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rimembranza di una solennità in onore di maria ... - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricepiacere va raccontando a' suoi amici a grazia che <strong>di</strong>chiara avere dalla comune Madre celestericevuta.Capo VIII. I pranzi.Le maraviglie della bontà del Signore nel provvedere quanto occorreva pel <strong>di</strong>v<strong>in</strong> cultonon vennero meno <strong>in</strong> tutto ciò che era necessario ad onesto sostentamento <strong>di</strong> que' giorni. {33[35]}Molti personaggi o perchè <strong>di</strong> rimoti paesi, o perchè impegnati nelle sacre funzioni, comei vescovi colle persone che li assistevano nel servizio religioso, non potevano <strong>di</strong> qui allontanarsisenza grave loro <strong>di</strong>sturbo. Ma la povera nostra con<strong>di</strong>zione ci rendeva <strong>in</strong>capaci <strong>di</strong> provvederequanto era necessario per tanti illustri personaggi. Ecco come fummo provveduti.Un agiato signore pose a nostra <strong>di</strong>sposizione posate, porcellane, e quanto faceva mestieripel servizio <strong>di</strong> tavola; altri poi <strong>in</strong>viarono v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> botti, cassette <strong>di</strong> bottiglie; moscato <strong>di</strong> Strevi,passerella <strong>di</strong> Canelli, barbera e nebiolo <strong>di</strong> Asti, bracchetto <strong>di</strong> Mombaruzzo, dolcetto <strong>di</strong> Prasco,bianco <strong>di</strong> Caluso, malvasia <strong>di</strong> Monferrato furono v<strong>in</strong>i spontaneamente regalati da varie persone<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanti e <strong>di</strong>versi paesi. Alcuni altri spe<strong>di</strong>rono mortadelle da Bologna; salati e strach<strong>in</strong>i <strong>di</strong>Milano, Gorgonzola, lo<strong>di</strong>giano, salami, frutti confezionati, pollastri, uova, pesci e carne non cimancarono mai. Caffè, cioccolato, zucchero, kiffer, briossi e pani <strong>di</strong> semola, {34 [36]} biscottof<strong>in</strong>o furono la provvidenza quoti<strong>di</strong>ana. Un giorno avevamo a mensa tre eleganti e grosse focaccegiunte poco prima del pranzo. Una proveniva da Milano, l'altra da Genova, la terza da Tor<strong>in</strong>o.Un confettiere <strong>di</strong> questa città somm<strong>in</strong>istrò gratuitamente ogni giorno confetti e dolci <strong>di</strong> ognigenere per tutto l'ottavario. Ma la maraviglia fu che tra tante offerte fatte da paesi cotanto <strong>di</strong>stantil'uno dall'altro non fu mai che un oblatore offerisse cose offerte da altri o cose <strong>in</strong>utili. Di mano <strong>in</strong>mano che quelle offerte giungevano, si collocavano imme<strong>di</strong>atamente al loro posto. Quelli stessiche furono testimoni oculari non sapevano darsi ragione <strong>di</strong> tanto trasporto e <strong>di</strong> tante opportuneoblazioni senza che si fosse fatta <strong>di</strong>manda. Anzi molti oblatori erano affatto sconosciuti e nonebbero mai alc<strong>una</strong> relazione collo stabilimento. In questa guisa guidati dal solo spirito <strong>di</strong> caritàmolti concorsero ad onorare la santa Verg<strong>in</strong>e nella persona <strong>di</strong> chi si adoperava per promuovere lesue glorie. Un venerando prelato, osservando {35 [37]} la provenienza delle cose cheimban<strong>di</strong>vano la nostra mensa, ebbe ad esclamare commosso: Chi <strong>di</strong>cesse che gli oblatori <strong>di</strong> tantee svariate offerte non siano stati mossi dallo spirito del Signore, negherebbe la luce del sole <strong>in</strong>pieno mezzodì.Capo IX. Mercoledì 10 giugno, 2° giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.Fra i veneran<strong>di</strong> prelati già pervenuti all'Oratorio era monsignor Ghilar<strong>di</strong> vescovo <strong>di</strong>Mondovì che doveva pre<strong>di</strong>care e prendere parte alle funzioni religiose.Alle 6 1/2 del matt<strong>in</strong>o esso com<strong>in</strong>ciò il servizio religioso che doveva avere luogo ognimatt<strong>in</strong>o dell'ottava. Nostro scopo era <strong>di</strong> dare un segno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne verso tanti benemeritioblatori della chiesa e dello stabilimento <strong>in</strong>vocando le celesti bene<strong>di</strong>zioni sopra <strong>di</strong> loro e sopra leloro famiglie. {36 [38]}Questo eravamo tanto più <strong>in</strong> dovere <strong>di</strong> fare, perchè molti <strong>di</strong> quelli essendoci ignoti,dovevamo almeno colla preghiera <strong>di</strong>mostrare loro la nostra riconoscenza. Dio poi che vede ogniopera segreta avrebbe certamente largito ai medesimi il meritato guiderdone.www.donboscosanto.eu 10/47

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