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rimembranza di una solennità in onore di maria ... - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceII. Mariae Patroc<strong>in</strong>io ..............................................................................................................43III. ..........................................................................................................................................43IV. ..........................................................................................................................................43V. ............................................................................................................................................43VI. ..........................................................................................................................................44VII. .........................................................................................................................................44Versioni. [delle iscrizioni lat<strong>in</strong>e] ...............................................................................................44I. .............................................................................................................................................44II. ............................................................................................................................................44III. ..........................................................................................................................................45IV. ..........................................................................................................................................45V. ............................................................................................................................................45VI. ..........................................................................................................................................45VII. .........................................................................................................................................46In<strong>di</strong>ce .........................................................................................................................................46www.donboscosanto.eu 2/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceProtesta dell’autorePer ubbi<strong>di</strong>re ai decreti <strong>di</strong> Urbano VIII mi protesto, che a quanto si <strong>di</strong>rà <strong>in</strong> questo libretto<strong>in</strong>torno ai miracoli, alle rivelazioni, o ad altri fatti, non <strong>in</strong>tendo <strong>di</strong> attribuire altra autorità, cheumana. Dando poi ad alcuno titolo <strong>di</strong> Santo o Beato, non <strong>in</strong>tendo darlo se non secondol'op<strong>in</strong>ione; eccettuate quelle cose e persone, che sono state già approvate dalla S. SedeApostolica. {2 [4]}[De<strong>di</strong>ca]A voi o supremo gerarca della Chiesa Cattolica che zelante promotore delle glorie dell'AugustaReg<strong>in</strong>a del Cielo colle parole e coi fatti alla costruzione della Chiesa a Maria Aiuto deiCristiani testé consacrata efficacemente cooperaste; a voi, veneratissimo arcivescovo dellaDiocesi Tor<strong>in</strong>ese, che con non leggero <strong>in</strong>comodo la consacraste al <strong>di</strong>v<strong>in</strong> culto; a voi veneran<strong>di</strong>prelati che colla pre<strong>di</strong>cazione, colle sacre funzioni, e prolungate fatiche ne rendeste maestosol'ottavario con solennità fra noi piuttosto unica che rara; a voi tutti, benemeriti oblatori edoblatrici, che col guardo della consolazione mirate il frutto della vostra carità sorgere a decorodella Gran Madre del Salvatore a vantaggio dei <strong>di</strong>voti suoi figli; a voi questa <strong>rimembranza</strong> qualpiccolo segno <strong>di</strong> molta ed <strong>in</strong>cancellabile gratitu<strong>di</strong>ne non potendo <strong>di</strong> più offro e de<strong>di</strong>co pregandoId<strong>di</strong>o pietoso che degnamente vi compensi nel tempo e nella eternità {3 [5]} {4 [6]}Una parola al lettoreLa consacrazione testè fatta della Chiesa de<strong>di</strong>cata a Maria Ausiliatrice <strong>in</strong> questa città fusoggetto <strong>di</strong> molti riflessi e <strong>di</strong> molte ricerche. Chi colà ha potuto condurre tante persone <strong>di</strong> ognietà, <strong>di</strong> ogni paese e con<strong>di</strong>zione a prendere parte alle funzioni <strong>di</strong> <strong>una</strong> Chiesa, che appena talunoaveva u<strong>di</strong>to nom<strong>in</strong>are? Molti fecero <strong>di</strong> presenza questa <strong>di</strong>manda, altri con lettere. Ma nonpotendosi tutti altrimenti sod<strong>di</strong>sfare, mi sono determ<strong>in</strong>ato <strong>di</strong> appagare i comuni desideri colpubblicare <strong>una</strong> breve relazione <strong>di</strong> quanto avvenne {5 [7]} <strong>in</strong> quella faustissima occasione. Daifatti che si esporranno ognuno potrà capire la ragione dello straor<strong>di</strong>nario concorso a questaconsacrazione che tra noi non ebbe mai luogo, nè abbiamo speranza che sia per r<strong>in</strong>novarsi neitempi futuri.Pertanto esporrò giorno per giorno con or<strong>di</strong>ne le sacre funzioni e descriverò a parte queifatti particolari che sembrano dover maggiormente <strong>in</strong>teressare la pia curiosità dei lettori.Seguirà <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e un'appen<strong>di</strong>ce nella quale si rapporteranno vari documenti cuiprecederanno due ragionamenti <strong>di</strong> Monsignor Ferrè Vescovo <strong>di</strong> Casale, che ebbe la bontà <strong>di</strong>volerceli comunicare.Non accenno le fonti da cui att<strong>in</strong>go le notizie perchè scrivo cose avvenute alla presenza <strong>di</strong>numerosa moltitu<strong>di</strong>ne che ampiamente può attestare la veracità <strong>di</strong> quanto si espone. {6 [8]}www.donboscosanto.eu 3/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceLettera <strong>di</strong> S. S. Pio Papa IX sulla consacrazione della Chiesa <strong>di</strong> MariaAusiliatriceCompiuta la solennità e l'ottavario per la consacrazione della nuova Chiesa, se ne davanotizia al Sommo Pontefice, come ad <strong>in</strong>signe benefattore, racchiudendo nella lettera alcunemedaglie commemorative. Con grande bontà la S. S. degnavasi <strong>di</strong> rispondere colla seguentelettera, che colla massima consolazione mettiamo a Capo della presente relazione. {7 [9]}PIUS PP. IXDilecte Fili, Salutem et Apostolicam Bene<strong>di</strong>ctionem. Eadem ferme laetitia, quae te,tuique zeli imitatores perfu<strong>di</strong>t, Nos etiam affecti sumus agnoscentes ex litteris tuis perductumfuisse ad exitum <strong>in</strong> isthac urbe praenobili, Deoque <strong>di</strong>catum novum templum, quod nom<strong>in</strong>eBeatissimae Virg<strong>in</strong>is AUXILII CHRISTIANORUM nuncupatur. Nam quamvis iucundo reipraesentis adspectu frui nequivimus, tua tamen <strong>in</strong>dustria assequuti sumus, ut oculis penesubiectam extimam templi faciem haberemus <strong>in</strong> numismatibus, quae misisti, affabre caelatam, etipsam Deiparae imag<strong>in</strong>em <strong>in</strong>tueremur. Huius autem sacrae Iconis adspectus ad augendam {8[10]} fiduciam nostrana valebit plurimum: non enim s<strong>in</strong>e <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o Consilio cre<strong>di</strong>mus obtigisse, ut,bello acriter <strong>in</strong>staurato ab impiis contra catholicum nomen, Patrona Caelestis sub appellationeAuxilii Christianorum novis augeretur honoribus. Sane Nos, Ipsa auspice et a<strong>di</strong>utrice, supernocommuniri praesi<strong>di</strong>o, ab impendentibus eripi malis, et ab <strong>in</strong>imicis nostris <strong>in</strong>columes evadereconfi<strong>di</strong>mus. Interim gratum ac benevolum animum Nostrum ultro testantes tibi piisquepresbyteris, qui tecum operam conferunt, nec non iuvenibus tuae <strong>in</strong>stitutioni commissisApostolicam Bene<strong>di</strong>ctionem praecipuae <strong>di</strong>lectionis <strong>in</strong><strong>di</strong>cium, peramanter impertimur.Datum Romae apud S. Petrum <strong>di</strong>e 23 septembris 1868.Pontificatus Nostri Anno Vigesimo tertio.PIUS PP. IX. {9 [11]}PIUS PP. IXDILETTO FIGLIO, SALUTE ED APOSTOLICA BENEDIZIONE.Noi abbiamo sentito quasi la medesima gioia che tu e gli imitatori del tuo zelo aveteprovato, quando per mezzo della tua lettera siamo venuti a conoscere che era stato condotto aterm<strong>in</strong>e <strong>in</strong> cotesto nobilissima città, e che era già stato a Dio consacrato il nuovo tempio de<strong>di</strong>catoal nome della Beatissima Verg<strong>in</strong>e AIUTO DEI CRISTIANI. Imperocchè sebbene non abbiamonoi potuto trovarci presenti a quel giocondo spettacolo, tuttavia l'<strong>in</strong>dustria tua ci fece quasi averesotto agli occhi la fronte esterna della chiesa, per le medaglie che ci mandasti, egregiamentecesellata, e contemplare la stessa imag<strong>in</strong>e della madre <strong>di</strong> Dio. Gioverà poi moltissimo adaccrescere la nostra fiducia {10 [12]} la vista <strong>di</strong> cotesta ancona, imperocchè noi siamo <strong>di</strong> avvisoche non avvenne senza un <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o consiglio, che cioè, mentre si r<strong>in</strong>novò dagli empi terribileguerra contro la Chiesa Cattolica, si celebrasse con nuovi onori la celeste Patrona col titolo <strong>di</strong>AIUTO DEI CBISTIANI. Di fatto Noi, sotto alla sua protezione, nutriamo fiducia, che protettidalla <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a provvidenza, saremo liberati dai mali soprastanti, e che <strong>in</strong>columi riusciremo da'nostri nemici. Intanto per attestare tutta la nostra gratitu<strong>di</strong>ne e benevolenza impartiamo <strong>di</strong> tuttocuore a te ed ai pii sacerdoti che lavorano teco, ed ai giovani affidati alla tua cura l'apostolicabene<strong>di</strong>zione, siccome pegno della grande nostra affezione.Dato a Roma addì 23 settembre 1868.Del nostro pontificato anno vigesimo terzo.www.donboscosanto.eu 4/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatricePIO PP. IX. {11 [13]} {12 [14]}Capo I. Uno sguardo sulla costruzione <strong>di</strong> questa Chiesa.Questa Chiesa è e<strong>di</strong>ficata nella parte della città <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o detta Valdocco. Lo scopo era <strong>di</strong>provvedere al bisogno religioso <strong>di</strong> numerosa schiera <strong>di</strong> giovanetti ed alla popolazione delvic<strong>in</strong>ato specialmente nei giorni festivi. Ma un desiderio generalmente sentito era quello <strong>di</strong> dareun pubblico segno <strong>di</strong> ossequio all'Augusta Madre <strong>di</strong> Dio pei benefizi ricevuti e per quelli assaimaggiori che da Lei si attendono.La pietra angolare veniva solennemente benedetta il 27 aprile 1865, e dopo tre anni <strong>di</strong>lavoro l'e<strong>di</strong>fizio pervenne al punto <strong>di</strong> essere consacrato al {13 [15]} <strong>di</strong>v<strong>in</strong> culto. Se tu, o Lettore,osservi questa Chiesa all'esterno, ve<strong>di</strong> <strong>una</strong> facciata <strong>di</strong> stile moderno, <strong>di</strong> larghezza ed elevatezzaproporzionata. La porta maggiore è un Capo lavoro dell'artista Ottone Tor<strong>in</strong>ese, con <strong>di</strong>segno delcav. Spezia.Due campanili, che fra breve saranno sormontati da un angelo dell'altezza <strong>di</strong> due metricirca <strong>in</strong> rame battuto, squisito lavoro dei fratelli Brogi <strong>di</strong> Milano, fanno fronte alla cupola. Soprauno <strong>di</strong> essi avvi un concerto <strong>di</strong> c<strong>in</strong>que campane <strong>in</strong> mi bemolle con cui si possono suonare pezzi<strong>di</strong> musica cantabili ed anche marcie militari. Per liberare le colonnette della torre dal grave pesodelle campane, fu fatto un castelletto <strong>in</strong> ferro che appoggiandosi sul piano delle f<strong>in</strong>estre delcampanile ne sopporta tutto il peso. Per impe<strong>di</strong>re poi il rovescio pericoloso delle campane,vengono suonate a ruota, e per <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uire l'<strong>in</strong>gombro dei ceppi furono fatti <strong>in</strong> getto.Dopo i campanili si eleva la cupola coperta <strong>di</strong> rame stagnato e ricoperto {14 [16]} <strong>di</strong>biacca; ciò serve a guarentirla dalla ossidazione, dalla gagliar<strong>di</strong>a dei venti, dai cal<strong>di</strong>, dai fred<strong>di</strong> eda altre <strong>in</strong>temperie della stagione. Sopra la cupola sta maestosamente collocata <strong>una</strong> statua <strong>di</strong>rame battuto <strong>in</strong>dorata <strong>di</strong> circa quattro metri <strong>di</strong> altezza, lavoro del cav. Boggio e dono <strong>di</strong> <strong>una</strong>benemerita signora Tor<strong>in</strong>ese. La Santa Verg<strong>in</strong>e è <strong>in</strong> atto <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re i suoi <strong>di</strong>voti che <strong>di</strong>cono: Noscum prole pia bene<strong>di</strong>cat virgo Maria.Se poi dalla porta maggiore tu entri nell'<strong>in</strong>terno della Chiesa vedrai due colonne <strong>di</strong>marmo che sostengono l'orchestra sormontate da due piedestalli lavorati <strong>in</strong> modo che servonoanche <strong>di</strong> acquasant<strong>in</strong>o. Non è da omettersi che l'orchestra è dono e lavoro del mastro falegnameGabotti Giuseppe <strong>di</strong> Locamo ed abitante <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o.È l'orchestra <strong>di</strong> due piani, cioè <strong>di</strong> orchestra e <strong>di</strong> controrchestra, con eco ossia con doppiopavimento. È capace <strong>di</strong> circa trecento musici.Il pavimento è tutto alla veneziana. Ma i presbiteri dei s<strong>in</strong>goli altari sembrano altrettantimosaici. Quello dell'altare {15 [17]} maggiore non ha bisogno <strong>di</strong> alcun tappeto per fare degnacomparsa nelle più belle solennità. Le balaustre e gli altari sono ezian<strong>di</strong>o <strong>di</strong> marmo lavorati dalCav. Gussone tor<strong>in</strong>ese ad eccezione del primo a destra entrando che fu lavorato a Romadall'artista Luigi Me<strong>di</strong>ci a spese <strong>di</strong> un patrizio Bolognese. Questo per preziosità <strong>di</strong> marmi superatutti gli altri.Chi arrestasse il passo nel centro della Chiesa, volgendo il guardo al lato destro dell'altare maggiore, avrebbe <strong>di</strong> fronte il pulpito che è uno dei più belli ornamenti <strong>di</strong> questa Chiesa.Questo è dono <strong>di</strong> <strong>una</strong> patrizia Tor<strong>in</strong>ese, la quale, se volle che si tacesse il nome, desidera che tuttisappiano che è oblazione per grazia ricevuta, e perciò si legge a caratteri d'oro: Omaggio aMaria Ausiliatrice per grazia ricevuta.Il <strong>di</strong>segno e l'esecuzione furono trovati degni <strong>di</strong> encomio. Ma ciò che lo rendespecialmente commendevole si è il suo <strong>di</strong>stacco dalle mura, cui mercè il Pre<strong>di</strong>catore è vedutofacilmente da qualsiasi angolo della Chiesa. {16 [18]} È per altro bene <strong>di</strong> notare a norma deiPre<strong>di</strong>catori, che la forma della Chiesa riproducendo più volte l’eco della voce, bisogna che leparole siano bene staccate le une dalle altre per evitare la confusione mentre si pronunziano.www.donboscosanto.eu 5/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceLe due crociere hanno due porte cad<strong>una</strong>, per modo che nei gran<strong>di</strong> concorsi de' fedeli sipuò avere facile entrata ed uscita. I cornicioni della Chiesa e della cupola sono muniti <strong>di</strong>r<strong>in</strong>ghiere <strong>di</strong> ferro per assicurare la vita a chi dovesse praticare qualche lavoro nell'alto dellepareti, ed anche per allogare cantori od altre persone nelle maggiori solennità come appunto sipraticò nell'ottavario <strong>di</strong> cui siamo per parlare.Capo II. Il Sommo Pontefice.Diciamolo ad <strong>onore</strong> della verità ed a gloria del regnante Pio IX: se questa Chiesa potècompiersi <strong>in</strong> tanto {17 [19]} breve spazio <strong>di</strong> tempo ne siamo specialmente a Lui debitori. Egli ne<strong>in</strong>coraggi la costruzione, fece la prima oblazione, mandò la sua apostolica bene<strong>di</strong>zione sopra tuttigli oblatori.Non mancò <strong>di</strong> concorrere con altre oblazioni e con doni da porsi <strong>in</strong> lotteria; <strong>di</strong> più nel 12gennaio 1867 concedette a tutti quelli che avevano concorso per questa Chiesa:1° L'apostolica bene<strong>di</strong>zione con Indulgenza Plenaria <strong>in</strong> articolo <strong>di</strong> morte;2° Indulgenza plenaria tutte le volte che egl<strong>in</strong>o si fossero accostati degnamente alla santaComunione;3° Queste Indulgenze sono applicabili per modo <strong>di</strong> suffragio alle anime del purgatorio.Avvic<strong>in</strong>andosi poi il tempo della Consacrazione la medesima Santità Sua donava unostupendo cereo con molta maestria lavorato, offerto al S. Padre dalla Basilica Lateranese conqueste parole scritte nel cereo stesso: Basilica Lateranensis caput et mater omnium Ecclesiarum.{18 [20]}È questa l'iscrizione che sta sopra la porta maggiore <strong>di</strong> questa veneranda Basilica. Cosìnoi <strong>in</strong> certo modo avevamo il Vicario <strong>di</strong> Gesù Cristo che teneva davanti all'altare maggiore <strong>una</strong>fiaccola accesa per ricordare che la nostra fede per esser viva e fruttuosa deve sempre essereillum<strong>in</strong>ata e guidata dal Vicario <strong>di</strong> Gesù Cristo.Per animare poi tutti a prendere parte a questa solenne Consacrazione aprì i tesori dellaChiesa concedendo gran<strong>di</strong> favori spirituali col seguente decreto:Pio PAPA IXA tutti quei fedeli Cristiani, che leggeranno la presente, salute ed apostolica bene<strong>di</strong>zione.- Intenti con pio zelo a promuovere la religione nei fedeli e il bene delle anime coi celesti tesoridella Chiesa, a tutti quei fedeli dell'uno e dell'altro sesso, che veramente pentiti e confessati enutriti della Santa Comunione, religiosamente visiteranno la Chiesa de<strong>di</strong>cata <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o a MariaVerg<strong>in</strong>e Immacolata {19 [21]} sotto al titolo <strong>di</strong> MARIA AUSILIATRICE nel giorno <strong>in</strong> cui dettaChiesa sarà consacrata, o <strong>in</strong> uno de' sette giorni imme<strong>di</strong>atamente dopo, da eleggersi a piacimento<strong>di</strong> ciascuno, e che quivi pregheranno Dio per la concor<strong>di</strong>a fra i pr<strong>in</strong>cipi cristiani, per laestirpazione delle eresie e per la esaltazione <strong>di</strong> S. Madre Chiesa, <strong>in</strong> quel giorno dei predetti checiò faranno, conce<strong>di</strong>amo per la misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio la Plenaria Indulgenza e remissione <strong>di</strong> tutti iloro peccati, la quale potranno applicare per modo <strong>di</strong> suffragio alle anime <strong>di</strong> quei fedeli checongiunte a Dio nella carità passarono da questa vita.Dato <strong>in</strong> Roma presso s. Pietro sotto l'anello pescatorio addì 22 maggio 1868.Del nostro Pontificato anno vigesimo secondo.Per l'Em. mo Paracciani Clarelli.Luogo dei sigillo.G. B. BRANCALEONI CANCEL. {20 [22]}www.donboscosanto.eu 6/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceIl concorso dei favori materiali e spirituali del Santo Padre eccitarono <strong>in</strong> molti il desiderio <strong>di</strong>mirare co' proprii occhi un'opera, per cui si dava tanta sollecitu<strong>di</strong>ne lo stesso supremo Gerarcadella Chiesa.Capo III. Speranza <strong>di</strong> grazie particolari.È cosa nota che questa Chiesa si è com<strong>in</strong>ciata e s<strong>in</strong>o a questo punto condotta senza alcunred<strong>di</strong>to fìsso. Le oblazioni <strong>di</strong> alcune persone <strong>di</strong>vote e le offerte da molti fatte per grazie ricevutefurono i soli mezzi usati <strong>in</strong> questa pia impresa. La moltitu<strong>di</strong>ne delle grazie ricevute nei paesivic<strong>in</strong>i e lontani, i racconti che i beneficati ne andavano facendo ai loro parenti ed amici, tuttoconcorreva a fare credere che <strong>in</strong> questo ottavario si dovessero ottenere dalla Santa Verg<strong>in</strong>e grazienon or<strong>di</strong>narie.Coloro poi che erano stati beneficati {21 [23]} nella sanità, nelle sostanze, nelle famiglieo altrimenti, oltre l'ansietà <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenire egl<strong>in</strong>o stessi, <strong>in</strong>vitavano i loro parenti ed amici perchèvenissero a rendere pubblico omaggio alla celeste loro Benefattrice <strong>in</strong> quello stesso e<strong>di</strong>fizio cheera stato oggetto della compiacenza del Signore. Avvenne pure che alcuni forse per vano rispettoattribuirono all'arte umana quanto avevano <strong>in</strong>vocato dal cielo, ma all'<strong>in</strong>aspettata comparsa deglistessi mali, che <strong>in</strong> pochi istanti portarono l'ammalato alla tomba, dovettero ricredersi e confessarel'affetto e la venerazione alla Beata Verg<strong>in</strong>e Maria.Capo IV. La Vigilia della Consacrazione.Il 9 giugno fu stabilito per la Consacrazione della nuova Chiesa. La vigilia <strong>di</strong> quellamemoranda giornata era fra noi un cont<strong>in</strong>uo movimento <strong>di</strong> cose e <strong>di</strong> persone. I sacerdoti, i {22[24]} cherici, i giovanetti del Piccolo Sem<strong>in</strong>ario <strong>di</strong> Mirabello e del collegio <strong>di</strong> Lanzo erano tuttipervenuti all'Oratorio <strong>di</strong> S. Francesco <strong>di</strong> Sales per formare <strong>una</strong> specie <strong>di</strong> esercito coi lorocompagni <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o. Così questo stabilimento dava ospizio a circa mille dugento giovanetti <strong>di</strong>ogni con<strong>di</strong>zione.Molti <strong>di</strong> essi dovevano partecipare al canto, al suono, al servizio religioso, arappresentazioni accademiche, e tutti erano ansiosi e <strong>di</strong>rei impazienti <strong>di</strong> fare col massimo zeloquella parte che a ciascuno riguardava.Nello stesso convoglio e nella medesima ora coi giovani Mirabellesi era parimenti giuntoMonsignor Pietro Maria Ferrè vescovo <strong>di</strong> Casale col suo segretario il canonico Masn<strong>in</strong>i chedovevano prendere parte alle sacre funzioni.Alle 6 <strong>di</strong> sera giungeva Monsignor Alessandro Riccar<strong>di</strong> nostro VeneratissimoArcivescovo, col teol. cav. Caviassi suo cerimoniere, e col canonico Astengo suo segretario perdare <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciamento alla funzione. In quel {23 [25]} momento si manifestò un uragano chemisto a vento, tuoni, lampi e gran<strong>di</strong>ne, sembrava voler <strong>di</strong>sturbare la nostra solennità: mafort<strong>una</strong>tamente non fu che un violento acquazzone, che dopo <strong>una</strong> specie d'<strong>in</strong>ondazione lasciò ilcielo sereno. Intanto il prelodato Arcivescovo faceva l'esposizione delle sante reliquie chedovevano servire alla Consacrazione degli altari nel <strong>di</strong> seguente. Quelle reliquie appartenevanoai santi Maurizio e Secondo che sono due de' patroni pr<strong>in</strong>cipali della <strong>di</strong>ocesi tor<strong>in</strong>ese. Fattaquella esposizione si com<strong>in</strong>ciò il canto dei <strong>di</strong>v<strong>in</strong>i uffizi che, secondo le prescrizioni della Chiesa,durò tutta la notte; cioè f<strong>in</strong>o alle 5 1/2 del giorno 9 <strong>in</strong> cui com<strong>in</strong>ciò la solenne Consacrazione.www.donboscosanto.eu 7/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceCapo V. Giorno 9 <strong>di</strong> giugno e 1 0 dell'ottavario.Funzioni religiose.Le sacre funzioni <strong>in</strong> questo giorno furono fatte dal nostro Arcivescovo {24 [26]} assistitodai canonici della Metropolitana rappresentati dai signori canonici Nasi Luigi, Fissore Celest<strong>in</strong>o,ab. Gazelli, ab. Morozzo e Chicco canonico penitenziere.La Consacrazione com<strong>in</strong>ciava alle 5 1/2 del matt<strong>in</strong>o e term<strong>in</strong>ava alle 10 1/2. Dopo S. E.celebrava la prima messa nella novella chiesa; altra messa parimenti letta seguiva quelladell'Arcivescovo.Nel modo più solenne i vespri erano pontificalmente com<strong>in</strong>ciati alle 5 1/2. Sul f<strong>in</strong>ire <strong>di</strong>essi venne cantata l'Antifona Sancta Maria, succurre miseris, coi tre cori <strong>di</strong> cui parleremo <strong>in</strong>appresso. A quel punto delle sacre funzioni era tale la moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> gente, che quelli che erano<strong>in</strong> chiesa non potevano più muoversi; e per gli sforzi che facevano gli uni per entrare, gli altri peruscire a stento potevano u<strong>di</strong>rsi <strong>in</strong> tutti i lati della chiesa le belle espressioni pronunziate dalVescovo <strong>di</strong> Casale.Egli adunque montava pel primo sul novello pulpito della nuova chiesa e {25 [27]} presea trattare la maestà del culto esterno non per riguardo a Dio, ma per riguardo agli uom<strong>in</strong>i.L'eloquenza e la dottr<strong>in</strong>a contenuta <strong>in</strong> questo <strong>di</strong>scorso e <strong>in</strong> quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>mani li farannocertamente riuscire cari ai nostri lettori, che perciò li troveranno <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> questa relazione.Capo VI. L'antifona Sancta Maria.L'antifona Sancta Maria, succurre miseris, <strong>di</strong> cui tanto si è parlato e si parla, meritaqualche osservazione.L'anno scorso nel centenario <strong>di</strong> san Pietro, appena fu annunziato che avrebbe avuto luogoil maraviglioso canto dei tre cori Tu es Petrus, il sacerdote Gio. Cagliero nostro <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>musica si recava a Roma per prenderne cognizione nel miglior modo a lui possibile. Mercè lacortesia usatagli potè egli assistere alle prove, all'esecuzione, trattare con maestri, professori {26[28]} e cantanti, e rilevare le <strong>di</strong>fficoltà non piccole che dovettero superarsi <strong>in</strong> quella maestosaesecuzione. Ritornato a Tor<strong>in</strong>o egli stu<strong>di</strong>ò d'imitare nel piccolo quanto <strong>in</strong> grande aveva osservatonel Vaticano, e <strong>di</strong>è mano a modellare l'antifona Sancta Maria, e la ripartì parimenti <strong>in</strong> tre cori.Uno <strong>in</strong> presbiterio <strong>di</strong> circa 150 tenori e bassi e rappresenta la Chiesa militante, l'altro sulla cupola<strong>di</strong> circa 200 soprani e contralti figura gli angeli ossia la Chiesa trionfante; il terzo coro <strong>di</strong> altricirca 100 tenori e bassi sull'orchestra e simboleggiava la Chiesa purgante. Una delle gran<strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà era quella <strong>di</strong> regolare il tempo musicale <strong>in</strong> tanta <strong>di</strong>stanza che parecchi non potevanovedere il maestro pr<strong>in</strong>cipale il quale doveva colla battuta dar norma e guida a tutti i cantori. Franoi questa <strong>di</strong>fficoltà si è felicemente superata mercè un apparato elettrico. Un lungo filocondottore applicato ai poli <strong>di</strong> <strong>una</strong> pila andava ad unirsi ai campanelli elettrici posti nel centro <strong>di</strong>ciaschedun coro e compiendo il circuito term<strong>in</strong>ava colle sue {27 [29]} estremità <strong>in</strong> <strong>una</strong> specie <strong>di</strong>manipolatore appositamente costrutto. Il <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> musica tenendo il manipolatore colla mancapoteva colla destra farvi sopra liberamente la battuta come se nulla avesse tra le mani, <strong>in</strong>tanto icampanelli tutti <strong>in</strong>sieme facevano un colpo solo colla battuta del Direttore. In questo modo i trecori restavano come riuniti e regolati con tutta precisione non altrimenti che se fossero statiraccolti <strong>in</strong> <strong>una</strong> sola orchestra e regolati da un solo maestro.La <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a Provvidenza <strong>di</strong>spose che l'aspettazione fosse appagata. Tanto i maestri che davarii paesi <strong>in</strong>tervennero per u<strong>di</strong>re, quanto quelli che presero parte attiva si mostraronopienamente sod<strong>di</strong>sfatti.Nel momento che tutti i cori si riunirono a fare <strong>una</strong> sola armonia si provò <strong>una</strong> specied'<strong>in</strong>cantesimo. Le voci si collegarono <strong>in</strong>sieme e l'eco le rimandava per tutte le <strong>di</strong>rezioni per modowww.donboscosanto.eu 8/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatriceche l'u<strong>di</strong>tore si sentiva come immerso <strong>in</strong> un mare <strong>di</strong> voci che lo circondavano senza che {28[30]} potesse <strong>di</strong>scernere come e donde venissero. Un rispettabile personaggio commosso a quelmagico affetto ebbe ad esclamare: Mi sembra veramente <strong>di</strong> trovarmi <strong>in</strong> Vaticano.Un altro facendo uso della iperbole esclamò: Soltanto <strong>in</strong> Para<strong>di</strong>so vi può essere canto piùbello. Siamo per altro obbligati <strong>di</strong> tributare <strong>una</strong> parola <strong>di</strong> riconoscenza a molti <strong>di</strong>lettanti e maestri<strong>di</strong> musica <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o e <strong>di</strong> altre città che graziosamente si offerirono e prestarono l'opera loro pelsolo spirito <strong>di</strong> religione senza badare ad alcun <strong>in</strong>teresse materiale.Speriamo che <strong>in</strong> questa medesima Chiesa potranno avere luogo altre religiose solennità <strong>in</strong>cui sarà r<strong>in</strong>novato il medesimo canto e così siano sod<strong>di</strong>sfatti quelli che o per <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> luogo oper l'<strong>in</strong>capacità della Chiesa non hanno potuto trovarsi presenti <strong>in</strong> questa occasione. {29 [31]}Capo VII. Paramentali ed altre somm<strong>in</strong>istrazioni pel servizio religioso.Noi eravamo pressochè alla vigilia della Consacrazione e ci mancavano ancora quasi tuttigli oggetti necessari pel servizio religioso. Ma Dio, che è padrone dei cuori degli uom<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>spiròa più persone <strong>di</strong> farci avere quanto occorreva. Senza che ne fosse richiesto com<strong>in</strong>ciò uno amandarci un calice veramente elegante. La coppa è <strong>di</strong> argento col gambo <strong>di</strong> bronzo dorato <strong>di</strong>notabile altezza con vari lavori <strong>di</strong> molto pregio. È questo un dono del Dottore Tancioniprofessore <strong>di</strong> me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>a e chirurgia alla Università Romana. Per grave malattia trovandosiall'estremo della vita, perduta ogni speranza ne' mezzi umani, venne dagli amici <strong>in</strong>coraggiato afare <strong>una</strong> novena a Maria Ausiliatrice con promessa <strong>di</strong> fare qualche dono alla Chiesa <strong>di</strong> Valdoccose guariva. Dalla promessa all'esser {30 [32]} fuori pericolo passò appena la metà della novena.Compiva fedelmente il suo voto e voleva che sopra il calice fosse ricordato il celeste favore dalui ricevuto con queste parole: Familiae Tancioni Romanae votum MDCCCLXVIII. Sopra ilcalice era <strong>una</strong> elegante e ricca palla ovvero animetta coll'immag<strong>in</strong>e del Redentore. Essa è lavorodelle monache del Bamb<strong>in</strong>o Gesù <strong>in</strong> Aix la Chapelle città <strong>di</strong> Prussia, a spese della contessaStolberg moglie del celebre Luterano ed ora fervoroso cattolico conte Slolberg Vernigerodemembro ere<strong>di</strong>tario della camera dei Signori <strong>in</strong> Prussia.Ora o per grazie ricevute o per <strong>di</strong>vozione sembrava che ci fosse uno che andasse asignificare a ciascuno quanto occorreva per quella solennità. Una signora francese <strong>di</strong> altolignaggio, la Duchessa <strong>di</strong> ... <strong>in</strong>viò a sufficienza camici, cotte, amitti, corporali, tovaglie etovagl<strong>in</strong>i con alcune pianete. Un signore tor<strong>in</strong>ese provvide i candelieri, croci, carte-gloria pertutti gli altari, <strong>di</strong> poi volle aggiungervi la cera. Mancavano {31 [33]} ancora le candele per duealtari, e ci furono <strong>in</strong>viate da un <strong>in</strong>signe benefattore <strong>di</strong> Firenze. Altra signora fiorent<strong>in</strong>a offerivaun elegante <strong>in</strong>censiere con navicella. Mancavano candele piccole per le messe lette, ed <strong>una</strong>signora tor<strong>in</strong>ese le provvide.Leggete con pazienza, o amici, e facciamone le maraviglie col Signore. Piviali, tunicelle,pianete, messali, <strong>in</strong>censiere, navicella, cera, lampade per le solennità, lampade or<strong>di</strong>narie, olio perle medesime, campanello per la sacrestia, campanelli per i s<strong>in</strong>goli altari, tovaglie <strong>di</strong> vario genere,le ampoll<strong>in</strong>e e perf<strong>in</strong>o le funi delle campane vennero <strong>in</strong> breve tempo provvedute, ma <strong>in</strong> modo emisura che nemmeno un oggetto restò duplicato, senza che neppure uno <strong>di</strong> essi ci fosse mancatonel bisogno. Riguardo al campanello della sacrestia avvenne quanto segue.Un signore tor<strong>in</strong>ese, travagliato da male <strong>di</strong> Capo che si estendeva alla nuca con m<strong>in</strong>acciadella stessa sp<strong>in</strong>a dorsale, portavasi <strong>in</strong> questo giorno alla {32 [34]} novella chiesa per supplicarel'augusta Reg<strong>in</strong>a del Cielo a volersegli <strong>di</strong>mostrare suo aiuto presso Dio. Giunto vic<strong>in</strong>o allasacrestia <strong>in</strong>tese che fra le altre cose si <strong>di</strong>fettava ancora <strong>di</strong> un campanello. Se ottengo qualchesollievo nei miei mali, egli <strong>di</strong>sse, provvedere imme<strong>di</strong>atamente tale oggetto.Detto questo entrò <strong>in</strong> chiesa, fece breve preghiera e con grande sua consolazione si trovòperfettamente guarito. Con trasporto <strong>di</strong> gioia compiè sull'istante la sua promessa, ed ora conwww.donboscosanto.eu 9/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricepiacere va raccontando a' suoi amici a grazia che <strong>di</strong>chiara avere dalla comune Madre celestericevuta.Capo VIII. I pranzi.Le maraviglie della bontà del Signore nel provvedere quanto occorreva pel <strong>di</strong>v<strong>in</strong> cultonon vennero meno <strong>in</strong> tutto ciò che era necessario ad onesto sostentamento <strong>di</strong> que' giorni. {33[35]}Molti personaggi o perchè <strong>di</strong> rimoti paesi, o perchè impegnati nelle sacre funzioni, comei vescovi colle persone che li assistevano nel servizio religioso, non potevano <strong>di</strong> qui allontanarsisenza grave loro <strong>di</strong>sturbo. Ma la povera nostra con<strong>di</strong>zione ci rendeva <strong>in</strong>capaci <strong>di</strong> provvederequanto era necessario per tanti illustri personaggi. Ecco come fummo provveduti.Un agiato signore pose a nostra <strong>di</strong>sposizione posate, porcellane, e quanto faceva mestieripel servizio <strong>di</strong> tavola; altri poi <strong>in</strong>viarono v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> botti, cassette <strong>di</strong> bottiglie; moscato <strong>di</strong> Strevi,passerella <strong>di</strong> Canelli, barbera e nebiolo <strong>di</strong> Asti, bracchetto <strong>di</strong> Mombaruzzo, dolcetto <strong>di</strong> Prasco,bianco <strong>di</strong> Caluso, malvasia <strong>di</strong> Monferrato furono v<strong>in</strong>i spontaneamente regalati da varie persone<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanti e <strong>di</strong>versi paesi. Alcuni altri spe<strong>di</strong>rono mortadelle da Bologna; salati e strach<strong>in</strong>i <strong>di</strong>Milano, Gorgonzola, lo<strong>di</strong>giano, salami, frutti confezionati, pollastri, uova, pesci e carne non cimancarono mai. Caffè, cioccolato, zucchero, kiffer, briossi e pani <strong>di</strong> semola, {34 [36]} biscottof<strong>in</strong>o furono la provvidenza quoti<strong>di</strong>ana. Un giorno avevamo a mensa tre eleganti e grosse focaccegiunte poco prima del pranzo. Una proveniva da Milano, l'altra da Genova, la terza da Tor<strong>in</strong>o.Un confettiere <strong>di</strong> questa città somm<strong>in</strong>istrò gratuitamente ogni giorno confetti e dolci <strong>di</strong> ognigenere per tutto l'ottavario. Ma la maraviglia fu che tra tante offerte fatte da paesi cotanto <strong>di</strong>stantil'uno dall'altro non fu mai che un oblatore offerisse cose offerte da altri o cose <strong>in</strong>utili. Di mano <strong>in</strong>mano che quelle offerte giungevano, si collocavano imme<strong>di</strong>atamente al loro posto. Quelli stessiche furono testimoni oculari non sapevano darsi ragione <strong>di</strong> tanto trasporto e <strong>di</strong> tante opportuneoblazioni senza che si fosse fatta <strong>di</strong>manda. Anzi molti oblatori erano affatto sconosciuti e nonebbero mai alc<strong>una</strong> relazione collo stabilimento. In questa guisa guidati dal solo spirito <strong>di</strong> caritàmolti concorsero ad onorare la santa Verg<strong>in</strong>e nella persona <strong>di</strong> chi si adoperava per promuovere lesue glorie. Un venerando prelato, osservando {35 [37]} la provenienza delle cose cheimban<strong>di</strong>vano la nostra mensa, ebbe ad esclamare commosso: Chi <strong>di</strong>cesse che gli oblatori <strong>di</strong> tantee svariate offerte non siano stati mossi dallo spirito del Signore, negherebbe la luce del sole <strong>in</strong>pieno mezzodì.Capo IX. Mercoledì 10 giugno, 2° giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.Fra i veneran<strong>di</strong> prelati già pervenuti all'Oratorio era monsignor Ghilar<strong>di</strong> vescovo <strong>di</strong>Mondovì che doveva pre<strong>di</strong>care e prendere parte alle funzioni religiose.Alle 6 1/2 del matt<strong>in</strong>o esso com<strong>in</strong>ciò il servizio religioso che doveva avere luogo ognimatt<strong>in</strong>o dell'ottava. Nostro scopo era <strong>di</strong> dare un segno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne verso tanti benemeritioblatori della chiesa e dello stabilimento <strong>in</strong>vocando le celesti bene<strong>di</strong>zioni sopra <strong>di</strong> loro e sopra leloro famiglie. {36 [38]}Questo eravamo tanto più <strong>in</strong> dovere <strong>di</strong> fare, perchè molti <strong>di</strong> quelli essendoci ignoti,dovevamo almeno colla preghiera <strong>di</strong>mostrare loro la nostra riconoscenza. Dio poi che vede ogniopera segreta avrebbe certamente largito ai medesimi il meritato guiderdone.www.donboscosanto.eu 10/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice- Veniamo da Loggia <strong>di</strong> Carignano.- Per qual motivo siete qua venute, e perchè questa vostra figlia <strong>di</strong>mostra tanta gioia <strong>in</strong>volto?- Ah! non si ricorda più? Questa mia figlia fu condotta qua poco tempo ad<strong>di</strong>etro comecieca. Pativa male agli occhi da quattro anni. I me<strong>di</strong>ci la giu<strong>di</strong>cavano cieca ed ella stentava a<strong>di</strong>scernere la luce dalle tenebre.Essa si fece dare la bene<strong>di</strong>zione, praticò alcune preghiere suggerite <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria perun tempo stabilito cioè da Pasqua f<strong>in</strong>o all'Ascensione del Signore.A quel giorno la mia Rosa era perfettamente guarita.Ora siamo venute a farne r<strong>in</strong>graziamento {41 [43]} con <strong>una</strong> tenue offerta. Noi siamopoveri braccianti <strong>di</strong> campagna e non possiamo fare <strong>di</strong> più. Noi conserveremo per sempre lamemoria <strong>di</strong> così grande benefìzio.Capo XI. Giovedì 11 giugno, 3° giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.Oggi solennità del Corpus Dom<strong>in</strong>i f<strong>in</strong> dal buon matt<strong>in</strong>o si manifesta grande <strong>in</strong>tervento <strong>di</strong>forestieri.Monsig. vescovo <strong>di</strong> Mondovì fa la solita funzione del matt<strong>in</strong>o con analogo sermonc<strong>in</strong>o,<strong>in</strong> cui <strong>di</strong>mostra la frequente comunione essere sorgente <strong>in</strong>esauribile <strong>di</strong> celesti favori. Dopo molteragioni porta l'esempio <strong>di</strong> s. Catter<strong>in</strong>a da Siena, la quale, non sapendo nè leggere, nè scrivere,att<strong>in</strong>se dal SS. Sacramento <strong>una</strong> scienza straor<strong>di</strong>naria sparsa nei quattro grossi volumi delle sueopere.È la santa Eucaristia, <strong>di</strong>sse fra le {42 [44]} altre cose, che illum<strong>in</strong>ò la mente a tantisacerdoti e <strong>in</strong>fuse nei loro cuori coraggio <strong>di</strong> affrontare i più gravi pericoli <strong>in</strong> mezzo al mondo:che fortificò i martiri nei loro tormenti, che rese costanti nel <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o servizio tante verg<strong>in</strong>i, le qualir<strong>in</strong>unziando al mondo andarono a chiudersi nei chiostri per consacrarsi totalmente al Signore.La santa Comunione oggi fu assai più numerosa dei giorni antecedenti. La solaComunione Generale passò il numero <strong>di</strong> mille.Alle quattro <strong>di</strong> sera fu data <strong>una</strong> accademia <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice, <strong>in</strong> cui si lesseroo si declamarono parecchie composizioni <strong>di</strong> opportunità. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> vi fu solenne <strong>di</strong>stribuzione deipremi ai più <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti nella condotta morale fra i giovanetti della casa <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o, <strong>di</strong> Lanzo e <strong>di</strong>Mirabello. Chiudevasi il trattenimento con alcune amene rappresentazioni musicali edrammatiche.Alle 6 monsig. vescovo <strong>di</strong> Mondovì pontificava ai vespri mentre monsig. Gio. Balmavescovo <strong>di</strong> Tolemaide pronunciava {43 [45]} un dotto, ameno e commovente ragionamento suMaria SS., che <strong>in</strong> tutti i secoli presso ai cristiani fu sempre oggetto <strong>di</strong> conforto e <strong>di</strong> venerazione.Questo venerando Prelato, ventidue giorni prima, era già <strong>in</strong>tervenuto a consacrare lec<strong>in</strong>que campane che formano il nostro concerto, e <strong>in</strong> quella occasione aveva proferito un<strong>in</strong>teressante <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong>torno all'uso delle campane e che cosa <strong>in</strong>tenda la Chiesa nel bene<strong>di</strong>rle, nelconsacrarle, e nel farle suonare per convocare i fedeli <strong>in</strong> chiesa, o per <strong>in</strong>vitarli a pregare nelleloro case, o perchè si preghi per qualche defunto ne' casi <strong>di</strong> mortuari avvenimenti.Capo XII. Fatto particolare.Guarigione <strong>di</strong> <strong>una</strong> donna <strong>di</strong> Garamagna.www.donboscosanto.eu 12/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceIn questo giorno a motivo della solenne processione alla Metropolitana, non avendo piùluogo alc<strong>una</strong> religiosa {44 [46]} funzione dalle 9 del matt<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o alle 6 <strong>di</strong> sera, si ebbe maggiorecomo<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> parlare con parecchi forestieri che <strong>in</strong>tervenivano a questa chiesa per r<strong>in</strong>graziareId<strong>di</strong>o de' benefizi ricevuti, o per supplicare la santa Verg<strong>in</strong>e che venisse loro <strong>in</strong> aiuto nelledesolazioni da cui erano travagliati. Io <strong>in</strong>traprendo qui ad esporre alcuni dei molti fatti checondussero i <strong>di</strong>voti a queste solennità.Alle 10 <strong>di</strong> quel matt<strong>in</strong>o con bel garbo si presenta <strong>in</strong> sacrestia un uomo per compiere, egli<strong>di</strong>ceva, la sua obligazione.- Chi siete voi, e donde venite, mio buon amico, gli fu chiesto.- Io sono Costamagna Luigi. Vengo da Caramagna con mia moglie.- Con quale scopo?- Per r<strong>in</strong>graziare la santa Verg<strong>in</strong>e Ausiliatrice <strong>di</strong> un gran favore a sua <strong>in</strong>tercessionericevuto.- Si può sapere quale sia stato questo favore?- Si che si può sapere e ve lo racconto volentieri. {45 [47]}Mia moglie era ammalata da lungo tempo, e malgrado ogni cura dell'arte me<strong>di</strong>ca ellatrovavasi all'estremo della vita. Una sera circa alle 11 <strong>di</strong> notte pareva dovesse mandare l'ultimorespiro. Non sapendo più nè che <strong>di</strong>re, nè che fare, le <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzai queste parole: Fatti coraggio,raccoman<strong>di</strong>amoci a Maria. Se tu guarisci andremo poi a fare la nostra <strong>di</strong>vozione nella nuovachiesa che si sta facendo <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o, e porteremo qualche offerta. L'<strong>in</strong>ferma senza parlare ch<strong>in</strong>ò ilCapo per <strong>in</strong><strong>di</strong>care che approvava la mia proposta. Maraviglia a <strong>di</strong>rsi! Pochi m<strong>in</strong>uti dopo miamoglie riacquistò la loquela, poi entrò <strong>in</strong> tale miglioramento, che <strong>in</strong> pochi giorni si trovòperfettamente guarita. - Ora noi siamo venuti a Tor<strong>in</strong>o unicamente per compiere la nostraobbligazione, cioè accostarci alla santa comunione nella nuova chiesa con un offerta compatibileal nostro stato.- Potreste darmi per iscritto quello che mi avete raccontato?- Ecco lo scritto che teneva preparato. {46 [48]} Qui sono esposte le varie particolaritàdella malattia; servitevene pure per dare qualunque pubblicità a questo fatto nel modo che voigiu<strong>di</strong>cherete meglio per la gloria <strong>di</strong> Dio, e per <strong>onore</strong> della Beata Verg<strong>in</strong>e Maria.Capo XIII. Altri fatti particolari.Mentre <strong>in</strong> cotal guisa si parlava col <strong>di</strong>voto <strong>di</strong> Caramagna si avvic<strong>in</strong>ò un uomo <strong>di</strong> poveracon<strong>di</strong>zione che senza preamboli <strong>di</strong>sse: Io pure son venuto da Bra per r<strong>in</strong>graziare la santa Verg<strong>in</strong>eAusiliatrice. Un mio figlio avea pressochè perduta la vista, i più valenti me<strong>di</strong>ci non sapevano piùche cosa suggerirmi; ho fatto la novena con promessa <strong>di</strong> venire a fare le mie <strong>di</strong>vozioni <strong>in</strong> questachiesa, e adesso sono venuto a compiere la mia obbligazione, perciocchè mio figlio guariperfettamente. Lo guar<strong>di</strong> come sta bene e sono puliti gli occhi suoi! {47 [49]} Costui venne<strong>in</strong>terrotto da <strong>una</strong> Signora milanese che prese a <strong>di</strong>re così: Sia lodato Id<strong>di</strong>o e benedetta la santaVerg<strong>in</strong>e. Mio figlio da più anni travagliato da un orribile cancrena ad <strong>una</strong> mano è guaritoperfettamente. I me<strong>di</strong>ci avevano poca speranza <strong>di</strong> guarigione ezian<strong>di</strong>o coll'amputazione delbraccio. Fu benedetto e fu fatta novena a Maria Ausiliatrice ed ora lo osservi. Si vedono leprofonde cicatrici che <strong>di</strong>mostrano la gravità del suo male, ma è perfettamente sano. Con me sonoanche venute altre persone unicamente per attestare la nostra gratitu<strong>di</strong>ne alla Beata Verg<strong>in</strong>eMaria.In questo momento succedette un po' <strong>di</strong> tafferuglio. Da <strong>di</strong>verse parti si voleva parlare. Ioho potuto solamente raccogliere le asserzioni <strong>di</strong> alcuni.Io, <strong>di</strong>ceva uno, <strong>di</strong> nome Fea ... vengo da Carignano per rendere grazie per la guarigione<strong>in</strong>aspettata <strong>di</strong> mia madre.www.donboscosanto.eu 13/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceUn'altra <strong>di</strong> nome Beruto Lucia lo {48 [50]} <strong>in</strong>terruppe <strong>di</strong>cendo: Io vengo da Chieri ed homeco la relazione scritta con piccole oblazioni <strong>di</strong> varie persone che riconoscono da MariaAusiliatrice la guarigione de' malanni da cui erano miseramente travagliati. Io era affetta da <strong>una</strong>pericolosa enfiagione ai pie<strong>di</strong>, e fatta la novena a Maria Ausiliatrice, ne fui perfettamente guarita.Io pure, soggiunse un'altra giovane, sono venuta da Chieri pel medesimo motivo. Il mionome è Adelaide e fui liberata da acuto mal <strong>di</strong> Capo e da gastricismo, che mi portò sull'orlo dellatomba; vissi qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci giorni a sola acqua. Maria Ausiliatrice è quella che mi ha ottenuta laguarigione. Mentre tali cose succedevano avvenne un fatto che <strong>in</strong>terruppe ogni altroragionamento.Era <strong>una</strong> giovanetta <strong>in</strong> sui venti anni che veniva qua condotta nella speranza <strong>di</strong> guarire da<strong>una</strong> paralisia, per cui aveva come morto un braccio colla metà del corpo. Da un suo fratello edalla sua genitrice fu trasportata <strong>in</strong> <strong>una</strong> camera vic<strong>in</strong>a. Di poi, {49 [51]} come meglio potè, simise g<strong>in</strong>occhioni <strong>in</strong>vocando colla voce e col pianto lo aiuto <strong>di</strong> Colei che santa Chiesa proclamaAiuto dei Cristiani. Si fecero parecchie preghiere cogli astanti, se le <strong>di</strong>ede la bene<strong>di</strong>zione, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>si r<strong>in</strong>novarono le preghiere. Mentre tutti pieni <strong>di</strong> fede <strong>in</strong>vocano grazia e misericor<strong>di</strong>a, laparalitica com<strong>in</strong>cia a muovere la mano, <strong>di</strong> poi il braccio. Ella ne rimase talmente commossa chegridando: Io sono guarita, cadde svenuta. La madre ed il fratello la sostennero, le fecero animo,le porsero <strong>una</strong> bibita. La paralitica riacquistò l'uso dei sensi e restò perfettamente guarita dalmale che da quattro anni la rendeva immobile. Ognuno può immag<strong>in</strong>arsi le voci d'ammirazione e<strong>di</strong> r<strong>in</strong>graziamento che s'<strong>in</strong>nalzavano da tutte parti.Senza più nulla <strong>di</strong>re i parenti della malata andarono <strong>in</strong> chiesa e dopo alquante preghiereuscirono; la fort<strong>una</strong>ta giovane montò allegramente da sè sulla carrozzella, e co' suoi parentiripartì. {50 [52]}In quel momento si aumentò la confusione: da tutte parti si <strong>di</strong>mandava <strong>una</strong> specialbene<strong>di</strong>zione, mentre altri volevano raccontare cose loro avvenute e fare offerte per graziericevute. Per questo motivo non si potè più prendere memoria <strong>di</strong> molti fatti, nemmeno notare ilnome delle persone a cui questi si riferivano.Capo XIV. Venerdì 12 giugno, 40 giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.Questo giorno essendo feriale vi fu più calma, e le funzioni poterono farsi con maggiorregolarità. Il vescovo <strong>di</strong> Mondovi all'ora solita fece la comunione generale, prima <strong>di</strong> cuipronunciò un tenero sermonc<strong>in</strong>o. In esso prese a <strong>di</strong>mostrare la grande consolazione che devonoavere i Cristiani quando <strong>in</strong>sieme si raccolgono a ricevere il <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Corpo del Signore. {51 [53]}La Messa fu pontificalmente cantata da monsig. Balma, assistita dai paroci della cittàrappresentati dal teol. cav. Gatt<strong>in</strong>o, curato <strong>di</strong> Borgo Dora; dal cav. teol. Ponzati, curato <strong>di</strong> s.Agost<strong>in</strong>o; dal teol. Bruno, curato dei ss. Martiri; dal padre Carpignano, curato e superiore <strong>di</strong> s.Filippo; e dal teol. Trucchi, curato della SS. Annunziata.Al mezzodì giunse all'Oratorio monsig. Gastal<strong>di</strong> Lorenzo, vescovo <strong>di</strong> Saluzzo, che venivaper prendere parte alla pre<strong>di</strong>cazione e ad altre sacre funzioni. Alle 6 <strong>di</strong> sera egli pontificò aivespri ed alla bene<strong>di</strong>zione, mentre il vescovo <strong>di</strong> Mondovì con apposito ragionamento parlò deigran<strong>di</strong> tesori che si contengono nella Chiesa <strong>di</strong> Gesù Cristo, e degli strepitosi miracoli checont<strong>in</strong>uamente si operano. Nella Chiesa Cattolica sono r<strong>in</strong>novati <strong>in</strong> un modo assai più perfetto esublime i miracoli da Dio operati nei più celebri luoghi dell'antico e nuovo testamento comesono il Para<strong>di</strong>so terrestre, l'Arca <strong>di</strong> Noè, il Tempio <strong>di</strong> Salomone e tutta la Palest<strong>in</strong>a, specialmenteai tempi {52 [54]} del Salvatore. Ma che sono mai queste maraviglie paragonate con quelle chenoi ve<strong>di</strong>amo ogni giorno operarsi nella Chiesa <strong>di</strong> Gesù Cristo e specialmentenell'amm<strong>in</strong>istrazione dei santi Sacramenti?www.donboscosanto.eu 14/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceConchiudeva animando il fedele cristiano a conservarsi coraggiosamente, a costo <strong>di</strong>qualunque sacrifizio, nei grembo <strong>di</strong> questa santa Madre Chiesa f<strong>in</strong>chè vivrà sulla terra, comeunico mezzo per assicurargli la somma felicità preparata <strong>in</strong> Cielo.Capo XV. Fatti particolari.Offerta <strong>di</strong> un men<strong>di</strong>co - Una guarigione. Fiasco <strong>di</strong> Gavazzi.Questo giorno è pure memorabile per molti fatti particolari che noi andremo brevementeesponendo. Fra gli altri avvi quello <strong>di</strong> un men<strong>di</strong>co. Venne esso <strong>in</strong> chiesa, si accostò ai {53 [55]}santi Sacramenti assistendo alle altre sacre funzioni. Ma mostravasi assai angustiato per nonessere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> portare anch'egli qualche offerta da impiegarsi a favore della nuova chiesa. IlSignore gl'<strong>in</strong>spira un mezzo, egli l'accetta. Esce <strong>di</strong> chiesa, va <strong>di</strong> casa <strong>in</strong> casa accattando limos<strong>in</strong>a,e riesce a raccogliere <strong>di</strong>eci sol<strong>di</strong>. Ritorna alla chiesa, prega, e poi tutto commosso va <strong>in</strong> sacrestia<strong>di</strong>cendo: ho raggranellati questi <strong>di</strong>eci sol<strong>di</strong> che costituiscono tutte le mie sostanze. Li do tutti abenefizio <strong>di</strong> questa chiesa, non posso fare <strong>di</strong> più, ma ritorno subito <strong>in</strong> chiesa a pregare Id<strong>di</strong>o che<strong>in</strong>spiri altri benefattori a fare offerte maggiori.Pochi istanti dopo giunse <strong>una</strong> signora portante un cuore d'argento. Ho promesso, <strong>di</strong>ceva,questo cuore d'argento a Maria Ausiliatrice se otteneva la grazia, e l'ho ottenuta pienamente.- Si può sapere quale sia questa grazia?- Si che si può sapere. Poco tempo {54 [56]} fa io cad<strong>di</strong> <strong>in</strong> <strong>una</strong> via della città, ed <strong>una</strong>carrozza attraversandomi sfracellommi le gambe e le coscie. I me<strong>di</strong>ci ebbero molta cura <strong>di</strong> me;ma dopo alcune settimane furono <strong>una</strong>nimi nel <strong>di</strong>rmi che attesa la mia età <strong>di</strong> settanta sei anni nonpotevano più assicurarmi la guarigione.- Che non vi sia più alcun rime<strong>di</strong>o? <strong>di</strong>ssi al dottore.- L'unico rime<strong>di</strong>o sarebbe un miracolo del Signore, rispose.Allora io mi raccomandai con fede a Maria Ausiliatrice; feci <strong>una</strong> novena e fra breverimasi perfettamente guarita, perciò la Madonna ha veramente operato un miracolo. Ora iocamm<strong>in</strong>o liberamente, e con gratitu<strong>di</strong>ne compio la mia obbligazione. Chi vuol sapere il mionome lo guar<strong>di</strong> <strong>di</strong>etro al cuore che offro, ed è Anna Caniparo, <strong>di</strong> anni 76.In questo momento giunse un <strong>di</strong>spaccio <strong>di</strong> monsig. Pietro Rota vescovo <strong>di</strong> Guastalla. Eglidoveva anche giungere per prendere parte alle sacre funzioni, e <strong>in</strong>vece scrive il seguente {55[57]} telegramma: L'eretico Gavazzi è giunto <strong>in</strong> Guastalla per pre<strong>di</strong>care l'empietà; perciò lapartenza è sospesa, fate preghiera a Maria Ausiliatrice che ci liberi da questo malanno.Si fecero veramente pubbliche preghiere nella nuova chiesa e la santa Verg<strong>in</strong>e le ascoltò.Gavazzi si provò a pre<strong>di</strong>care, ma non potè. Sfidò il vescovo ed altri a <strong>di</strong>sputa, che l'accettarono.Egli, temendo <strong>di</strong> fare un fiasco pubblicamente, andò <strong>in</strong> cerca <strong>di</strong> pretesti per poterla rifiutare.Il pubblico ne fu sdegnato, ed il famigerato Gavazzi dovette con somma frettaallontanarsi da quella città, confermando col fatto quanto la Chiesa Cattolica canta <strong>in</strong> ossequioalla santa Verg<strong>in</strong>e: Cunctas haereses sola <strong>in</strong>teremisti <strong>in</strong> universo mundo.Quel dotto e pio Prelato dopo <strong>una</strong> settimana potè venire a visitare la nuova chiesa.Compiè <strong>di</strong>verse sacre funzioni, r<strong>in</strong>graziando così la santa Verg<strong>in</strong>e Maria della grazia ricevutanella liberazione del Gavazzi, senza che si dovessero deplorare le triste {56 [58]} conseguenze ei gravi scandali cagionati <strong>in</strong> altri paesi.Capo XVI. P<strong>in</strong>elli <strong>di</strong> Avigliana. - Giacchetti <strong>di</strong> Biella.www.donboscosanto.eu 15/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceFra molti che <strong>in</strong> questo giorno vennero a r<strong>in</strong>graziare la santa Verg<strong>in</strong>e per benefìzi ricevutifu un certo P<strong>in</strong>elli Giovanni <strong>di</strong> Avigliana. Mio figlio, egli <strong>di</strong>sse, venne assalito da <strong>una</strong> tosse cosìost<strong>in</strong>ata che sembrava m<strong>in</strong>acciargli la vita. Dopo alcuni mesi i me<strong>di</strong>ci lo qualificarono comepreso ai polmoni e perciò avviato ad <strong>una</strong> vera etisia. Privo <strong>di</strong> speranza nell'arte umana, feciricorso a colei che ogni giorno chiamiamo Aiuto dei Cristiani, e ad esempio <strong>di</strong> alcuni mieipatrioti feci <strong>una</strong> novena con qualche promessa: La novena non era ancora term<strong>in</strong>ata e il miofiglio era guarito. Si noti <strong>di</strong> più che egli pativa ezian<strong>di</strong>o altri <strong>in</strong>como<strong>di</strong> nella sanità, i quali tuttiscomparvero nel corso della ben avventurata novena. {57 [59]}Il chierico Giacchetti Carlo <strong>di</strong> Lessona Biellese è tra quelli che vennero a r<strong>in</strong>graziare lasanta Verg<strong>in</strong>e per grazia ricevuta. Ecco come egli stesso racconta il fatto. Per mia sventuraandava spesso soggetto a mal <strong>di</strong> denti. Una volta più che mai venni assalito <strong>in</strong> modo veramenteviolento. Da un<strong>di</strong>ci giorni per la violenza del male non poteva più avere nè pace, nè riposo nègiorno, nè notte. Allora non fui più padrone delle facoltà mentali e cad<strong>di</strong> <strong>in</strong> delirio. Una notte,alle <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> sera, alcuni amici, che mi assistevano, commossi dal deplorabile mio stato, andaronoa chiamare un sacerdote, che venisse, siccome mi raccontarono <strong>di</strong> poi, a darmi la bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice. Venne il sacerdote, che cercò <strong>di</strong> calmarmi con pensieri religiosi. Io risposiche pativa terribilmente. Egli soggiunse che, comunque gravi fossero i miei mali, certamente nonerano ancora da paragonarsi con quelli dell'<strong>in</strong>ferno. Non so, risposi nell'abberrazione mentale,{58 [60]} non so se nell'<strong>in</strong>ferno vi possano essere tormenti maggiori.Allora il sacerdote <strong>in</strong>vitò tutti gli astanti ad <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiarsi e pregare. Noi, egli <strong>di</strong>sse,<strong>in</strong>ten<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> pregare Id<strong>di</strong>o che voglia glorificare la sua augusta Genitrice <strong>in</strong>vocata sotto al titolo<strong>di</strong> Aiuto dei Cristiani. Mentre si pregava, alla metà delle preci della bene<strong>di</strong>zione sacerdotalecessai dalle grida deliranti e quelli che mi tenevano colla forza mi lasciarono <strong>in</strong> piena libertà.Quando poi sul f<strong>in</strong>ire della bene<strong>di</strong>zione si rispose amen, rimanendo perfettamente guarito, restaiimmerso <strong>in</strong> profon<strong>di</strong>ssimo sonno.I miei amici vedendomi passare dalle grida strazianti ad <strong>una</strong> specie <strong>di</strong> letargo sipensavano ch'io fossi morto. Fu solo dopo schiamazzi e forti scosse che loro risposi: lasciatemidormire.Da quell'epoca <strong>in</strong> poi non ho più patito mal <strong>di</strong> dente, e <strong>di</strong> questo segnalato benefìzio iovado debitore a Maria Ausiliatrice, a cui renderò grazie per tutto il corso <strong>di</strong> mia vita.Desidero che questo fatto sia pubblicato {59 [61]} e per debito <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne alla BeataVerg<strong>in</strong>e Maria, e perchè altri trovandosi <strong>in</strong> simili terribili afflizioni facciano ezian<strong>di</strong>o ricordo aquesta celeste Benefattrice del genere umano.Capo XVII. Sabato 13 giugno, 50 giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.Le funzioni <strong>di</strong> questa giornata furono com<strong>in</strong>ciate e term<strong>in</strong>ate dal vescovo <strong>di</strong> Mondovì. Almatt<strong>in</strong>o egli celebrò la santa Messa per la Comunione generale, prima <strong>di</strong> cui tenne analogosermonc<strong>in</strong>o. In esso prese a <strong>di</strong>mostrare come gli uom<strong>in</strong>i abbiano un mezzo efficacissimo perplacare Dio coll'oflerta <strong>di</strong> Gesù <strong>in</strong> sacramento. Il cuore <strong>di</strong> Gesù, egli <strong>di</strong>ceva, è assai più accettoall'Eterno Padre, che il cuore <strong>di</strong> tutti gli uom<strong>in</strong>i messi <strong>in</strong>sieme. Questa offerta è così grande chel'Eterno Padre non potrebbe richiederne <strong>una</strong> maggiore. Svolse questi pensieri coll'autorità dei{60 [62]} libri sacri e de' santi Padri, con similitu<strong>di</strong>ni e con esempi analoghi.Alle 10 monsignor Gastal<strong>di</strong> celebrava la santa Messa pontificalmente coll'assistenza delcanonico None curato del Corpus Dom<strong>in</strong>i, del Teol. cav. Peirani curato della Gran Madre <strong>di</strong> Dio,del Teol. Arp<strong>in</strong>o curato dei ss. Pietro e Paolo, e del Teol. Lotteri curato <strong>di</strong> santa Maria <strong>di</strong> Piazza,e del sacerdote Giovanni Bonetti <strong>di</strong>rettore del Piccolo Sem<strong>in</strong>ario <strong>di</strong> Mirabello che suppliva alcurato <strong>di</strong> s. Teresa.www.donboscosanto.eu 16/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceAlle 6 <strong>di</strong> sera monsig. vescovo <strong>di</strong> Mondovì pontificava ai Vespri, dopo cui monsig.Gastal<strong>di</strong> tenne sacro ragionamento. Egli com<strong>in</strong>ciò coll'esprimere la sua maraviglia nel mirare lanovella chiesa <strong>in</strong>nalzata alla Gran Madre <strong>di</strong> Dio, dove prima eravi uno sterile gerbido. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> sifece a raccontare <strong>in</strong> breve la storia degli Oratori festivi e della casa <strong>di</strong> Valdocco, che egli videnascere e crescere sotto agli occhi suoi. Svolgendo poi lo scopo degli Oratori, e della casaannessa, parlò della necessità <strong>di</strong> dare educazione religiosa alla {61 [63]} gioventù, educazioneche si può soltanto avere nella Chiesa Cattolica. Inf<strong>in</strong>e <strong>in</strong>coraggiava i collaboratori a perseverarenelle loro opere, ed animava la straor<strong>di</strong>naria folla degli u<strong>di</strong>tori a sostenere e promuovere questaistituzione che loro avrebbe procacciato la bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Dio e la riconoscenza degli uom<strong>in</strong>i. Sicompieva la giornata colla bene<strong>di</strong>zione del SS. Sacramento compartita solennemente dalvescovo <strong>di</strong> Mondovì.Capo XVIII. Fatti particolari.Venuta dei Mornes<strong>in</strong>i alla nuova chiesa.Oggi lascio a parte ogni altro fatto per esporre con particolari circostanze la venuta deiMornes<strong>in</strong>i alla nuova chiesa. A maggior chiarezza del racconto giova richiamare a memoriacome questo paese da molti anni vedesse le sue vendemmie quasi totalmente <strong>di</strong>strutte {62 [64]}dalla crittogama 1 . Gli abitanti pieni <strong>di</strong> fede nella potenza <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice promisero ildecimo del frutto delle loro vigne se fossero stati liberati da quel flagello. Furono esau<strong>di</strong>ti, lavendemmia fu abbondante ed essi mantennero fedelmente la fatta promessa. Ma i loro cuori nonsembravano paghi se non avessero dato un pubblico segno <strong>di</strong> <strong>di</strong>vozione, venendo a r<strong>in</strong>graziare laCeleste loro Benefattrice nel nuovo tempio a Lei de<strong>di</strong>cato. Pertanto <strong>in</strong> numero <strong>di</strong> quaranta padrio capi <strong>di</strong> famiglia con alla testa il S<strong>in</strong>daco ed un sacerdote che rappresentava il Parocopercorsero un settanta miglia <strong>di</strong> camm<strong>in</strong>o per venire quali ambasciatori a portare i comuniossequii a Maria. La loro comparsa fra noi destò non poca maraviglia. Alcuni avevano <strong>in</strong> Capoun berretto rosso ed alto: altri con cappello a larghe falde: e con brachette, con farzetti o con altriabiti all'antica, eccitarono {63 [65]} viva curiosità <strong>di</strong> sapere chi egl<strong>in</strong>o fossero. Ma chi locrederebbe? Ognuno parlava, rispondeva <strong>in</strong> modo cortese e garbato come uomo <strong>di</strong> scienza e <strong>di</strong>compiuta educazione.Il Sacerdote che loro aveva tenuto compagnia si fece <strong>in</strong>terprete del pensiero <strong>di</strong> tutti ed <strong>in</strong>presenza <strong>di</strong> rispettabili ed autorevoli personaggi tenne questo <strong>di</strong>scorso: Non vi rechi maraviglia,o signori, il vedere qua raccolti questi rappresentanti del popolo <strong>di</strong> Mornese. Se non ne fosserostati impe<strong>di</strong>ti dai lavori campestri forse sarebbero venuti tutti. Essi adunque fanno le veci <strong>di</strong>quanti rimasero alle loro case. Scopo nostro è <strong>di</strong> r<strong>in</strong>graziare la Santa Verg<strong>in</strong>e Ausiliatrice deibenefizi ricevuti. Maria per noi è un gran nome, ascoltate. Due anni or sono molti giovani delnostro paese dovendo andare alla guerra, si posero tutti sotto la protezione della S. Verg<strong>in</strong>emettendosi per lo più <strong>in</strong> collo la medaglia <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Andarono, affrontaronocoraggiosamente ogni sorta <strong>di</strong> pericoli, ma niuno rimase vittima {64 [66]} <strong>di</strong> quel flagello delSignore. Inoltre ne' paesi vic<strong>in</strong>i fè strage la gran<strong>di</strong>ne, la siccità ed il cholera morbus, e noi nefummo affatto risparmiati. Benedetti dal Signore e protetti dalla Santa Verg<strong>in</strong>e l'anno scorsoabbiamo avuto abbondanti vendemmie quali da molti anni non si erano più vedute. In questoanno poi avvenne cosa che pare <strong>in</strong>cre<strong>di</strong>bile a quegli stessi che ne furono testimoni. Una gran<strong>di</strong>nedensa e grossa cadde su tutto il nostro territorio, e noi ci pensavamo che il raccolto fossetotalmente <strong>di</strong>strutto. In tutte le case, da tutte le bocche si <strong>in</strong>vocava il nome <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice;ma cont<strong>in</strong>uando la gran<strong>di</strong>ne oltre a qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci m<strong>in</strong>uti imbiancò il terreno come fa la neve quandolungamente cade nella <strong>in</strong>vernale stagione. A caso trovaronsi là alcuni forastieri e al mirare la1 V. Lett. Catt. fasc. Maraviglie della Gran Madre <strong>di</strong> Dio, pag. 172.www.donboscosanto.eu 17/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricecosternazione che appariva a tutti <strong>in</strong> volto: Andate, <strong>di</strong>cevano con malignità, andate da MariaAusiliatrice che vi restituisca quanto ha portato via la gran<strong>di</strong>ne.Non parlate così, loro rispose uno {65 [67]} con senno: Maria ci aiutò l'anno scorso, eperciò le siamo riconoscenti, se quest'anno cont<strong>in</strong>ua i suoi favori avrà un motivo <strong>di</strong> più allanostra gratitu<strong>di</strong>ne. Ma se Dio ci trovasse degni <strong>di</strong> castigo, noi <strong>di</strong>remo col santo Giobbe: Dio hadato, Dio ha tolto, sia sempre benedetto il suo santo nome. Mentre facevansi tali <strong>di</strong>scorsi sullapubblica piazza, appena cessata la gran<strong>di</strong>ne, giunse uno dei pr<strong>in</strong>cipali possidenti del paese tuttoansante e gridante ad alta voce: Amici e fratelli non affannatevi, la gran<strong>di</strong>ne coprì le nostre terre,ma non fece alcun danno. Venite e an<strong>di</strong>amo a vedere quanto sia grande la bontà del Signore.Immag<strong>in</strong>atevi con quale premura ognuno corse a vedere i suoi campi, i suoi prati, le suevigne che racchiudevano i tesori e le risorse <strong>di</strong> ciasc<strong>una</strong> famiglia. Ognuno trovò vero quantol'amico aveva riferito, sicchè <strong>in</strong> tutto il paese ogni bocca esaltava il nome della Santa Verg<strong>in</strong>eaiuto dei Cristiani. Io stesso, un altro <strong>in</strong>terruppe il buon prete, io stesso, <strong>in</strong> un mio campo, ho {66[68]} veduto la gran<strong>di</strong>ne <strong>in</strong>torno alle piante <strong>di</strong> meliga che faceva <strong>una</strong> specie <strong>di</strong> riva; ma le piantenon avevano sofferto alcun guasto. È voce comune, cont<strong>in</strong>uò il prelodato Sacerdote, che lagran<strong>di</strong>ne non solo non abbia fatto alcun male alle campagne, ma fece del bene; perciocchè ciliberò dalla siccità che m<strong>in</strong>acciava le nostre terre. Dopo tanti segni <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione, forsechè visarà un mornes<strong>in</strong>o che non cerchi <strong>di</strong> professare la più sentita riconoscenza a Maria? F<strong>in</strong>chè noivivremo, conserveremo cara memoria <strong>di</strong> tanti favori, e ci tornerà sempre della più grandeconsolazione ogni volta che potremo venire <strong>in</strong> questa chiesa a portare l'obolo della riconoscenzaed <strong>in</strong>nalzare <strong>una</strong> preghiera <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne alla <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a bontà. F<strong>in</strong> qui il Sacerdote <strong>di</strong> Mornese. Que'<strong>di</strong>voti ambasciatori compierono la loro missione <strong>in</strong> maniera del tutto e<strong>di</strong>ficante. Si accostarono alsanto Sacramento della Confessione e della Comunione, presero parte a tutte le pratiche religioseche si compirono Sabato, Domenica e Lune<strong>di</strong> f<strong>in</strong>o a {67 [69]} mezzogiorno. In quell'ora siraccolsero tutti <strong>in</strong>sieme, e lasciando tra noi un lum<strong>in</strong>oso esempio <strong>di</strong> religiosa e buona educazionecoll'allegria nel cuore e col riso sulle labbra ritornarono <strong>in</strong> seno alle loro famiglie.Capo XIX. Domenica 14 giugno, 6 0 giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.Oggi appena si è aperta la chiesa rimane piena <strong>di</strong> fedeli. Alle 6 monsignor Ghilar<strong>di</strong>com<strong>in</strong>cia la sua messa, tra cui proferi il solito sermonc<strong>in</strong>o.Nella Santa Messa, egli <strong>di</strong>ce, si offre <strong>in</strong> tutte le parti del mondo ed <strong>in</strong> tutte le ore delgiorno il Sangue <strong>di</strong> Gesù Cristo al Div<strong>in</strong> Padre, Sangue che solo vale a mitigare il giusto sdegno,e a compensarlo <strong>di</strong> tutte le <strong>in</strong>giurie e <strong>di</strong> tutti gli oltraggi che recano gli uom<strong>in</strong>i alla SupremaDiv<strong>in</strong>a Maestà. Conchiuse <strong>di</strong> poi animando tutti a r<strong>in</strong>novare spesso l'<strong>in</strong>tenzione <strong>di</strong> parteciparealle {68 [70]} Messe che si celebrano <strong>in</strong> tutta la Cristianità. Inf<strong>in</strong>e <strong>di</strong>spensò la Santa Comunioneche durò più <strong>di</strong> un'ora. Alle 10 1/2 Monsignor Galletti celebrò Messa solenne assistito dai Rettoridelle Opere Pie rappresentati dai Sacerdoti <strong>Bosco</strong> Giacomo Rettore del Monastero delle religiose<strong>di</strong> s. Giuseppe; Teol. Fissore Rettore dell'opera <strong>di</strong> s. Michele detta Maternità; Serra GiuseppeDirettore del Monastero delle Adoratrici Perpetue; Teologo Cav. Rondo Rettore dell'Albergo <strong>di</strong>Virtù; D. Giacomelli Giovanni Rettore dell'Ospedaletto <strong>di</strong> s. Filomena.Term<strong>in</strong>ata la Messa, la Chiesa cont<strong>in</strong>uò ad essere stivata <strong>di</strong> gente più che prima. Allora ilvescovo <strong>di</strong> Mondovì montò <strong>di</strong> nuovo sul pulpito e tenne un commovente e fervorosoragionamento. Non mi maraviglio, egli com<strong>in</strong>ciò a <strong>di</strong>re, che sì grande moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> gente <strong>di</strong>ogni età, sesso e con<strong>di</strong>zione si trattengano <strong>in</strong> questa Chiesa quasi che non sappiano allontanarsidalla loro Madre Maria. Passa <strong>di</strong> poi a tessere la storia della grande <strong>di</strong>vozione {69 [71]} che <strong>in</strong>ogni tempo i Tor<strong>in</strong>esi professarono a Maria, e come questa Madre dal suo canto corrispose con<strong>una</strong> serie non <strong>in</strong>terrotta <strong>di</strong> favori spirituali e temporali. Prese qu<strong>in</strong><strong>di</strong> a parlare delle grandezze <strong>di</strong>www.donboscosanto.eu 18/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceMaria come Madre del Div<strong>in</strong> Verbo, come Figlia dell'Eterno Padre, come Sposa dello SpiritoSanto, conchiudendo che possiamo ricorrere a Lei come a madre che può e vuole concedere <strong>in</strong>abbondanza i <strong>di</strong>v<strong>in</strong>i tesori. Ad<strong>di</strong>tò <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e il modo con cui i figli <strong>di</strong> Maria possono assicurarsi lacont<strong>in</strong>uazione dei medesimi benefizi cotanto necessari per la vita presente e per la futura.Alle 4 <strong>di</strong> sera monsignor Galletti pontificò ai vespri, dopo cui tenne <strong>di</strong>scorso monsignorGastal<strong>di</strong>. Fu questo uno dei più belli ragionamenti. Com<strong>in</strong>ciò colle parole <strong>di</strong> s. Bernardo: Totumnos Deus habere voluit per Mariam. Notò alcuni dei più celebri monumenti che attestano la serienon mai <strong>in</strong>terrotta delle grazie che Maria <strong>in</strong> ogni tempo nelle varie parti del mondo ottenne aisuoi <strong>di</strong>voti; parlò <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o, {70 [72]} della nuova Chiesa che <strong>in</strong> modo cotanto provvidenzialepotè <strong>in</strong> breve tratto <strong>di</strong> tempo e<strong>di</strong>ficarsi sopra il suolo che i Santi Martiri Ottavio ed Avventorebagnarono col proprio sangue.R<strong>in</strong>cresce <strong>di</strong> non poter avere questo <strong>di</strong>scorso che servirebbe certamente <strong>di</strong> cara<strong>rimembranza</strong> a quelli che l'hanno u<strong>di</strong>to e a quelli che non poterono trovarsi presenti.Dopo la pre<strong>di</strong>ca Monsignor Galletti compartiva pontificalmente la bene<strong>di</strong>zione col SS.Sacramento.Capo XX. Fatti particolari.Se taluno tuttora <strong>di</strong>mandasse: quale può essere la cagione <strong>di</strong> così straor<strong>di</strong>nario concorso<strong>in</strong> <strong>una</strong> Chiesa <strong>di</strong> recente consacrata al Div<strong>in</strong> culto, che <strong>di</strong>veniva ogni giorno maggiore? Sirisponde, che oltre alle ragioni esposte f<strong>in</strong> qui, altri motivi concorsero a dare quello spettacolosomovimento. Le funzioni {71 [73]} e le pre<strong>di</strong>che fatte da' Vescovi conosciuti e r<strong>in</strong>omati per lapre<strong>di</strong>cazione: il giorno festivo che permetteva alla gente operaia ed agricola <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenire; laripetizione della musica a piena orchestra nella Messa, dell'antifona Sancta Maria, e del Tantumergo coi cori eccitarono <strong>una</strong> curiosità generale. Si aggiunga la voce ognor più <strong>di</strong>ffusa che laSanta Verg<strong>in</strong>e <strong>in</strong> <strong>una</strong> solennità così grande concedeva grazie particolari come <strong>in</strong> realtà moltiandavano raccontando. Non pochi poi venivano per r<strong>in</strong>graziare Dio delle grazie ricevute e per lopiù procuravano <strong>di</strong> avere seco altri parenti od amici. Per queste ragioni si vedevano raccoltiparecchi augusti personaggi provenienti da Tor<strong>in</strong>o, da Milano, da Venezia, da Bologna, daFirenze, da Roma, da Napoli, ed altrove. La Chiesa rimase letteralmente stivata <strong>di</strong> gente <strong>in</strong> tuttala giornata. Fu un momento che quelli <strong>in</strong>terni non potevano più uscire e gli esterni non potevanoentrare. Si crede che non meno <strong>di</strong> <strong>di</strong>ecimila fossero presenti alla {72 [74]} pre<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Monsig.Gastal<strong>di</strong>, mentre un maggior numero stava vagando al <strong>di</strong> fuori aspettando <strong>di</strong> poter <strong>in</strong> qualchemodo penetrare nel sacro rec<strong>in</strong>to.Si deve attribuire certamente alla speciale protezione della Beata Verg<strong>in</strong>e che <strong>in</strong> mezzo atanta gente non abbiasi a lamentare il m<strong>in</strong>imo <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne nè <strong>in</strong> Chiesa, nè fuori <strong>di</strong> Chiesa. Ognunoattendeva e cercava con pazienza <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare alla propria <strong>di</strong>vozione e non altro.Non pochi fatti sono <strong>in</strong> questo giorno attribuiti a grazie ricevute; ma la maggior partesono spirituali e perciò non da pubblicarsi; altre poi si riferiscono a cose temporali, e le persone acui riguardano per giusti motivi desiderano che per ora non se ne parli.Capo XXI. Alcune relazioni <strong>di</strong> grazie ottenute.Cre<strong>di</strong>amo per altro opportuno <strong>di</strong> trascrivere qui alcune relazioni <strong>di</strong> grazie ricevute. {73[75]}Una rispettabile persona <strong>di</strong> Chieri degna <strong>di</strong> fede nel fare alcune piccole oblazioni falunghi racconti che noi riduciamo alle seguenti brevi espressioni.www.donboscosanto.eu 19/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceDestefanis V<strong>in</strong>cenzo, <strong>di</strong> Chieri, da 7 mesi travagliato da forte mal d'occhi si trovava collavista attenuata al punto che temeva <strong>di</strong> perderla rimanendo come cieco al matt<strong>in</strong>o ed alla sera.Egli andava sempre <strong>di</strong> male <strong>in</strong> peggio, quando <strong>una</strong> persona gli <strong>di</strong>ede il provvido consiglio <strong>di</strong>raccomandarsi alla Madonna sotto il titolo Auxilium Christianorum. Nel tempo stesso glivennero suggerite alcune preghiere da recitarsi ogni giorno per un dato tempo. Pieno <strong>di</strong> fiducia,<strong>di</strong> tutto cuore recitando la piccola preghiera, tosto il suo male com<strong>in</strong>ciò notabilmente a<strong>di</strong>m<strong>in</strong>uire, così che non era ancora term<strong>in</strong>ato il giorno prefisso che egli si poteva già <strong>di</strong>repienamente ristabilito.Una vedova da Chieri <strong>di</strong> nome Vitrotti Giuseppa già da vari mesi aveva <strong>una</strong> specie <strong>di</strong>tumore <strong>in</strong> <strong>una</strong> guancia. Molti me<strong>di</strong>ci, dopo aver provato tutti {74 [76]} i mezzi che seppero,<strong>di</strong>chiararono il male <strong>in</strong>sanabile. Una sua nipote, Gastal<strong>di</strong> Giuseppa, era anch'essa colpita da varimalori per tutta la persona per cui nulla giovarono i ritrovati dell'arte umana, anzi rimanendo <strong>in</strong>letto immobile il suo corpo per la violenza del male veniva attratto e contorto. Mentre si l'<strong>una</strong>che l'altra già perdevano ogni speranza <strong>di</strong> guarigione venne loro proposto <strong>di</strong> fare <strong>una</strong> novena allaMadonna venerata sotto il titolo <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Di buon grado accolsero il consiglio e congran fede <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono la novena facendo le preghiere che loro vennero <strong>in</strong><strong>di</strong>cate. Non eraancora f<strong>in</strong>ita la novena e la vedova si trovava guarita dal suo tumore. La nipote parimenti <strong>in</strong>detto tempo potè alzarsi da letto e camm<strong>in</strong>are trovandosi libera da' suoi mali.Un giovanetto da Chieri era travagliato da <strong>una</strong> piaga <strong>in</strong> un braccio, che gli faceva soffriredolori acutissimi. Il padre non sapendo più che fare, lo raccomandò a Maria Ausiliatrice, e locondusse a questa Chiesa. Ciascuno poi {75 [77]} <strong>in</strong>vocando la protezione <strong>di</strong> Colei che èproclamata aiuto dei Cristiani, il braccio <strong>in</strong>fermo restò pienamente risanato. Il padre va con gioiaraccontando il fatto avvenuto a vantaggio <strong>di</strong> suo figlio, e lo racconta come <strong>una</strong> bene<strong>di</strong>zione cheDio sparse sopra tutta la famiglia.«Cont<strong>in</strong>ui, ci scrivono da Carignano, e d'ogni maniera sono oggimai le grazie ed i favoriche Maria SS. Ausiliatrice concede ai suoi <strong>di</strong>voti. E non dubbia prova n'ebbe la giov<strong>in</strong>ettaCarol<strong>in</strong>a Brusa <strong>di</strong> questa città. Trovavasi ella da circa quattro anni con <strong>una</strong> mano <strong>in</strong>ferma perdura e trascurata enfiagione, la quale rendevala <strong>in</strong>capace <strong>di</strong> potersi procacciare il vitto col lavorodelle sue mani. Sua madre erasi adoperata con tutti i mezzi dell'arte umana a f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> guarirla, ma<strong>in</strong>darno. Un giorno si presentò a me ed <strong>in</strong>traprese il racconto doloroso <strong>in</strong>torno allo stato della suafigliuola. Io pensai <strong>di</strong> <strong>in</strong>vitarla a fare <strong>una</strong> gita s<strong>in</strong>o a Tor<strong>in</strong>o e recarsi alla chiesa <strong>di</strong> Maria SS.Ausiliatrice. Obbedì la pia donna, {76 [78]} e dopo pochi giorni si videro <strong>in</strong> lei operati i pro<strong>di</strong>gidella fede posta <strong>in</strong> Maria. Poichè io stesso vi<strong>di</strong> la giovane (allora mia <strong>in</strong>quil<strong>in</strong>a) esultante <strong>di</strong> gioiaporgendomi la sua mano appena guarita e nello stesso mentre unitamente ai suoi genitoribene<strong>di</strong>re <strong>di</strong> cuore alla Verg<strong>in</strong>e Santissima e ricordare con riconoscenza il nome <strong>di</strong> M. A., da cuiriconosceva il segnalato favore.«Quale <strong>di</strong>voto <strong>di</strong> Maria a solo suo <strong>onore</strong> e gloria volentieri accettai il cortese <strong>in</strong>vito <strong>di</strong>esporre con brevissimo cenno la presente relazione, spettante la giovanetta Carol<strong>in</strong>a Brusa <strong>di</strong>Carignano. E se vi sentirete mossi, o benevoli lettori, a visitare il magnifico tempio eretto aMaria SS. Ausiliatrice <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o, a voi sarà visibile <strong>una</strong> mano lavorata <strong>in</strong> argento che all'altare <strong>di</strong>Maria sta appesa, quale segno <strong>di</strong> perenne memoria della grazia ricevuta.Testimonio oculare del fatto DOMENICO FEA da Carignano, a nome della famiglia e <strong>di</strong>tutto il vic<strong>in</strong>ato. {77 [79]}Capo XXII. Lunedì 15 giugno, 7 0 giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.www.donboscosanto.eu 20/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceIn questo giorno cont<strong>in</strong>uò grande concorso <strong>di</strong> fedeli. All'ora or<strong>di</strong>naria Monsig. Gastal<strong>di</strong>celebrò la s. Messa per la comunione generale, <strong>in</strong>fra cui fece un semplice, ma assai commoventesermonc<strong>in</strong>o. Svolse <strong>in</strong> modo ameno quanto grande sia l'amore <strong>di</strong> Gesù Cristo nel darsi per nostrocibo nella santa Eucarestia. Accennò poi alla pienezza <strong>di</strong> affetto e <strong>di</strong> amore con cui ognuno deveprocurare <strong>di</strong> accostarsi a questo Sacramento <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> consolazione.Alle 10 messa solenne pontificata dal vescovo <strong>di</strong> Mondovì, assistito dai rettori dellechiese particolari e delle opere <strong>di</strong> beneficenza rappresentati dai T. D. Montà Rettore del R.Manicomio; D. Bono, Rettore della Chiesa della SS. Tr<strong>in</strong>ità; Teol. Murialdo Roberto; {78 [80]}Teol. Murialdo Leonardo Rettore del collegio degli Artigianelli; Teol. Bertoglio, Rettore dellaregia cappella della SS. S<strong>in</strong>done; Teologo Gau<strong>di</strong>, Cancelliere della Curia Arcivescovile.Alle ore 6 <strong>di</strong> sera pontificò ai vespri Monsig. vescovo <strong>di</strong> Mondovì. Tenne <strong>di</strong> poi <strong>di</strong>scorsoMonsig. Galletti. Colla sua maravigliosa semplicità, ma con gran fervore parlò delle glorie <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice glorificata <strong>in</strong> ogni tempo ed <strong>in</strong> ogni luogo. Notò poi come il culto <strong>di</strong> Mariacresca, si conservi, si consoli<strong>di</strong> e si <strong>di</strong>lati ovunque colla fede <strong>di</strong> Gesù Cristo. L'esperienza<strong>di</strong>mostra che quando sgraziatamente uno si allontana dalla fede, si allontana prima dalla<strong>di</strong>vozione a Maria; e chi si raffredda nella <strong>di</strong>vozione a Maria, si raffredda parimenti nella fede.Sicchè la <strong>di</strong>vozione a Maria è <strong>una</strong> grande caparra <strong>di</strong> <strong>una</strong> vita cristiana, della perseveranza nelbene, <strong>di</strong> <strong>una</strong> morte felice. La ragione <strong>di</strong> questa maraviglia sta <strong>in</strong> ciò che Maria è aiuto deicristiani. {79 [81]}Capo XXIII. Fatti particolari.Maria Casati. - Comme<strong>di</strong>a lat<strong>in</strong>a.Circa al mezzodì è fatta <strong>una</strong> offerta con relazione della signora Maria Casati <strong>di</strong> Milano.Io era stata colpita, vi si legge, da un colpo <strong>di</strong> paralisia che mi lasciò morta per metà conm<strong>in</strong>accia <strong>di</strong> ulteriori attacchi. Ridotta così all'estremo della vita, i miei parenti, animati da altrifatti che avevano u<strong>di</strong>to a narrare, non isperando più conforto dai mezzi umani, ricorsero all'aiutodel Cielo, alla protezione <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Fu chiesta la bene<strong>di</strong>zione, si com<strong>in</strong>ciò la novenae si stabilì che si celebrasse <strong>una</strong> santa Messa mentre i miei pregavano <strong>in</strong>torno al mio letto. Allesette e mezzo del matt<strong>in</strong>o, alla metà della Messa, che si celebrava <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice,<strong>in</strong> un momento ritorno <strong>in</strong> me stessa, riacquisto la favella, le membra paralitiche riprendono {80[82]} il loro or<strong>di</strong>nario movimento, ed io mi sento e sono perfettamente guarita.Desidero che a questo fatto si <strong>di</strong>a la maggior pubblicità aff<strong>in</strong>chè tutto il mondo conosca lagrazia che ottenni da Maria Ausiliatrice e sia così sempre più <strong>in</strong>vocato e benedetto il suo santonome.Comme<strong>di</strong>a lat<strong>in</strong>a.In ogni giorno <strong>di</strong> quest'ottavario nel tempo non impe<strong>di</strong>to dalle sacre funzioni i nostrigiovanetti solevano rallegrare le ore con qualche trattenimento accademico, g<strong>in</strong>nastico, musicaleed anche drammatico.Fra le altre, cose vi fu <strong>una</strong> comme<strong>di</strong>a lat<strong>in</strong>a. È costume da più anni <strong>in</strong>trodotto tra noi <strong>di</strong>rappresentare alcuno <strong>di</strong> tali componimenti, per esercitare gli allievi nella pronuncia, lettura e<strong>di</strong>ntelligenza <strong>di</strong> codesta antica e nobile favella.Quest'anno l'u<strong>di</strong>torio era nobile e rispettabile. Oltre ai Prelati vi erano molti altripersonaggi citta<strong>di</strong>ni e forestieri. {81 [83]} Il che eccitava negli attori coraggio e desiderio <strong>di</strong> farbene la parte loro.La comme<strong>di</strong>a scelta per questo giorno porta il titolo <strong>di</strong> Fasmatonices, parola greca chevuol <strong>di</strong>re: V<strong>in</strong>citore delle larve o degli spettri. È questo uno dei molti lavori del compiantowww.donboscosanto.eu 21/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricemonsig. Ross<strong>in</strong>i vescovo <strong>di</strong> Pozzuoli, chiaro per le sue produzioni lat<strong>in</strong>e. Questo lavoro vieneesposto <strong>in</strong> poesia con metro e <strong>di</strong>citura Plaut<strong>in</strong>a; il che produce amena novità nell'u<strong>di</strong>tore. Il temaè questo.Un padre dovendosi recare ad Atene pe' suoi negozi lasciò l'unico suo figlio <strong>in</strong> custo<strong>di</strong>aed <strong>in</strong> educazione ad un amico. Costui debole e trascurato non osserva che il fanciullo frequentacattivi compagni, i quali lo seducono e gli fanno perdere i danari <strong>in</strong> giuochi e gozzoviglie. In f<strong>in</strong>eguidato dalla astuzia <strong>di</strong> un servo e <strong>di</strong> un truffatore viene nella risoluzione <strong>di</strong> vendere la casa perpagare i debiti e avere nuovo danaro da scialacquare. Quando la cosa è quasi condotta a term<strong>in</strong>egiunge {82 [84]} improvvisamente il padre, che scaccia i cattivi compagni, castiga il servo,riprende severamente il figlio, facendogli vedere a quali eccessi conduca la vita <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata.Nel pr<strong>in</strong>cipio, nella <strong>di</strong>visione degli atti, e sul f<strong>in</strong>e della rappresentazione ebbero luogoconcerti <strong>di</strong> musica istrumentale, o vocale, con cori o con parte obbligata. La qual cosa tornò assaigra<strong>di</strong>ta agli u<strong>di</strong>tori, i quali tutti applau<strong>di</strong>rono la comme<strong>di</strong>a rappresentata e la <strong>di</strong>s<strong>in</strong>voltura, lavivezza, e la spontaneità con cui gli attori l'hanno rappresentata.Capo XXIV. artedì 16 giugno, 8° giorno dell'ottavario.Funzioni religiose.All'ora or<strong>di</strong>naria il Vescovo <strong>di</strong> Mondovì celebrò la santa Messa per la Comunionegenerale. Prima <strong>di</strong> essa pronunziò il solito ma assai commovente sermonc<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cui <strong>di</strong>mostrò {83[85]} che Gesù nella s. Eucarestia è maestro <strong>di</strong> umiltà, <strong>di</strong> pazienza e <strong>di</strong> ubbi<strong>di</strong>enza.Alla Messa solenne pontificò Monsignor Galletti assistito dal Teol. Genta curato <strong>di</strong> s.Francesco <strong>di</strong> Paola; D. Griva curato <strong>di</strong> s. <strong>Don</strong>ato; T. Cora curato della Crocetta; D. Ferreròcurato <strong>di</strong> s. Tommaso, sac. Bonetti Giovanni <strong>di</strong>rettore del piccolo Sem<strong>in</strong>ario <strong>di</strong> Mirabello.Alle 6 <strong>di</strong> sera prese parte ne' vespri solenni monsig. Galletti assistito dai sacerdoti delmatt<strong>in</strong>o, cui si aggiunse il Teol. Gau<strong>di</strong> Cancell, Arcivescovile. Era ezian<strong>di</strong>o presente il Can.°Vogliotti Provicario Generale. Doveva anche <strong>in</strong>tervenire Monsig. Can.° Zappata, VicarioGenerale, ma ne fu impe<strong>di</strong>to da alcuni <strong>in</strong>como<strong>di</strong> <strong>di</strong> salute, come si compiacque significare conapposita lettera.Monsig. Ghilar<strong>di</strong> fece l'ultimo <strong>di</strong>scorso. In esso <strong>di</strong>mostra come la Chiesa Cattolica sia unvero Para<strong>di</strong>so <strong>in</strong> terra per la presenza reale <strong>di</strong> Gesù Cristo nella Santa Eucarestia: presenza che{84 [86]} sola vale a colmarci <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> delizie. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> con maravigliosa maestria svolse ilpensiero che col ricevere la santa Eucarestia, l'uomo sod<strong>di</strong>sfa pienamente ai tre desideri chesogliono agitare gli uom<strong>in</strong>i, <strong>di</strong> ricchezze cioè, <strong>di</strong> onori e <strong>di</strong> piaceri. Come noi non possiamoofferire all'Eterno Padre un maggior dono che il Cuore del suo <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Figlio.Venne qu<strong>in</strong><strong>di</strong> cantato solennemente il Te Deum con musica del M° Bianchi. Monsig.Galletti impartiva la bene<strong>di</strong>zione col SS. Sacramento alla immensa moltitu<strong>di</strong>ne.Sarebbe certamente <strong>in</strong>tervenuto il nostro Arcivescovo <strong>in</strong> questa ultima sera; ma egli erasidovuto allontanare per andar a prendere parte ad <strong>una</strong> grande solennità a Porto Maurizio per lasantificazione del B. Leonardo.Capo XXV. Fatti particolari.Un rispettabile ed autorevole personaggio della <strong>di</strong>ocesi d'Alba portò la {85 [87]}relazione <strong>di</strong> <strong>una</strong> guarigione ottenuta ad <strong>in</strong>tercessione <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Noi facciamopremettere la descrizione del male fatta dal me<strong>di</strong>co, che accenna ad <strong>una</strong> repent<strong>in</strong>a guarigione <strong>di</strong>cui egli non sa darsi ragione. Esso ignorava che si fosse ricorso ai rime<strong>di</strong>i spirituali. Di poi seguewww.donboscosanto.eu 22/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricela relazione fatta dal <strong>di</strong>rettore spirituale, che dà ragione <strong>di</strong> quanto era avvenuto e come egli siaappositamente venuto a fare un'offerta alla chiesa <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Ecco adunque le duerelazioni.Relazione del Me<strong>di</strong>co.Una giovane d'Alba P. T., d'anni 23, da tre anni affetta da mal d'occhi, per cui <strong>in</strong>vano siadoperarono <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> cura ezian<strong>di</strong>o nell'ospedale oftalmico <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o, venne sul f<strong>in</strong>ire <strong>di</strong>marzo ultimo <strong>in</strong>vasa da kerato congiuntivite pustolosa ed ulcerativa da pr<strong>in</strong>cipio non moltograve: <strong>in</strong> progresso però, circa alla metà d'aprile, uno fra i molti accessi che vennero {86 [88]}ad <strong>in</strong>vadere la cornea <strong>in</strong>terlamellermente, prese vaste proporzioni, ed occupò per il <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong>circa tre millimetri il centro della cornea dell'occhio destro destando atroci dolori nervalgiciall'occhio ed al lato destro della faccia e del capo, che or scemando, or aggravandosi resistetteroribelli a quanti rime<strong>di</strong>i vennero suggeriti dall'arte, s<strong>in</strong>chè apertosi esternamente l'accesso verso ilf<strong>in</strong>e <strong>di</strong> maggio presero a decrescere i dolori locali, anzi nella sera del 29 maggio stessoscomparvero quasi imme<strong>di</strong>atamente, e quei del Capo cedettero all'uso del ghiaccio non maiprima adoperato: cessò la fotofobia che f<strong>in</strong>o allora sempre persistette; bel bello andò riparandosila vasta ulcera comparsa dopo l'apertura dell'ascesso, si <strong>di</strong>leguò la congiuntivite, e l'<strong>in</strong>ferma èora, sui primi giorni <strong>di</strong> giugno, pressochè r<strong>in</strong>ata ad altra vita.Relazione del Direttore spirituale.La malattia retro descritta colle sue fasi dal dottore R. chiama la seguente {87 [89]}relazione a sempre maggiore gloria della B. ma Verg<strong>in</strong>e Madre ed Aiuto dei Cristiani. Il 29maggio ultimo, venerdì, fu chiamato per la povera <strong>in</strong>ferma, spasimante fra suoi dolori, ilsacerdote per confessarla a letto, poichè a suggerimento del me<strong>di</strong>co stava <strong>in</strong> pericolo della vita,attesa specialmente l'estrema debolezza a cui la sofferente giovane era ridotta. Il confessore,prima ancora <strong>di</strong> recarsi dall'<strong>in</strong>ferma, le fece suggerire <strong>di</strong> <strong>in</strong>traprendere tosto <strong>una</strong> novena ad <strong>onore</strong><strong>di</strong> Gesù Sacramentato e <strong>di</strong> Maria SS. Ausiliatrice, colla recita <strong>di</strong> tre Pater ed Ave e tre SalveReg<strong>in</strong>a; con promessa <strong>di</strong> fare poi qualche offerta ad <strong>onore</strong> della Madonna Ausiliatrice nellanuova Chiesa <strong>di</strong> Valdocco <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o. Tosto fu com<strong>in</strong>ciata la novena sul fare della sera non solodalla malata, ma altresì da altre <strong>di</strong>vote persone. Circa le ore sette <strong>di</strong> sera dello stesso giornol'<strong>in</strong>ferma addoloratissima pei dolori <strong>in</strong>cessanti all'occhio ed al Capo a stento potè fare la suaconfessione; subito dopo la {88 [90]} visita il me<strong>di</strong>co, che non sapeva più come sollevarla.Avanzandosi la notte, bel bello calmano i dolori; al matt<strong>in</strong>o del 30, dopo <strong>una</strong> nottealquanto tranquilla, il miglioramento cont<strong>in</strong>ua; lungo la giornata si fa più sensibile quasi ad oraad ora f<strong>in</strong>chè il giorno 31 maggio, domenica, la giovane si prova, e riesce ad uscir <strong>di</strong> casa per lamessa; va alla chiesa senza soffrirne; da questo giorno ognor più quoti<strong>di</strong>anamente ripigliandovigore la sua salute, ora sul mezzo del giugno è perfettamente ristabilita; e bene<strong>di</strong>ce ognimomento la potenza misericor<strong>di</strong>osissima <strong>di</strong> Maria Verg<strong>in</strong>e Ausiliatrice.Alba, 16 giugno, 1868.SISMONDA Can. arcip.Capo XXVI. Mercoledì 17 giugno, ultimo giorno.Servizio funebre pei Benefattori defunti.Nel corso <strong>di</strong> quest'ottavario ebbe luogo ogni matt<strong>in</strong>a un esercizio <strong>di</strong> cristiana {89 [91]}pietà per <strong>in</strong>vocare le celesti bene<strong>di</strong>zioni sopra quei benemeriti oblatori che Dio chiamò a migliorwww.donboscosanto.eu 23/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricevita prima che questa chiesa fosse <strong>in</strong>augurata al <strong>di</strong>v<strong>in</strong> culto. Queste pratiche consistevano <strong>in</strong>preghiere <strong>di</strong>verse tra cui la corona del Rosario, la Comunione generale, applicazione delsacrifizio della santa messa. Pertanto nel giorno 17 giugno alle 7 del matt<strong>in</strong>o si raccolsero igiovani della casa <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o, <strong>di</strong> Lanzo e <strong>di</strong> Mirabello con molti fedeli. Si recitarono specialipreghiere col Rosario pei defunti, dopo monsig. Galletti celebrò la santa Messa, <strong>in</strong>fra cui<strong>di</strong>spensò la santa Comunione a numerosa schiera <strong>di</strong> fedeli, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> pronunziò analogosermonc<strong>in</strong>o. In esso com<strong>in</strong>ciò a rilevare il dovere <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne verso a tutti quelli che ci hannobeneficati. Questa gratitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong>sse, è lodevole <strong>in</strong> tutti e verso <strong>di</strong> tutti, ma specialmente verso <strong>di</strong>coloro che, chiamati da Dio alla vita beata, sospirando <strong>di</strong>mandano aiuto a quelli che essi nellavita mortale hanno beneficati.Svolse <strong>di</strong> poi le parole <strong>di</strong> Giuda {90 [92]} Maccabeo: Sancta ergo et salubris estcogitatio pro defunctis exorare ut a peccatis solvantur. Santo e salutare è il pensiero <strong>di</strong> pregarepei defunti, aff<strong>in</strong>chè così siano sciolti dai loro peccati.Come noi, <strong>di</strong>sse fra le altre cose, <strong>di</strong>ciamo santo colui che è <strong>di</strong>staccato da tutte le cose delmondo e tutto a Dio si consacra, così santo si deve chiamare il pensiero <strong>di</strong> pregare pei defunti;perchè sollevandoci dalle cose della terra ci porta a me<strong>di</strong>tare lo stato <strong>di</strong> que' nostri cari fratelli ebenefattori, cui il fuoco monda ed abbellisce nel Purgatorio. Pertanto con calde preghiere e conbuone opere scongiuriamo il Signore aff<strong>in</strong>chè affretti la loro liberazione dalle fiamme delpurgatorio. Notò qu<strong>in</strong><strong>di</strong> come questo pensiero sia salutare e per le anime purganti e per noimedesimi, e <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e come torni ezian<strong>di</strong>o sommamente gra<strong>di</strong>to alla santa Verg<strong>in</strong>e, la quale <strong>di</strong> certomostra il più vivo <strong>in</strong>teresse per quelle care anime che sono pure sue figlie, e brama e gode chequalcheduno si {91 [93]} adoperi per accelerare la loro futura celeste felicità.Compievasi la sacra funzione colla bene<strong>di</strong>zione del SS. Sacramento.Con questo servizio funebre compievansi le più care, le più amene funzioni dellaConsacrazione e dell'ottavario della Chiesa <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Non mai funzione fu tantoanimata, onorata ed eseguita con tanto splendore tra noi; nè abbiamo speranza alc<strong>una</strong> <strong>di</strong> poterlar<strong>in</strong>novare. Ma se non sarà r<strong>in</strong>novata quella solennità, speriamo che la Santa Verg<strong>in</strong>e cont<strong>in</strong>ueràsenza <strong>in</strong>terruzione a spandere i suoi celesti favori sopra a tutti quelli che colle loro opere, colleloro preghiere, colla loro presenza concorsero a rendere solenne e maestoso questo ottavario.Capo XXVII.Una parola ai benemeriti Oblatori.A voi, o benemeriti Oblatori, che cosa dovrò <strong>di</strong>re per r<strong>in</strong>graziarvi della {92 [94]} vostracarità? So che a voi basta la ricompensa del cristiano, la contentezza cioè che si prova da chi haratto un'opera buona. So parimenti essere paghi i vostri desiderii, perchè la vostra carità conseguil'effetto desiderato col compimento del sacro e<strong>di</strong>fizio. E<strong>di</strong>fizio consacrato al <strong>di</strong>v<strong>in</strong> culto, doveogni giorno sono cantate le lo<strong>di</strong> al Signore; e<strong>di</strong>fizio, dove, coll'aiuto <strong>di</strong> Dio, si farannopre<strong>di</strong>cazioni, catechismi, saranno celebrate Messe, ascoltate le confessioni dei fedeli.Queste cose torneranno al vostro cuore della più grande consolazione.Tuttavia debbo dal canto mio r<strong>in</strong>graziarvi con tutto il cuore, e della fiducia riposta <strong>in</strong> me,e dell'efficace aiuto recatomi, cui mercè l'opera del Signore fu condotta a compimento. Io serberòverso <strong>di</strong> voi <strong>in</strong>cancellabile gratitu<strong>di</strong>ne, e f<strong>in</strong>chè vivrò non cesserò mai d'<strong>in</strong>vocare le bene<strong>di</strong>zionidel Cielo sopra <strong>di</strong> voi, sopra i vostri parenti ed amici. Ciò farò ogni giorno specialmente nelsacrifizio della santa Messa. Dio vi colmi dei suoi tesori {93 [95]} celesti, o gloriosi oblatori, evi conceda lunghi anni <strong>di</strong> vita felice; vi conceda il prezioso dono della perseveranza nel bene, evi accolga tutti un giorno nella Beata Eternità.Aff<strong>in</strong>chè poi questi auguri siano accolti dalla misericor<strong>di</strong>a del Signore, fu stabilito unservizio religioso da farsi ogni giorno dell'anno per tutti coloro che <strong>in</strong> qualunque modo e misurahanno concorso o concorreranno a beneficare la chiesa o lo stabilimento annesso. Questoesercizio consiste <strong>in</strong> <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> preghiere, della corona del Rosario della S. Verg<strong>in</strong>e Maria,www.donboscosanto.eu 24/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricecomunione sacramentale o spirituale, secondo che uno è preparato, celebrazione ed applicazionedella santa Messa. Ciò avrà luogo ogni matt<strong>in</strong>a nella nuova chiesa con tutti i giovanetti dellostabilimento e con tutti quei fedeli che giu<strong>di</strong>cheranno <strong>in</strong>tervenire a prendervi parte. {94 [96]}Capo XXVIII. A quelli che hanno ottenuto grazie da Maria Ausiliatrice.Molti <strong>di</strong> quelli che hanno ottenuto grazie particolari da Maria Ausiliatrice per giustimotivi non amano che il loro nome sia conosciuto, specialmente se le grazie sono spirituali, chene formano il maggior numero. Ma niuno deve <strong>di</strong>spensarsi dai doveri <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne verso la suaCeleste Benefattrice. Questi doveri si possono compiere <strong>in</strong> due mo<strong>di</strong>: col raccontare ad altri lagrazia ottenuta, o promuovere con altro mezzo la <strong>di</strong>vozione verso <strong>di</strong> questa nostra Madre. Ciòservirà ad altri <strong>di</strong> eccitamento a fare ricorso a Maria nelle loro necessità; mentre apriranno perloro stessi la strada a conseguire nuovi favori, grazie ancora più segnalate. Ma a tutti è poicaldamente raccomandato <strong>di</strong> compiere le promesse fatte. Le preghiere, le mortificazioni, leconfessioni e le comunioni, le opere <strong>di</strong> carità promesse {95 [97]} siano puntualmente compiute:<strong>di</strong>splicet, <strong>di</strong>ce lo Spirito Santo, <strong>di</strong>splicet enim Deo <strong>in</strong>fidelis et stulta promissio; a Dio <strong>di</strong>spiace lastolta ed <strong>in</strong>fedele promessa.Si è più volte verificato che la mancanza <strong>di</strong> fedeltà alle fatte promesse tornòd'impe<strong>di</strong>mento a conseguire la grazia sospirata, e talvolta fu rivocato il favore già ottenuto. Dueonorate famiglie desideravano <strong>di</strong> avere fìgliuolanza che le rallegrasse ed ere<strong>di</strong>tasse le sostanzepaterne. Dio le esaudì; ma nella loro contentezza <strong>di</strong>menticarono le preghiere, le pratichereligiose, ed un'opera <strong>di</strong> carità che avevano promesso. Dio volle <strong>in</strong> modo terribile <strong>di</strong>mostrarequanto gli <strong>di</strong>spiaccia la promessa <strong>in</strong>fedele. Ambidue i fanciulli morirono prima che toccassero ido<strong>di</strong>ci mesi, lasciando quelle famiglie nella massima costernazione. Ad altri ritornarono imedesimi malanni ed anche peggiori. Cercatane la cagione, si trovò che erano state trascurate leobbligazioni assuntesi. {96 [98]}È bene anche qui <strong>di</strong> notare che Id<strong>di</strong>o concede le grazie richieste <strong>in</strong> varie misure. Talvoltabisogna pregare lungo tempo, e la sola perseveranza ottiene. Alle volte si ottiene la totaleliberazione da un male; altre volte il male non peggiora, o cessa totalmente, o ne è mitigatal'<strong>in</strong>tensità; oppure dà la rassegnazione ai <strong>di</strong>v<strong>in</strong>i voleri; o f<strong>in</strong>almente Dio ci libera da altri mali,oppure ci cangia il favore temporale <strong>in</strong> favore spirituale che riguar<strong>di</strong> al bene eterno dell'anima. Intutti questi casi la nostra preghiera, portata dalla Santa Verg<strong>in</strong>e al trono dell'Altissimo, fuesau<strong>di</strong>ta, e noi le dobbiamo professare la più viva gratitu<strong>di</strong>ne e compiere le fatte promesse. Cosìfacendo siamo certi, come ci assicura il Vangelo, <strong>di</strong> essere esau<strong>di</strong>ti: Qui petit, accipit; le nostrepreghiere non saranno mai senza frutto.Una <strong>di</strong>manda.A Voi, o pietosi Benefattori <strong>di</strong> questa Chiesa e del ricovero annesso, a Voi {97 [99]}tutti, cui avverrà <strong>di</strong> leggere questa <strong>rimembranza</strong>, mi fo ar<strong>di</strong>to <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzarvi rispettosamente <strong>una</strong>preghiera. Ascoltate. L'e<strong>di</strong>fìzio <strong>di</strong> questa Chiesa si può <strong>di</strong>re compiuto; ma vi sono ancora nonpiccole spese a coprire e a sod<strong>di</strong>sfare. Molte opere, molti arre<strong>di</strong> e paramentali <strong>di</strong>fettano. Di piùsono necessarie cose e persone pel compimento dei varii uffizi del sacro m<strong>in</strong>istero, perciò io visupplico a volermi cont<strong>in</strong>uare la vostra beneficenza e nelle vostre opere <strong>di</strong> carità <strong>di</strong> estendere lavostra mano anche verso la Chiesa <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice e verso i poveri giovanetti dell'Oratorio<strong>di</strong> s. Francesco <strong>di</strong> Sales. Noi tutti dal canto nostro non cesseremo <strong>di</strong> <strong>in</strong>vocare le bene<strong>di</strong>zioni delCielo sopra <strong>di</strong> Voi, nostri Benefattori, aff<strong>in</strong>chè Dio ricco <strong>di</strong> grazie vi renda tutti felici nel tempo enella Beata Eternità.V. Per l'approvazione Ecclesiasticawww.donboscosanto.eu 25/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceP. EUGENIO PlSATTI.V. o come sopraCanon. o Giuseppe ZAPPATA Vic. Gen. {98 [100]}La de<strong>di</strong>cazione del Tempio <strong>di</strong> Maria SS. Ausiliatrice <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>oLe cerimonie del culto cattolico sono tutte <strong>in</strong>formate della più alta sapienza, e sonostimolo efficacissimo ad eccitare nel cuore de' riguardanti i più nobili e virtuosi affetti. Esse per<strong>una</strong> parte accennano alle verità sublimissime <strong>di</strong> nostra sacrosanta Religione, e per l'altra partefanno sentire la forza del dovere, e la soavità dei cristiani misteri. In quanto le medesime collaloro esteriorità, e col loro splendore colpiscono i sensi, servono a conciliare l'attenzione che<strong>di</strong>fficilmente senza questo mezzo potrebbe affissarsi nelle astratte dottr<strong>in</strong>e religiose, e <strong>in</strong> quantorappresentano i rapporti più cari e giocon<strong>di</strong> che str<strong>in</strong>gono l'uomo a Dio, ai comprensori celesti,ed ai suoi simili; destano e accrescono dolcissimi movimenti <strong>di</strong> venerazione e <strong>di</strong> amore, {101[101]} <strong>di</strong> sommissione e <strong>di</strong> santa speranza. Di tal modo le sacre cerimonie, che il mondoignorante e blasfemo <strong>di</strong>spregia e ripu<strong>di</strong>a, servono meravigliosamente al bisogno degli uom<strong>in</strong>i, iquali composti <strong>di</strong> <strong>in</strong>telligenza e <strong>di</strong> sensibilità sono costretti a valersi dell'officio dei sensi perelevarsi a conoscere, considerare e gustare i pr<strong>in</strong>cipii e le conseguenze della verità e dellagiustizia. Infatti il sacrosanto Concilio <strong>di</strong> Trento parlando del sacrifizio della Messa <strong>di</strong>ce: Taleessendo l’uomo che non può se non <strong>di</strong>fficilmente senza il soccorso dei segni sensibili <strong>in</strong>nalzarsialla me<strong>di</strong>tazione delle cose <strong>di</strong>v<strong>in</strong>e, la Chiesa qual madre amorosa ha istituiti certi riti, come peresempio, che alcune parti della Messa si <strong>di</strong>cessero a voce alta ed altre a voce bassa; a adottò dellecerimonie, quali sono le mistiche bene<strong>di</strong>zioni, le faci, gl'<strong>in</strong>censi, le vesti e molte altre cose <strong>di</strong>simil genere, secondo la <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a e la tra<strong>di</strong>zione apostolica, aff<strong>in</strong>e <strong>di</strong> accrescere decoro allamaestà <strong>di</strong> tanto sacrifizio, e la mente dei fedeli per mezzo <strong>di</strong> questi segni visibili <strong>di</strong> religione e <strong>di</strong>pietà eccitare ad elevarsi alla contemplazione degli altissimi misteri che <strong>in</strong> questo sacrifizio sonoracchiusi. (Sess. 22, c. 5).Questa dottr<strong>in</strong>a, riveriti u<strong>di</strong>tori, mi torna {100 [102]} opportunissima oggi che debbofavellarvi della <strong>di</strong>vota e splen<strong>di</strong>da consecrazione <strong>di</strong> questo nuovo magnifico tempio, onde voimeritamente siete sì lieti e giocon<strong>di</strong>. La consecrazione <strong>di</strong> un tempio è <strong>una</strong> delle più solennicerimonie del culto cattolico, anzi è un complesso <strong>di</strong> riti sovrammodo augusti. Quivi il vescovo<strong>in</strong> tutta la pompa de' suoi pontificali <strong>in</strong>dumenti è circondato dal coro de' sacerdoti, quivipreghiere, cantici e salmi multiformi e prolungati, quivi esorcismi, bene<strong>di</strong>zioni, misteriosemescolanze <strong>di</strong> acqua e sale e cenere e v<strong>in</strong>o e ripetute aspersioni, quivi le cont<strong>in</strong>ue <strong>in</strong>vocazionidella Triade Sacrosanta, <strong>di</strong> Gesù Cristo, <strong>di</strong> Maria, degli Angeli, e dei Santi, quivi le porte deltempio chiuse, le quali non si aprono che dopo i reiterati picchiamenti fatti col rocco dal sacropontefice, e le croci segnate sul limitare e sulle pareti, e le ledere greche e lat<strong>in</strong>e descritte sullacenere e le reliquie dei martiri portate <strong>in</strong> trionfo, e la consecrazione dell'altare, e l'<strong>in</strong>cessantefumigare degli <strong>in</strong>censi, e lo splendore dei molteplici cerei ardenti, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la solennecelebrazione dell'<strong>in</strong>cruento <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Sacrifizio. E perchè mai tanta ricchezza e magnificenza <strong>di</strong> riti?E che cosa esprimono, che cosa pre<strong>di</strong>cano si svariate e numerose cerimonie? Oh esse sono {101[103]} tutte rivolte a farci conoscere che il sacro tempio è un monumento materialeimportantissimo <strong>di</strong> nostra Religione, quello che significa <strong>in</strong>sieme la maestà <strong>di</strong> Dio, e i doveridegli uom<strong>in</strong>i verso <strong>di</strong> Lui, i misteri e i beneficii <strong>di</strong> Gesù Cristo, le obbligazioni del cristiano nellavita presente, e le sue speranze <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alla beata <strong>in</strong>term<strong>in</strong>abile vita avvenire. Fermiamoci perpoco, riveriti u<strong>di</strong>tori, a riflettere sulle verità a cui questi sacri riti si riferiscono, e facilmentecomprenderemo come per essi il tempio stesso sia costituito la casa <strong>di</strong> Dio, e il tesoro dellecelesti misericor<strong>di</strong>e.1. Dio è immenso, egli collo sua scienza, colla sua potenza, colla sua essenza è presente<strong>in</strong> ogni luogo, e riempie della sua gloria tutta la terra. Cionon<strong>di</strong>meno dove si piace manifestarewww.donboscosanto.eu 26/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricecon segni speciali la sua presenza e <strong>di</strong>ffondere <strong>in</strong> particolar maniera i suoi beneficii, là egli <strong>di</strong>cesiabitare. Così <strong>in</strong> cielo Dio ha stabilito la sua reggia perchè là manifesta agli Angeli e ai Santi lasua gloria, e della sua beatitu<strong>di</strong>ne li <strong>in</strong>ebria. Così Ciacobbe tosto che ebbe <strong>in</strong> Bethel la grandevisione della scala che toccava dalla terra al cielo e vide alla sommità <strong>di</strong> essa il Signore esclamò:«Qui non è altro che la casa <strong>di</strong> Dio, la porta del cielo.» Lungi dunque dal ripugnare {102 [104]}alla immensità <strong>di</strong> Dio che gli sieno de<strong>di</strong>cati alcuni luoghi, <strong>in</strong> cui come <strong>in</strong> sua casa si degniabitare, ciò è anzi al tutto conforme alla <strong>in</strong>effabile bontà <strong>di</strong> Lui, che con ammirabile provvidenzasuole agli uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> tempi e luoghi determ<strong>in</strong>ati dare segni speciali della sua protezione e del suoamore. E <strong>di</strong> vero leggiamo nell'antico Testamento che Dio stesso impose a Mosè che glifabbricasse il Tabernacolo, e aggra<strong>di</strong> l'erezione fattagli da Salomone del celebre tempio <strong>di</strong>Gerusalemme. Compiuta che ebbe il sapientissimo dei monarchi la fabbrica sontuosissima delsantuario e fattane la solennissima de<strong>di</strong>cazione, nel santuario stesso si <strong>di</strong>ffuse <strong>una</strong> nebbiamisteriosa, che esprimeva la gloria <strong>di</strong> Dio, talchè i sacerdoti pel timore della <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a Maestà nonnon poteano resistere a fare i loro officii. Allora Salomone esclamò: Tu, o Signore, hai detto cheavresti abitato nella nebbia; ed io con tutto l'affetto ho fabbricato <strong>una</strong> casa, o Dio, per tuaabitazione, per tuo trono sal<strong>di</strong>ssimo <strong>in</strong> sempiterno. Ciò che Mosè e Salomone fecero nell'anticopatto de<strong>di</strong>cando a Dio il tabernacolo ed il tempio, fanno nella nuova legge i sacri Ponteficiconsecrando al Signore i rec<strong>in</strong>ti della chiesa. E ben lo <strong>di</strong>mostrano i religiosi riti ond'essicompiono sì augusta funzione, {103 [105]} Che cosa <strong>di</strong>ce il vescovo, e che cosa fa quando siacc<strong>in</strong>ge a consacrare <strong>una</strong> chiesa? Dopo avere <strong>in</strong>sieme coi m<strong>in</strong>ori sacerdoti fervidamente pregato,leva alto la sua voce e <strong>di</strong>ce: La casa del Signore è fondata sul vertice dei monti, e sublimatasovra tutti i colli e ad essa verranno le universe genti esclamando: A te sia gloria, o Signore:Bene<strong>di</strong>ci, o Signore, questa casa che ho <strong>in</strong>nalzata al tuo nome: <strong>in</strong><strong>di</strong> assumendo il l<strong>in</strong>guaggiodegli Angeli che corteggiavano il <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Verbo Incarnato faciente ritorno al Padre, <strong>in</strong>vita i pr<strong>in</strong>cipidel cielo a spalancare l'<strong>in</strong>gresso della spirituale Gerusalemme per accogliere il Re della gloria, ebatte per ben tre volte le porte chiuse del tempio da consecrarsi: vi entra, ne piglia possesso, e alui che <strong>di</strong>ce: Sia pace a questa casa; fanno eco i sacri m<strong>in</strong>istri che cantano: Conceda perpetuapace a questa casa l'Eterno, pace perenne a questa casa doni il Verbo del Padre, pace a questacasa largisca il <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o Spirito Consolatore. Oh è certo che questi voti della Chiesa militante sonodal Signora appieno esau<strong>di</strong>ti e coronati, e che egli si elegge <strong>di</strong> abitare nel nuovo tempio <strong>in</strong> modoancor più eccellente che non nell'antico tempio Gerosolimitano.2. E per fermo vale anche pel tempio {104 [106]} cattolico <strong>in</strong> confronto <strong>di</strong> quellofabbricato da Salomone il celebre oracolo <strong>di</strong> Aggeo profeta, il quale agli Ebrei, che sirattristavano veggendo quanto il santuario rie<strong>di</strong>ficato dopo la schiavitù <strong>di</strong> Babilonia fosse<strong>in</strong>feriore <strong>in</strong> ricchezza all'antico, rivelò avere il Dio degli eserciti attestato: Ancora un poco ed iometterò <strong>in</strong> movimento il cielo, la terra, il mare, il mondo, e metterò <strong>in</strong> movimento tutte le cose,perchè verrà il Desiderato da tutte le genti, ed empirò <strong>di</strong> gloria questa casa ... mio è l'argento emio è l'oro ... maggior sarà la gloria <strong>di</strong> quest'ultima casa che della prima, e <strong>in</strong> questo luogo daròla pace (c. 2). I gran<strong>di</strong> misteri sono già compiuti del <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Verbo Incarnato, e le chiese cattolichecome sono la casa <strong>di</strong> Dio, così sono ezian<strong>di</strong>o la casa <strong>di</strong> Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.Laonde il vescovo consacratore appena entrato nel tempio ne segna il limitare colla croce che è ilvessillo dell'Uomo-Dio, ne segna colla croce le porte, asperge le mura e tutto il pavimento <strong>di</strong>acqua, sale, cenere e v<strong>in</strong>o <strong>in</strong>sieme commisti, che significano l'umanità, la <strong>di</strong>v<strong>in</strong>ità, le umiliazionie la gloria del Salvatore, consacra con molteplici segni <strong>di</strong> croce e coll'effusione dei santi oliil'altare che rappresenta lo stesso Gesù Cristo, unge col crisma <strong>in</strong> {105 [107]} ben do<strong>di</strong>ci luoghile pareti, sempre <strong>in</strong> forma <strong>di</strong> croce. Questi misteriosi riti <strong>di</strong>mostrano che il tempio cattolico ètutto de<strong>di</strong>cato a Gesù Cristo, e tutto <strong>in</strong>vestito della virtù <strong>di</strong> Gesù Cristo. Ma ciò è ancor poco,imperocchè l'<strong>in</strong>carnata Div<strong>in</strong>a Sapienza non solo colla sua virtù, ma colla stessa sua realepresenza sotto, i veli dell'eucaristico Sacramento si degna abitar <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uo nel tempio cattolico;tutti i giorni e più volte al giorno Gesù r<strong>in</strong>nova sull'altare per mano del sacerdote lo stessosacrifizio col quale immolossi <strong>in</strong> cima del Golgota; stassi giorno e notte r<strong>in</strong>chiuso nel sacrowww.donboscosanto.eu 27/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricetabernacolo come <strong>in</strong> sua casa e <strong>in</strong>vita quivi i suoi fedeli ad adorarlo, a pregarlo, a porgergli iltributo della loro confidenza e del loro amare.3. Il sacro Tempio costituito così per la efficacia dei riti religiosi l'abitazione <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong>Gesù Cristo viene sottratto ad ogni uso profano. Come Dio ha voluto che gli fosse de<strong>di</strong>cato ungiorno della settimana <strong>in</strong> cui, <strong>di</strong>smesse le opere materiali <strong>in</strong> servigio dell'uomo, e posti <strong>in</strong><strong>di</strong>sparte gli <strong>in</strong>teressi meramente terreni, si attendesse con ispecial premura all'esercizio del culto<strong>di</strong> Lui; così ha voluto gli si de<strong>di</strong>cassero de' luoghi, i quali fossero riserrati unicamente a Lui, ed aquel dom<strong>in</strong>io {106 [108]} spirituale con cui egli regge <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alla soprannaturale salvezza ilpopolo fedele. Forsechè l'uomo nella sua superbia potrà contendere a Dio questo <strong>di</strong>ritto? Ah ilProfeta esclamò: «La terra è del Signore e tutto quello che la riempie; il mondo e tutti i suoiabitatori.» Gesù Cristo poi per bocca del Profeta protestò che l'Eterno suo Genitore gli <strong>di</strong>ede <strong>in</strong>retaggio tutte le genti, ed <strong>in</strong> dom<strong>in</strong>io gli ultimi conf<strong>in</strong>i del mondo, ed affermò solennemente chea Lui è stata data ogni potestà <strong>in</strong> cielo ed <strong>in</strong> terra. Non è a <strong>di</strong>re come Dio sia geloso <strong>di</strong> questo suodom<strong>in</strong>io, e con quanto rigore. Ei voglia che sia rispettato. Geremia (c. 50) pre<strong>di</strong>sse il piùspaventoso sterm<strong>in</strong>io <strong>di</strong> Babilonia <strong>in</strong> pena della profanazione, dello spogliamento e della<strong>di</strong>struzione che essa aveva fatto del Tempio <strong>di</strong> Gerusalemme: «Il Signore, ei grida, il Signoreaprì il suo tesoro e ne trasse fuori gli strumenti dell'ira sua, perchè il Signore Id<strong>di</strong>o degli esercit<strong>in</strong>e ha bisogno per la terra de' Caldei. Muovetevi, o genti, contro <strong>di</strong> Lei dalle ultime regioni, fatelargo aff<strong>in</strong>chè pass<strong>in</strong>o quei che debbono conculcarla: togliete dalla strada le pietre e fattenemucchi, fate strage <strong>di</strong> Lei f<strong>in</strong>chè nulla ne resti. Sterm<strong>in</strong>ate tutti i suoi guerrieri, sieno strasc<strong>in</strong>ati{107 [109]} al macello, poichè il loro dì è venuto, il tempo <strong>in</strong> cui Dio nella sua collera vuolvisitarli. Quei che fuggono e si salvano dalla terra <strong>di</strong> Babilonia annunz<strong>in</strong>o a Sionne la notiziadella vendetta del nostro Dio, della vendetta del suo Tempio.» La storia ne accerta che questiterribili oracoli ebbero il pieno loro compimento a danno <strong>di</strong> Babilonia, la quale fu veramentecambiata <strong>in</strong> un deserto. Anche nel santo Vangelo leggiamo come Gesù Cristo abbia zelatol'<strong>onore</strong> del tempio e armatosi <strong>di</strong> flagello abbia scacciato da esso i profanatori, forterimproverandoli che la <strong>di</strong> Lui casa, che è casa <strong>di</strong> orazione, avessero cambiata <strong>in</strong> <strong>una</strong> spelonca <strong>di</strong>ladri. Dello stesso zelo certamente è acceso il Signore per l'<strong>onore</strong> dei Templi Cattolici, dove egliabita e <strong>in</strong> quanto Dio e <strong>in</strong> quanto Uomo sotto i veli dell'Eucaristia. Il perchè il vescovo e con essoi sacerdoti <strong>di</strong> mezzo alle cerimonie della consacrazione dell'altare cantano il salmo nel quale ilcoronato Profeta dopo avere dato gloria al Signore, e magnificati i <strong>di</strong> Lui beneficii, tra cui quello<strong>di</strong> abitare ne' sacri templi è de' più segnalati, abom<strong>in</strong>a l'empietà <strong>di</strong> coloro che <strong>in</strong>sultano erompono guerra alla casa <strong>di</strong> Dio, e ne pre<strong>di</strong>ce la <strong>in</strong>felicissima f<strong>in</strong>e, affermando: «L'uomo {108[110]} <strong>in</strong>sensato non <strong>in</strong>tenderà, lo stolto <strong>di</strong>sconoscerà la benignità <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a.Ma allorchè i peccatori saranno venuti su come l'erba, e tutti quelli che operano la <strong>in</strong>iquità avranfatto la loro comparsa, periranno per tutti i secoli; ma tu, o Signore, tu sei eternamentel'Altissimo.»4. È cosa evidentissima che il tempio non s'<strong>in</strong>nalza già perchè Dio e Gesù Cristo neabbiano bisogno; ma piuttosto perchè l'uomo abbisogna <strong>di</strong> questo mezzo per rendere a Dio quelcullo che gli deve e ricevere <strong>in</strong> sè la ricchezza delle <strong>di</strong>v<strong>in</strong>e bene<strong>di</strong>zioni. Ond'è che sapientementescrive l'Angelico: «Il culto <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o riguarda due cose, cioè, Dio che vien onorato, e l'uomo chetributa l'<strong>onore</strong>. Dio che riceve il culto non è chiuso da qualsivoglia luogo, e perciò per rapporto aLui non è stato necessario erigere uno speciale tabernacolo o tempio. Ma gli uom<strong>in</strong>i, che rendonoa Dio il debito culto, sono vestiti <strong>di</strong> corpo, per loro qu<strong>in</strong><strong>di</strong> è stato bisogno <strong>in</strong>nalzare uno specialetabernacolo o tempio, dove onorare il Signore; aff<strong>in</strong>chè pensando essere il detto luogo de<strong>di</strong>catoal <strong>di</strong>v<strong>in</strong> culto, vi si rad<strong>una</strong>ssero a compiere un si gran dovere con maggior riverenza, e aff<strong>in</strong>chèla conformazione stessa del tempio alla {109 [111]} mente dei <strong>di</strong>voti suggerisse particolar<strong>in</strong>ozioni della eccellenza della <strong>di</strong>v<strong>in</strong>ità e della umanità <strong>di</strong> Gesù Cristo» (1, 2, q. 102, c. 4, ad. 1).Questa riflessione dell'Angelico <strong>di</strong>mostra che il Signore usa del supremo suo dom<strong>in</strong>io a tuttovantaggio dell'uomo, vale a <strong>di</strong>re per istr<strong>in</strong>gerlo a sè, per <strong>di</strong>rigerlo nelle vie della verità e dellasantità soprannaturale. Bello è a questo proposito l’or<strong>di</strong>namento che Dio stesso avea prescritto alpre<strong>di</strong>letto suo popolo là nel deserto. Quando questo popolo fissava le sue stazioni erigeva ilwww.donboscosanto.eu 28/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceTabernacolo ed <strong>in</strong>torno ad esso, a levante e a settentrione, a ponente e a mezzogiorno, <strong>di</strong>sponevale proprie tende <strong>di</strong>vise nelle do<strong>di</strong>ci tribù, tre per ciasc<strong>una</strong> parte. Di giorno il Tabernacolo eracoperto da <strong>una</strong> nuvola, e dalla sera f<strong>in</strong>o al matt<strong>in</strong>o avea sopra <strong>di</strong> sè come <strong>una</strong> fiamma. Quando lanuvola che copriva il Tabernacolo si moveva, i figli d'Israele mettevansi <strong>in</strong> viaggio, quandoquella si fermava, stabilivano gli alloggiamenti. Al comando <strong>di</strong> Dio partivano, e al comando <strong>di</strong>Lui piantavano le tende.» Questo oracolo registrato nel libro dei Numeri (c. 2) ci mettesott'occhio come il Signore qual vero, supremo ed assoluto Monarca dal suo pa<strong>di</strong>glione spiccasseagli Ebrei i sovrani suoi or<strong>di</strong>ni, e così quasi {110 [112]} per mano li conducesse all'acquistodella terra promessa. Similmente opera il Signore oggidì nel suo santuario. In questo fa sentire lasua voce, comunica la sua <strong>di</strong>rezione al popolo che vi accorre con animo docile ed obbe<strong>di</strong>ente,perchè proceda <strong>in</strong>nanzi nelle vie della spirituale salute. Non <strong>una</strong> nube <strong>di</strong> giorno, o <strong>una</strong> colonna <strong>di</strong>fuoco durante la notte segni speciali della presenza <strong>di</strong> Dio nell'antico Tabernacolo, ma lo stessoGesù Cristo sotto le specie del pane abita nelle nostre chiese e <strong>di</strong>ffonde la luce dellasoprannatural verità, e il fuoco del santo amore, promulga colla parola dei suoi sacerdoti la sualegge santa ed immacolata, ed irraggia nei cuori dei suoi amici la vita <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a dell'istesso suocuore. Di tal modo Egli esercita il suo dom<strong>in</strong>io, che è essenzialmente giusto e benefico. È bene ilvescovo nell'atto <strong>di</strong> consacrare la chiesa attesta ed annunzia <strong>in</strong> molte forme, che <strong>in</strong> questa ilSignore come Re benignissimo si degna stabilire il trono della sua misericor<strong>di</strong>a. Specialmente ilsacro antistite espande i soavi sentimenti <strong>di</strong> sua fiducia, ripetendo il salmo Davi<strong>di</strong>co: «Il nostroDio ci è rifugio, fortezza, aiuto nelle tribolazioni, da cui siamo assaliti. Perciò ancorchè fossescossa la terra, ed i monti con orrendo {111 [113]} fragore fossero trasportati nel mare non cisbigottiremo. La città <strong>di</strong> Dio lungi dal venir turbata dall'impeto dei flutti tempestosi, ne riceveanzi conforto, poichè l'Altissimo ha santificato il suo Tabernacolo.» (Sal. 45).5. Se Dio, Ottimo, Massimo, risiede come assoluto padrone e reggitore del mondo nellachiesa de<strong>di</strong>cata al suo culto, e se siffatto sovrano dom<strong>in</strong>io <strong>in</strong> forza dei meriti preziosissimi e dellapienezza della potestà del nostro <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Salvatore Gesù Cristo è tutto volto al nostro spiritualevantaggio, mi è facile brevemente <strong>di</strong>mostrare che mercè della consecrazione la chiesa <strong>di</strong>venta<strong>in</strong>esauribile tesoro delle <strong>di</strong>v<strong>in</strong>e bene<strong>di</strong>zioni. Presso gli Ebrei, la cui religione era figurativa deimisteri <strong>di</strong> grazia, e rappresentava le bene<strong>di</strong>zioni spirituali sotto la forma de' temporali beneficii,il Tempio era il luogo <strong>in</strong> cui il Signore si piaceva <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>re le preghiere del suo popolo perliberarlo da tutte le sventure e per ricolmarlo <strong>di</strong> ricchezze e <strong>di</strong> prosperità terrene. Ma sotto lalegge <strong>di</strong> grazia, il sacro tempio è il luogo dove il Salvatore si compiace <strong>di</strong>ffondere tutte ledovizie spirituali dell'immensa sua carità. È <strong>in</strong>fatti specialmente nella chiesa dove Gesù Cristome<strong>di</strong>ante il sacro m<strong>in</strong>istero {112 [114]} da Lui istituito e<strong>di</strong>fica cont<strong>in</strong>uamente la società dei suoifedeli, ascolta ed esau<strong>di</strong>sce le preghiere del suo popolo, e guida le anime per la via della santitàall'acquisto della gloria sempiterna. Nel tempio a Dio sacro sta cont<strong>in</strong>uamente preparato il santofonte battesimale, e i pargoli concepiti e nati nella <strong>in</strong>iquità qui r<strong>in</strong>ascono alla vita spirituale eceleste. Nel tempio il sacro pastore conferma col crisma della salute i figliuoli <strong>di</strong> Dio, onde farlicrescere, corroborarli nella santità e renderli cristiani perfetti. Nel tempio Cristo stesso nellapersona dei suoi sacerdoti siede nei trib<strong>una</strong>li <strong>di</strong> riconciliazione e proscioglie dalle loro colpe ibattezzati, che ebbero la sventura <strong>di</strong> perdere la stola della soprannaturale giustizia. Gesùsull'altare si offre all'Eterno suo Padre ostia viva <strong>di</strong> propiziazione e <strong>di</strong> salute, ed ai s<strong>in</strong>goli che aLui si uniscono nella santa oblazione largisce <strong>in</strong> abbondanza i frutti <strong>di</strong> redenzione; Egli si fa ciboed alimento soprasostanziale de' suoi amici, ne imp<strong>in</strong>gua lo spirito, e li prepara alla beataimmortalità. Egli ne' sacri ciborii stassi <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uo a ricevere le preghiere, le visite, le adorazionidei cattolici, e <strong>in</strong>vita a sè tutti quelli, che sono affaticati ed aggravati, con promessa certissima <strong>di</strong>conforto e <strong>di</strong> ristoro. {113 [115]} I fedeli quaggiù sulla terra hanno bisogno della parola <strong>di</strong> Diocome <strong>di</strong> pane vitale, e questo pane è <strong>di</strong>stribuito <strong>in</strong> copia nel sacro tempio. Qui vengono i parvolie trovano la sapienza che li istruisce, li illum<strong>in</strong>a, li <strong>di</strong>rige, qui vengono gli adulti e trovano ancorala sapienza, che col suo latte e col suo v<strong>in</strong>o della verità e del celeste amore li nutre e li avvalora,qui vengono i dubbiosi e i bisognosi <strong>di</strong> consiglio nelle ardue cont<strong>in</strong>genze della vita, e trovanosempre il Maestro <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o che li r<strong>in</strong>franca ne' buoni propositi, e segna loro la via che devonowww.donboscosanto.eu 29/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricebattere per iscansare i pericoli, e giugnere alla patria dei Santi, qui vengono i tribolati e glioppressi e ricevono le più pure consolazioni, gustano un saggio soavissimo <strong>di</strong> celeste felicità. Inquesto luogo <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione convengono i fedeli <strong>di</strong> ogni l<strong>in</strong>guaggio formanti un solocorpo mistico, qui i poveri e i ricchi, i nobili ed i plebei, i saggi e gli i<strong>di</strong>oti sono accolti collostesso favore, colla stessa liberalità, poichè son tutti figli dello stesso Padre <strong>di</strong> famiglia, che èDio, son tutti fratelli <strong>di</strong> Gesù Cristo. Si può <strong>di</strong>re che la serie dei riti augusti della de<strong>di</strong>cazione deltempio è <strong>una</strong> cont<strong>in</strong>ua <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> questa verità, cioè che il tempio consacrato al <strong>di</strong>v<strong>in</strong> cultoè {114 [116]} il luogo prescelto dal Signore a <strong>di</strong>ffondere i suoi benefizii. Il vescovo <strong>in</strong>fatti,descritte sulla cenere le lettere greche e lat<strong>in</strong>e, esprimenti la comunione <strong>di</strong> tutte le genticattoliche, asperge coll'acqua benedetta le pareti <strong>in</strong>teriori del tempio, prega e <strong>di</strong>ce: «O Dio chesantifichi i luoghi che vogliono de<strong>di</strong>carsi al tuo Nome, effon<strong>di</strong> sopra questa casa <strong>di</strong> orazione latua grazia, aff<strong>in</strong>chè tutti quelli che qui t'<strong>in</strong>vocano esperiment<strong>in</strong>o l'effetto della lua misericor<strong>di</strong>a.»Se la fede, la speranza e la carità sono le virtù sovrane <strong>in</strong> cui è posta la vita soprannaturale,queste si <strong>in</strong>generano e crescono nell'animo del Cristiano per la grazia che precipuamente nelsacro Tempio è impartita, e tale è appunto nella de<strong>di</strong>cazione il significato della profusione deisacri olii, con cui le porte, le pareti e l'altare s'<strong>in</strong>ungono, dei cerei che nel circuito <strong>in</strong>teriore deltempio e sulla pietra dell'altare ardono moltiplicati e dell'<strong>in</strong>censo che <strong>in</strong> gran copia abbrucia, sisvolge <strong>in</strong> globi vorticosi, e sale <strong>in</strong> odore <strong>di</strong> soavità al Signore.6. Ma nel mirabile or<strong>di</strong>namento della provvidenza suprema le cose <strong>in</strong>feriori per lesuperiori sono governate. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> siegue che la corte celeste è quella che si <strong>in</strong>teressa pelvantaggio degli uom<strong>in</strong>i ancora {115 [117]} viatori sulla terra, acciocchè arriv<strong>in</strong>o a conseguirel'ere<strong>di</strong>tà della salute; e <strong>in</strong>tercede loro da Dio, e da Gesù Cristo l'abbondanza dei superni aiuti.Ora, anche siffatta comunicazione dei fedeli coi celesti comprensori ha luogo <strong>in</strong> particolar modonel tempio a Dio consecrato. Egli è perciò che il vescovo consecratore <strong>in</strong>voca tutti gli Angeli e iSanti del Cielo, nell'atto <strong>di</strong> <strong>in</strong>ungere col crisma benedetto le pareti del tempio, e <strong>di</strong>ce: «Siasantificato e consecrato questo tempio nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, <strong>in</strong><strong>onore</strong> <strong>di</strong> Dio, della gloriosa Verg<strong>in</strong>e Maria e <strong>di</strong> tutti i Santi. Egli è perciò che rappresenta gliAngeli come quelli che nella chiesa abbruciano gli <strong>in</strong>censi all'Altissimo, offrono cioè a Lui leorazioni dei fedeli, e ripete l'antifona: «Ascese per man dell'Angelo il fumo degli aromi alcospetto dell'Altissimo: stette l'Angelo presso l'altare del Tempio, avente <strong>in</strong> mano il turibolod'oro, e gli fu dato molto <strong>in</strong>censo, e salì il fumo degli aromi al cospetto <strong>di</strong> Dio.» Egli è perciò chesotto l'altare ei colloca le reliquie dei santi martiri, e supplica che que' gloriosi, i quali trionfaronocon Cristo, soccorrano ne' spirituali combattimenti i fedeli ancor militanti sulla terra. Egli è {116[118]} perciò che il sacro antistite, dopo avere <strong>in</strong>vocato sul nuovo tempio il nome santo <strong>di</strong> Dio,mette il tempio medesimo sotto il patroc<strong>in</strong>io <strong>di</strong> Maria che è la Madre <strong>di</strong> Dio e la Madre nostra, lanostra potentissima avvocata, la <strong>di</strong>spensatrice <strong>di</strong> tutte le grazie. Di tal modo il tempio consacrato<strong>di</strong>venta il gazofilaccio delle celesti bene<strong>di</strong>zioni, non solo perchè è la casa <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> Gesù Cristo,dell'Emanuele, cioè <strong>di</strong> Dio con noi, ma ezian<strong>di</strong>o perchè quivi concorrono tutti i celesti<strong>in</strong>tercessori a raccogliere le nostre preghiere, e ad ottenerci i più preziosi <strong>di</strong>v<strong>in</strong>i favori. QuestoTempio poi, della cui consecrazione <strong>di</strong> presente ci rallegriamo, è <strong>in</strong> particolar modo il tesorodelle grazie celesti perchè è de<strong>di</strong>cato espressamente <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Verg<strong>in</strong>e Ausiliatrice, equ<strong>in</strong><strong>di</strong> è guardato da Lei con occhio <strong>di</strong> specialissima pre<strong>di</strong>lezione. La gran Reg<strong>in</strong>a già <strong>di</strong>mostròquanto aggra<strong>di</strong>sse l'erezione <strong>di</strong> questo magnifico Tempio, poichè si può <strong>di</strong>re che Ella stessa collafrequenza e magnificenza de' suoi favori all'<strong>in</strong>gente spesa della fabbrica e degli adornamenti delmedesimo provvedesse. O Maria, noi siam sicuri, che come promoveste, e con ogni maniere <strong>di</strong>grazie conduceste a buon term<strong>in</strong>e l'<strong>in</strong>nalzamento <strong>di</strong> questa nobilissima mole, così ora che {117[119]} a vostro <strong>onore</strong> è solennemente de<strong>di</strong>cata, farete <strong>in</strong> essa risplendere più che mai la vostraclemenza; prenderete vieppiù sempre sotto la vostra tutela il piissimo vostro servo, che da voiispirato si acc<strong>in</strong>se alla grande impresa <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare questa chiesa, nè risparmiò cure e fatichef<strong>in</strong>chè con sommo suo gau<strong>di</strong>o non la vide compiuta, assisterete con materna tenerezza lanumerosa gioventù che, dal medesimo vostro servo, per sentimento <strong>di</strong> carità, raccolta <strong>in</strong> collegi esem<strong>in</strong>ari ed oratorii da lui saviamente <strong>di</strong>retti, si de<strong>di</strong>ca ai buoni stu<strong>di</strong>i, all'esercizio delle arti, edwww.donboscosanto.eu 30/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricealle pratiche <strong>di</strong> nostra sacrosanta religione; accoglierete con benignità tutti quelli che <strong>in</strong> questoTempio, d'<strong>in</strong>nanzi al vostro altare verranno con fiducia ad onorarvi, a pregarvi, a mettersi sotto leali dell'onnipotente vostra protezione; farete <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e succedere alle molte e gravi, pubbliche eprivate calamità, la tranquillità dell'or<strong>di</strong>ne domestico, sociale e religioso.7. Io non aggiungo <strong>di</strong> più, riveriti u<strong>di</strong>tori, per <strong>di</strong>mostrarvi che il tempio mercè dei ritidella vera religione consacrato, è la casa <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong> Gesù Cristo, è il tesoro delle supernebene<strong>di</strong>zioni. Quanto vi ho detto f<strong>in</strong>ora basta abbondantemente a mettere <strong>in</strong> piena luce queste duegran<strong>di</strong> verità, {118 [120]} e ad eccitarci a r<strong>in</strong>graziare il Signore che per la consecrazione <strong>di</strong>questo Tempio ha voluto dare nuovo argomento della bontà colla quale egli si piace <strong>di</strong> fars<strong>in</strong>ostro concitta<strong>di</strong>no, e quasi <strong>di</strong>ssi nostro famigliare, ed è non solo pronto, ma ardentementedesideroso <strong>di</strong> comunicarci i suoi benefizii. Conchiuderò con <strong>di</strong>re che sta a noi <strong>di</strong> corrisponderealla <strong>in</strong>effabile sua bontà, rispettando il sacro tempio, dandoci premura <strong>di</strong> visitare nel tempio ilnostro clementissimo Dio, l'amabilissimo Salvatore, la tenerissima nostra madre Maria,apprezzando, cercando e conservando le <strong>di</strong>v<strong>in</strong>e bene<strong>di</strong>zioni. Oh riflettiamo, amatissimi, che ilsacro tempio è quaggiù sulla terra l'immag<strong>in</strong>e e il vestibolo della Gerusalemme trionfale. Felic<strong>in</strong>oi se animati da viva fede, da ferma speranza, da fervida carità ci compiaceremo <strong>di</strong> abitare nellacasa del Signore! Qui faremo tesoro <strong>di</strong> abbondantissime grazie che ci renderanno esatt<strong>in</strong>ell'adempimento della <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a legge, ansiosi <strong>di</strong> partecipare degnamente ai <strong>di</strong>v<strong>in</strong>i misteri,vittoriosi <strong>di</strong> tutti i nostri spirituali nemici per tutto il corso della vita mortale, e con questo cimeriteremo <strong>di</strong> entrare <strong>in</strong> cielo ad abitare coi Santi, cogli Angeli, con Maria Santissima, ed avedere, possedere, godere con loro l'Essere {119 [121]} <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente perfetto, Dio Uno e Tr<strong>in</strong>o,il nostro Creatore, Redentore, Santificatore ed anche il nostro Glorificatore per tutti i secoli deisecoli. Così sia.Dell'importanza e delle con<strong>di</strong>zioni dell'Insegnamento Cattolico.Grande ed augusta è la solennità della de<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un sacro tempio, poichè per essa ilrec<strong>in</strong>to coi religiosi riti consacrato viene sottratto ad ogni uso profano e costituito casa <strong>di</strong>orazione, porta del cielo, abitacolo santo e terribile della Div<strong>in</strong>ità. Ma questa de<strong>di</strong>cazione se perse medesima è degna <strong>di</strong> tutta venerazione, essa è ancor più sublime e gioconda <strong>in</strong> quanto esprimela santificazione del popolo fedele. Come <strong>in</strong>fatti il tempio materiale me<strong>di</strong>ante le mistichecerimonie, le sacre unzioni, e le molteplici preghiere del vescovo e de' sacerdoti viene purificatoe preparato per l'esercizio del culto <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o, così ogni cristiano <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualmente, e tutto <strong>in</strong>sieme ilpopolo fedele viene mercè dei Sacramenti, {120 [122]} delle soprannaturali virtù, e dellepratiche <strong>di</strong> pietà consecrato siccome tempio vivo dello Spirito Santo. Tale è l'<strong>in</strong>segnamentodell'apostolo Paolo, il quale scriveva ai fedeli <strong>di</strong> Cor<strong>in</strong>to: «Non sapete voi, che siete tempio <strong>di</strong>Dio, e che lo Spirito <strong>di</strong> Dio abita <strong>in</strong> voi? (I, ad Chor. c. 3).» Io pertanto pieno <strong>di</strong> questa altissimaidea mentre mi unisco a voi, riveriti u<strong>di</strong>tori, partecipando del gau<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> che vi sentite <strong>in</strong>ondatiper lo splendore <strong>di</strong> questo nuovo tempio <strong>in</strong>nalzato a gloria <strong>di</strong> Dio, e ad <strong>onore</strong> dell'alma Verg<strong>in</strong>eMaria potentissima nostra Ausiliatrice, e per la de<strong>di</strong>cazione del medesimo testè fatta collamassima pompa del cattolico rito, giu<strong>di</strong>co opportunissima cosa <strong>in</strong>vitarvi a riflettere al dovere chevi str<strong>in</strong>ge <strong>di</strong> dare opera ad <strong>in</strong>nalzare e consolidare <strong>in</strong> voi stessi e ne' prossimi vostri il misticotempio della soprannaturale giustizia. Vuolsi notare che il tempio materiale può <strong>in</strong> breve esserecondotto a term<strong>in</strong>e, e che <strong>in</strong>vece lo spirituale non può essere compiuto quaggiù sulla terra, sicchèbisogna che noi cont<strong>in</strong>uiamo a lavorare per farlo sorgere a sempre maggior altezza e ognor piùdecorarlo, secondo l'oracolo del Dottor delle genti: «Voi siete e<strong>di</strong>fizio <strong>di</strong> Dio, ma ba<strong>di</strong> ognuno almodo con cui <strong>in</strong>nalza la fabbrica (v. 9-10). Se {121 [123]} mi chiedete, ascoltatori umanissimi,<strong>in</strong> qual maniera ciò si debba e si possa da voi eseguire, vi rispondo subito: potete e dovete ciòfare col conservare e crescere <strong>in</strong> voi e ne' prossimi vostri la vita soprannaturale della fede, poichèla fede è il fondamento posto <strong>in</strong> noi da Gesù Cristo onde vi e<strong>di</strong>fichiamo sopra la nostra salute; ewww.donboscosanto.eu 31/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice<strong>in</strong>tanto altri e<strong>di</strong>fica sopra la fede, <strong>in</strong> quanto corrispondendo alla grazia celeste coll'affetto e colleazioni adempie ciò che dalla fede viene <strong>in</strong>segnato ed imposto. Fate che la dottr<strong>in</strong>a della fede sialume che rischiari la vostra mente, e lucerna che <strong>di</strong>rigga i vostri passi, adoperatevi perchè tutto ilpopolo non altronde pigli norma de' suoi giu<strong>di</strong>zi e delle sue azioni che dalla dottr<strong>in</strong>a della fede, evoi allora potrete gloriarvi nel Signore <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare efficacemente <strong>in</strong> voi stessi e ne' prossimivostri il tempio vivo dello Spirito Santo. Ma ahi! che specialmente a dì nostri il padre dellamenzogna per abbattere nel popolo cattolico l'e<strong>di</strong>fìzio spirituale, e impe<strong>di</strong>re che desso sorga e siraffermi nell'animo delle crescenti generazioni rompe guerra alla religiosa istruzione, e si sforza<strong>di</strong> privare <strong>in</strong> particolar modo i fanciulli e gli adolescenti <strong>di</strong> questo latte, e <strong>di</strong> questo pane <strong>di</strong> eternavita. Ed ahi! troppo spesso il {122 [124]} maligno riesce nell'abbom<strong>in</strong>evole <strong>in</strong>tento. Io qu<strong>in</strong><strong>di</strong> asventar col <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o aiuto l'orribile <strong>in</strong>si<strong>di</strong>a mi assumo dapprima <strong>di</strong> provare la somma importanzadell'<strong>in</strong>segnamento religioso per la retta istituzione della cattolica gioventù, poscia <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tare lecon<strong>di</strong>zioni da cui l'<strong>in</strong>segnamento stesso dee essere accompagnato perchè produca i preziosi suoifrutti.1. Non vi fu mai tempo, <strong>in</strong> cui si desiderasse e si favorisse tanto l'istruzione dellagioventù quanto <strong>di</strong> presente. Si vuole che i fanciulli anche i più poveri impar<strong>in</strong>o a leggere,apprendano il modo <strong>di</strong> mettere <strong>in</strong> carta i loro pensieri, sappiano eseguire le prime operazionidell'aritmetica, conoscano almeno i fatti pr<strong>in</strong>cipali della storia, e non siano al tutto <strong>di</strong>giuni <strong>di</strong>fisica, <strong>di</strong> geometria, <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno, e <strong>di</strong> molte altre scientifiche <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e. A tale scopo simoltiplicano scuole pei figli e per le figlie non solo nelle città e nelle popolose borgate, maperf<strong>in</strong>o nei più oscuri villaggi, e si procura che anche per quelli i quali debbono nelle ore <strong>di</strong>urne,e lungo il corso della settimana attendere all'esercizio delle arti e dei mestieri, non manch<strong>in</strong>o lescuole serali e festive. Non è poi a <strong>di</strong>re quanto sia l'impegno <strong>di</strong> provvedere onde i giovani chevogliono applicarsi alle {123 [125]} lettere ed alle scienze trov<strong>in</strong>o la maggiore opportunità <strong>di</strong>fare la loro carriera. Per loro g<strong>in</strong>nasii e collegi, licei, università ed accademie, per loro testiappositamente elaborati e professori <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti, per loro programmi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>i molteplici ed estesi,per loro sussi<strong>di</strong>i e premi, per loro <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ogni maniera d'<strong>in</strong>coraggiamento e <strong>di</strong> sollecitu<strong>di</strong>nipubbliche e private. Così cercasi sban<strong>di</strong>re da tutte le menti l'ignoranza, e <strong>di</strong>ffondere <strong>in</strong> tutti laluce della scienza e della civiltà, lo certamente non riprovo, nè avverso sì grande premura <strong>di</strong>estendere a tutti il beneficio della istruzione, ma <strong>di</strong>co che la dottr<strong>in</strong>a della religione dee tenere ilprimo posto sopra ogni altro ramo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento non meno pei fanciulli che per gli adulti, nonmeno per le umili scuole del volgo che per gl'istituti più elevati della colta gioventù; <strong>di</strong>co chetutti gli stu<strong>di</strong>i devono essere <strong>in</strong> perfetto accordo colle dottr<strong>in</strong>e cattoliche, sicchè, <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> urlarecon esse, vengano anzi dalle medesime illustrati e <strong>di</strong>retti; e ciò perchè la cognizione dei gran<strong>di</strong><strong>in</strong>segnamenti <strong>di</strong> nostra religione sacrosanta è <strong>in</strong>comparabilmente più importante d'ogni, ultraumana coltura, e perchè gli stu<strong>di</strong>i delle lettere e delle scienze, ove non sieno <strong>in</strong> armoniacogl'<strong>in</strong>fallibili dettami della {124 [126]} fede, <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> rischiarare la mente, la ottenebrano,<strong>in</strong>vece <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere ed avvalorare la volontà, la pervertono e la svigoriscono, <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> giovare,riescono <strong>di</strong> gravissimo detrimento.2. A penetrare le verità <strong>di</strong> queste sentenze avvertite, amatissimi u<strong>di</strong>tori, che l'importanza<strong>di</strong> <strong>una</strong> dottr<strong>in</strong>a si deduce dall'eccellenza degli oggetti <strong>in</strong>torno ai quali versa, dal dovere che gliuom<strong>in</strong>i hanno <strong>di</strong> impararla e <strong>di</strong> consentirvi, e dai vantaggi che essa arreca a quelli checoll'adesione della mente e della volontà vi si conformano. Sotto tutti questi rispetti è<strong>in</strong>contrastabile che la dottr<strong>in</strong>a cattolica ha un'importanza maggiore senza confronto <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>qualsivoglia altra più nobile e celebrata <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a.3. F<strong>in</strong> da primi loro anni i fanciulli si veggono aperte <strong>in</strong>nanzi due scuole, la prima nellacasa del Comune, dove sono chiamati ad imparare a leggere, la seconda <strong>in</strong> seno alla famiglia enel sacro tempio, dove dalla bocca della madre e dal sacerdote apprendono il catechismo. Quale<strong>di</strong> queste due scuole è più importante? La prima è senza dubbio da apprezzarsi perchè porge algiov<strong>in</strong>etto un mezzo potente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are, gli apre, a così <strong>di</strong>re, la porta della scienza, ma laseconda, {125 [127]} è manifestamente <strong>di</strong> motto maggior rilievo, poichè essa mette a <strong>di</strong>rittura ilfanciullo <strong>in</strong> possesso della verità celeste. Quella ha ragione <strong>di</strong> mezzo, questa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e, quellawww.donboscosanto.eu 32/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatriceperciò a questa dee essere subor<strong>di</strong>nata. E siccome la lettura è bensì mezzo <strong>di</strong> acquistare lascienza, ma non unico, potendo benissimo supplirvi l'<strong>in</strong>segnamento orale, ne consegue da un latoche la scuola orale del catechismo, che si fa <strong>in</strong> famiglia e nel sacro tempio, ritiene sempre tutta lasua importanza e basta da se medesima a raggiungere il suo scopo <strong>di</strong> istruire le tenere menti deiparvoli nelle verità religiose, e dall'altro lato che la scuola della lettura <strong>in</strong> rapporto all'educazionereligiosa non ha valore se non <strong>in</strong> quanto serve all'educazione medesima, e <strong>di</strong>venta <strong>in</strong>utile, anz<strong>in</strong>ociva quando o non giova ad aiutare i giov<strong>in</strong>etti ad imparare e ritenere i documenti della fede edella morale, o porge occasione <strong>di</strong> spirituale pervertimento. Laonde i parenti e tutti quelli chehanno fanciulli da istruire e da educare debbono essere assai più impegnati d'<strong>in</strong>segnar loro a vivavoce il catechismo, e <strong>di</strong> condurli nella casa del Signore ad ascoltare la spiegazione delle veritàreligiose, che non <strong>di</strong> mandarli ad imparare le lettere dell'alfabeto e ad addestrarsi nella {126[128]} lettura. Un giov<strong>in</strong>etto se <strong>in</strong> casa ed <strong>in</strong> chiesa venne istruito nelle massime pr<strong>in</strong>cipali dellareligione e abbracciolle col fermo consenso della mente e col vivo affetto del cuore potràprovvedere anche senza lettura ai suoi bisogni morali e religiosi, ed ove <strong>di</strong>venga capace <strong>di</strong>leggere si servirà della lettura come <strong>di</strong> un mezzo opportuno per istu<strong>di</strong>are ed approfon<strong>di</strong>re ognorpiù le massime stesse con grande suo spirituale vantaggio. Ma se nè <strong>in</strong> casa fu nudrito del lattedella sana dottr<strong>in</strong>a cattolica, nè <strong>in</strong> chiesa recossi ad apprendere i precipui documenti dellareligione, ancorchè sappia leggere correrà grave pericolo o <strong>di</strong> non voler leggere il catechismo, o<strong>di</strong> non <strong>in</strong>tendere a dovere quello che legge, o <strong>di</strong> assorbire da letture perverse il veleno dell'erroree della <strong>in</strong>iquità.4. Proseguendo nella carriera degli stu<strong>di</strong> i giovani si applicano alle lettere ed alle scienzeprofane. Ma <strong>di</strong> che cosa trattano queste? Non d'altro che degli esseri cont<strong>in</strong>genti e f<strong>in</strong>iti, o deirapporti onde questi esseri sono tra <strong>di</strong> loro coor<strong>di</strong>nati, o degli <strong>in</strong>teressi umani. Non sono a<strong>di</strong>spregiarsi questi oggetti, ma non pot<strong>in</strong>o nemmeno paragonarsi colla eccellenza degli oggetti<strong>in</strong>torno a cui versa la religione, la quale, secondo che si esprime 1'Angelico, non {127 [129]}parla che <strong>di</strong> Dio, e delle cose f<strong>in</strong>ite <strong>in</strong> quanto si riferiscono a Dio come a loro pr<strong>in</strong>cipio e a lorof<strong>in</strong>e. Quale può egli neppure immag<strong>in</strong>arsi oggetto più nobile ed eccellente, a cui applicare lamente umana, <strong>di</strong> Dio che è l'essere necessario, eterno, immutabile, giustissimo, buonissimo,sapientissimo, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente perfetto, <strong>di</strong> Dio che è la causa prima <strong>di</strong> tutte le cose, il padroneassoluto, il governatore provvidentissimo dell'universo? Nè la religione si eleva alla cognizione econtemplazione <strong>di</strong> Dio colle sole forze limitate ed <strong>in</strong>certe della ragione umana, ma s'<strong>in</strong>nalzasublime mercè del lume celeste della fede a riconoscere ed adorare i misteri della natura <strong>di</strong>v<strong>in</strong>ada Dio stesso rivelati, la sussistenza cioè nell'unità della essenza <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita delle tre Persone <strong>di</strong>v<strong>in</strong>erealmente <strong>di</strong>st<strong>in</strong>te, vale a <strong>di</strong>re del Padre che genera ab eterno il Figliuolo a Lui uguale econsostanziale, del Padre e del Figliuolo che spirano con spirazione <strong>di</strong> carità <strong>in</strong>effabile lo SpiritoSanto, Dio anch'esso come il Padre ed il Figliuolo. La religione ci fa pure conoscere le altissimeoperazioni <strong>di</strong> Dio, la creazione per la quale con un fiat onnipotente. Ei trasse dal nulla ad esisteretutte le cose ed assoggettolle con sovrana sapienza a leggi impreteribili; l'Incarnazione {128[130]} del Verbo <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o e la Redenzione da esso consumate per la salvezza dell'uomo, il qualecreato <strong>in</strong>nocente e decorato della grazia santificante, <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> stare nella verità, avea rotto<strong>in</strong>degnamente il comando, che a riscuotere da lui l'omaggio della sud<strong>di</strong>tanza eragli stato impostodal Signore, ed avea perciò meritata la eterna condanna; la santificazione, che è la <strong>di</strong>ffusione deidoni dello Spirito Santo nella Chiesa da Gesù Cristo fondata, e negli uom<strong>in</strong>i che a Cristo ed allasua Chiesa vivono congiunti coi v<strong>in</strong>coli della fede e della carità. Tutte queste eccelse verità senza<strong>di</strong>squisizioni ed ambagi, con tutta facilità e certezza vengono mercè del religioso <strong>in</strong>segnamentoapprese e possedute anche dal popolo più semplice, e dai fanciulli appena giunti all'età della<strong>di</strong>screzione, talchè questi stessi fanciulli istruiti nel catechismo avanzano <strong>di</strong> lunga mano isapienti più vantati dell'antichità, e sono a gran pezza più <strong>in</strong>nanzi nel posse<strong>di</strong>mento della veritàche non tutti i superbi filosofanti del secolo, i quali cadono <strong>in</strong> tanta stoltezza da pretendere che lavera scienza non sia già posta nel possedere la verità, ma nel cercarla angosciosamente, e nelperpetuamente dubitarne.www.donboscosanto.eu 33/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice5. Se ora ci volgiamo a considerare {129 [131]} l'importanza dello stu<strong>di</strong>o della verareligione dal lato del dovere, troviamo nuovamente che l'<strong>in</strong>segnamento religioso cattolico è sovraogni altro il più importante, perchè nessuno ve n'ha che al pari <strong>di</strong> esso sia doveroso edobbligatorio, o si riguar<strong>di</strong>no i rapporti che str<strong>in</strong>gono l'uomo a Dio, o si osservi il f<strong>in</strong>e ultimo cuil'uomo deve con ogni sforzo procacciare <strong>di</strong> raggiungere e <strong>di</strong> conseguire. Dio è verità per essenza,e noi siam fatti per la verità, Dio è il maestro supremo degli uom<strong>in</strong>i, fornito essenzialmente <strong>di</strong><strong>in</strong>fallibilità e <strong>di</strong> <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita autorità; dunque l'uomo per <strong>in</strong>timo dettame <strong>di</strong> natura, e per legge positiva<strong>di</strong> Dio rivelante è tenuto <strong>di</strong> sottomettere a Dio stesso la propria <strong>in</strong>telligenza, è obligato <strong>di</strong>imparare e conservare nel suo cuore gl'<strong>in</strong>segnamenti <strong>di</strong> lui, almeno <strong>in</strong> quella misura che èrichiesta da' proprii spirituali bisogni; è obbligato a credere con ogni fermezza le verità<strong>di</strong>v<strong>in</strong>amente rivelate secondo che gli sono proposte dal magistero della Chiesa a tal uopo della<strong>in</strong>fallibilità e dell'autorità <strong>di</strong> Dio medesimo rivestita. Un uomo, che si rifiutasse <strong>di</strong> assoggettare lasua ragione alla parola <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a, che non si curasse <strong>di</strong> ascoltarla e <strong>di</strong> farne tesoro nell'animo, uncristiano che non volesse prestare <strong>in</strong>tero assenso {130 [132]} alle dottr<strong>in</strong>e soprannaturali dallaChiese come tali def<strong>in</strong>ite e <strong>di</strong>chiarate, sarebbe un empio che osa fare <strong>in</strong>sulto all'Eterno, uno stoltoche <strong>di</strong>sprezza la sapienza, un ribelle, che avversando la Chiesa rompe guerra al <strong>di</strong>v<strong>in</strong> Verbo<strong>in</strong>carnato, da cui la Chiesa fu stabilita. La stessa obbligazione <strong>di</strong> apprendere ed accettare conpieno consenso le verità religiose, che furono da Dio rivelate, appare strettissima ezian<strong>di</strong>o se siriflette che l'uomo non può raggiungere l'ultimo suo f<strong>in</strong>e senza essere illustrato e guidato dallaluce delle medesime verità. Ponno <strong>di</strong>sconoscere questa obligazione que' miserabili, i quali sono<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> tanta spirituale tenebria da negare la spiritualità dell'anima umana e la sua immortalità,e persuadersi che l'uomo non è che un bruto, il quale dopo avere compiuto il breve giro della vitatra i dolori e i go<strong>di</strong>menti del senso, muore e rientra nel nulla. Ma questi sciagurati la Dio mercèson pochi, e fatti segno alla generale abbom<strong>in</strong>azione. Tutto il popolo crede fermissimamente ildogma fondamentale che l'uomo col morire non fa che <strong>di</strong>sciogliersi, separandosi la <strong>di</strong> lui animadal corpo a cui era unita, che se il corpo per tale separazione rimane senza vita, vive però semprel'anima, e che verrà giorno {131 [133]} <strong>in</strong> cui ricongiungendosi per <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a virtù l'anima stessa alsuo corpo, l'uomo risorgerà per vivere <strong>una</strong> vita immortale. Tutto il popolo non solo crede chel'uomo vivrà eternamente, ma tiene con tutta certezza che il f<strong>in</strong>e per cui l'uomo venne creato daDio e redento da Gesù Cristo si è che egli compiendo i suoi religiosi doveri si meriti sulla terra, eraggiunga <strong>in</strong> cielo un'eternità beata. E quali sono questi religiosi doveri, il cui adempimento è pergli adulti con<strong>di</strong>zione <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile onde meritare ed ottenere la beatitu<strong>di</strong>ne sempiterna? Siffattidoveri sono molti, e tra essi primeggiano la fede soprannaturale, poichè senza fede è impossibilepiacere a Dio, l'osservanza dei precetti <strong>di</strong>v<strong>in</strong>i ed ecclesiastici, poichè questi segnano la via unicache guida al cielo, la partecipazione <strong>di</strong>vota dell'augustissima Eucaristia secondo l'oracolo delSalvatore: Se non mangerete la carne del Figliuol dell'uomo non avrete <strong>in</strong> voi la vita (Io. c. 6).Ma certa cosa è che niuno può credere esplicitamente alc<strong>una</strong> verità se prima non l'ha imparata,non può eseguire alc<strong>una</strong> legge, se prima non l'ha conosciuta, non può ricevere colle dovute<strong>di</strong>sposizioni l'augustissimo Sacramento se prima non ne apprese il grande mistero. Dunque comeogni cristiano, così {132 [134]} tutti i giovani arrivati al libero uso della ragione devono esseresovrammodo solleciti <strong>di</strong> venire <strong>in</strong> cognizione <strong>di</strong> queste cattoliche dottr<strong>in</strong>e <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili perconseguire l'ultimo f<strong>in</strong>e. E <strong>di</strong> ciò denno essere premurosissimi anche i genitori e i superiori tuttiai quali corre gravissimo debito <strong>di</strong> provvedere per la spirituale salvezza dei oro figliuoli e<strong>di</strong>pendenti. Siccome poi la misura della cognizione delle cattoliche verità, che ciascun cristiano èobbligato <strong>di</strong> acquistare per salvarsi, varia a seconda dello sviluppo <strong>in</strong>tellettuale dei s<strong>in</strong>goli<strong>in</strong><strong>di</strong>vidui, degli impegni religiosi, domestici, sociali che ciascuno assume, e dell'opportunità <strong>di</strong>attendervi, consegue che se i fanciulli f<strong>in</strong> dalla più tenera età devono applicarsi allo stu<strong>di</strong>o delcatechismo, ciò devono fare con maggiore ampiezza i giovani mano mano che crescono neglianni, prendono parte ai molteplici negozii della vita, e <strong>in</strong>contrano gli ostacoli e i pericoli che <strong>in</strong>questo mondo accompagnano sempre la pratica della virtù cristiana; consegue che se debbonoimparare le verità della fede e della morale cattolica i giovani rozzi ed illetterati, tanto piùdevono ciò fare quelli che hanno acquistata la capacità <strong>di</strong> leggere valendosi <strong>di</strong> questo mezzo perwww.donboscosanto.eu 34/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatriceaddentrarsi da vantaggio nello stu<strong>di</strong>o della {133 [135]} dottr<strong>in</strong>a religiosa; consegue che fa elettagioventù de<strong>di</strong>ta alle lettere ed alle scienze dee metterò <strong>in</strong> cima d'ogni suo stu<strong>di</strong>o quello dellanostra sacrosanta religione, poichè egli è con questo stu<strong>di</strong>o fatto nei debiti mo<strong>di</strong> che essa può edee rendersi ognor più degna della celeste patria, e abilitarsi a correre vigorosamente la via chealla medesima conduce. Ah! se un giovane imparasse anche tutte le scienze e le arti, e così siacquistasse gran nome, gran<strong>di</strong> ricchezze, gran<strong>di</strong> onori nel mondo, ma ignorasse, o troppoimperfettamente conoscesse la scienza sovraem<strong>in</strong>ente della vera religione, costui d'<strong>in</strong>nanzi a Dionon sarebbe più che uno stolto, il quale fabbrica la sua casa sull'arena, e al sopravvenire dellaprocella se la vede rov<strong>in</strong>ata e <strong>di</strong>strutta, poichè tutte le cose del mondo passano come ombra, el'uomo per l'eternità non può trar giovamento che dall'amore con cui fece <strong>in</strong> sè tesoro delledottr<strong>in</strong>e della <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a sapienza, e praticò i dettami dalla stessa sapienza ricevuti.6. Questo dovere pr<strong>in</strong>cipalissimo <strong>di</strong> attendere allo stu<strong>di</strong>o della cristiana religione, ove siarettamente eseguito, produce si gran<strong>di</strong> vantaggi anche durante il corso della vita presente, chequesti basterebbero da sè soli a <strong>di</strong>mostrare essere tale {134 [136]} stu<strong>di</strong>o sovra ogni altronecessario ed importante. E per fermo lo stu<strong>di</strong>o delle verità religiose non tende a sviluppare l'<strong>una</strong>o l'altra facoltà umana, ma a santificare tutto l'uomo. Si <strong>di</strong>ce a buon <strong>di</strong>ritto che la scienza moralev<strong>in</strong>ce <strong>in</strong> importanza tutte le scienze e le arti, perchè mentre queste coi loro pr<strong>in</strong>cipii non regolanoche <strong>una</strong> classe <strong>di</strong> azioni umane, quella ha il nobilissimo <strong>in</strong>carico <strong>di</strong> regolarle tutte secondo ipr<strong>in</strong>cipii del giusto e dell'onesto. Il perchè può bensì accadere che taluni sieno, a mo' <strong>di</strong> esempio,buoni fisici, buoni architetti, buoni pittori, senza che perciò sieno buoni uom<strong>in</strong>i, ma non puòavvenire che alcuno conformi tutte le sue azioni alle regole della morale senza che sia veramenteun uomo buono. Ma questo che si afferma meritamente della morale, dee con ragione senzaconfronto maggiore asserirsi dell'<strong>in</strong>segnamento cattolico, il quale non solo tende a formare unuomo naturalmente buono, ma un buon cristiano. Tale <strong>in</strong>segnamento accompagnato com'è dallagrazia releste, illum<strong>in</strong>a l'<strong>in</strong>telletto e ne regola i giu<strong>di</strong>zii conformemente alla dottr<strong>in</strong>a da Diorivelata, <strong>di</strong>rige la volontà e ne modera le compiacenze, i desiderii, i timori, l'amore secondo lalegge da Dio promulgata ed imposta, <strong>in</strong>frena le passioni {135 [137]} perchè non soverch<strong>in</strong>o laretta volontà, ne salgano ad <strong>in</strong>tenebrar la ragione, or<strong>di</strong>na tutte le azioni esteriori perchècorrispondano alla sopranaturale giustizia dell'uomo <strong>in</strong>teriore. Può mai concepirsi vantaggio <strong>di</strong>questo più prezioso e desiderabile?Considerate, riveriti u<strong>di</strong>tori; che nella fanciullezza e nell'adolescenza, che sono gli sta<strong>di</strong>idell'umano sviluppo, importa assaissimo che le potenze <strong>in</strong> sul primo loro svolgersi pigl<strong>in</strong>oquell'atteggiamento, nel quale consiste l'abito della virtù, poichè gli abiti acquistati <strong>in</strong> giov<strong>in</strong>ezza,sieno essi buoni, oppure cattivi, <strong>di</strong>fficilmente si cangiano per tutto il corso della vita giusta lasentenza dello Spirito Santo; «il giovane non abbandonerà neppure nella sua vecchiezza la viasulla quale si è <strong>in</strong>camm<strong>in</strong>ato.» Ora l'<strong>in</strong>segnamento religioso è il mezzo efficacissimo <strong>di</strong>conservare e crescere nell'animo giovanile tutti gli abiti della cristiana virtù. Quando il fanciullo<strong>in</strong> famiglia, nel tempio, <strong>in</strong> iscuola apprende il catechismo come dottr<strong>in</strong>a da Dio rivelata, visottomette la ragione, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> fa la professione <strong>di</strong> sua religiosa credenza, riduce all'atto l'abitodella fede statogli <strong>in</strong>fuso nel santo Battesimo, coopera all'accrescimento <strong>in</strong> sè <strong>di</strong> questo abitostesso, donde {136 [138]} <strong>in</strong> lui deriva per <strong>una</strong> parte grande facilità <strong>di</strong> r<strong>in</strong>novare e frequentare gliatti che vi corrispondono, e per l'altra parte viva ripugnanza a tutto quanto colla fede contrasta.Quando il fanciullo aiutato dalla fede leva il suo pensiero al Para<strong>di</strong>so preparato a quelli cheamano e servono il Signore, e lo abbassa all'<strong>in</strong>ferno <strong>in</strong> cui saranno per sempre tormentati icattivi, si sente attirato dalla brama del premio sempiterno, e impaurito dall'idea degli eternicastighi; r<strong>in</strong>forza così gli abiti della santa speranza e del <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o timore, a cui tengono <strong>di</strong>etrol'<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione e l'affetto alla santa preghiera. Rappresentandosi poi al fanciullo l'<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita bontà <strong>di</strong>Dio, la <strong>di</strong> Lui bellezza <strong>in</strong>enarrabile, e l'<strong>in</strong>esauribile <strong>di</strong> Lui misericor<strong>di</strong>a, egli apre il cuore allacarità, moltiplica gli atti <strong>di</strong> questa reg<strong>in</strong>a delle virtù, l'abito della medesima <strong>di</strong>v<strong>in</strong>amente ricevuto<strong>in</strong> sè aumenta e r<strong>in</strong>vigorisce, e rendesi per tal maniera dolce e cara la pratica della religione, cheè un cont<strong>in</strong>uo esercizio <strong>di</strong> carità. Così <strong>di</strong>sposto il giov<strong>in</strong>etto sente l'autorità e la forza dei precetti<strong>di</strong> Dio e della Chiesa nel mentre stesso se li imprime nella memoria, vi sottopone la volontà, siwww.donboscosanto.eu 35/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricedeterm<strong>in</strong>a ad eseguirli; e se gli avviene <strong>di</strong> trasgre<strong>di</strong>rli anche leggermente, comprende <strong>di</strong> averviolato il {137 [139]} proprio dovere e ne prova dolore e confusione. Con questa sua condottaacquista tutti gli abiti della virtù che gli rendono il giogo della legge soave e leggero. Manomano che cresce negli anni e aumenta i suoi rapporti col prossimo, che muove <strong>in</strong>contro aipericoli del mondo ed esperimenta le lus<strong>in</strong>ghe delle passioni, trova nell’<strong>in</strong>segnamento religiosola norma più sicura, seguendo la quale, dà a tutti ciò che loro è dovuto, regge con cautela eprevidenza le proprie azioni, v<strong>in</strong>ce gli ostacoli della virtù, donna i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nati appetiti, e si formagli abiti della giustizia, della prudenza, della fortezza e della temperanza. Felice il giov<strong>in</strong>etto checom<strong>in</strong>cia la carriera della mortale sua vita illum<strong>in</strong>ato, guidato, sorretto dal cattolico<strong>in</strong>segnamento! Egli crescerà siccome novella piantagione <strong>di</strong> oliva nel campo del Signore, e saràcome gentile arboscello piantato lunghesso la sponda del fiume che sorge vigoroso e a tempoopportuno produce abbondanti e saporosi i suoi frutti. Ove tutta la gioventù fosse cristiana menteistruita ed educata, questi preziosi vantaggi si propagherebbero nelle famiglie e i genitoriavrebbero nei figli <strong>di</strong>voti, morigerati, obbe<strong>di</strong>enti, operosi, casti, mansueti le più careconsolazioni, e vedrebbero {138 [140]} sotto il domestico tetto albergare la pace e la prosperità;si propagherebbero nella società civile, nella quale la virtù religiosa metterebbe profonde ra<strong>di</strong>ci,fiorirebbero la giustizia e la purezza del costume, la tranquillila dell'or<strong>di</strong>ne e la mutuabenevolenza, la subor<strong>di</strong>nazione ai superiori, e l'esatto adempimento <strong>di</strong> tutti i doveri.7. Quanto è importante l'<strong>in</strong>segnamento religioso cattolico per la retta istituzione dellagioventù, altrettanta dee essere la premura <strong>di</strong> somm<strong>in</strong>istrarlo <strong>in</strong> tutta la sua <strong>in</strong>tegrità e purezza, <strong>di</strong>riceverlo con docilità, <strong>di</strong> favorirne e secondarne l'efficacia; altrimenti esso o si corromperebbe ecangerebbesi <strong>in</strong> mortifero veleno, o si rimarrebbe negletto ed <strong>in</strong>fruttuoso. Con<strong>di</strong>zione<strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile aff<strong>in</strong>chè siffatto <strong>in</strong>segnamento ritenga tutto lo splendore dell'<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca sua veritàsi è che venga impartito dal magistero della Chiesa Cattolica. Voi lo sapete, riveriti u<strong>di</strong>tori, chequi non si tratta <strong>di</strong> op<strong>in</strong>ioni umane, ma <strong>di</strong> verità rivelate dalla bocca stessa <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> verità chesono <strong>in</strong> se stesse immutabili, e che devono nella loro <strong>in</strong>crollabile fermezza essere il fondamento<strong>di</strong> tutto l'e<strong>di</strong>fizio dell'umana santificazione. Con questo <strong>in</strong>segnamento non si cerca già la verità,ma si comunica alle menti, perchè vi aderiscano {139 [141]} con tutta la pienezza del loroconsentimento. Ma a chi mai Dio <strong>di</strong>ede il <strong>di</strong>ritto, e impose il dovere <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re sempre<strong>in</strong>alterato il deposito <strong>di</strong> queste verità, e <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnarle a tutte le genti? Non ad altri fuorchè alla suaChiesa, vale a <strong>di</strong>re al Capo supremo visibile <strong>di</strong> essa che è il romano Pontefice, ed ai vescovi a luiuniti e subor<strong>di</strong>nati. E appunto perchè a questa Chiesa aveva affidato sì alto magistero il Div<strong>in</strong>suo fondatore, le mandò lo Spirito Santo che abitasse <strong>in</strong> Lei per tutti i secoli, le <strong>in</strong>segnasse ogniverità, e le comunicasse il dono della <strong>in</strong>fallibilità congiunto colla massima autorità, onde da unlato la <strong>di</strong> lei parola portasse con sicurezza negli animi la luce della celeste dottr<strong>in</strong>a, e dall'altrolato con pieno <strong>di</strong>ritto obbligasse le menti a piegarsele d'<strong>in</strong>nanzi docili ed ossequiose. Pretenderepertanto <strong>di</strong> att<strong>in</strong>gere altronde che dal magistero della Chiesa Cattolica l'<strong>in</strong>segnamento religioso èun ribellarsi al decreto solenne della sopranatural Provvidenza e precipitarsi nella estrema rov<strong>in</strong>a.L'esperienza <strong>di</strong> omai <strong>di</strong>eci nove secoli ha <strong>di</strong>mostrato che quelli i quali dalla Chiesa e dalla solaChiesa ricevono l'<strong>in</strong>segnamento religioso mantengono <strong>in</strong>violata l'unità della fede e la santitàdellamorale, e che quelli <strong>in</strong>vece che <strong>di</strong>pendono {140 [142]} <strong>in</strong> fatto <strong>di</strong> religiosa istruzione daisapienti del secolo si avvolgono <strong>in</strong> <strong>una</strong> spaventosa <strong>in</strong>certezza, si lasciano agitare dalletumultuanti passioni, le quali quando prevalgono pretendono impor leggi alla verità stessa, emutarla a capriccio, ond'è che essi mo<strong>di</strong>ficano le proprie credenze, rigettano oggi quello cheveneravano ieri, e viceversa oggi abbracciano quello che ieri condannavano, a <strong>di</strong>r breveripu<strong>di</strong>ano la dottr<strong>in</strong>a Cattolica e voltate le spalle a Gesù Cristo si abbandonano <strong>in</strong> balia del padredella menzogna. Questo è gravissimo documento per tutto il popolo, il quale non dee ricevere daaltri che dalla Chiesa l'istruzione religiosa, e deve resp<strong>in</strong>gere da sè qual demonio tentatorechiunque, ancorchè vestisse le forme <strong>di</strong> angelo celeste, gli volesse persuadere massime alledottr<strong>in</strong>e della Chiesa contrarie. Sovratutto questo documento dee serbarsi profondamenteimpresso nell'animo dai genitori, e da quanti hanno giovanetti da far istruire ed educare. Essidebbono usare somma vigilanza per non mandare gli adolescenti a pendere dal labbro <strong>di</strong> un falsowww.donboscosanto.eu 36/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricedottore, il quale sotto il vano pretesto della scienza e del progresso ar<strong>di</strong>sse istillare ne' suoiascoltatori non la verità <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a, ma il veleno dell'eresia e della empietà. Gl'<strong>in</strong>esperti giov<strong>in</strong>etticorrerebbero {141 [143]} evidente pericolo <strong>di</strong> perdere la fede, e i parenti e i superiori sarebberoresponsali <strong>in</strong> faccia a Dio <strong>di</strong> non avere impe<strong>di</strong>to come dovevano sì deplorabile pervertimento.8. Perchè il popolo e <strong>in</strong> ispecie la gioventù impari e ritenga <strong>in</strong> tutta la sua purezza ladottr<strong>in</strong>a cattolica si richiede non solo che questa si riceva dal magistero <strong>in</strong>fallibile della Chiesa,ma <strong>di</strong> più che si accolga con animo docile e sottomesso. L'ossequio dell'<strong>in</strong>telletto alledogmatiche e morali def<strong>in</strong>izioni della Chiesa docente è un punto anch'esso capitale della dottr<strong>in</strong>aCattolica. Nè può essere altrimenti poichè <strong>in</strong>tanto noi aderiamo all'<strong>in</strong>segnamento della Chiesa, <strong>in</strong>quanto siam certi che questa Chiesa è l'organo per cui parla lo Spirito Santo, è la colonna e ilfirmamento della verità celeste, e che la <strong>di</strong> lei parola è la parola stessa <strong>di</strong> Dio.Ciò ammesso, negare pronto e <strong>in</strong>tero consenso alle decisioni della Chiesa sarebbecontrad<strong>di</strong>re agli oracoli <strong>di</strong> Dio verità sostanziale ed assoluta, e pretendere nella profonda nostraignoranza <strong>di</strong> sorgere a <strong>di</strong>sputare coll'<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita Sapienza. So che il mondo fa sentire il ruggitodell'offeso suo orgoglio contro questa <strong>in</strong>decl<strong>in</strong>abile obbligazione dei cattolici, e grida che laChiesa costr<strong>in</strong>gendo i suoi figliuoli ad accogliere {142 [144]} senza <strong>di</strong>scussione e riserva i <strong>di</strong> lei<strong>in</strong>segnamenti, <strong>in</strong>ceppa le <strong>in</strong>telligenze, favorisce l'ignoranza e la superstizione, osteggia ilprogresso degli stu<strong>di</strong> e della scienza. Ma il mondo con tutto questo scalpore r<strong>in</strong>nova <strong>di</strong> presentel'<strong>in</strong>si<strong>di</strong>a già tesa dal demonio ai primi nostri parenti. «Mangiate, ei <strong>di</strong>sse loro, mangiate del fruttodell'albero della scienza del bene e del male, senza badare alla proibizione che sotto pena <strong>di</strong>morte ve ne ha fatta il Signore, poichè se mangerete un tanto frutto, no, non morrete, anziaprirannosi gli occhi vostri e <strong>di</strong>venterete come Dei.» Si lasciarono miseramente sedurre Adamoed Eva, ma qual ne fu la tristissima conseguenza? L'<strong>in</strong>imicizia <strong>di</strong> Dio, le tenebre dell'<strong>in</strong>telletto, ilpervertimento della volontà, la ribellione dei sensi, la degradazione morale, la miseria, i dolori, lamorte, l'eterna condanna furono il cumulo delle sventure che piombarano sugli <strong>in</strong>feliciprevaricatori, e su tutti i posteri ere<strong>di</strong> del loro peccato. Similmente accade a quelli i quali sedottidall'orgoglio presumono <strong>di</strong> scuotere il giogo soave dell'ecclesiastico magistero, e vogliono colfioco lume della natural ragione giu<strong>di</strong>care delle verità religiose dalla Chiesa <strong>in</strong>segnate. Conquesto atto <strong>di</strong> <strong>in</strong>subor<strong>di</strong>nazione provocano contro {143 [145]} <strong>di</strong> sè lo sdegno <strong>di</strong> Dio,millantandosi sapienti <strong>di</strong>ventano stolti, bestemmiano le cose sante che non conoscono, siriempiono <strong>di</strong> malizia, vengono abbandonati ai turpi desiderii del loro reprobo senso, entrano <strong>in</strong>lotta con se medesimi e col prossimo, non hanno più pace <strong>in</strong>teriore, producono <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni edesolazioni spaventose, e sono causa a sè e ad altrui <strong>di</strong> eterna per<strong>di</strong>zione. La storia dei tempitrascorsi, ed anco i fatti contemporanei ci porgono argomenti non meno dolorosi che<strong>in</strong>contrastabili <strong>di</strong> queste amarissime conseguenze della superba presunzione <strong>di</strong> assoggettare ilmagistero della Chiesa Cattolica al s<strong>in</strong>dacato dell'<strong>in</strong>ferma <strong>in</strong>telligenza umana. Abborrite qu<strong>in</strong><strong>di</strong>,riveriti u<strong>di</strong>tori, abborrite si grave empietà, e con ciò trionferete <strong>di</strong> <strong>una</strong> delle più funeste <strong>in</strong>si<strong>di</strong>edel mondo maligno, e della potestà tenobrosa. Il popolo semplice, e gl'<strong>in</strong>genui giov<strong>in</strong>etti sienopremurosi <strong>di</strong> ascoltare dalla bocca del sacro m<strong>in</strong>istro le massime religiose, e <strong>in</strong> esse con tuttasicurezza si adag<strong>in</strong>o certissimi che le medesime sono verità da Dio rivelate per la nostrasantificazione e salute. Anche le persone più colte e i giovani stu<strong>di</strong>osi ritengano che all'uomo,quando Dio ha parlato, non rimane più altro che <strong>di</strong> adorare, e <strong>di</strong> magnificare la {144 [146]}<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita Sapienza la quale degnossi farsi nostra maestra. E voi, o giovani, che bramate <strong>di</strong>penetrare negli arcani delle scientifiche <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e, tenete sempre fisso nella mente che la veritànon puote mai essere contraria alla verità, e che perciò, siccome le dottr<strong>in</strong>e dogmatiche e moralidalla Chiesa <strong>in</strong>segnate sono certissimamente ed <strong>in</strong>fallibilmente vere, qualsivoglia proposizione,per quanto apparentemente sembri appoggiata dagli argomenti della scienza, se si oppone allesovraccennate dottr<strong>in</strong>e della Chiesa, è <strong>in</strong>dubitatamnete falsa, e dee come tale senz'altra<strong>in</strong>vestigazione rigettarsi. Dilettissimi giovani stu<strong>di</strong>osi, gloriatevi <strong>di</strong> aderire colla semplicità deifanciulli alle dottr<strong>in</strong>e della tenerissima vostra madre Chiesa santa, e <strong>di</strong> tal maniera il vostro<strong>in</strong>telletto non verrà impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> elevarsi alle più ardue speculazioni, <strong>in</strong><strong>di</strong> anzi per ciò fare conesito felice riceverà meraviglioso aiuto e sicura <strong>di</strong>rezione; poichè la luve della verità religiosawww.donboscosanto.eu 37/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatriceaccolta con animo sottomesso e riverente <strong>in</strong>nalza l'uomo a Dio, causa suprema <strong>di</strong> tutte le cose,gli mostra nella sapientissima provvidenza, nella immutabile giustizia, nell'immensamisericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Lui le ragioni dell'ammirabile or<strong>di</strong>namento mon<strong>di</strong>ale, e dei gran<strong>di</strong> avvenimentiche dom<strong>in</strong>ano la storia dell'umanità, {145 [147]} gli spiega <strong>in</strong>numerevoli <strong>di</strong>fficoltà che purtroppo s'<strong>in</strong>contrano nello stu<strong>di</strong>o delle scienze, e non possono dalle sole forze dell'umano<strong>in</strong>ten<strong>di</strong>mento venir <strong>di</strong>ssipate.9. F<strong>in</strong>almente alla sommissione verso il magistero della Chiesa dee la gioventù stu<strong>di</strong>osacongiungere la pratica della virtù e della pietà se vuol cogliere tutti i vantaggi del cattolico<strong>in</strong>segnamento. Anche su questo punto rilevantissimo non pochi s'<strong>in</strong>gannano a' <strong>di</strong> nostri. Quasichèla dottr<strong>in</strong>a cristiana non fosse che <strong>una</strong> teoria speculativa, molti si contentano <strong>di</strong> farla imparare aigiov<strong>in</strong>etti come qualsiasi altra scienza, nulla curandosi che i medesimi conform<strong>in</strong>o i giu<strong>di</strong>zii, gliaffetti, le azioni loro ai doveri, ed alle regole <strong>di</strong> condotta che dai pr<strong>in</strong>cipii religiosi scaturiscono.Anzi alcuni giungono a <strong>di</strong>stogliere positivamente la gioventù stu<strong>di</strong>osa delle religioseesercitazioni, e la stimolano a correre le vie che il mondo loda, ma la Chiesa riprova. Di talmaniera viene elisa la forza dell'<strong>in</strong>segnamento cattolico, e il m<strong>in</strong>or male che <strong>in</strong><strong>di</strong> proviene si è <strong>di</strong>vedere lo <strong>in</strong>segnamento stesso rimanersi sterile ed <strong>in</strong>eficace. A comprendere quanto questo modo<strong>di</strong> procedere sia falso e rov<strong>in</strong>oso, e come si debba adottare il metodo opposto {146 [148]} ènecessario considerare che l'<strong>in</strong>segnamento religioso non è cosa <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne naturale, masoprannaturale, e che desso è un mezzo con cui la grazia celeste vuol condurre il cristiano per lastrada della salute f<strong>in</strong>chè le sia dato <strong>di</strong> arrivare al cielo. Così essendo la cosa, siccome ognuno sache non basta per andar salvo conoscere le verità religiose, ma bisogna alle verità medesimeconformare le opere, e che le accennate verità s'impongono al cristiano quai regole impreteribilidella sua condotta; è manifesto che la gioventù cattolica ove non congiungesse allo stu<strong>di</strong>o dellareligione la pratica delle virtù da essa religione volute, non solo non caverebbe alcun vantaggiodal suo stu<strong>di</strong>o, ma si ribellerebbe alla grazia che, <strong>in</strong>nalzandola a conoscere le verità della fede, leimpone <strong>di</strong> regolare secondo le medesime gli atti della vita. Veggiamolo col fatto. Ecco unbamb<strong>in</strong>o che riceve il gran beneficio della spirituale rigenerazione mercè del santo battesimo.Per la efficacia del sacramento egli viene mondato dalla macchia del peccato d'orig<strong>in</strong>e, rivestitodella grazia santificante, arricchito degli abiti della fede, della speranza e della carità. Ma<strong>in</strong>sieme con questi sublimissimi doni celesti rimangono <strong>in</strong> lui i germi del <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne provenienti{147 [149]} dal peccato. F<strong>in</strong>chè ei si trova nell'età <strong>in</strong>fantile non sa nulla nè delle dottr<strong>in</strong>ereligiose, nè dei beni superni, nè dell'<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita amabilità <strong>di</strong> Dio, e neppure gli deriva alcun dannodalle non ancora sviluppate sue passioni. Egli non è obbligato a far nulla, e per salvarsi gli bastala stola della santità ricevuta nelle sacre onde battesimali. Ma poi che sia giunto al libero usodella ragione, e si svegl<strong>in</strong>o e si r<strong>in</strong>forz<strong>in</strong>o nell'animo e nei corpo <strong>di</strong> lui le <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nate passioni,egli non può più conseguire l'eterna salvezza pel solo titolo <strong>di</strong> essere stato battezzato, ei deve atal effetto unirsi colla sua mente e col suo cuore a Dio, riducendo all'atto le virtù teologali, il cuiabito nel santo battesimo ricevette, dee ubbi<strong>di</strong>re alla <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a legge, dee partecipare dei <strong>di</strong>v<strong>in</strong>imisteri, dee tenere a freno la concupiscenza che lo sp<strong>in</strong>ge a voltare le spalle a Dio ed ai benispirituali e celesti e a darsi alle creature ed ai go<strong>di</strong>menti materiali e terreni. Se egli fosseabbandonato alle sole sue forze naturali non potrebbe far nulla <strong>di</strong> tutto questo, e sarebbeirremissibilmente perduto. Ma la grazia del Signore che me<strong>di</strong>ante il battesimo l'avea santificatonon lo abbandona, anzi amorosa lo assiste, lo aiuta onde {148 [150]} possa sod<strong>di</strong>sfare ai nuovisuoi doveri. A tal uopo gli fa ascoltare gl'<strong>in</strong>segnamenti della Chiesa riguardanti la grandezza<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita, e i misteri profon<strong>di</strong> <strong>di</strong> Dio, i <strong>di</strong> Lui beneficii le <strong>di</strong> Lui promesse, le tremende <strong>di</strong> Luim<strong>in</strong>accie, la <strong>di</strong> Lui legge, e i sacramenti da Lui per l'uomo istituiti, a <strong>di</strong>re breve le precipue veritàdella religione soprannaturale. Nè dessa permette che queste dottr<strong>in</strong>e sieno mero pascolo dellamente, sibbene vuole che pass<strong>in</strong>o a reggere la volontà, ad accendere il sentimento, ad <strong>in</strong>formarele azioni esteriori, poichè la grazia non è solo lume superno dell'<strong>in</strong>telletto, ma ezian<strong>di</strong>o fuoco <strong>di</strong>santo amore, non padroneggia soltanto l'anima, ma dom<strong>in</strong>a anche il corpo e lo muove ad operare.Così il cristiano corrispondendo alla grazia conserva la giustificazione battesimale e l'aumenta,così non solo ha la fede, ma vive <strong>di</strong> fede, ha <strong>una</strong> speranza viva, e possiede la vita della carità,www.donboscosanto.eu 38/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatriceosserva la legge del Salvatore, si purifica, si corrobora, s'imp<strong>in</strong>gua secondo lo spirito, e trionfacon Gesù Cristo <strong>di</strong> tutti i nemici della soprannaturale sua salvezza. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> è chiaro che comecolui il quale toglie ad <strong>in</strong>segnare alla gioventù la dottr<strong>in</strong>a cattolica si fa istrumento della graziaceleste per illum<strong>in</strong>are la mente, così dee {149 [151]} <strong>in</strong> pari tempo farsi istrumento della graziacoll'<strong>in</strong>vitare, eccitare, e per quanto puote, obbligare la gioventù stessa a compiere gli offici dellapietà, ed a praticare tutte le virtù proprie della cristiana professione. Altrimenti a quel modo chela fede senza le opere è <strong>in</strong>forme, è morta, non santifica, non salva, così l'istruzione religiosascompagnata dalle pratiche <strong>di</strong>vote è fredda, <strong>in</strong>efficace, <strong>in</strong>fruttuosa, e piuttosto che giovareaggrava la malizia <strong>di</strong> chi conscio del proprio dovere lo conculca, e sentite le attrattive della virtù,le <strong>di</strong>sprezza per abbandonarsi alla corruzione ed alla <strong>in</strong>iquità.10. Se l'istruzione religiosa, cattolica, come vedemmo, è <strong>di</strong> tutte le istruzioni la piùimportante e per l'eccellenza degli oggetti <strong>in</strong>torno a cui versa, e pel dovere strettissimo da cui èrichiesta, e pei vantaggi che arreca; se dessa perchè si mantenga pura e fruttuosa dee essereimpartita del magistero <strong>in</strong>fallibile della vera Chiesa, ricevuta con perfetta sommissione <strong>di</strong> mentee <strong>di</strong> cuore, accompagnata e fomentata dalle pratiche della pietà e della virtù, dunque, riveritiu<strong>di</strong>tori, facciamo i voti più ardenti perchè siffatta istruzione nelle cattoliche contrade colmassimo zelo a tutte le classi della gioventù sia somm<strong>in</strong>istrata; facciamo il più saldo proposito{150 [152]} <strong>di</strong> adoperarci, secondo che le nostre circostanze il consentono, perchè i pregiu<strong>di</strong>zii ele <strong>in</strong>iquità del mondo non abbiano con gravissimo danno dei figliuoli e delle <strong>in</strong>tere popolazioniad isterilire e corrompere l'istruzione medesima. Umanissimi ascoltatori, preghiamofervidamente Maria SS. Ausiliatrice, ad <strong>onore</strong> della quale fu <strong>in</strong>nalzato questo nuovosplen<strong>di</strong><strong>di</strong>ssimo Tempio, onde ci ottenga dal Signore un tanto beneficio. Sì, o gran Verg<strong>in</strong>e,impetrate le più ricche bene<strong>di</strong>zioni sul Rev. Fondatore della pia Società dell'Oratorio <strong>di</strong> S.Francesco <strong>di</strong> Sales, il quale <strong>di</strong>ede appunto opera <strong>in</strong>defessa all'erezione <strong>di</strong> questo solennemonumenta <strong>di</strong> religione per accrescere decoro, e dare maggior vita al suo istituto tutto rivoltoalla cristiana istruzione, e santa educazione della cattolica gioventù. Fate, o gloriosissima Madredella Sapienza, che il <strong>di</strong> Lui esempio sia salutevole lezione e potente eccitamento a tutti ipubblici e privati maestri ed educatori, aff<strong>in</strong>chè, ripu<strong>di</strong>ate le false massime del secolo, porgano<strong>una</strong> istruzione ed <strong>una</strong> educazione <strong>in</strong>formata dalle verità e dallo spirito <strong>di</strong> nostra Religionsacrosanta. O celeste Reg<strong>in</strong>a, amorosissima nostra Ausiliatrice, siate larga del vostro soccorsonon meno ai maestri che ai <strong>di</strong>scepoli, onde {151 [153]} quelli impartendo, e questi ricevendo<strong>una</strong> istruzione ed educazione veramente cattolica form<strong>in</strong>o <strong>in</strong>sieme quaggiù <strong>in</strong> terra il Tempiovivo dello Spirito Santo. O immacolata Madre <strong>di</strong> Dio e Madre nostra, proteggeteci tutti, perchèaderendo costantemente alle massime apprese dal cattolico <strong>in</strong>segnamento, e corrispondendosempre alle medesime coll'affetto e coll'opera possiamo dopo compiuta la mortale carriera essereammessi a far parte con Voi della beata e gloriosa Gerusalemme per tutti i secoli dei secoli. -Così sia.ALMAE DEI GENITRICI MARIAEAMANTISSIMAE NOSTRAE AC POTENTISSIMAEAUXILIATRICIPERENNES CUM LAUDIBUS PRECES. {152 [154]}Appen<strong>di</strong>ce sopra alcune relazioni <strong>di</strong> grazie ricevuteSe mai ti accadesse, o cristiano lettore, <strong>di</strong> entrare nella chiesa de<strong>di</strong>cata a MARIAAUSILIATRICE non potrai a meno <strong>di</strong> sentirti compreso da ammirazione rimirando un e<strong>di</strong>fizioappena da alcuni mesi consacrato al <strong>di</strong>v<strong>in</strong> culto e già ornato <strong>di</strong> voti che già a cent<strong>in</strong>aio alle murastanno appesi. Ciascuno <strong>di</strong> essi ricorda che un <strong>di</strong>voto <strong>di</strong> Maria <strong>in</strong> qualche sciagura ricorse a Lei,e a <strong>di</strong> lei <strong>in</strong>tercessione ha ricevuto conforto ne' suoi mali. Ma che <strong>di</strong>remo <strong>di</strong> tanta povera gentewww.donboscosanto.eu 39/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatriceche ottenne favori segnalati, e che non può offerire altro al Signore che la gratitu<strong>di</strong>ne e lapreghiera? Che <strong>di</strong>remo delle molte grazie spirituali, <strong>di</strong> cui non si suole dare segno esterno?Mentre accenniamo <strong>di</strong> volo queste cose, cre<strong>di</strong>amo opportuno <strong>di</strong> mettere qui alcune relazioni <strong>di</strong>persone accre<strong>di</strong>tate, le {153 [155]} quali non hanno <strong>di</strong>fficoltà che il loro nome comparisca,quando ciò possa tornare a maggior gloria <strong>di</strong> Dio.Scrivono da Carignano: «Erano trascorsi ormai c<strong>in</strong>que mesi da che la mia cara genitriceera travagliata da acutissimi dolori <strong>di</strong> capo. Alle volte sentivasi talmente oppressa, che perdendol'uso delle facoltà <strong>in</strong>tellettuali rimaneva delirante. In quel miserabile stato ora piangeva osospirava; ora <strong>in</strong>vitava noi <strong>di</strong> casa ad aiutarla con qualche conforto. Invano eransi adoperate lecure <strong>di</strong> un valente dottore; <strong>in</strong>vano io mi stu<strong>di</strong>ava <strong>di</strong> lenire le sue pene coll'<strong>in</strong>vitarla alla pazienza,prestarle i necessari servigi o confortarla. Non rimaneva più altro che ricorrere con fiducia aMaria Ausiliatrice, siccome altri parenti ed amici nostri avevano fatto. Pertanto, secondo l'avutoconsiglio, abbiamo <strong>di</strong>visato <strong>di</strong> far <strong>una</strong> novena che abbiamo com<strong>in</strong>ciato accostandoci a SS.Sacramenti della Confessione e Comunione. Ciò avveniva ai 24 giugno. Da quel giorno miamadre ebbe tal miglioramento, che si poteva <strong>di</strong>re guarita. La novena non era ancora term<strong>in</strong>ata,che ella era <strong>in</strong> perfetta sanità.Invitato da mia madre, dalla mia famiglia, dal vic<strong>in</strong>ato, unitamente a persone {154 [156]}saggie e <strong>di</strong> autorità, io m'affretto <strong>di</strong> esternare la comune gratitu<strong>di</strong>ne al Signore colla presenterelazione, e pregare il sacerdote <strong>Bosco</strong> a voler dare pubblicazione, onde sia ovunque conosciutaed <strong>in</strong>vocata la potenza <strong>di</strong> Maria Aiuto dei Cristiani.Carignano, 8 agosto 1868.FEA Ch. DOMENICO.«Le maraviglie che Id<strong>di</strong>o opera ad <strong>in</strong>tercessione <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice sono <strong>in</strong>numerabilispecialmente nella città <strong>di</strong> Chieri. Valga por tutti l'esempio mio. Da oltre un anno io eratravagliata da convulsioni e da sf<strong>in</strong>imenti così frequenti, che mi ridussero all'estremo della vita.Tale era la mia debolezza, che poteva nemmeno più <strong>in</strong>ghiottire un cucchiaio d'acqua. Fu allorache alcune pie persone mi consigliarono a raccomandarmi a Maria Ausiliatrice, adducendomil'esempio <strong>di</strong> molte persone guarite con tal genere <strong>di</strong> preghiera. Di buon grado acconsentii allaproposta; mi misi la medaglia <strong>in</strong> collo, e com<strong>in</strong>ciai la novena con tre Pater, tre Ave, tre Gloria alSS. Sacramento, con tre Salve Reg<strong>in</strong>a. Chi {155 [157]} lo crederebbe? La notte stessa del primogiorno della novena potei riposare assai bene, cosa che da più mesi non mi era più avvenuta.Quel miglioramento fu tale, che nel giorno seguente io era perfettamente guarita. Ciò <strong>di</strong>chiaro amaggior gloria <strong>di</strong> Dio e della B. Verg<strong>in</strong>e Maria con facoltà <strong>di</strong> pubblicare ogni cosa, se saràgiu<strong>di</strong>cato bene per le anime.»Chieri, 12 agosto 1868.CARLOTTA SCALERO.Se è sempre cosa consolante il raccontar le cose che possono tornare a maggiore gloria <strong>di</strong>Dio, riesce ancor più caro quando ci abbiamo parte e riguardano a persone notoriamenteconosciute. Ecco adunque il racconto che fedelmente le espongo. La mia parocchiana C. G.,nell'età <strong>di</strong> 45 anni trovavasi da ventic<strong>in</strong>que mesi affetta da un morbo che le m<strong>in</strong>acciava graviconseguenze. Sebbene non fosse costretta a tenere il letto, tuttavia dai dottori e professori <strong>in</strong>me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>a il suo male era giu<strong>di</strong>cato tale da non lasciarle più che alcuni mesi <strong>di</strong> vita. Accortasi ellada alcune espressioni {156 [158]} dei detti professori (sebbene abbiano cercato <strong>di</strong> occultarle ilpericolo) della gravità del male, e che i rime<strong>di</strong> suggeriti erano paltiativi, pensò rivolgersi a MariaSS. Aiuto dei Cristiani, sotto il qual titolo u<strong>di</strong>va fabbricarsele <strong>una</strong> chiesa <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o, con promessa<strong>di</strong> <strong>una</strong> offerta per tale chiesa, e prendere poi <strong>in</strong> essa il perdono, se guarita. Da lì ad alcuni mesi,www.donboscosanto.eu 40/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricequando veduta l'<strong>in</strong>utilità dei rime<strong>di</strong> temporali, si era totalmente affidata alla protezione della SS.Verg<strong>in</strong>e, appunto nell'epoca, che, secondo le previsioni dei me<strong>di</strong>ci, doveva aver f<strong>in</strong>e la vita,com<strong>in</strong>ciò sentirsi meglio, e tale miglioramento cont<strong>in</strong>uò. Sicchè essa, nonostante abbia semprecont<strong>in</strong>uato le gravi fatiche <strong>di</strong> sua professione, contro l'avviso dei dottori, si trova appieno liberadal morbo. Stupiti e maravigliati i sullodati professori al vederla tuttora <strong>in</strong> vita, anzi migliorata, etanto più all'u<strong>di</strong>re dalla medesima che si trovava libera da quel grave malore, confessarono nonpotersi tale guarigione attribuire a causa naturale. Quando poi seppero i mezzi usati per ottenerequella guarigione, non dubitarono asserire essere proprio <strong>una</strong> grazia ottenuta per <strong>in</strong>tercessionedella Madonna. Non <strong>in</strong>tendo che trascrivi letteralmente queste poche {157 [159]} l<strong>in</strong>ee, espongosoltanto il fatto che ella saprà meglio or<strong>di</strong>nare ed esprimere con maggior chiarezza ed eleganza.Essendo questo un fatto a tutti noto, non ho alc<strong>una</strong> <strong>di</strong>fficoltà che se ne <strong>di</strong>a qualunquepubblicazione.Bulligliera d'Asti, 1 agosto 1868.T. VACARINO GIUS. Prevosto.Anch'io debbo professare la più sentita gratitu<strong>di</strong>ne alla Verg<strong>in</strong>e Ausiliatrice per graziaricevuta. Una tosse ost<strong>in</strong>ata mi aveva condotto a tale spossatezza che mi rendeva <strong>di</strong>fficilissimo ilrespiro. Non sapendo più che cosa fare, mi venne i mente <strong>di</strong> com<strong>in</strong>ciare <strong>una</strong> novena con trePater, tre Salve Reg<strong>in</strong>a e le litanie lauretane. Promisi <strong>in</strong>oltre un biglietto <strong>di</strong> c<strong>in</strong>que franchi seguariva. Ora sono appena sul term<strong>in</strong>e della novena, e la mia tosse è scomparsa, e posso <strong>di</strong>re <strong>di</strong>trovarmi nel mio stato normale <strong>di</strong> sanità. Ora adempio la mia obbligazione <strong>in</strong>viandole la sommapromessa. È vero che è offerta tenue, ma io sono un povero religioso e non posso fare <strong>di</strong> più;procurerò per altro <strong>di</strong> pregare {158 [160]} Id<strong>di</strong>o che <strong>in</strong>spiri più agiati oblatori a fare offertemaggiori della mia.P. S. Io mi sono raccomandato a Maria Ausiliatrice sp<strong>in</strong>to dai tanti portenti che tra noi siraccontano dalla Verg<strong>in</strong>e operati a favore <strong>di</strong> chi fa a lei ricorso.Savona, 8 luglio 1868.Non si è mai u<strong>di</strong>to al mondo che nelle sciagure della vita alcuno abbia fatto ricorsoall'Augusta Reg<strong>in</strong>a del cielo e non sia stato esau<strong>di</strong>to. Così il mellifluo dottor s. Bernardo. Io l'hosempre creduto, ed or ne ho avuto prova <strong>di</strong> fatto.Da molti anni travagliato da ost<strong>in</strong>atissimo male <strong>di</strong> stomaco congiunto ad <strong>una</strong> pressochètotale prostrazione <strong>di</strong> forze traeva i miei giorni nel dolore e nelle amarezze. A fare viepiùrisplendere la sua potenza <strong>di</strong>spose Id<strong>di</strong>o che alcuni me<strong>di</strong>ci <strong>in</strong>terpellati sul mio male, lo<strong>di</strong>chiarassero <strong>in</strong>sanabile pel suo cronicismo e pel niuno effetto dei rime<strong>di</strong>. Non può descriversil'angoscia <strong>di</strong> mia moglie e <strong>di</strong> tutta la mia famiglia per quella fatale sentenza. {159 [161]}Perduta così ogni speranza negli uom<strong>in</strong>i, abbiamo riposta tutta la nostra fiducia nelSignore, e fra le altre cose risolvemmo <strong>di</strong> fare ricorso a Maria aiuto dei cristiani, ai cui <strong>onore</strong> siandava elevando un tempio nella città <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o, sorgente <strong>di</strong> tante grazie e <strong>di</strong> tante bene<strong>di</strong>zioni.Oltre alle preghiere abbiamo determ<strong>in</strong>ato un'offerta da farsi a grazia ottenuta. Ma chi maisperando <strong>in</strong> Maria restò deluso?Da quel momento i miei mali com<strong>in</strong>ciarono ad aver calma, ed <strong>in</strong> breve ho acquistata lamia salute <strong>in</strong> modo da destar l'ammirazione dei congiunti e degli amici. Ma tale <strong>in</strong>aspettatomiglioramento si deve, a confessione degli stessi me<strong>di</strong>ci, più che agli umani rime<strong>di</strong> al soccorso<strong>di</strong>v<strong>in</strong>o.Ora per compiere la mia promessa le mando due calici <strong>di</strong> metallo dorato con coppad'argento. Nel basamento <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> essi vi sono tre figure rappresentanti la fede, la speranza e lacarità; nell'altro tre figure rappresentano Mosè, Aronne e Melchisedecco. Insieme coi medesimiwww.donboscosanto.eu 41/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatricecalici con patena e custo<strong>di</strong>a <strong>in</strong> legno riceverà altra custo<strong>di</strong>a contenente un reliquiario <strong>di</strong> metallodorato, <strong>in</strong> cui è racchiusa <strong>una</strong> porzione del sacratissimo legno della Croce del Salvatore collarispettiva autentica.Questo reliquiario è <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> dono a {160 [162]} codesta chiesa <strong>di</strong> Maria SS. dalla miasuocera Francesca Giust<strong>in</strong>iani vedova Panv<strong>in</strong>i Rosati. Ella fa questa offerta <strong>in</strong> seguito ad <strong>una</strong>importantissima grazia ricevuta, da cui derivò la fort<strong>una</strong> e la felicità <strong>di</strong> tutta la sua famiglia. Acompimento <strong>di</strong> quanto si voleva fedelmente erogare rimane ancora <strong>una</strong> piccola somma <strong>di</strong> danaro,che riceverà unitamente agli oggetti sopra mentovati.Pieno <strong>di</strong> fiducia che non mi verranno meno le bene<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Dio e la protezione dellagrande sua Genitrice non cesserò <strong>di</strong> r<strong>in</strong>graziarla sopra la terra f<strong>in</strong>chè per la misericor<strong>di</strong>a delSignore mi sia dato <strong>di</strong> poterla lodare eternamente <strong>in</strong> cielo.Roma, 20 agosto 1868.M. LUIGI BORGOGNONI.Pochi giorni sono, oppressa dallo spavento io <strong>in</strong>vocava il soccorso delle preghiere <strong>di</strong> V.S. a favore del mio genero Carlo Lutzow, ed ora non so con quali espressioni poterla r<strong>in</strong>graziare;ascolti. Il mio Carlo, dopo seria malattia, era a quel punto che chiamasi l'estremo della {161[163]} vita. Con somma esemplarità ricevette i santi sacramenti, e mostrava la rassegnazione e lafortezza del vero cristiano agonizzante. Ma io, mia figlia, e tutti della famiglia eravamo atterritial pensiero della per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> lui. Giunse opport<strong>una</strong> la sua lettera che mi <strong>in</strong>vitava a com<strong>in</strong>ciare <strong>una</strong>novena <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice, unica nostra speranza <strong>in</strong> quel terribile frangente. Al giorno18 com<strong>in</strong>ciammo la memorabile novena, e misi al collo dell'<strong>in</strong>fermo la pro<strong>di</strong>giosa medaglia <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice che Ella mi aveva regalato passando per Tor<strong>in</strong>o. Maraviglia a <strong>di</strong>rsi! il giornostesso l'ammalato acquistò tanto aumento <strong>di</strong> forze, con tale <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione <strong>di</strong> male, che i me<strong>di</strong>ci algiorno seguente lo giu<strong>di</strong>carono fuori <strong>di</strong> ogni pericolo.R<strong>in</strong>grazii meco il Signore e la santa Verg<strong>in</strong>e Maria, e dopo <strong>di</strong> essi r<strong>in</strong>grazio lei e tutti que'buoni giovanetti che fervorosi si raccolsero nella novella chiesa per <strong>in</strong>vocare il soccorso <strong>di</strong> coleiche sempre accoglie le preci <strong>di</strong> coloro che col labbro del fervore e della <strong>in</strong>nocenza <strong>in</strong>vocano ilsuo potente aiuto.Oggi (26 luglio) il mio Carlo parla, ride, celia, ed ha già potuto ristorarsi con bibite ecommestibili <strong>di</strong> vari generi.Sia adunque ora e sempre da tutti ed {162 [164]} <strong>in</strong> ogni luogo benedetto, esaltato,<strong>in</strong>vocato il nome <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice. Fra breve riceverà un po' <strong>di</strong> danaro pei suoi poverigiovanetti. Colla più s<strong>in</strong>cera e durevole gratitu<strong>di</strong>ne mi professo.Krawska nell'Austria, 26 luglio 1868.Obbl. ma Serva Baronessa LUIGIA GUDNAU. {163 [165]}Iscrizioni lat<strong>in</strong>e dettate da Tommaso Vallauri nell'occasione dellade<strong>di</strong>cazione della chiesa <strong>di</strong> Maria Ansiliatrice <strong>in</strong> Valdocco.I. Maria AvgvstaCVIVS ADVMBRATAM IMAGINEMILLVSTRIORES QUAEDAM FEMINAE APVD HEBRAEOS RETVLERVNTMATER CHRISTIANORVM INDVLGENTISSlMAwww.donboscosanto.eu 42/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceDIVINAE RENIGNITATIS THESAVRVMIN LIBEROS SVOS EFFVDITII. Mariae Patroc<strong>in</strong>ioSAEPE NOSTES CHRISTIANI NOMINIS SVNT PROFLIGATISED PRAESENE EIVS AVXILIVMIN NAVALI CERTAMINE AD NAVPACTVM MAXIME ELVXITQVVM PER HISPANOS ALLOBROGES VENETOSTVRCARVM COPIIS DISIECTISPIVS V PONT. MAX. VICTORIAE AVSPEXMARIAM AVXILIVM CHRISTIANORVMIVSSIT APPELLARI {164 [166]}III.AD DELENDAM MACVLAMNAVALI PVGNA SVSCEPTAMINFESTO EXERCITV VINDOBONAM TVRCAE OBSIDENTAN. M D LXXXIIICHRISTIANI PRINCIPESAVCTORE INNOCENTIO XI PONT. MAX.SOCIA ARMA IVNGVNTCETERIS POTIOR INSPERATO ADEST IOANNES SOBIESKIVSPOLONORVM REXCOMMISSO PROELIO BARBARI FVGANTVR FVNDVNTVRMAGNA PARS VVLNERIBVS CONFECTI PROCVMBVNTFEROCIAM IN VVLTV ADHVC RETINENTESIV.EIVS VICTORIAE ERGOET AVGVSTAE TAVRINORVM ET MONACHII IN VINDELICISSODALES CREATI MARIAE ADIVTRICISINTER QVOS VIRI EX OMNI ORDINE SPECTATISSIMICERTATIM STVDENT REFERRIV.PIVS VII PONT. MAX.AD PROPAGANDAM MEMORIAM DIEI VIII CAL. IVNIASQVO VIRGINIS MATRIS AVXILIOEX SAVONENSI CAPTIVITATE EST LIBERATVSDIEM FESTVM INSTITVIT NOMINI RECOLENDOMARIAE SANCTAE ADIVTRICIS CHRISTIANORVM {165 [167]}www.donboscosanto.eu 43/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceVI.IN SACRARIO APVD SPOLETINOSIAM INDE AB AN. M D LXXIMAGO MARIAE OPIFERAE FVERAT DEPICTAPOST DIVTVRNAM OBLIVIONEMPVER QVINQVENNIS VISV ADMONITVSXIII CAL. APRILE AN. M DCCC LXIIAEDICVLAM RIMIS FATISCENTEMIN HOMINVM MEMORIAM REVOCATEXINDE INNVMERA PRODICIAVIM MARIAE NVMENQVE DECLARANTMAXIMVM TEMPLVM AB INCHOATO EXCITATVMAD QVOD MAGNVS VNDIQVE ADORANTIVM NVMERVSQVOTIDIE CONFLVITVII.HEIC VBI MARTYRIVM PECENVNTSECVLO III CHRISTIANOOCTAVIVS ET ADVENTOR MILITES LEGIONIS THEBAEORVMTAVRINENSES DIVINO TANTVM NVMINE ET AVXILIO CONFISITEMPLVM DIFFICILLIMIS TEMPORIBVS EXTRVENDVM CVRAVIMVSIN HONOREM MARIAE ADIVTRICIS CHRISTIANORVMQVOD IACTO LAPIDE AVSPICALIINCHOATVM V CAL. MAIAS AN. M. DCCC. LXVSOLLEMNIRVS CAEREMONIIS RITE CONSECRATVM ESTVII IDVS IVNIAS AN. M. DCCC. LXVIIIXXII SACRI PRINCIPATVS PII IX PONT. MAX. {166 [168]}Versioni. [delle iscrizioni lat<strong>in</strong>e]I.MARIA V. AUGUSTALA CUI FIGURA ADOMBRARONOMOLTE ILLUSTRI DONNE EBREEMADRE PROVIDENTISSIMA DE' CRISTIANIDIFFUSE NE' SUOI FIGLII TESORI DELLA BONTÀ DIVINA.II.COL PATROCINIO DI MARIAFURONO SBARAGLIATI SPESSO I NEMICIDELLA CRISTIANITÀMA IL POTENTE DI LEI AIUTOwww.donboscosanto.eu 44/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceRIFULSE PRINCIPALMENTENELLA NAVALE BATTAGLIA DI LEPANTOQUANDO DAGLI SPAGNUOLISAVOIARDI E VENETIDISPERSA L'ARMATA DE' TURCHIPIO V PONTEFICE M. AUSPICE DELLA VITTORIACHIAMO MARIAAIUTO DEI CRISTIANI. {167 [169]}III.PER CANCELLARE L'IGNOMINIA DELLA SCONFITTA NAVALEI TURCHI FEROCEMENTE ASSEDIANO VIENNAL'ANNO MDLXXXIIII PRINCIPI CRISTIANI AD ESORTAZIONE DEL PONT. INNOCENZO XIS'UNISCONO IN ALLEANZAE PRIMO APPARE GIOVANNI SOBIESCHIRE DI POLONIANELLA PUGNA I BARBARI SON VINTI DISPERSIMOLTI PER LE FERITE CADONO IN CAMPORITENENDO ANCOR SUL VOLTO LA FEROCIA.IV.PER TAL VITTORIAE IN TORINO E IN MONACO DI BAVIERASI FORMARONO SODALIZI DI MARIA AUSILIATRICEAD ESSIUOMINI DI OGNI ORDINE RAGGUARDEVOLISSIMIA GARA CERCANO D'ESSERE ASCRITTI.V.PIO VII PONT. MASS.PER TRAMANDARE LA MEMORIA DEL XXIV MAGGIOIN CUI PER L'AIUTO DI MARIAFU LIBERATO DALLA PRIGIONIA DI SAVONAINSTITUÌ LA FESTADI MARIA SS. AIUTO DEI CRISTIANI. {168 [170]}VI.IN UNA CAPPELLA PRESSO SPOLETOGIÀ FIN DALL'ANNO MDLXXERA STATA DIPINTA UN'IMAGINE DI MARIADOPO LUNGA DIMENTICANZAUN FANCIULLO CINQUENNE PER VISIONE CELESTEADDÌ XIX MARZO MDCCCLVIIwww.donboscosanto.eu 45/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceRICHIAMA ALLA MEMORIA DEGLI UOMINILA CHIESUOLA IN ROVINAQUINDI INNUMEREVOLI GRAZIEPALESANO LA GRAN POTENZA DI MARIAFU INNALZATO UN MAGNIFICO TEMPIOA CUI GRAN NUMERO DI DIVOTIDA TUTTO IL MONDO OGNI DÌ CONCORRONO.VII.QUI DOVE EBBERO IL MARTIRIONEL TERZO SECOLO DI CRISTIOTTAVIO ED AVVENTORE SOLDATI DELLA LEGIONE TEBEANOI TORINESI UNICAMENTE CONFIDANDONELLA POTENZA ED AIUTO DI DIOABBIAMO IN DIFFICILISSIMI TEMPI FATTO UN TEMPIOAD ONORE DI MARIA AIUTO DEI CRISTIANI.MESSAVI LA PIETRA FONDAMENTALEADDÌ XXVII APRILE DELL'ANNO MDCCCLXVFU ESSO CON TUTTA POMPA SOLENNEMENTE CONSECRATONEL GIORNO IX GIUGNO MDCCCLXVIIIANNO VICESIMO SECONDO DEL PONTIFICATO DI PIO IX {169 [171]}In<strong>di</strong>ceProtesta dell'autore pag 2De<strong>di</strong>ca 3Una parola al lettore 5Lettera <strong>di</strong> S S Pio Papa IX sulla consacrazione della chiesa <strong>di</strong> Maria 7AusiliatriceCapo I Uno sguardo sulla costruzione <strong>di</strong> questa chiesa 13Capo II Il sommo Pontefice 17Capo III Speranza <strong>di</strong> grazie particolari 21Capo IV La vigilia della consacrazione 22Capo V Giorno 9 <strong>di</strong> giugno e 1° dell'ottavario Funzioni religiose 24Capo VI L'antifona Sancta Maria 26Capo VII Paramentali ed altre somm<strong>in</strong>istrazioni pel servizio religioso 30Capo VIII I pranzi 33Capo IX Mercoledì 10 giugno, 2° giorno dell'ottavario Funzioni 36 {170 [172]}religioseCapo Capo X Fatti particolari Messa del maestro De-VecchiGuarigione <strong>di</strong> un fanciullo e <strong>di</strong> <strong>una</strong> fanciulla pag 38Capo XI Giovedì 11 giugno, 3 o giorno dell’ottavario Funzioni religiose 42Capo XII Fatto particolare Guarigione <strong>di</strong> <strong>una</strong> donna <strong>di</strong> Caramagna 44Capo XIII Altri fatti particolari 47Capo XIV Venerdì 12 giugno, 4° giorno dell' ottavario Funzioni 51religioseCapo XV Fatti particolari Offerta <strong>di</strong> un men<strong>di</strong>co Una guarigione Fiasco 53<strong>di</strong> Gavazziwww.donboscosanto.eu 46/47


<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Rimembranza <strong>di</strong> <strong>una</strong> solennità <strong>in</strong> <strong>onore</strong> <strong>di</strong> Maria AusiliatriceCapo XVI P<strong>in</strong>elli <strong>di</strong> Avigliana - Giacchetti <strong>di</strong> Biella 57Capo XVII Sabato 13 giugno, 5° giorno dell'ottavario Funzioni 60religioseCapo XVIII Fatti particolari Venuta dei Mornes<strong>in</strong>i alla nuova chiesa 62Capo XIX Domenica 14 giugno, 6° giorno dell'ottavario Funzioni 68religioseCapo XX Fatti particolari 71Capo XXI Alcune relazioni <strong>di</strong> grazie ottenute 73 {171 [173]}Capo XXII Lunedì 15 giugno, 7 o giorno dell'ottavario Funzionireligiose pag 78Capo XXIII Fatti particolari Maria Casati - Comme<strong>di</strong>a lat<strong>in</strong>a 80Capo XXIV Martedì 16 giugno, 8° giorno dell'ottavario Funzioni 83religioseCapo XXV Fatti particolari 85Relazione del me<strong>di</strong>co 86Relazione del Direttore spirituale 87Capo XXVI Mercoledì 17 giugno, ultimo giorno Servizio funebre pei 89benefattori defuntiCapo XXVII Una parola ai benemeriti oblatori 92Capo XXVIII A quelli che hanno ottenute grazie da Maria Ausiliatrice 95Una <strong>di</strong>manda 97La de<strong>di</strong>cazione del tempio <strong>di</strong> M SS Ausiliatrice <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o 99Dell'importanza e delle con<strong>di</strong>zioni dell'<strong>in</strong>segnamento cattolico 120Appen<strong>di</strong>ce sopra alcune relazioni <strong>di</strong> grazie ricevute 153 {172 [174]}{173 [175]} {174[176]}www.donboscosanto.eu 47/47

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