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rimembranza di una solennità in onore di maria ... - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceCapo V. Giorno 9 <strong>di</strong> giugno e 1 0 dell'ottavario.Funzioni religiose.Le sacre funzioni <strong>in</strong> questo giorno furono fatte dal nostro Arcivescovo {24 [26]} assistitodai canonici della Metropolitana rappresentati dai signori canonici Nasi Luigi, Fissore Celest<strong>in</strong>o,ab. Gazelli, ab. Morozzo e Chicco canonico penitenziere.La Consacrazione com<strong>in</strong>ciava alle 5 1/2 del matt<strong>in</strong>o e term<strong>in</strong>ava alle 10 1/2. Dopo S. E.celebrava la prima messa nella novella chiesa; altra messa parimenti letta seguiva quelladell'Arcivescovo.Nel modo più solenne i vespri erano pontificalmente com<strong>in</strong>ciati alle 5 1/2. Sul f<strong>in</strong>ire <strong>di</strong>essi venne cantata l'Antifona Sancta Maria, succurre miseris, coi tre cori <strong>di</strong> cui parleremo <strong>in</strong>appresso. A quel punto delle sacre funzioni era tale la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> gente, che quelli che erano<strong>in</strong> chiesa non potevano più muoversi; e per gli sforzi che facevano gli uni per entrare, gli altri peruscire a stento potevano u<strong>di</strong>rsi <strong>in</strong> tutti i lati della chiesa le belle espressioni pronunziate dalVescovo <strong>di</strong> Casale.Egli adunque montava pel primo sul novello pulpito della nuova chiesa e {25 [27]} presea trattare la maestà del culto esterno non per riguardo a Dio, ma per riguardo agli uom<strong>in</strong>i.L'eloquenza e la dottr<strong>in</strong>a contenuta <strong>in</strong> questo <strong>di</strong>scorso e <strong>in</strong> quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>mani li farannocertamente riuscire cari ai nostri lettori, che perciò li troveranno <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> questa relazione.Capo VI. L'antifona Sancta Maria.L'antifona Sancta Maria, succurre miseris, <strong>di</strong> cui tanto si è parlato e si parla, meritaqualche osservazione.L'anno scorso nel centenario <strong>di</strong> san Pietro, appena fu annunziato che avrebbe avuto luogoil maraviglioso canto dei tre cori Tu es Petrus, il sacerdote Gio. Cagliero nostro <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>musica si recava a Roma per prenderne cognizione nel miglior modo a lui possibile. Mercè lacortesia usatagli potè egli assistere alle prove, all'esecuzione, trattare con maestri, professori {26[28]} e cantanti, e rilevare le <strong>di</strong>fficoltà non piccole che dovettero superarsi <strong>in</strong> quella maestosaesecuzione. Ritornato a Tor<strong>in</strong>o egli stu<strong>di</strong>ò d'imitare nel piccolo quanto <strong>in</strong> grande aveva osservatonel Vaticano, e <strong>di</strong>è mano a modellare l'antifona Sancta Maria, e la ripartì parimenti <strong>in</strong> tre cori.Uno <strong>in</strong> presbiterio <strong>di</strong> circa 150 tenori e bassi e rappresenta la Chiesa militante, l'altro sulla cupola<strong>di</strong> circa 200 soprani e contralti figura gli angeli ossia la Chiesa trionfante; il terzo coro <strong>di</strong> altricirca 100 tenori e bassi sull'orchestra e simboleggiava la Chiesa purgante. Una delle gran<strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà era quella <strong>di</strong> regolare il tempo musicale <strong>in</strong> tanta <strong>di</strong>stanza che parecchi non potevanovedere il maestro pr<strong>in</strong>cipale il quale doveva colla battuta dar norma e guida a tutti i cantori. Franoi questa <strong>di</strong>fficoltà si è felicemente superata mercè un apparato elettrico. Un lungo filocondottore applicato ai poli <strong>di</strong> <strong>una</strong> pila andava ad unirsi ai campanelli elettrici posti nel centro <strong>di</strong>ciaschedun coro e compiendo il circuito term<strong>in</strong>ava colle sue {27 [29]} estremità <strong>in</strong> <strong>una</strong> specie <strong>di</strong>manipolatore appositamente costrutto. Il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> musica tenendo il manipolatore colla mancapoteva colla destra farvi sopra liberamente la battuta come se nulla avesse tra le mani, <strong>in</strong>tanto icampanelli tutti <strong>in</strong>sieme facevano un colpo solo colla battuta del Direttore. In questo modo i trecori restavano come riuniti e regolati con tutta precisione non altrimenti che se fossero statiraccolti <strong>in</strong> <strong>una</strong> sola orchestra e regolati da un solo maestro.La <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a Provvidenza <strong>di</strong>spose che l'aspettazione fosse appagata. Tanto i maestri che davarii paesi <strong>in</strong>tervennero per u<strong>di</strong>re, quanto quelli che presero parte attiva si mostraronopienamente sod<strong>di</strong>sfatti.Nel momento che tutti i cori si riunirono a fare <strong>una</strong> sola armonia si provò <strong>una</strong> specied'<strong>in</strong>cantesimo. Le voci si collegarono <strong>in</strong>sieme e l'eco le rimandava per tutte le <strong>di</strong>rezioni per modowww.donboscosanto.eu 8/47

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