere personale o garanzie reali, che facilitano lebanche nell’erogazione dei prestiti.Per prassi, purtroppo, i tempi tecnici necessari per la costituzione <strong>di</strong> strumenti noncollimano con l’orizzonte temporale (sei mesi) previsto per l’attuazione delle fasiprogettuali.Per quel che riguarda gli sportelli informativi, i tempi richiesti per l’avvio delle attività pressole istituzioni pubbliche (i Centri per l’Impiego <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong>-Scampia e Pompei) sono statilunghi ed hanno necessitato <strong>di</strong> una maggiore attenzione ai <strong>di</strong>versi passaggi istituzionali eburocratici che, nei fatti, hanno rallentato il processo <strong>di</strong> avvio, realizzato soltanto nel mese<strong>di</strong> maggio.Le attività hanno sollevato altre importanti criticità legate all’assenza <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong>monitoraggio e tutoraggio per i progetti selezionati che hanno iniziato la fase <strong>di</strong>accompagnamento. Si tratta <strong>di</strong> fasi importanti attraverso le quali è possibile valutarel’andamento delle iniziative impren<strong>di</strong>toriali e facilitare i rapporti con la banca. Ciòconsente <strong>di</strong> ridurre le <strong>di</strong>fficoltà, migliorare la fiducia reciproca tra le parti e <strong>di</strong> incidere,<strong>di</strong>rettamente, sulla maggiore capacità <strong>di</strong> rientro del prestito.Il tutoraggio e il monitoraggio dei progetti, tanto quanto l’accompagnamento,rappresentano un’ulteriore garanzia per il sistema bancario che, valuta positivamente ilruolo ed il supporto concreto del privato sociale, nell’avvio <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> micro cre<strong>di</strong>to.L’iniziativa progettuale evidenzia, dunque, la necessità <strong>di</strong> lavorare nel <strong>di</strong>ffondere epromuovere la cultura del microcre<strong>di</strong>to, a partire dal sistema del cre<strong>di</strong>to locale. La<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> programmi stabili <strong>di</strong> microcre<strong>di</strong>to, con continuità e specifiche struttureorganizzative, garantirebbero, nel tempo, una maggiore fruibilità dei prodotti cre<strong>di</strong>tizi, maanche un in<strong>di</strong>retto miglioramento della propensione e delle competenze verso l’accessoal cre<strong>di</strong>to per gli stessi immigrati.<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011


Si tratta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> sviluppare interventi in grado <strong>di</strong> agire a livello culturale ed incentivante,in primo luogo, sul sistema bancario, ma anche sulla Pubblica Amministrazione e sui servizipubblici, ai quali offrire un maggiore ventaglio <strong>di</strong> informazioni e conoscenze sullepossibilità ed opportunità, anche da implementare e sostenere, per le iniziativeimpren<strong>di</strong>toriali da parte degli immigrati.Affinché si possa <strong>di</strong>ffondere sul territorio lo strumento del microcre<strong>di</strong>to verso gli immigrati,l’azione politico-culturale dovrebbe essere affiancata da interventi più specifici.In primo luogo, la previsione <strong>di</strong> programmi strutturati e de<strong>di</strong>cati <strong>di</strong> microcre<strong>di</strong>to rivolto amigranti sarebbe sicuramente utile ad affrontare il tema della <strong>di</strong>ffusione dello strumento.In quest’ottica risulterebbe utile ed efficace l’implementazione <strong>di</strong> strutture de<strong>di</strong>cate allapromozione, alla formazione/informazione rivolta agli immigrati e soprattuttoall’accompagnamento degli aspiranti impren<strong>di</strong>tori nella fase <strong>di</strong> progettazione epianificazione delle iniziative impren<strong>di</strong>toriali, oltre che <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione ed interfaccia con ilsistema del cre<strong>di</strong>to. Strutture <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta emanazione delle banche o con questeconvenzionate, in grado <strong>di</strong> assicurare un primo filtro, l’accompagnamento alla redazionedel business plan, l’assistenza alla presentazione della domanda <strong>di</strong> finanziamento, finoalla fase <strong>di</strong> tutoraggio nella fase <strong>di</strong> start-up e <strong>di</strong> monitoraggio sull’andamento del rientrodel prestito accordato.In secondo luogo avrebbe una forte efficacia la previsione <strong>di</strong> specifici fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> garanzia asostegno ed integrazione delle domande <strong>di</strong> finanziamento, anche eventualmenteattraverso il supporto <strong>di</strong> consorzi fi<strong>di</strong>.6. Gruppo <strong>di</strong> lavoroPer l’attuazione delle attività progettuali sono impiegate professionalità coerenti con lafinalità e gli obiettivi prefissati. L’equipe è stata formata, nello specifico, da:• 1 coor<strong>di</strong>natore generale del progetto con esperienza decennale nella gestione <strong>di</strong>progetti complessi, con conoscenze specifiche del mercato del lavoro e dellanormativa del lavoro;• 1 coor<strong>di</strong>natore dell’attività <strong>di</strong> microcre<strong>di</strong>to esperto in attività accompagnamento,orientamento ed alfabetizzazione bancaria sui temi del cre<strong>di</strong>to; consulenzaspecifica, accompagnamento in percorsi <strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> impresa e assistenza allostart-up;• 6 me<strong>di</strong>atori linguistico culturali qualificati <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa nazionalità: Marocco;Slovacchia; Somalia; Albania; Ucraina e Senegal• due operatori <strong>di</strong> sportello, con pregressa esperienza in attività <strong>di</strong> informazione,orientamento ed accompagnamento al lavoro;• 1 operatore monitoraggio, con esperienza pluriennale nella costruzione enell’utilizzo <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> rilevazione e nell’elaborazione dati per le attività <strong>di</strong>monitoraggio e valutazione <strong>di</strong> progetti europei.<strong>Napoli</strong>, 23 giugno 2011Dedalus cooperativa sociale<strong>Progetto</strong> A.Mi.C.I. - <strong>Relazione</strong> attivitàPeriodo Gennaio-Giugno 2011

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