Clical audit in reparti per acuti - Evidence Based Nursing

Clical audit in reparti per acuti - Evidence Based Nursing Clical audit in reparti per acuti - Evidence Based Nursing

evidencebasednursing.it
from evidencebasednursing.it More from this publisher
12.07.2015 Views

Il criterio di risultato dovrebbe contenere una dichiarazione dell’effetto auspicato. Irisultati devono essere misurabili: una percentuale definita di pazienti fornita diabilità e conoscenze potrebbe essere un criterio di risultato accettabile.2) La raccolta dei dati/campionamentoIn un audit clinico, l’enfasi sulla selezione del campione non si basasull’obiettivo di generalizzare quanto trovato a tutta l’area presa in esame; piuttosto ilsuo obiettivo è quello di identificare la giusta dimensione del campione utile al fine dipoter dimostrare la necessità di modificare la pratica o che tale pratica è basata sullamiglior evidenza disponibile.Per fare un esempio: se i primi 10 casi sottoposti a audit sono trovati al di sottodello standard, ciò dimostra chiaramente che esiste un problema che richiede diessere affrontato al di là di cosa posso trovare negli altri casi.Per quanto riguarda invece lo scopo di dimostrare l’adeguatezza alla migliorpratica, è richiesto invece un campionamento maggiormente consistente erappresentativo.Principi guida per il campionamentoIdentificata la popolazione, occorre chiedersi se si deve o si può sottoporla tuttaal processo di audit; infatti limiti di tempo e di risorse potrebbero costringere asceglierne solo un campione. La dimensione del campione deve essere abbastanzaampia al fine di dare una rappresentatività di ciò che accade nella pratica in quellaspecifica area. Occorre quindi essere pragmatici.Per essere certi che siano state raccolte le informazioni utili per decidere se lostandard assistenziale è stato raggiunto o meno, è utile raccogliere dati da fontidiverse (vedi tavola 1) e usando anche metodi diversi (vedi tavola 2). L’audit deveessere disegnato in modo tale che i dati siano raccolti su il maggior numero di criteripossibile e in questo modo ci si assicurerà una solita base su cui decidere perimplementare i cambiamenti previsti nella terza fase del processo di audit.20

Tavola 1Fonti dei dati:Cartelle clinichedocumentazione suipazientipazienti e/o parentiMembri dello staffBanche datiGli strumenti di raccolta dati quali lecheck list o i questionari possono essere fattiper l’occasione specifica dell’audit o possonoessere adattati da strumenti pre-esistenti.Esempi di strumenti di raccolta dati sonostati messi negli allegati di questo manuale.Quando si raccolgono e si registrano i dati, iverificatori devono tener presente i principibase della ricerca quali le considerazioni etichee la confidenzialità dei datiLa raccolta dati è la parte più visibile delprocesso di audit. Mentre alcuni affermano cheè preferibile avere osservatori esterni all’area, liberi quindi da preconcetti opregiudizi che potrebbero inficiare la loro osservazione della pratica, è ugualmenteaccettabile utilizzare qualificati clinici interni. Il verificatore deve avere buoneconoscenze del processo clinico, degli interventi e della documentazione che deveosservare. Infatti l’audit clinico, come è già stato più volte sottolineato in questomanuale, è un metodo per i professionisti per verificare la propria assistenza erogata eper questo non è scorretto che essi stessi raccolgano i dati oggettivi riferiti ad essa.Tavola 2Metodi di raccolta dati3) Analizzare le informazioniRevisioni dicartelle clinicheCheck listQuestionariLa valutazione dei dati implica il confronto deirisultati della pratica quotidiana con gli standardassistenziali indicati dalla pratica ritenuta eccellente.Per fare ciò, i risultati realmente trovati vengonoconfrontati con gli indicatori quantitativi che sono statisviluppati durante la prima fase di audit.IntervisteOsservazioneLaddove gli standard assistenziali non sono statiraggiunti, un audit completo dovrà verificare il perchéla miglior pratica non è stata posta in essere. Ilcomprendere la ragione di ciò è importante per lasuccessiva fase dell’audit: sviluppare un pianod’azione utilizzando una metodologia multipla nella tecnica di raccolta dati, cheguardi alla struttura, al processo e ai risultati, e in questo modo si favorirà ladeterminazione delle cause del problema.21

Il criterio di risultato dovrebbe contenere una dichiarazione dell’effetto auspicato. Irisultati devono essere misurabili: una <strong>per</strong>centuale def<strong>in</strong>ita di pazienti fornita diabilità e conoscenze potrebbe essere un criterio di risultato accettabile.2) La raccolta dei dati/campionamentoIn un <strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico, l’enfasi sulla selezione del campione non si basasull’obiettivo di generalizzare quanto trovato a tutta l’area presa <strong>in</strong> esame; piuttosto ilsuo obiettivo è quello di identificare la giusta dimensione del campione utile al f<strong>in</strong>e dipoter dimostrare la necessità di modificare la pratica o che tale pratica è basata sullamiglior evidenza disponibile.Per fare un esempio: se i primi 10 casi sottoposti a <strong>audit</strong> sono trovati al di sottodello standard, ciò dimostra chiaramente che esiste un problema che richiede diessere affrontato al di là di cosa posso trovare negli altri casi.Per quanto riguarda <strong>in</strong>vece lo scopo di dimostrare l’adeguatezza alla migliorpratica, è richiesto <strong>in</strong>vece un campionamento maggiormente consistente erappresentativo.Pr<strong>in</strong>cipi guida <strong>per</strong> il campionamentoIdentificata la popolazione, occorre chiedersi se si deve o si può sottoporla tuttaal processo di <strong>audit</strong>; <strong>in</strong>fatti limiti di tempo e di risorse potrebbero costr<strong>in</strong>gere asceglierne solo un campione. La dimensione del campione deve essere abbastanzaampia al f<strong>in</strong>e di dare una rappresentatività di ciò che accade nella pratica <strong>in</strong> quellaspecifica area. Occorre qu<strong>in</strong>di essere pragmatici.Per essere certi che siano state raccolte le <strong>in</strong>formazioni utili <strong>per</strong> decidere se lostandard assistenziale è stato raggiunto o meno, è utile raccogliere dati da fontidiverse (vedi tavola 1) e usando anche metodi diversi (vedi tavola 2). L’<strong>audit</strong> deveessere disegnato <strong>in</strong> modo tale che i dati siano raccolti su il maggior numero di criteripossibile e <strong>in</strong> questo modo ci si assicurerà una solita base su cui decidere <strong>per</strong>implementare i cambiamenti previsti nella terza fase del processo di <strong>audit</strong>.20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!